AUTOTRASPORTO - Il Parlamento Europeo approva le future regole sul nuovo tachigrafo digitale e sui controlli vettori-committente
Il Parlamento europeo ha approvato ieri, in seduta plenaria a Strasburgo, la relazione dell’On. Silvia Adriana Ţicău sulla revisione della legislazione comunitaria sul cronotachigrafo e sul Regolamento n. 561/2006. In futuro Leggere di più
SPENDING REVIEW - Rete Imprese Italia: “Da Governo strada giusta per tagliare sprechi e spese improduttive"
Rete Imprese Italia giudica positivamente gli impegni in materia di spending review indicati dal Governo durante l’incontro con le parti sociali a Palazzo Chigi.Leggere di più
Arrivano i primi decreti contro i ritardi di pagamento della Pubblica amministrazione
Il Governo li aveva promessi alle imprese il 22 maggio ma, a distanza di un mese, ha emanato soltanto due dei 5 provvedimenti per sbloccare i crediti maturati dagli imprenditori nei confronti della Pubblica Amministrazione centrale. E stanno già sorgendo i primi problemi. Uno dei due decreti, entrato in vigore il 21 giugno, consentiva alle imprese di chiedere i pagamenti in titoli di Stato entro il 28 giugno. Quindi solo 7 giorni di tempo, una missione quasi impossibile. In alternativa, gli imprenditori possono richiedere la certificazione del credito all’Ente pubblico debitore ma con tempi e modalità che lasciano immaginare una trafila burocratica sicuramente non breve. Insomma, quella che doveva essere una strada semplice e rapida per risolvere il drammatico problema delle imprese, rischia di trasformarsi nella consueta corsa ad ostacoli tutta italiana. A rendere ancora più lunga l’attesa degli imprenditori c’è ora l’incognita legata all’emanazione degli altri tre provvedimenti annunciati dal Governo per sbloccare i crediti incagliati. Uno riguarda la certificazione dei crediti nei confronti degli Enti locali, un altro la possibilità di compensare i crediti con i debiti fiscali iscritti a ruolo, il terzo prevede l’intervento del Fondo centrale di garanzia con agevolazioni per le imprese creditrici della Pubblica Amministrazione. Al momento, di questi tre decreti non si vede traccia. Confartigianato è intervenuta nei confronti dell’Esecutivo a sollecitarne l’emanazione per dare finalmente un segnale di certezza a migliaia di imprese italiane spesso costrette ad aspettare anni prima di ricevere i pagamenti dagli Enti pubblici. Un’attesa che, negli anni, ha fatto accumulare oltre 60 miliardi di debiti per lavori già svolti e beni già consegnati dagli imprenditori. E mentre si attende che il Governo rispetti gli impegni presi con le imprese, Confartigianato insiste a chiedere il recepimento della Direttiva europea che stabilisce tempi di pagamento certi per tutelare i diritti degli imprenditori.
BRUXELLES DICE ‘NO’ ALL’APERTURA DEL CABOTAGGIO STRADALE
Un ‘no’ all’allentamento delle regole del trasporto stradale è arrivato in questi giorni da Bruxelles, dove una commissione di ‘saggi’ ha definito una serie di raccomandazioni su come deve avvenire il processo di integrazione del mercato europeo del trasporto su gomma. In particolare, il gruppo di alto livello nominato dal commissario europeo ai trasporti Siim Kàllas ha affrontato il tema spinoso del cabotaggio, giungendo alla conclusione che l’Europa non è ancora pronta a liberalizzare l’autotrasporto nazionale per tutti gli operatori comunitari. ‘Lo sviluppo del cabotaggio – si legge nelle raccomandazioni – non deve avvenire come un ‘big bang’, ma in maniera graduale e in linea con l’armonizzazione delle condizioni operative e economiche in tutta la Comunità”. Esprime soddisfazione il Presidente di Confartigianato Trasporti Francesco Del Boca. ‘Io credo che sia la decisione giusta - rimarca Del Boca - ci sono troppe differenze di costi e di condizioni tra l’Europa dell’Est, in particolar modo, e la nostra. Questa apertura selvaggia avrebbe creato tantissime difficoltà al mercato italiano che è già in grandissima crisi e quindi non possiamo che essere soddisfatti di questa decisione’. Determinante nella decisione dei ‘saggi’, il ruolo svolto da Confartigianato Trasporti che per oltre un anno ha rappresentato le ragioni delle imprese italiane del settore in sede comunitaria, ragioni amplificate a Bruxelles dall’Uetr, l’Unione europea dei trasportatori stradali, e raccolte da tante associazioni di categorie di altri Paesi. Il gioco di squadra tra Confartigianato Trasporti e Uetr ha permesso di inserire altre due raccomandazioni basilari nell’agenda della Commissione europea. La prima concerne il rafforzamento della corresponsabilità committente-vettore- spedizioniere, non solo limitatamente alle infrazioni ai tempi di guida e di riposo ma anche estendendolo alle altre norme dell’autotrasporto. Un principio introdotto in Italia dalla legge 83bis sui costi minimi per la sicurezza che non era ancora passato a livello europeo. La seconda raccomandazione, mira a regolamentare l’invasione di autisti stranieri, in particolare dell’Europa dell’Est, che vengono ‘affittati’ anche a un terzo del costo effettivo da agenzie interinali. Un fenomeno particolarmente pericoloso per il mercato, origine di abusi e dumping sociale.
AUTOTRASPORTO - Costi minimi dell’autotrasporto: il Tar del Lazio respinge per la seconda volta la richiesta di sospensiva. Soddisfazione di Unatras
Oggi, per la seconda volta, il Tar Lazio ha respinto la richiesta, avanzata da Confindustria, Confetra e Autorità Antitrust, di sospendere l’applicazione dei costi minimi di sicurezza dell’autotrasporto, e ha rinviato al 25 ottobre 2012 la decisione definitiva.Leggere di più
Il Governo lancia il nuovo piano di incentivi per l’edilizia
Crescono le detrazioni fiscali per le ristrutturazioni, trovano conferma gli incentivi per il risparmio energetico, arriva il ripristino dell’Iva per la vendita di immobili da parte delle imprese costruttrici. Il Governo Monti getta un salvagente all’edilizia riservando il più ampio capitolo del Decreto sviluppo al rilancio del settore colpito da una crisi drammatica. I numeri sono impietosi: nel primo trimestre del 2012 l’indice della produzione dell’industria del mattone è sceso del 14% trascinando a fondo l’occupazione che nell’ultimo anno fa registrare circa 100.000 posti di lavoro in meno. <i> “Il settore dell’edilizia</i> – spiega Stefano Bastianoni, Segretario nazionale di Confartigianato Anaepa -<i> è praticamente fermo, per quanto riguarda le nuove costruzioni c’è molto invenduto e questo è preoccupante. L’unico settore che sta girando è quello delle ristrutturazioni edilizie”.</i> Il mix di iniziative del Governo punta proprio sulle piccole imprese e sulle ristrutturazioni per dare nuovo slancio al comparto. La misura più attesa, riguarda l’aumento dal 36 al 50% delle detrazioni fiscali irpef per le spese di rinnovamento degli immobili. Oltre ad aumentare la della detrazione, aumenta anche il limite massimo di spesa agevolabile che raddoppia passando da 48 mila a 98 mila euro. Le spese da portare in deduzione sono quelle sostenute a partire dalla data di entrata in vigore del decreto legge, fino al 30 giugno 2013. Confartigianato Anaepa ha salutato con favore questa misura <i>“perché l’abbiamo fortemente richiesta”</i>, rimarca il Segretario Bastianoni.<i> “Ci aspettiamo quindi</i> – prosegue -<i> che la domanda delle famiglie possa incrementarsi analogamente a quanto già avvenuto tra il 1998-2006, quando mediamente oltre un miliardo centocinquanta milioni di euro sono stati movimentati dagli incrementi dovuti al bonus del credito fiscale”.</i> Sempre in tema di incentivi, l’esecutivo ha deciso di riconfermare anche il bonus fiscale per gli interventi di efficientamento energetico degli immobili. Le detrazioni irpef si livellano a quelle delle ristrutturazioni edilizie scendendo dal 55% al 50%. Il nuovo regime varrà per un anno a partire dal primo gennaio 2013, fino a quella data si applicheranno le attuali aliquote del 55%. Un ulteriore cima di sicurezza che palazzo Chigi ha lanciato alle imprese edili, è rappresentata dalla completa e permanente deducibilità dell’Iva per tutte le vendite e locazioni di immobili effettuate direttamente dalle imprese costruttrici. Finora, per evitare speculazioni legate alle a compravendite fittizie, la deducibilità dell’iva per gli immobili di nuova costruzione era stata limitata ai primi cinque anni, limite che il decreto cancella. Tra le altre novità, il decreto sviluppo introduce il “Piano nazionale per le città” con l’obiettivo di riqualificare le aree urbane degradate e lo sviluppo cittadino come motore per le costruzioni. Il piano sarà finanziato inizialmente con 225 milioni di euro, una cabina di regia selezionerà gli interventi da realizzare. <i>“Si tratta di misure più di carattere generale che troveranno un impatto allungato nel tempo anche perché occorre il concerto di più soggetti”</i> conclude il Segretario nazionale di Confartigianato Anaepa Stefano Bastianoni.