Il 18 luglio debutta la riforma del mercato del lavoro

Dal 18 luglio si cambia: entrano in vigore le nuove regole sul mercato del lavoro che portano la firma del Ministro Elsa Fornero. Negli ultimi sei mesi, la riforma è stata al centro di un infuocato confronto tra il Governo e le parti sociali. Tanto che il Parlamento sta già lavorando per introdurre ulteriori modifiche al provvedimento appena varato. Confartigianato e Rete Imprese Italia hanno esercitato un pressing continuo e serrato per difendere la bilateralità e i contratti di apprendistato e per evitare che sulle piccole imprese si abbattessero nuovi costi e nuovi vincoli. Alla fine, la battaglia condotta a Palazzo Chigi e in Parlamento ha dato i suoi frutti. Le nuove norme valorizzano il ruolo dell’apprendistato per favorire l’ingresso dei giovani nel mondo del lavoro. L’azione di Confartigianato ha poi scongiurato il pericolo di maggiori oneri sul costo del lavoro per le imprese artigiane. La Confederazione è riuscita anche ad evitare lo smantellamento del sistema della bilateralità e ha impedito che la cassa integrazione ordinaria venisse estesa alle aziende artigiane. Tra i rischi che si annidavano nella riforma vi era anche la modifica delle modalità di licenziamento. Anche in questo caso, Confartigianato ha ottenuto un risultato importante: evitare che aumentassero i risarcimenti per i licenziamenti illegittimi nelle aziende con meno di 16 dipendenti. Nel complesso, quella varata dal Governo Monti è una riforma in chiaroscuro. Rimangono alcuni aspetti critici, come l’aumento delle rigidità nella gestione delle assunzioni e le misure per controllare le partite Iva. Luci ed ombre insomma. Ma una cosa è certa: ora la riforma è attesa alla prova della realtà del mercato del lavoro italiano. Soltanto con la sperimentazione sul campo si potrà verificare l’efficacia di un provvedimento che il Premier Monti ha definito 'di portata storica per il nostro Paese'.


A Prato, sfilata conclusiva della kemesse ‘Imbastire un sogno, cucire un’idea’

Dopo il successo delle scorse edizioni e dopo la preselezione di due settimane fa all’Opificio Jm, a Prato è andata in scena la passerella conclusiva di ‘Imbastire un sogno, cucire un’idea’, l’appuntamento estivo con la moda promosso da Confartigianato Prato. Il 14 luglio, in una piazza Duomo gremita, hanno sfilato l'abilità e la creatività delle allieve delle tre prestigiose scuole di sartoria pratesi targate Confartigianato e del liceo statale d’arte Brunelleschi, indirizzo moda e costume, di Montemurlo. In primo piano le minicollezioni delle dodici finaliste del concorso per i giovani talenti del taglio e cucito ma anche i capi di aziende e negozi del distretto che hanno presentato le loro creazioni, dalla moda bimbo agli accessori-moda, alla maglieria all’abbigliamento in genere. Una ventata di creatività che stempera i bollori di una crisi che non ha risparmiato la moda, bandiera dello stile made in Italy nel mondo, crisi che sempre più spesso coincide anche con la mancanza di idee. Prato cerca proprio la scossa dai giovani stilisti per tornare a imporre la sua etichetta sui mercati internazionali. <i> “Attraverso questa manifestazione </i>– spiega Luca Giusti Presidente di Confartigianato Prato – <i> diamo la possibilità ai giovani di acquisire delle informazioni, delle conoscenze, della capacità e di poterle poi mostrare a coloro che usufruiranno delle creazioni che escono dalle loro mani". "Per cui una vitalità sempre più forte </i>– prosegue –, <i>sempre maggiore, in un settore che sicuramente non è maturo, che sicuramente non è finito ma che ha bisogno di idee nuove e queste idee possiamo tirarle fuori attraverso la genialità dei nostri giovani, attraverso l’estro, la capacità e la fantasia”. </i> L’edizione 2012 di ‘Imbastire un sogno, cucire un’idea’ si conferma fucina di innovazione. Accanto alla moda da indossare, quella da guardare sgranando gli occhi: abiti scultura frutto di ricerca stilistica e di contaminazione tra espressioni differenti dell’abilità artigiana. Lo rimarca lo scenografo Paolo Mazzei, che parla di un <i>“mix di un di ispirazione tra un artigianato del legno, della tappezzeria, del vetro”. </i>


FISCO - Studi di settore. Rete Imprese Italia: Non si svilisca la norma per l’accesso al regime premiale

“Il 2011 va considerato soltanto un anno di transizione per il regime premiale degli studi di settore. Già dal 2012 dovranno avere la possibilità di accedere al regime premiale tutti i contribuenti soggetti agli studi che risultino congrui e Leggere di più


DECLASSAMENTO MOODY'S - Le imprese: Italia solida, irresponsabile il giudizio Moody's

Il  nostro Paese è solido, l’Italia è la sesta economia ad alto reddito del mondo. La sua capacità di generare prodotto è basata sul robusto contributo del secondo settore manifatturiero d’Europa, che ha subito forti contraccolpi dalla recessione ma che rimane vitale e in profonda trasformazione.Leggere di più


La Rai pressa le imprese con la richiesta di nuovi pagamenti

Ci risiamo. La tentazione di replicare spettacoli già trasmessi deve essere davvero irresistibile per la Rai, almeno così sembra a giudicare dai continui tentativi di Viale Mazzini di esigere soldi non dovuti dalle imprese. Il ‘canone speciale’ va pagato, non si discute, ma quando richieste e solleciti raggiungono, come sta accadendo in questi giorni, aziende già in regola con il versamento o che non posseggono radio o tv, il discorso cambia. A febbraio, la Rai aveva già tentato di fare cassa con le imprese sostenendo che il semplice possesso di computer, tablet e smartphone, in ufficio, negozio, magazzino, giustificava la richiesta di pagamento del ‘canone speciale’. Confartigianato si era messa di traverso e il successivo intervento del Ministero dello Sviluppo economico aveva costretto la Rai a fare marcia indietro. Ora quel film si ripete, con qualche piccolo aggiustamento, giusto quel tanto che serve per svecchiare la pellicola. In una lettera inviata a tappeto alle imprese a fine giugno, anche a quelle in regola con la tassa, la Rai è tornata alla carica con una nuova richiesta di pagamento del ‘canone speciale’ motivandola con l’occasione di importanti avvenimenti sportivi già trasmessi, come gli Europei di calcio o in programmazione, come le olimpiadi di Londra. Il messaggio è piuttosto contorto e alla fine, anche chi ha pagato puntualmente il bollettino viene colto dal dubbio di dover pagare ancora una sorta di sovrattassa. <i>"Questo noi lo riteniamo un comportamento intollerabile e ingannevole </i>- spiega Bruno Panieri, direttore delle politiche economiche di Confartigianto-. <i>Per questa ragione lo abbiamo segnalato all’Autorità garante della concorrenza e del mercato, che ha la competenza in materia di pubblicità ingannevole. Spetterà all'autorità dire se il comportamento è lecito o no".</i> Ma non finisce qui, perché la creatività della Rai, quando si parla di abbonamenti, non conosce confini. Lo stanno sperimentano le imprese di autotrasporto in gran parte raggiunte dalla richiesta di pagare un canone annuale di 401 euro e 76 centesimi. Basta dare un’occhiata alle tabelle pubblicate sul web per accorgersi dell’incongruità della pretesa: come ha titolato Confartigianato Veneto in una nota ‘Per la rai la motrice di un tir equivale ad un albergo 4 stelle con meno di 10 stanze, oppure ad un aereo o un ospedale'. <i>"Riteniamo queste richieste </i>- rimarca Panieri - <i>assolutamente indiscriminate, mandate un po’ sparando nel mucchio sperando che qualcuno comunque caschi nella rete. Ricordiamo che una volta pagato il canone difficilmente se ne esce. Diciamo che crea della dipendenza. Nel momento in cui l’impresa paga si troverà iscritta nel registro degli abbonati Rai e tutti gli anni si ritroverà il bollettino del conto corrente per pagare il canone e sarà difficile dimostrare che il pagamento non è dovuto". </I>


CONCERTAZIONE - Rete Imprese Italia replica a Premier Monti: "Rappresentanza imprenditoriale irrinunciabile valore democratico"

“Rete Imprese Italia rappresenta oltre 2 milioni di imprese che hanno contribuito e continuano ad impegnarsi a creare occupazione e ricchezza economica. E' una rappresentanza che ha, dunque, pieno titolo per contribuire, Leggere di più