L’Enel avverte: inverno a rischio freddo e buio
Il numero uno dell’Enel Fulvio Conti lancia l’allarme: “siamo ancora più fragili di due anni fa quando scoppiò la crisi dei rifornimenti del gas a causa del contenzioso tra Russia e Ucraina. Corriamo il rischio di rimanere al freddo e al buio”. Dal 2005, secondo Conti, non è cambiato nulla. Anzi: “I consumi sono in aumento mentre le infrastrutture sono rimaste le stesse”. Secondo l’amministratore delegato di Enel per il prossimo inverno c’è il pericolo che gli interruttori della luce scattino a vuoto e che il riscaldamento delle case degli italiani scenda, per legge, al di sotto dei venti gradi. Un problema che, sempre secondo Conti, è originato da una concatenazione di eventi che possono essere così riassunti: il consumo di corrente elettrica è in continua crescita, una richiesta che porta a utilizzare grandi quantità di gas per muovere i generatori delle centrali elettriche. Il gas viene da lontano, soprattutto dalla Russia (35%) e dall’Algeria (38%), è costoso, e l’offerta limitata. A rendere il quadro ancora più complesso, secondo l’OCSE, i Paesi da cui l’Italia e gli altri stati europei si approvvigionano stanno facendo pochi investimenti per adeguare la produzione alla richiesta, in continua crescita. C’è poi la questione delle infrastrutture. I gasdotti per l’import da Algeria e Russia saranno potenziati solo a partire dall’anno prossimo. I rigassificatori, che potrebbero ovviare il problema, o almeno renderlo meno grave, stentano a diventare realtà: l’unico in funzione è quello dell’Eni in provincia di La Spezia; tarda quello di Rovigo dell’Edison; ancora fermo alla fase di progetto quello di Porto Empedocle. Poche novità anche sul fronte della rete di distribuzione elettrica: le linee ad alta tensione non crescono né di numero né di qualità, i buchi nella rete mal sopportano gli sbalzi di carico, gli investimenti sono in ritardo. Secondo Confartigianato, il problema delle infrastrutture esiste e va risolto. Problemi strutturali che richiederanno anni di interventi. Ma, secondo loro, ad essere in crisi è anche il modello con cui l’energia viene generata, quasi interamente affidato alla grande produzione. “L’Italia non può fare a meno della grande produzione. Ma non si tratta di un modello unico: questa potrebbe essere affiancata da forme di microproduzione, che ci aiuterebbero ad essere un po’ più autonomi e meno a rischio di black out. Nel caso di nuovi insediamenti produttivi è pensabile la presenza di centrali a cogenerazione o trigenerazione che producono contemporaneamente energia elettrica e termica partendo da fonti rinnovabili. Poi l’eolico, il fotovoltaico…” Oppure la terza via. “Si quella del risparmio energetico. Anche perché tutte quelle indicate sono scelte per un futuro, anche se vicino. Nell’immediato, per questo inverno definito dall’Enel ‘a rischio’, il risparmio di energia può dare degli ottimi risultati. Risparmiare non è solo spegnere la luce quando usciamo da una stanza, ma è soprattutto razionalizzare i consumi nei processi produttivi, mettere in efficienza le apparecchiature e scegliere quelle ad alta efficienza”.
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Confartigianato Motori
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A Lewis Hamilton il 25° “Premio Confartigianato Motori”
In una Formula 1 sempre più tecnologica, emblema della massima evoluzione scientifica, non sempre si sottolinea il lato umano che resta alla base della massima kermesse automobilistica mondiale. Piloti, meccanici e artigiani dei più piccoli componenti motoristici stanno passando in secondo piano, nonostante siano ancora loro il vero carburante delle potenti automobili da corsa. A scongiurare questo pericolo, rivendicando così l’importanza dell’apporto umano dato alla supertecnologia, ci pensa il Premio Confartigianato Motori, che ormai da un quarto di secolo premia, alla vigilia del Gran Premio di Monza, la più eccellente squadra di meccanici ed il pilota che, d’intesa con i primi, riesce a mettere a punto la migliore automobile di Formula 1. Un mondo, quello di Confartigianato Motori, che raccoglie 90.000 imprese e circa 208.000 addetti, da sempre rappresentanti della migliore unione tra ricerca, sperimentazione e capacità artigiane. Sul territorio Confederale sono stati premiati la Casati Auto di Lesmo, come officina certificata New Power, e la Commissione Tecnica che ha realizzato il tempario dell’Associazione Nazionale Carrozzieri. Invece, alla presenza del Presidente Giorgio Guerrini e del Segretario Generale Cesare Fumagalli, il Premio Confartigianato Motori, voluto dall’APA Confartigianato di Milano, è andato al pilota che meglio sta rendendo fin da inizio stagione: l’inglese Lewis Hamilton, ventiduenne pilota della scuderia McLaren Mercedes, debuttante in Formula 1 ed attualmente in vetta alla classifica generale. Il Premio è stato consegnato al termine della prima giornata di prove, quella del venerdì. Gli altri premi sono andati invece all’Ing. Willy Rampf della BMW Sauber, al miglior pilota debuttante, il polacco Robert Kubica, sempre della Sauber, e alla Squadra Meccanici della Ferrari, l’orgoglio tricolore del “gran circo” della Formula 1. L’Italia, da sempre patria dei migliori artigiani dei motori, oggi più che mai si sta confermando tale, se si considera che tecnologia e capacità artigiane vengono perfettamente miscelate, oltre che a Maranello, anche a Borgo Panigale, officina della motociclistica Ducati, scuderia che sta raccogliendo importanti successi sulle due ruote sia nella MotoGP che nella SuperBike. Venticinque anni fa veniva assegnato il primo Premio Confartigianato Motori, una gratificazione che ha celebrato i migliori talenti delle quattro ruote: da Piquet a Prost, da Lauda ad Alesi, passando per gli italiani Alboreto, Fisichella, Patrese e Nannini, e finendo con il migliore di tutti i tempi, almeno stando al numero di titoli conquistati, Michael Schumacher. Meccanici e piloti dunque come punto di riferimento del Premio Confartigianato Motori. E se i primi sono esaltati dalle parole del giornalista Paolo Ciccarone, “iniziative come quelle di Confartigianato sottolineano il profondo legame del mondo dei motori con la passione e l’entusiasmo di uomini che lavorano per raggiungere traguardi sempre più prestigiosi”, è il Presidente di Confartigianato, Giorgio Guerrini, a valorizzare il lavoro dei piloti. “Il Premio Confartigianato Motori consente di entrare in un mondo quasi incessabile come quello della Formula 1 e di riscoprire la dimensione umana dei grandi piloti”. Umanità che quest’anno si è materializzata sul volto del giovane Lewis Hamilton.