Ritratti
Alba Contract
Alba Contract, quando l’unione è forza e sviluppo economico
Dieci piccole imprese del territorio, dieci piccoli imprenditori che decidono di percorrere insieme la strada che porta a progetti ambiziosi e a mercati sempre più distanti. “Una scelta coraggiosa e assolutamente innovativa per il nostro territorio. Qui, in Molise, nessuno era mai riuscito a lavorare insieme con successo. Oggi, Alba Contract dimostra il contrario. Anche in Molise si può lavorare bene in rete. Condividiamo le nostre esperienze per crescere insieme e per far crescere tutto il territorio”, spiega con orgoglio Adolfo Forcione, imprenditore e presidente di Alba Contract, la rete tra piccole imprese di Campobasso che realizza arredo contract, allestimenti per alberghi, ristoranti, strutture ricettive e commerciali. Tutto, dalla A alla Z. “Chiavi in mano”, direbbe un pubblicitario.
Dalla progettazione con un team di architetti all’impiantistica elettrica e idraulica, dall’edilizia alla falegnameria e alla lavorazione di acciaio, ferro e di altri metalli nobili, dai tendaggi e imbottiti alla decorazione d’interni. Alba Contract copre l’intera filiera, offrendo lavorazioni di qualità a 360°. Una realtà imprenditoriale unica in tutto il panorama molisano, che ha fatto crescere il fatturato e l’occupazione delle singole imprese ma anche, e soprattutto, la loro cultura imprenditoriale. “Il vero obiettivo della nostra unione è proprio questo: stimolare il tessuto imprenditoriale del territorio, migliorarne la qualità dei prodotti e delle produzioni, ambire a progetti più ambiziosi in mercati anche lontani - continua a spiegare questo molisano dalla voce ferma e dalle idee chiare, che parla degli imprenditori dell’Alba Contract come il capitano di una squadra di calcio fa con i suoi compagni. Dieci per adesso. L’undicesimo è già pronto per entrare nella prima rete d’imprese di tutto il Molise. “La nostra forza è quella di un gruppo di piccole imprese altamente specializzate, capaci di chiudere l’intera filiera dell’arredo contract e di rispondere ad ogni esigenza confrontandosi con il cliente come un unico interlocutore. Sono tutte produzioni di assoluta qualità, certificate, innovative e studiate per offrire il massimo rendimento - continua Forcione - Puntiamo sull’innovazione, investiamo molto nella ricerca e nello sviluppo di nuove soluzioni”. Oggi, Alba Contract ha firmato un protocollo d'intesa con l’Istituto di Ricerche per le Aree interne e Appennini dell'Università degli Studi del Molise, per un progetto di recupero urbanistico e architettonico dei piccoli centri molisani, e ha dato vita ad una collaborazione con l’Università Federico II di Napoli, per la prototipazione di un modulo abitativo realizzato in bioedilizia e a basso impatto ambientale. “Investimenti e sperimentazioni sono tra i motivi che ci hanno spinto a creare una rete tra imprese - aggiunge - Oltre a questo, c’è la possibilità di portare le nostre produzioni all’estero, su mercati che vogliono made in Italy di qualità, come ad esempio la Russia, che oggi è la nostra piazza estera di riferimento”. La condivisione di alcune delle spese di gestione e l’accesso a bandi e appalti più grandi e importanti sono gli altri due vantaggi dell’organizzazione a rete d’imprese. Una scelta coraggiosa e molto difficile da realizzare. Occorrono “coordinamento, condivisione di idee e prospettive e molta determinazione. Ognuno vuole dire la sua, ma ho imparato che il confronto, anche duro, aiuta a farci lavorare meglio insieme - continua Forcione - Oggi stiamo investendo molto sul team building e sulla formazione imprenditoriale dei manager e dei collaboratori. Siamo una realtà giovane, dobbiamo ancora rinforzare la nostra base imprenditoriale”. Una rete di piccole imprese che nasce da un'idea coraggiosa e visionaria, innovativa e proiettata al futuro, capace di abbattere le barriere culturali della condivisione imprenditoriale e del gioco di squadra. In un territorio piccolo e particolare come il Molise, che continua a dare importanti segnali di risveglio imprenditoriale. E di questo, l’Alba Contract di Campobasso è uno splendido esempio.
Alba Contract
Campobasso
www.albacontract.com
Confartigianato Molise
www.confartigianatomolise.it
Enzo Barlotti
Caseificio Barlotti, la tradizione della mozzarella di bufala campana
Il Caseificio Barlotti è un'eccellenza italiana, che alleva bufale e ne trasforma il latte per creare una delle migliori mozzarelle di bufala di tutta la Campania. Una tradizione che la famiglia Barlotti porta avanti da inizio '900 e che oggi permette di realizzare mozzarelle, yogurt, ricotte e formaggi, carne, dolci e la prima linea di cosmetici naturali prodotti con latte di bufala.
Siamo a Paestum, in provincia di Salerno, una terra tanto incantevole da spingere l’Unesco a dichiararla Patrimonio dell’Umanità. Le bufale della famiglia Barlotti pascolano tra questi campi, infiniti e incontaminati, interrotti soltanto dal mare e dai resti archeologici che testimoniano l’antica gloria che questo spicchio di Campania ha conosciuto con il nome di Magna Grecia e sotto la Roma imperiale. “Il segreto della nostra produzione è il sole di questa terra. Se portassimo i nostri allevamenti da qualche altra parte, il risultato non sarebbe lo stesso”, ci spiega con una battuta Enzo Barlotti, un imprenditore giovane e dalle idee chiare, che oggi, con il padre Nunziante e i fratelli Raffaele e Gaetano, continua una tradizione familiare vecchia di cinque generazioni. “Ogni generazione ha aggiunto un tassello all’azienda. Il risultato è che oggi controlliamo l’intera filiera, corta e a chilometro zero, dall’allevamento del bestiame alla trasformazione del latte. Il foraggio viene raccolto nei nostri campi, erba medica, mais, paglia e fieno, che fertilizziamo con il letame delle nostre bestie, senza l’utilizzo di prodotti chimici - ci spiega - Questo garantisce la salute dei nostri animali e la qualità delle nostre produzioni”.
L’ultima invenzione del Caseificio Barlotti è Biancamore, la prima linea di cosmetici prodotti con latte di bufala. “E’ stata un’intuizione di mia moglie - aggiunge - una linea di prodotti naturali che sfruttasse le tante proprietà del latte di bufala”. Idratante e nutritivo, il latte ha effetti benefici straordinari per la pelle. “Dopo una serie di analisi, abbiamo scoperto che anche la carne di questi animali ha valori nutrizionali incredibili, maggiori rispetto a quelli di tanti altri tipi di carne più consumati e conosciuti”.
Il Caseificio Barlotti aderisce al Consorzio di tutela della mozzarella di Bufala dop, che ne garantisce le tecniche di lavorazione e gli ingredienti utilizzati. Tutti naturali e a chilometri zero, provenienti dalle terre di Paestum, uno dei patrimoni dell’Umanità. Un riconoscimento che meriterebbe anche la mozzarella di bufala campana della famiglia Barlotti.
Caseificio Barlotti
Paestum (SA)
www.barlotti.it
www.biancamore.it
Confartigianato Salerno
www.salernoconfartigianato.it
Priscilla Occhipinti
La magica alchimia della Nannoni Grappe
C’era una volta in un borgo incantato una giovane alchimista, che con arte e sapienza distillava vinacce per creare grappe e aromi unici al mondo. La storia di Priscilla Occhipinti e della Nannoni Grappe sembra una favola, ma oggi rappresenta uno dei più concreti e interessanti esempi di eccellenza artigiana made in Italy.
Siamo a due passi da Grosseto, in quella lingua di Maremma che lascia il mare per trasformarsi in uno dei paesaggi più suggestivi al mondo, la campagna toscana. Le migliori vinacce d’Italia arrivano qui, ad Aratrice, il piccolo borgo rurale che accoglie una distilleria che ha vinto così tanti premi internazionali da meritarsi, se la distillazione fosse specialità olimpica, il ruolo di portabandiera alle prossime Olimpiadi di Rio.
Lei è Priscilla Occhipinti, una tra i più affermati maestri distillatori del mondo, con gli occhi pieni di entusiasmo e un sorriso morbido e avvolgente come le grappe che distilla. “Dal 2011 ad oggi, abbiamo vinto più di 50 premi in tutto il mondo”, ci spiega mentre indica una parete con così tanti riconoscimenti da nascondere il bianco della pittura. “Abbiamo iniziato a partecipare a concorsi e premi quasi per gioco, ma abbiamo riscosso subito ottimi successi, ci abbiamo preso gusto e oggi ci serve da stimolo per migliorare ogni giorno gli standard di qualità dei nostri prodotti”. Grappa, acquavite e distillati pregiati, che nascono dal lavoro di Priscilla e dei cinque collaboratori, accompagnati dall’entusiasmo del babbo Roberto e di un’atmosfera magica fatta di alambicchi, botti e cantine buie e silenziose.
“Distilliamo soltanto vinaccia fresca, quando è ancora carica di zuccheri e aroma. I nostri tre impianti di distillazione lavorano due mesi l’anno, esclusivamente nel periodo della svinatura, quando le materie prime sono eccellenti. Non accettiamo compromessi sulla qualità delle materie prime, delle tecniche di lavorazione e dei prodotti che presentiamo sul mercato”, ci spiega questa giovane imprenditrice toscana, costretta a passare più tempo tra le pratiche burocratiche che tra gli amati alambicchi che lei stessa ha progettato e saldato. “Negli ultimi anni, le pratiche burocratiche sono aumentate a dismisura. Abbiamo intere librerie di pratiche e autorizzazioni, per la repressione frodi, per la caldaia, per la formazione, per la sicurezza sul lavoro e per le accise. Abbiamo l’Agenzia delle Dogane in azienda una volta a settimana, abbiamo armadi e cantine con i sigilli per i controlli antitruffa, ma a fronte di queste richieste, l’amministrazione non riesce a supportare le piccole imprese a lavorare - sottolinea mentre ci mostra i carteggi con il Ministero delle Politiche agricole, con cui ha denunciato i troppi vincoli che frenano le imprese del settore - Spesso dobbiamo presentare le stesse pratiche ad ogni ufficio pubblico. Una volta mi hanno chiesto di alzare la ciminiera della caldaia. Era pronta in 15 giorni, ma ho dovuto aspettare più di un anno per l’autorizzazione della pubblica amministrazione a fare quello che proprio loro mi avevano chiesto”, aggiunge questa maestra artigiana che, tra le varie distillazioni, può vantare la grappa amata dalla Regina Elisabetta II.
“Devo tutto al mio maestro, Gioacchino Nannoni, che mi ha insegnato a saldare un impianto prima ancora delle tecniche di distillazione. Lui mi ha preso sulle spalle e mi ha lanciato in aria, finché non ho imparato ogni segreto di questo antico mestiere - ci racconta Priscilla - Penso che l’Italia possa far meglio di quanto faccia oggi per la trasmissione d’impresa. E’ la mia esperienza personale e so quanto bisogna investire per adeguare un’impresa. Bisogna rinnovare le strutture e gli impianti, ottenere permessi e autorizzazioni. Penso che un aiuto economico da parte dello Stato possa sostenere tanti giovani a continuare tradizioni artigiane vecchie di anni - conclude - anche per rispetto di tutto quello che è stato dedicato a queste stesse aziende nella vita precedente”.
Priscilla Occhipinti negli “Speciali artigiani, le storie” del Tg@ di Confartigianato: clicca qui.
Nannoni Grappe
Aratrice (GR)
www.nannonigrappe.it
Confartigianato Grosseto
www.grosseto.confartigianato.it
Maria Cristina Frongia
Innovazione e tecnologia al servizio dell’ottica
“Innovazione, tecnologia e un impegno costante nella formazione continua, perché una piccola impresa non può permettersi il lusso di fermarsi”. Ha le idee chiare Maria Cristina Frongia, l’imprenditrice ottica di Oristano che fa della tecnologia e dell’innovazione un mantra quotidiano.
Figlia di fotografo, “sono cresciuta tra macchine fotografiche e cavalletti. Nel 1997 ho deciso di aprire un’ottica, che potesse diventare un punto di riferimento anche per gli appassionati di fotografia. Negli ultimi anni, però, il digitale ha completato stravolto il mercato e ho deciso di investire sulle lenti progressive - ci spiega questa sarda dalla voce decisa e squillante - L’innovazione è tutto nel nostro settore. Dobbiamo tenere il passo della tecnologia, che negli ultimi anni ha registrato un’evoluzione incredibile, e dei cambiamenti nelle abitudini degli italiani. Oggi molte delle problematiche degli occhi nascono dall’eccessivo uso di computer e tablet, mentre la chirurgia riesce a correggere i difetti principali. Cerchiamo nuove soluzioni ogni giorno per riuscire ad essere sempre competitivi sul mercato”.
La tecnologia aiuta anche ad offrire soluzioni personalizzate per i bisogni delle persone. “Ultimamente abbiamo investito nell’acquisto di un macchinario di ultima generazione, capace di realizzare lenti progressive su misura. Un’innovazione importante per garantire prodotti e interventi di qualità”, aggiunge Maria Cristina, un’imprenditrice che negli ultimi anni ha dovuto fare i conti con la crisi e con le difficoltà tipiche di un territorio difficile come la Sardegna. “Il limite della nostra Isola è che non riusciamo a fare rete tra di noi, manca uno spirito collaborativo. Un limite che si ripercuote anche nell’organizzazione della Sardegna stessa. Prima di avere a disposizione un pezzo, bisogna sempre aspettare quei due o tre giorni. Questo è un problema che rallenta la nostra attività quotidiana”. La crisi, invece, ha portato una riduzione dei consumi e un maggiore ricorso alla riparazione. Si compra di meno, si aggiusta di più. “Oltre a questo, c’è stato un cambiamento di approccio ai prodotti stessi. Si guarda meno la firma e più la qualità del prodotto - ci spiega ancora - Noi abbiamo scelto sempre forniture di piccole imprese italiane e questa scelta ci ha premiato”. Anche e soprattutto nei periodi di crisi, la qualità del made in Italy è il migliore investimento che si possa fare.
Frongia Ottica e foto
Oristano
www.otticafrongiaoristano.com
Confartigianato Oristano
www.artigianservice.it
Cesare Baroli 1947
Le scarpe su misura della Cesare Baroli 1947
Tre generazioni di imprenditori, un distretto che ha fatto la storia della calzatura italiana e un’azienda, la Cesare Baroli 1947, che oggi rappresenta una roccaforte della qualità artigiana e delle tecniche di lavorazione tipiche di questo territorio.
Siamo a Gargallo, a pochi chilometri da Novara, stretti tra il Piemonte e la Lombardia. Una storia che inizia con Cesare e con la lavorazione della pelle per le concerie e i tanti calzaturifici della zona. La filiera cresce, si afferma come un vero e proprio distretto produttivo e spinge allo sviluppo le piccole imprese coinvolte. Come la Cesare Baroli 1947, che accoglie in azienda i tre figli del fondatore, Piero, Savio e Lauro, e inizia a presentare sul mercato le prime calzature interamente realizzate a mano nell’azienda di Gargallo.
“La cosa più bella - ci spiega Piero - è che una nuova generazione è appena entrata in azienda, i miei due figli gemelli, Carlo e Filippo, e due nipoti, Clara e Silvia”, un esercito fatto di idee, entusiasmo e passione chiamato a continuare una tradizione familiare che risale alla metà del secolo scorso. “Il nostro punto di forza è riuscire a confezionare un prodotto finito, tenendo in azienda l’intero processo produttivo, dalla progettazione al taglio, all’orlatura e alla realizzazione finale della calzatura - spiega Piero - Utilizziamo diverse tipologie di lavorazione ma il nostro orgoglio è la cosiddetta lavorazione Goodyear, all’inglese, che ci permette di conquistare importanti nicchie di mercato in Italia, in Europa e nel mondo”. La qualità assoluta delle materie prime e delle lavorazioni su misura, lo stile italiano e la naturale propensione all’innovazione fanno della Cesare Baroli 1947 una vera e propria eccellenza del “made in Italy”.
Nel 1999 la Baroli ha investito nella tecnologia CAD, diventando una delle prime aziende italiane ad utilizzare il digitale per personalizzare e tagliare le tomaie. “Oggi, lavoriamo molto con il web e con la prototipazione, coniughiamo le tecniche artigiane tradizionali alle nuove tecnologie e a un processo produttivo sempre più efficiente e organizzato. Fare impresa in Italia è difficile e molto faticoso - continua a spiegare Piero Baroli - Ogni giorno incontriamo molti ostacoli lungo il nostro cammino, dall’incertezza delle regole alla concorrenza di bassa qualità del mercato globalizzato, dall’opprimente peso della burocrazia alle scarse capacità di pianificazione imprenditoriale del nostro Paese”.
Nel futuro della Cesare Baroli 1947 c’è un passaggio generazionale che continui a confermare gli standard di qualità dell’azienda, con un marchio indipendente e riconoscibile, e lo sbarco definitivo nell’e-commerce. “Dobbiamo conquistare nuove nicchie di mercato per contrastare la produzione estera a basso costo, siamo un’eccellenza artigiana italiana che punta sula qualità della tradizione e sull’innovazione. La nostra è una scarpa italiana di qualità e grande stile, che dura nel tempo e che, di conseguenza, è ecologica”, conclude Piero Baroli.
Cesare Baroli 1947
Gargallo (NO)
www.cesarebaroli.it
Confartigianato Piemonte Orientale
www.artigiani.it
Install
Install, artigiani alla scoperta degli oceani
La storia della Install di Pozzuoli ricorda il mito di Davide e Golia, quello di una piccola impresa capace di sfidare i colossi internazionali nel campo delle ispezioni marine. Un settore poco sviluppato in Italia, che il mondo conosce con il termine inglese di marine survey, fatto di sonde, robot e attrezzature 3d da spedire negli abissi per scansionarne i fondali o per studiare relitti e reperti archeologici. “I nostri clienti sono le multinazionali energetiche, le aziende che posano cavi e condutture e, negli ultimi anni, anche le aziende impegnate nell'archeologia marina. Pensate che a poca distanza da qui c’è la più grande zona archeologica marina d’Italia, la vecchia città di Baia, inabissata secoli fa. Una Pompei del mare che giace a pochi metri di profondità e che, in alcune giornate di cielo limpido e acqua cristallina, è possibile vedere dall’aereo in atterraggio a Capodichino”.
A parlare è Gennaro Illiano, un giovane imprenditore capace di fondare una piccola impresa dinamica e qualificata, ad alta specializzazione e ad altissimo tasso di innovazione. “Il nostro lavoro è a bordo delle navi che navigano i mari di tutto il mondo, dagli Stati Uniti all’Africa, dal mondo arabo al Nord Europa. Abbiamo una sede in Francia e cantieri aperti in tutto il mondo. Il nostro lavoro si fa ogni giorno più complesso. Quando abbiamo iniziato - continua un ragazzo che di Napoli ha il sorriso e la battuta pronta, di un artigiano, invece, la timidezza nel raccontare quanto di grande e ambizioso fa ogni giorno - ci occupavamo soltanto di installare le attrezzature a bordo delle navi. Negli anni, però, grazie alla tecnologia e a un’innovativa organizzazione del lavoro, abbiamo ampliato il raggio d’azione, con la raccolta e l’elaborazione di dati, informazioni e mappature 3d dei fondali. L’età media dei nostri collaboratori non supera i 40 anni. Con noi lavorano informatici, ingegneri, cartografi, grafici e modellatori 3d, che hanno imparato a fare anche i marinai”. Un mestiere che richiede una formazione specifica, complessa, tanto da spingere la Install a creare una propria academy per la formazione dei collaboratori. “È un mestiere che richiede preparazione e competenze trasversali. A queste, vanno aggiunte le difficoltà di lavorare in mare aperto. Per questo abbiamo deciso di creare la nostra academy, per aumentare competenze e conoscenze del nostro team e per preparare i collaboratori alle sfide di tutti i giorni”, aggiunge Illiano, a capo di un’azienda che il prestigioso Financial Times ha inserito nella lista delle mille imprese a maggior crescita di tutto il mondo. “Questo attestato è una delle soddisfazioni più grandi che abbiamo ricevuto. Ci è arrivato senza che ne sapessimo nulla, il Financial Times lo assegna alle aziende controllando bilanci e fatturato”, spiega Illiano mentre mostra l’attestato del più importante giornale economico del mondo. “Siamo una piccola impresa del Sud Italia, non ci aspettavamo un riconoscimento tanto prestigioso”, aggiunge con un sorriso. Un traguardo raggiunto grazie all’innovazione tecnologica, alle competenze e alla passione che ogni giorno i collaboratori della Install mettono al servizio della ricerca scientifica marina. “È un duro lavoro, ci confrontiamo con aziende straniere che hanno fondi importanti e un mercato meno burocratizzato di quello italiano. Noi, però, conosciamo il nostro valore e questo settore, continuiamo a fare ricerca per presentare sempre qualcosa di nuovo e innovativo. È una sfida impegnativa che vogliamo vincere per noi e per il Sud Italia, per dimostrare che anche qui si può fare impresa”.
Install
Pozzuoli (NA)
www.installsrl.it
Confartigianato Napoli
www.confartigianatonapoli.it