L’Angolo del Papiro
Angelo Mortellaro e i papiri di Siracusa
L’Angolo del Papiro è un’incantevole oasi verde ai piedi del parco archeologico di Siracusa, dove si alternano piante tropicali e animali esotici, il brusio del vento e il fruscio dell’acqua che fa vibrare i fusti dei papiri. Migliaia di piante di papiro, che oggi occupano due dei tredici ettari dell’oasi.
Il custode di questo paradiso terrestre è Angelo Mortellaro, l’imprenditore siracusano che nel 2003 ha deciso di acquistare un terreno abbandonato per trasformarlo in un santuario del papiro. “Questa area è perfetta per la coltivazione, c’è l’acqua cristallina dell’acquedotto Galermi, il sole e il vento della nostra splendida isola”. Tutte caratteristiche ideali per il Ciperus Papirus, “una pianta straordinaria, dal cui fusto si ricava il materiale cartaceo più resistente al mondo: la carta papiro. L’uomo la utilizza da 5mila anni e, a oggi, è il più affidabile sistema di archiviazione dati a nostra disposizione. Altro che chiavette usb”, conclude con una battuta questo siciliano accogliente e appassionato del proprio lavoro, che si accende di entusiasmo nel raccontare la storia e le qualità del papiro. “La carta è da sempre uno dei pilastri della nostra economia. Qui, fino agli anni ’80, lavorano una trentina di imprese artigiane, che producevano una carta papiro di qualità, capace di superare anche quella prodotta in Egitto. Oggi – continua Mortellaro – siamo rimasti in due. Questa, però, è l’unica coltivazione di papiro di tutta Europa. Le responsabilità sono dell’amministrazione comunale, incapace di valorizzare un patrimonio di conoscenze e tecniche artigiane, e la condotta di chi lavora nel settore, che troppo spesso punta al guadagno, sminuendo qualità e valore della produzione siracusana”.
Passeggiare per l’oasi è una vera e propria esperienza sensoriale, un viaggio tra gli elementi naturali, tra i fusti avvolgenti del papiro e una natura incontaminata. “Ho progettato questo fiume seguendo il modello delle oasi arabe, dove un flusso costante e naturale permette all’acqua di scorrere tra le radici e i fusti dei papiri. Non uso concimi o diserbanti chimici, tutto è stato studiato per offrire alle piante le migliori condizioni possibili per crescere”, continua con orgoglio. Dal vento, che viene canalizzato tra i filari di coltivazione, alla concimazione assolutamente biologica fatta con i materiali di scarto. “Sarà l’acqua a farli marcire, concimando così il terreno. E’ stato mio nonno ad insegnarmi ogni segreto di questa pianta, passavamo intere giornate a scegliere i fusti da tagliare. Lui era il Cavalier Angelo La Mesa, uno dei massimi conoscitori di questa pianta. E’ grazie a lui se ancora oggi, dopo 200 anni di sordo abbandono, a Siracusa si coltiva questa fantastica pianta”.
Il parco dell’Angolo del Papiro ospita una zona picnic, uno spazio riservato a decine di animali rari e un museo, dove accompagnare i visitatori in un viaggio nel cuore dell’Egitto, sulle rive del fiume Nilo. “Le tecniche di lavorazione della carta papiro sono le stesse di 5mila anni fa. La prima fase consiste nella selezione dei fusti, che poi vengono ripuliti della morbida corteccia e tagliati in listelli spugnosi, bianchi come il latte – spiega Mortellaro mentre incide con un piccolo machete il fusto di un papiro – Dopo 12 ore di immersione in acqua e sali minerali naturali, i listelli vengono disposti a croce tra due panni, sostituti ogni 4 ore fin quando non saranno completamente asciutti. A quel punto il foglio di carta papiro è pronto per essere utilizzato”, conclude il custode di una tradizione millenaria, che affonda le proprie radici nella Magna Grecia. “Dispiace vedere che l’amministrazione pubblica non valorizzi questo tipo di attività, che mantengono vive antiche tradizioni appartenenti alla storia e alla cultura della nostra città”, conclude Angelo Mortellaro, il Signore dei Papiri.
L’Angolo del Papiro
Siracusa
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Confartigianato Siracusa
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