Ritratti
Tech & graphic project
Architettura digitale a 360°, il futuro è a Salerno
La Tech & Graphic Project è una squadra di professionisti al servizio dell'architettura e della grafica digitale. Pavimenti e soffitti tridimensionali, vetrine e banconi interattivi sono il risultato dell'incontro tra tecnologia, creatività e grafica evoluta. Elementi che rendono la Tech & Graphic Project di Salerno un’impresa particolare, unica nel suo genere.
Innovazione, tecnologia e standard internazionali per prestazioni e qualità, ogni prodotto della Tech & Graphic Project crea “una scenografia delle emozioni - ci spiega Rosaria Staiano - Partiamo dall’ascolto delle necessità e dei desideri del cliente, per poi iniziare a sviluppare i nostri progetti. Ci mettiamo passione e competenze, professionalità e fantasia e non replichiamo mai lo stesso prodotto, anche se a chiedercelo è il cliente stesso”.
La Tech & Graphic Project realizza pavimenti e soffitti 3d, trasformando il pavimento di un salone in una spiaggia tropicale, il soffitto in un morbido cielo stellato e il tavolo di una pizzeria in un menu interattivo touch-screen.
“Ultimamente stiamo investendo molto nel videomapping, un’innovativa tecnica digitale che trasforma l’architettura statica degli edifici in elementi da animare, grazie alla proiezione di musica ed immagini - racconta Aram Manucharyan - In Italia abbiamo realizzato lavori importanti, come la decorazione esterna del Cineteatro Eduardo De Filippo di Agropoli, ma il nostro principale mercato di riferimento è quello estero, dove le tecniche che utilizziamo sono ricercate e la qualità dei prodotti made in Italy è particolarmente apprezzata”. Arabia, Dubai, Stati Uniti, Nord Europa, sono questi i principali mercati di riferimento della Tech & Graphic Project, un’impresa italiana d’eccellenza, che sta portando la grafica e l’architettura in un futuro fatto di tecnologia, creatività e animazione digitale.
“Ogni giorno sperimentiamo nuovi prodotti e soluzioni sempre più spettacolari - aggiunge Manucharyan - Molti dei nostri prodotti sono brevetti che abbiamo sviluppato qui a Salerno, che realizziamo e andiamo ad installare con la nostra squadra di operai. Seguiamo l’intera filiera produttiva, controlliamo ogni passaggio per garantire la massima qualità alle nostre lavorazioni”.
Il risultato è uno spettacolo di emozioni, di luci e di suoni.
La squadra della Tech & Graphic Project nel video “Speciali artigiani, le storie” del Tg@ di Confartigianato: clicca qui.
Tech & Graphic Project:
Andrea Staiano, Aram Manucharyan, Rosaria Staiano, Stefania Spinelli, Giusy Silvestri, Caterina Scavina, Francesco Marinelli, Antonio Voto, Costantino Marco, Alessandro Ferrara, Dante Memoli,
Angelo e Biagio Russo, Sabatino Coppola, Biagio Oliva.
Tech & Graphic Project
Salerno
www.tegp.it
www.produzione.tegp.it
Confartigianato Salerno
www.salernoconfartigianato.it
Enrico Massetto
Miti e fantasia nelle sculture di Enrico Massetto
Enrico Massetto è un artigiano che sta stravolgendo gli schemi tradizionali della scultura, innovando stile, forme e carattere dei personaggi incisi su legno. Dal realismo tipico della tradizione valdostana a fumetti che prendono forma e sostanza nella bottega di Saint-Pierre, alle porte di Aosta. A cominciare dal Greundzo, il suo personaggio più famoso. Animali reali e di fantasia, spesso su ruote, che ricordano alcuni vecchi giocattoli della cultura alpina, ma che sono dei veri e propri oggetti di design per l’arredo casa. Con uno stile immediatamente riconoscibile, i tratti simpatici e fumettistici dei personaggi di Massetto, che ha saputo rompere con la “serietà” della tradizione. “I miei personaggi esprimono simpatia, sono buffi. Storicamente, invece, qui si rappresentavano i santi e la fatica nei campi. Sto proponendo una nuova idea di scultura, prendendo ispirazione dai personaggi e dai miti della tradizione orale valdostana ma innovando lo stile e le forme”, spiega. Da questo lavoro di rivisitazione della tradizione, ad esempio, è nato il Greundzo, un personaggio che prende ispirazione dal dahu, un animale tipico delle cime alpine, ingobbito e imbronciato ma dall’animo buono.
Questo torinese simpatico e dalla voce squillante è un illustratore e scultore, un artigiano che sconfina nell’artista e che, in Valle d’Aosta, ha trovato il luogo ideale dove dare libero sfogo a tutta la creatività. “C’è molto di questa terra in quello che faccio. I personaggi che realizzo sono tipici della cultura di queste valli e anche il legno che utilizzo è di qui, soprattutto noce e cirmolo, il pino cembro. Credo che ogni mio pezzo debba ricordare o raccontare qualcosa di questa terra. Il Greundzo, ad esempio, è sgorbutico ma buono come noi valdostani”, aggiunge Massetto con una risata.
Passione e creatività sono il pane quotidiano nella bottega di Saint-Pierre. Il carburante giusto per affrontare un mestiere fatto di fatica, sudore e bilanci da tenere in attivo. “Questo è uno degli aspetti più negativi per un artigiano come me - spiega con un pizzico d’ironia - Un’impresa in Italia ha costi di gestione importanti e dover produrre un numero consistente di pezzi soltanto per coprire tutte le spese a volte diventa un limite fastidioso. La schiena fa male, come le braccia. Ogni volta che finisci una scultura, pero, anche se piccola, ti siedi, la guardi e vivi momenti di soddisfazione incredibile, che si fa fatica a descrivere”. Soddisfazione e creatività, che probabilmente sono il miglior antidolorifico al mondo.
Enrico Massetto
Saint-Pierre (Aosta)
www.maseto.it
Confartigianato Valle d’Aosta
www.confartigianatovda.it
Gianluigi Scotti
Sillaro, l’azienda nata due volte leader nel mercato degli imballaggi
Incoscienza e azzardo, ma anche tanta costanza e caparbietà. Con queste caratteristiche Gianluigi Scotti si è gettato nell'avventura di imprenditore ed è riuscito a portare la Sillaro, storica azienda del territorio lodigiano, alla posizione di leadership nazionale ed europea in un settore di nicchia come quello degli imballaggi. La sua sfida inizia nel 2008, proprio quando comincia la grande crisi economica mondiale. Aspirante commercialista, accetta di occuparsi come manager di un’azienda dal passato glorioso ma ormai a rischio di chiusura. Si tratta appunto della ‘Sillaro spa’, nata alla fine degli anni 60 per iniziativa di un gruppo di giovani entusiasti che decisero di sfruttare l’insediamento nel Lodigiano della multinazionale Lever, specializzata nei prodotti per la cura della casa e della persona. E così dalla ‘Sillaro’ per decenni escono i famosi ‘fustini’ per contenere i detersivi.
Va tutto bene fino alla fine degli anni Novanta quando l’azienda comincia ad accusare i colpi dei tempi che cambiano e del mancato ricambio generazionale. Bisogna decidere se chiuderla o liquidarla.
Ed è allora che entra in scena Gianluigi Scotti, coinvolto nelle sorti della ‘Sillaro’ dal padre che ne cura l’amministrazione fiscale. E’ il momento della grande sfida. Gianluigi la accetta e decide di rilanciare la ‘Sillaro’, di non far morire un patrimonio imprenditoriale e occupazionale così importante. Nel 2009 Gianluigi rileva l’azienda insieme con un altro imprenditore.
Nel 2012, un’altra decisione, quella che Scotti definisce ‘separazione consensuale’ dal socio per concentrarsi nella produzione di tubi in cartone per uso industriale e di fusti in fibra per contenimento industriale nei settori siderurgico, chimico, farmaceutico ed alimentare.
Scotti trasferisce macchinari, magazzino e personale nell'attuale sede a San Colombano al Lambro e inizia la nuova avventura che in 3 anni lo porta a raddoppiare il fatturato.
“L’innovazione - spiega - è la nostra forza. I macchinari devono stare al passo con i tempi e con le nuove esigenze dei nostri clienti. E allora, una volta l’anno inserisco in azienda un nuovo macchinario”. Il risultato si vede, eccome. Oggi la Sillaro è una delle 4 aziende italiane leader del mercato. “Ma – tiene a precisare Gianluigi – noi siamo piccoli. Una vera azienda artigiana, con 14 dipendenti. E orgogliosi di esserlo. Mentre le nostre aziende concorrenti hanno ben altre dimensioni. Eppure gli teniamo testa: abbiamo tra i nostri clienti colossi come Marcegaglia e Arvedi e riusciamo a conquistarne altri ai nostri diretti competitor”.
L’orgoglio e la passione sono in ogni parola che Gianluigi Scotti dedica alla sua azienda. L’orgoglio per aver dato una seconda vita ad un’impresa che dal 1969 ha fatto la storia del territorio lodigiano. La passione per un lavoro che, dice “costa tanta fatica e sacrifici, ma ti ripaga con la soddisfazione che leggi negli occhi dei tuoi dipendenti e dei tuoi clienti”.
Sillaro srl
San Colombano al Lambro (MI)
www.sillaro.com
Confartigianato Lodi
www.confartigianato.lodi.it
Riccardo Paro
Sognando California, da Roma a Los Angeles per diventare un big del 3D
Riccardo Paro fotografato da Marta Lomonaco - Testo di Ivan Demenego
L’artigianato che non ti aspetti ha il sorriso e la professionalità di Riccardo Paro, 25 anni, web designer, esperto in grafica 2D, 3D e animazione. Riccardo non è pienamente convinto che la passione della sua vita, che finalmente è diventata un lavoro, sia definibile in senso stretto come ‘artigianato’. “A dirla tutta, non ci ho mai pensato a fondo; ho sempre visto la mia come una professione artistica, anche se si sviluppa con strumenti non convenzionali come il computer. Tuttavia, la passione e la creatività che metto in ciò che faccio, la conoscenza approfondita degli strumenti del mestiere - computer e programmi grafici - hanno parecchio in comune con la maestria dell’artigiano”.Riccardo Paro è un nativo digitale e fin da piccolo, bit dopo bit, ha assorbito i ritmi incalzanti e le immagini colorate dei video giochi e dei film di animazione e oggi fa esattamente quello che ha sempre sognato di fare. “Dopo il diploma, per aumentare le mie capacità, sono andato a studiare a Los Angeles con insegnanti della Disney. E’ stata un’esperienza favolosa. I corsi sono durati tre mesi. Non sono molto, ma è stato un periodo intensissimo, senza vita. Andando a studiare in America ti accorgi di essere circondato da un mondo dove l’arte regna sovrana. Ho conosciuto professionisti eccezionali, i migliori in assoluto, persone squinternate in ogni aspetto della vita, ma assolutamente perfetti sul lavoro”.
Il passaggio da Roma a Los Angeles, due contesti accademici e professionali diversissimi tra loro, non è stato semplice. “Italia e Stati Uniti hanno sistemi formativi diametralmente opposti. Faccio un esempio. Io ho studiato grafica 3D a Roma. Durante il corso, siamo rimasti 3 mesi sulla modellazione di una finestra, che è una cosa davvero pallosissima. Quando sono andato in America ho dovuto ricominciare praticamente da zero. Alla fine della prima lezione di introduzione al programma 3D, quello che ho sempre usato, il professore ha detto: “Ok ragazzi, per la prossima lezione mi modellate una pistola”, un oggetto piuttosto difficile da realizzare. Un esempio che la dice lunga sulla distanza che intercorre tra i due mondi. Dal punto formativo stanno vent’anni avanti, è stato un incontro con un mondo davvero grandioso. Non volevo andarmene via”.
Ritornato a Roma con un bagaglio di esperienze invidiabile, Riccardo si è dato subito da fare e ha trovato uno sbocco professionale al suo talento. "Diciamo che sono stato fortunato. A febbraio, grazie a un’amica, ho conosciuto dei ragazzi che avevano costituito una cooperativa di grafici, un gruppo affiatato che, grazie a questa formula associativa, è riuscito ad ottenere lavori, partecipando a bandi e concorsi pubblici. Gli serviva una mano per realizzare uno spot 3D. Hanno visto come lavoravo, il primo progetto che abbiamo realizzato insieme è andato bene e hanno detto: “Ok, vai forte, si può fare”.
Un inizio promettente. Lavorare in gruppo ha aiutato Riccardo a rendere più sfumato il passaggio tra la vita da universitario e quella da professionista, un passaggio complesso che sta “andando via liscio”, senza inciampi. Ma Riccardo continua a coltivare il sogno di un futuro professionale a stelle e strisce. “Attualmente, in Italia, il settore dell’animazione 3D fatica a decollare, ci sono produzioni di cartoon come le Winx, ma complessivamente il settore non se la passa molto bene. Anche per questo motivo vorrei tornare negli States, soprattutto perché a Los Angeles è pieno di aziende nel settore dei film e video game, e io sono un patito sfegatato di cinema e di video giochi. Per me quello sarebbe il top”.
Riccardo Paro
Roma
Confartigianato Roma
www.confartigianato.roma.it
Peo Consonni
Una vita di corsa coi motori nel sangue.
MTS - scuola tecnica nel motorsport. Foto di Alessandro Dealberto - Testo di Lorenza Manessi
“A 15 anni, a scuola, in un tema ho scritto: da grande voglio fare il pilota di auto da corsa e il meccanico. Sono un uomo felice e fortunato, perché ho realizzato il mio sogno di ragazzo. E insegno ai giovani ad avere il mio stesso sogno e la forza di trasformarlo in realtà”.
Giampiero ‘Peo’ Consonni, di Monza, è un artigiano pieno di passione per il suo lavoro. Riduttivo definirlo meccanico. In realtà, i motori sono la sua vita: “Dopo la mia famiglia - dice - sono il mio più grande amore” .
E’ un fiume in piena di emozioni e di entusiasmo quando ricorda gli anni della formazione giovanile a lavorare sulle auto da corsa e di serie. “Senza la passione - insiste Consonni - non si va da nessuna parte”. E lui di strada ne ha fatto davvero tanta. In officina a imparare il mestiere e poi per 20 anni sulle piste delle auto da corsa come pilota. Ma anche come responsabile tecnico di squadra e giornalista. In giro per il mondo. A correre su circuiti prestigiosi come quello di Le Mans o alla Parigi-Dakar. A soffrire la fatica, la fame e la sete. “Però la passione, sempre lei, ti fa superare tutto. Ti fa vincere medaglie. Ma la vittoria più bella è la soddisfazione di fare quello che sognavi da ragazzo”.
Da 15 anni Consonni, oltre all'attività nella sua officina a Muggiò, in provincia di Monza, dedica gran parte del suo tempo a trasferire ai giovani il suo amore per i motori. Lo fa in alcuni istituti di formazione professionale e alla Motorsport Technical School, la scuola, promossa da Confartigianato presso l’Autodromo di Monza, di alta formazione professionale per meccanici di auto e moto da corsa e per ingegneri di pista, la prima in Italia dedicata agli specialisti dei bolidi da competizione.
“Quando entro in aula - racconta Consonni - è come se stessi costruendo una macchina di Formula 1: mi sento felice di far felici i ragazzi che vogliono scoprire questo mestiere. E’ uno scambio alla pari. Loro imparano da me e io imparo da loro. Sono un po’ il loro padre adottivo. Sono orgoglioso di quello che faccio, ma non mi monto la testa perché so che l’umiltà è l’unità di misura dell’intelligenza”.
E allora, avanti con il sudore e i sacrifici. Per dare un senso e un obiettivo alle nuove generazioni “che - dice Consonni - sono spesso fragili e disorientate, hanno bisogno di qualcuno che dia loro lezioni di fiducia. E cosa c’è di meglio di un’attività artigiana?”.
E qui la lezione, Consonni la dà ai suoi colleghi imprenditori: “Un artigiano deve trasmettere i segreti del mestiere ai giovani. Se uno si tiene strette tutte per se’ competenze e professionalità, che soddisfazione c’è a fare il nostro lavoro?”.
Così, ricordando il suo passato di pilota, Consonni ‘tira giù la visiera’ e di ‘segreti’ ne sforna ogni giorno ai ragazzi ai quali insegna un’attività che è sì fatica e sacrificio, ma soprattutto passione, orgoglio e soddisfazione di avercela fatta.
Autofficina Consonni
Muggiò (Monza)
www.consonnituning.it
Confartigianato Apa Milano Monza Brianza
www.apaconfartigianato.it
Tappezzeria Lanaro
Artigianato e design si fondono nelle produzioni della Tappezzeria Lanaro
La storia della Tappezzeria Lanaro è un racconto fatto di amore e passione artigiana, di tecniche di lavorazione che la famiglia Turato si tramanda da tre generazioni. Oggi, la Tappezzeria Lanaro di Saint-Pierre, in provincia di Aosta, è nelle mani e nel talento di due sorelle, Silvia e Federica Turato, che stanno allargando gli orizzonti dell’impresa. “Produciamo e foderiamo divani, poltrone e letti imbottiti, offrendo al cliente anche la possibilità di scegliere tra una vasta gamma di complementi d'arredo. Oltre a questo, ridiamo vita ai materassi in lana seguendo le tecniche di una volta - inizia a raccontare Silvia Turato - Mia sorella Federica si occupa della produzione e delle diverse lavorazioni. Ha iniziato a lavorare con i nostri genitori fin da piccola e oggi è una maestra artigiana preparata e appassionata. Io, invece, mi occupo della parte amministrativa dell’azienda. Questo mestiere fa parte di noi, lo abbiamo nel sangue. In quasi un secolo di attività è passato da nostro nonno a nostro padre, Giorgio, e poi a noi”, aggiunge.
“Siamo partite con un piccolo laboratorio sotto casa. Oggi ci siamo trasferite in una sede più ampia e abbiamo aperto due atelier, a Saint-Pierre e in centro a Courmayeur. Siamo passate da 35 mq a più di 400. Non siamo ancora soddisfatte, però, vogliamo continuare a crescere e a presentare nuovi prodotti e nuove soluzioni per l’arredo casa”, continua a raccontarci questa giovane imprenditrice artigiana, dalle idee chiare e dalla voce decisa. “La nostra è una produzione sartoriale, su misura. Collaboriamo con molti architetti, è con loro che studiamo le proposte da presentare sul mercato. Facciamo innovazione ogni giorno, cerchiamo di presentare soluzioni sempre nuove e innovative, assecondando lo stile e il gusto degli italiani. Soltanto le tecniche di lavorazione sono le stesse di un secolo fa, quando la nostra famiglia ha iniziato questa tradizione artigiana. Lavoriamo tutto a mano, è un obbligo che ci impone nostro padre”, ci rivela Silvia con un sorriso. Una convinzione imprenditoriale che garantisce la qualità delle produzioni della Lanaro, arricchite dalla creatività di due sorelle alla continua ricerca di nuovi mercati da esplorare e conquistare. “Fare impresa in Italia è una vera e propria battaglia quotidiana, con così tanti problemi che avresti voglia di chiudere e di fare altro - ci confessa - La soddisfazione dei clienti davanti a una nostra creazione o la fiducia con cui si affidano ai consigli e alle conoscenze di mia sorella, però, sono la miglior ricompensa al lavoro e al sacrificio di tutti i giorni, che ci spingono a continuare a puntare sulla creatività e sulla qualità delle nostre lavorazioni”.
Tappezzeria Lanaro
Saint-Pierre (AO)
www.tappezzerialanaroturato.com
Confartigianato Aosta
www.confartigianatovda.it