Ritratti

Lara Gallegati

Biciclette SOMEC, tecnologia e tecnica al servizio delle due ruote

La Somec è una piccola impresa italiana d’eccellenza, che produce biciclette su misura dal 1973. Prodigi della meccanica, belle come soltanto un vero pezzo di artigianato italiano sa essere. Che sia acciaio o carbonio non importa, da più di quarant’anni la Somec sfrutta le tecnologie più avanzate per aumentare la qualità e le prestazioni delle proprie biciclette.

Siamo a Sant’Agata sul Santerno, in provincia di Ravenna, stretti tra il mare e le prime cime dell'Appennino romagnolo. Terra di valli e velocità. E’ quella a due ruote ad appassionare Oliviero Gallegati, che nel 1973 fonda la Società Meccanica, la Somec appunto, scegliendo come logo un tulipano e un cavallino rampante. Se il tulipano rappresenta l’eleganza, il cavallino rampante vuole essere un omaggio a Francesco Baracca, con cui condivideva il paese di nascita, la vicina Lugo di Romagna, e la passione per la velocità.

“Oggi esportiamo biciclette in tutto il mondo - spiega Lara Gallegati, che insieme al fratello Marco guida la Somec verso nuovi traguardi - Oltre al mercato locale, l’estero è sempre stato il nostro riferimento principale. Nonostante le difficoltà legate alla concorrenza spesso sleale con cui dobbiamo confrontarci, il prodotto italiano di qualità è sempre apprezzato e riesce a conquistare tante nicchie di mercato in tutto il mondo”.

Qualità, tecnica e conoscenza, ingredienti che uniti alla passione permettono di realizzare un vero prodotto artigianale italiano come le bici della Somec. “Il made in Italy richiama fascino e storia, grazie all’estro, alla fantasia e alla nostra capacità di essere bravi artigiani attenti al dettaglio”, aggiunge Lara.
“Passione, tecnologia e personalizzazione, sono queste le principali caratteristiche delle nostre biciclette. Cerchiamo sempre di migliorarci, di raggiungere nuovi obiettivi, sia dal punto di vista estetico che da quello tecnico”. La Somec produce bici in acciaio, titanio e carbonio, usando le materie prime migliori e seguendo metodi costruttivi all’avanguardia. Per alcuni telai, ad esempio, la Somec usa pelli di carbonio, nomex, kevlar e altri materiali innovativi, che garantiscono flessibilità e resistenza alla struttura e che riducono le sollecitazioni sui muscoli dei ciclisti.

“Le soddisfazioni non mancano - ci racconta Lara - come ogni artigiano, anche noi viviamo del piacere di vedere apprezzate le nostre creazioni. Anche quando queste ottengono risultati importanti, come quelli della nostra squadra femminile di granfondo, la Somec Mg K Vis, che negli ultimi anni sta facendo cose meravigliose. Soddisfazioni importanti - conclude Lara Gallegati con un sorriso - sudate ma grandi soddisfazioni”.

 

 

Somec Biciclette
Sant’Agata sul Santerno (RA)
www.somec.com
Confartigianato Ravenna
www.confartigianato.ra.it

 

 


Gianfranco Magalotti

Nemo Industrie, la componentistica navale che conquista i mari

Innovazione, stile e qualità. Sono queste le caratteristiche principali che permettono alle attrezzature nautiche della Nemo Industrie di conquistare la fiducia degli armatori e dei principali cantieri navali del mondo.

Siamo in provincia di Cesena, a Cella di Mercato Seraceno, per scoprire una delle imprese d’eccellenza della gloriosa tradizione cantieristica italiana, la Nemo Industrie, che dal 1969 produce alberi, oblò, bittame, osteriggi e tanti altri accessori e componenti per barche a vela e a motore.

La Nemo nasce nel 1969 come officina del cantiere Comar, ma è dall’inizio degli anni ’90 che Gianfranco Magalotti prende in mano il timone dell’azienda per portare questa eccellenza artigiana verso nuove ed inesplorate rotte. “La nostra azienda fa innovazione ogni mattina. Non esagero, ogni mattina cerchiamo di migliorare la qualità dei nostri prodotti, di studiare nuove soluzioni e di offrire sicurezza a chi vive la passione del mare - ci spiega Magalotti - Siamo l’unica azienda del nostro settore ad avere una squadra pronta ad intervenire in poche ore in ogni angolo del globo per risolvere eventuali problemi. Per fortuna, però, non succede poi così spesso”, sottolinea sorridendo questo imprenditore che della Romagna ha preso passione e simpatia.

La Nemo cura l’intera fase di lavorazione dei prodotti. Dalla progettazione, “su cui lavoriamo in sinergia con gli armatori e con i cantieri navali”, fino alla prova in mare, controllando in maniera maniacale ogni singolo passaggio della produzione, sperimentando nuovi materiali e utilizzando tecnologie all’avanguardia. “Ultimamente stiamo testando i nostri prodotti con una macchina a nebbia salina, che ripropone ed esaspera le condizioni in mare per studiare le prestazioni dei nostri prodotti nel corso degli anni - spiega Magalotti - Ogni fase di pulizia e di lavorazione dei metalli, ad esempio, è pensata per rispettare la composizione dei materiali e le caratteristiche di resistenza e funzionamento dei nostri prodotti”. Oggi, la Nemo lavora l’acciaio, l’alluminio e, da qualche tempo, ha portato il carbonio a bordo delle navi. “Un materiale innovativo, fantastico, superlativo, che ci permette di studiare nuove soluzioni, di ridurre il peso dei componenti e, al tempo stesso, di aumentare la resistenza dei nostri prodotti. Da quando l’abbiamo presentato al mercato statunitense, ad esempio, i clienti americani non chiedono altri materiali che questo, il carbonio”, racconta con soddisfazione Gianfranco Magalotti, un imprenditore che, grazie all’impegno, alla passione e all’innovazione, ha fatto della Nemo Industrie un’impresa leader nel settore, un’azienda romagnola d’eccellenza mondiale.

 

 

Nemo Industrie
Cella di Mercato Saraceno (FC)
www.nemoindustrie.com
Confartigianato Cesena
www.confartigianatofc.it

 

 


Vivi Make Up

VIVI MAKE UP, L’ARTISTA ROMANA DEL TRUCCO

 

Viviana Ramassotto è una ragazza romana che da anni si sta affermando come una delle migliori make up artist di tutta Italia. Ha cominciato a lavorare da giovanissima, quando ha capito che la sua strada non sarebbero state le passerelle, ma il backstage.
“Da piccola ero molto timida, la mia famiglia mi ha spinto a fare la modella per superare l’insicurezza - ci spiega questa solare e simpatica ragazza romana - Ben presto, però, ho capito che la mia passione era il trucco. Così ho iniziato a fare le prime esperienze nella moda, per poi passare al cinema e alla televisione”. Oggi, a Roma, ha uno studio e un’Accademia, dove insegna trucco, acconciatura, trucco permanente e tecniche all’henné, ma lavora anche a Dubai, Abu Dhabi, in Svizzera e in Florida, negli Stati Uniti, dove ha aperto un’azienda per riuscire a conquistare il mercato americano. “Presto sarà pronta anche la linea di cosmetici con il nostro marchio, naturali e made in Italy”, aggiunge.

Un'imprenditrice carismatica e dalle idee chiare, che ha saputo trasformare una passione in un’impresa artigiana di successo. “Se un acconciatore può essere considerato uno scultore di capelli, una make up artist è un’artista del trucco. Le nostre tele sono i visi - continua Viviana - Ho cominciato proprio pitturando e, ancora oggi, la prova d’ingresso della nostra accademia è disegnare un trucco su carta”. La differenza tra un’estetista e una make up artist sta proprio qui. “Abbiamo uno studio e una formazione differente. Le estetiste usano macchinari e fanno cure più o meno invasive. Noi no, siamo semplicemente delle artiste del trucco”, spiega. Autodidatta, che negli anni ha perfezionato la tecnica e lo stile grazie all'impegno quotidiano e alla formazione continua. “Nel nostro lavoro ci vuole talento ma, come per ogni mestiere artigiano, per avere successo bisogna lavorare sodo tutti i giorni, migliorarsi e mettersi continuamente alla prova. Il consiglio che do sempre alle ragazze della nostra Accademia - continua questa imprenditrice romana - è quello di lavorare su loro stesse, senza fermarsi a guardare il successo degli altri. Dagli altri bisogna imparare, ma è su stessi che bisogna concentrarsi”.
Dietro al lavoro di una make up artist, però, c’è molto di più della semplice bellezza estetica. “Siamo impegnate nel sociale perché, per una donna, sentirsi bene con se stessa è fondamentale anche dal punto di vista psicologico. Potrebbe sembrare banale, ma è così. Con le ragazze dell’Accademia collaboriamo con l’Università della Terza età di Roma per il trucco di ringiovanimento - spiega Viviana Ramassotto - Con l’invecchiamento, infatti, le donne spesso faticano a sentirsi bene con il proprio corpo. La conseguenza diretta è il ricorso alla chirurgia plastica, su cui spesso spendono più delle proprie disponibilità. Sapersi truccare bene, valorizzando le caratteristiche del proprio viso, aiuta a superare queste difficoltà, senza spendere un patrimonio per riempirsi il viso di plastica. Per noi è indispensabile 'far star bene chi ci sta vicino' - continua - Credo sia una missione che tutti noi dovremmo fare verso il prossimo. Il vero benessere è la ricchezza interiore. Siamo molto impegnate nella makeup therapy per aiutare ad affrontare malattie, invecchiamento, depressione. Offro servizio di volontariato di make up semi permanente alle donne che stanno affrontando malattie terminali, per non perdere l'identità di donna e affrontare al meglio un percorso difficile come questo. In classe, poi, accogliamo i "ragazzi protetti" dalla Croce Rossa di Roma, li invitiamo a seguire le nostre lezioni e aiutiamo questi ragazzi nell'avviamento al lavoro", ha poi aggiunto Viviana.
Arte e tecniche artigiane, formazione, crescita imprenditoriale e uno sguardo verso i mercati esteri. Questa è la Vivi MakeUp di Roma, un’impresa italiana di eccellenza.

 

Vivi Make Up
Roma
www.vivimakeup.com
www.makeupacademy.it
Confartigianato Roma
www.confartigianato.roma.it

 

 


Tarta Design

INNOVAZIONE E DESIGN PER LA DISABILITA’

 

La storia della Tarta Design di Udine è il risultato di venticinque anni di esperienza nel campo dell’ortopedia sanitaria per disabilità fisiche gravi. Da una manciata di anni, questa piccola impresa friulana d’eccellenza ha deciso di stravolgere completamente le proprie produzioni, sfruttando l’evoluzione dei materiali e l’innovazione tecnologica, aprendo il settore al design e alle soluzioni ortopediche per i più piccoli.
Siamo a Pasian di Prato, alle porte di Udine. La sede della Tarta Design è uno spazio ampio, curato e ben allestito, più simile a un museo che al laboratorio di una piccola impresa italiana di successo. Le pareti vetrate permettono alla luce esterna di illuminarne le sale, ma è il sorriso accogliente di Riccardo Mazzetti e Tommaso Di Bert a portare luce in ogni angolo. Loro sono due dei protagonisti di questa storia, progettista ed esperto di stampa 3d il primo, responsabile marketing e comunicazione il secondo. Il terzo è Marco Galante, tecnico ortopedico, artigiano e titolare di una delle più belle realtà imprenditoriali di tutto il Nord Est italiano.

Dopo anni di esperienza professionale tra soluzioni standardizzate e poco pratiche, esteticamente inguardabili, Galante ha avuto l’intuizione e il coraggio di rivedere la produzione, di presentare al mercato un sistema modulare di postura ad alto tasso di personalizzazione, innovativo e bello, funzionale dal punto di vista ortopedico e capace di migliorare la qualità della vita dei disabili. “I nostri schienali sono completamente innovativi, ergonomici e flessibili a differenza degli altri sistemi, quasi tutti monoscocca. Una soluzione che agevola il lavoro dei tecnici e dei terapisti per le modifiche strutturali necessarie, ma anche bella, funzionale e completamente customizzata”, ci spiega questo imprenditore friulano, visionario e coraggioso, quasi timido nel raccontare la grandezza dei propri prodotti, come ogni bravo artigiano che si rispetti. Gli schienali della Tarta Design sono dei veri e propri capolavori ortopedici, tanto da essere esposti tra cornici e pedane museali.
Nel 2010, Marco Galante ha presentato il prototipo di questo nuovo sistema posturale alla più grande fiera del settore, quella di Dusseldorf in Germania, conquistando immediatamente gli addetti ai lavori. Oggi, i prodotti della Tarta Design sono esportati in più di 30 paesi del mondo, dalla Nuova Zelanda al Canada, dall’Australia agli Stati Uniti, passando per il Giappone, la Corea e tutta l’Europa. Dopo aver applicato la stampa 3d alla prototipazione dei nuovi prodotti, aver investito nel design e nella comunicazione, la Tarta Design, da un anno a questa parte, ha “deciso di applicare gli stessi principi progettuali alle soluzioni per bambini con disabilità fisica, dai 7 mesi ai 4 anni di età. Anche in questo caso - aggiunge Marco Galante - proponiamo prodotti pratici e funzionali dal punto di vista ortopedico, simili alle soluzioni che si possono trovare in un qualsiasi negozio per l’infanzia. Questo perché, a livello psicologico, l’accettazione della disabilità del proprio figlio è uno dei principali problemi che una famiglia deve affrontare. Vogliamo aiutarli a superare questo momento, con soluzioni ergonomiche efficaci ma che siano anche belle e pratiche da utilizzare”.
Innovazione continua di prodotto e di produzione, materiali sempre più leggeri e resistenti, soluzioni ortopediche ergonomiche e modulari, capaci di assecondare le esigenze di ogni singola persona. Il tutto, con tanta attenzione al design di prodotto. La sfida della Tarta Design, però, non finisce qui. “Vogliamo diventare un centro di stile e progettazione, un laboratorio di idee e soluzioni per tutti. Stiamo sviluppando i nostri sistemi posturali anche per chi, oggi, passa molte ore della giornata seduto su una sedia da ufficio. Soluzioni ortopediche per tutti, non soltanto per chi ha disabilità fisiche”. E a provarle, anche solo per il tempo di un’intervista, si percepisce immediatamente la differenza.

 

Tarta Design
Pasian di Prato (UD)
www.tartadesign.it
Confartigianato Udine
www.confartigianatoudine.it

 

 


Nesa

NESA, DA VIDOR ALLA CONQUISTA DEL MONDO

 

Vidor è un paese che sorge tra le morbide colline della provincia di Treviso, tra Montebelluna e Valdobbiadene, dove le infinite vigne di prosecco abbracciano i capannoni industriali di tante piccole eccellenze italiane. Una di queste è la Nesa Srl di Pierluigi Bassetto e Mario Adami, due ingegneri che dalla provincia veneta hanno saputo conquistare ogni angolo del globo a colpi d’innovazione tecnologica e di strumenti e sistemi per le rilevazioni ambientali, affidabili come pochi altri al mondo.
Strumentazioni che questa piccola impresa, composta da una decina tra ingegneri, fisici e statistici, sa ideare e progettare per qualsiasi tipo di rilevazione ambientale, come le profondità dell’Oceano Indiano, dove la Nesa ha conquistato uno dei successi più importanti della propria storia aziendale. “Eravamo all'indomani del disastroso tsunami del 2004 - ci spiegano i due titolari della Nesa Srl, impresa associata a Confartigianato Asolo Montebelluna - Un ente indiano aveva indetto un concorso per un nuovo sistema di rilevamento degli tsunami in alto mare, a chilometri di distanza dalla costa. Oltre a noi, insieme a una società consociata, presentarono
la propria idea altre due aziende, una norvegese e una statunitense. Avevamo pensato a una sonda da spedire a quasi 4mila metri di profondità negli abissi dell’oceano, che poi inviasse dei dati in superficie”, ci spiega Pierluigi Bassetto. “Considerate che, a chilometri di distanza dalla costa, uno tsunami nasce come un’onda di 50/60 millimetri, da riconoscere tra le oscillazioni delle onde naturali, delle maree e di tutta un’altra serie di fattori da discriminare - continua Adami - Gli americani abbandonarono il progetto all'inizio, al test in mare arrivammo noi e i norvegesi. La nostra sonda tornò in superficie dopo aver inviato tutti i dati richiesti. I norvegesi, invece, furono più sfortunati”, conclude con un sorriso che tradisce la simpatia tipica dei veneti e l’orgoglio imprenditoriale di due ingegneri che, oggi, esportano i loro sistemi di monitoraggio in più di 60 paesi del mondo, poli compresi.

 

“Possiamo descrivere i nostri sistemi di monitoraggio come mattoncini da montare, di volta in volta, per creare strumentazioni sempre più complesse, capaci di adattarsi alle necessità degli enti, delle università e dei privati che hanno bisogno di raccogliere dati e che si rivolgono a noi per trovare soluzioni strumentali ai loro bisogni - ci spiega Bassetto - Abbiamo creato questi mattoncini grazie all'innovazione continua e a un lavoro inesauribile di ricerca, che continuiamo a sviluppare ogni giorno. Siamo sempre alla ricerca di nuove soluzioni, che poi facciamo testare, modificare e approvare. Non basta saper fare un buon prodotto, per risolvere un problema è necessario saperlo utilizzare al meglio. Questo è il nostro valore aggiunto, per questo non temiamo, ad esempio, la concorrenza asiatica, dove potranno avere anche un prodotto competitivo, ma difficilmente avranno in poco tempo il know-how necessario per utilizzarlo”. “Il nostro lavoro è di tipo sartoriale, siamo artigiani che ascoltano le esigenze dei clienti e che ritagliano la soluzione migliore per le loro esigenze”, aggiunge Adami.
I sistemi della Nesa sono in grado di rilevare qualsiasi tipo di dato ambientale e i corridoi dell’azienda mostrano i lavori fatti in giro per il mondo. Immagini scattate tra le onde dell’oceano Indiano, tra i ghiacciai delle vette alpine, tra le dune dei deserti africani o sulle spiagge dei Caraibi, dove le sonde della Nesa hanno resistito alla furia dell’uragano Sandy, continuando a inviare dati e statistiche agli enti preposti anche nel pieno dell’occhio del ciclone.
Ingegneri che amano l’avventura, moderni Indiana Jones pronti a partire da Vidor per ogni angolo del globo, con strumenti e sistemi di monitoraggio in grado di salvare la vita a migliaia di cittadini di tutto il mondo.

 

Nesa srl
Vidor (TV)
www.nesasrl.eu
Confartigianato Imprese Marca Trevigiana
www.confartigianatomarcatrevigiana.it

 

 


Stefano Bruzzone

TRADIZIONE E INNOVAZIONE, LA RICETTA DEL PESTO DI PRA’

 

Provate a chiedere a qualsiasi genovese quale sia il miglior basilico per fare il pesto. Tutti, ma proprio tutti, vi risponderanno quello di Prà, il vecchio borgo marinesco alle porte di Genova, lungo la Riviera di Ponente. Una collina che si affaccia sul blu del mar Ligure, esposta a Sud, stretta in una baia che la ripara dai venti e che lascia entrare soltanto la brezza marina. Condizioni microclimatiche ideali per permettere a questo protagonista della cucina italiana di crescere al meglio. Il risultato è un basilico dalle foglie piccole e tenere, di un verde morbido e intenso, delicato al gusto e dal profumo inebriante.
A guidarci in questo viaggio tra le ricchezze della costa ligure è Stefano Bruzzone, l’imprenditore che con Alessandro Ferrari guida la Serre sul mare, l’azienda agricola che si occupa della coltivazione del basilico, e Il pesto di Prà, l’impresa che lo trasforma in uno dei migliori pesti di tutta la Liguria.

“Basilico genovese, olio extravergine di oliva, grana padano, parmigiano reggiano, pecorino romano, pinoli e aglio italiani. Sono questi i sette ingredienti della nostra ricetta, la stessa della tradizione genovese e del Consorzio del Pesto a cui aderiamo. Sette come le note di uno spartito. Per questo ci piace dire che il nostro pesto è musica per il palato degli appassionati”, ci dice con un sorriso questo genovese erede di una famiglia che, da cinque generazioni, coltiva basilico sulla collina di Prà. “Dal 1827, per l’esattezza. Le prime serre furono costruite dai nobili del posto per avere basilico fresco tutto l’anno. Erano strutture fatte in legno e vetro. Oggi, le cose sono cambiate”, ci spiega Bruzzone mentre apre le porte di una delle moderne serre ad alto tasso di tecnologia. “Abbiamo un know-how secolare nella coltivazione del basilico, che ci tramandiamo di generazione in generazione. Conosciamo ogni segreto di questa incredibile pianta ma, grazie alla tecnologia, oggi possiamo controllare ogni parametro della coltivazione, dall'umidità al riscaldamento, dalla ventilazione all'irrigazione. Ogni serra è controllata da un computer che dialoga con noi attraverso un master centrale, riportandoci dati e parametri - aggiunge Bruzzone - La tecnologia ci permette di abbattere le perdite delle piante e di migliorare le qualità organolettiche del basilico che coltiviamo. In più, grazie al controllo di alcuni parametri come l’umidità, non dobbiamo utilizzare agenti chimici per eliminare funghi e altri parassiti”.

Ogni spazio dell’azienda rispecchia il binomio perfetto tra una tradizione secolare, fatta di esperienza e conoscenza meticolosa della coltivazione del basilico, e l’innovazione tecnologica. A cominciare dalla cella dove vengono piantati i semi di basilico prima di continuare il proprio ciclo di vita nelle serre. Un basilico naturale, che cresce in un microclima ideale, controllato in ogni minimo dettaglio durante le fasi di lavorazione.

Dalla semina al confezionamento, per garantire la massima qualità del prodotto. Il pesto di Prà non ha conservanti, “basta il frigorifero per avere un prodotto completamente naturale, sempre fresco e di qualità”, sottolinea Stefano Bruzzone, mentre mostra la meticolosa cura con cui i collaboratori dell’azienda procedono al confezionamento nei barattoli di vetro e nelle confezioni che riproducono il classico mortaio con cui fare il pesto. “Questa non è soltanto una scelta di marketing, siamo molto legati alla storia della nostra terra, vogliamo ribadirla in ogni momento, per rilanciare la cultura e la tradizione del vero pesto genovese”.
Un prodotto che Il pesto di Prà esporta in tutto il mondo, attraverso i canali di distribuzione tradizionali e le piattaforme di e-commerce, sfruttando l’innovazione tecnologica, una comunicazione attenta e curata, ma soprattutto, utilizzando materie prime di qualità e un saper fare che affonda le proprie radici nella secolare tradizione genovese del pesto.

 

 

 

 

Il Pesto di Prà
Genova
www.ilpestodipra.com
Confartigianato Liguria
www.confartigianatoliguria.it