Dopo l'Euro il SEPA
Entro il 2010 il sistema bancario italiano migrerà nel SEPA (Single Euro Payments Area), il sistema di armonizzazione dei pagamenti effettuati con strumenti differenti dal contante all’interno dell’area Euro. Il SEPA renderà più scorrevole, efficiente e sicuro il flusso del denaro tra i paesi dell’Europa a 27, dei tre stati SEE (Norvegia, Liechtenstein e Islanda) e della Svizzera. Un passo importante per la UE che punta a diventare entro i prossimi anni lo spazio economico più competitivo del mondo, e per le banche, chiamate a un rapido processo di ammodernamento dei servizi. Il compito del SEPA non è da poco, dovrà livellare, infatti, tutte le differenze tra i sistemi di pagamento e le tecniche bancarie dei singoli Paesi, per garantire operazioni transfrontaliere più snelle a costi più bassi, il tutto in moneta elettronica e non più in cash, quest’ultimo destinato a scomparire dalle transazioni, almeno in un’ottica di lungo termine. Progressivamente tutti i servizi di pagamento elettronico utilizzati all’interno dell’area – come bonifici, carte di credito, PagoBancomat – verranno trattati come fossero ‘nazionali’. Il primo servizio bancario che diventa ‘europeo’ è il bonifico. Dal 28 gennaio 2008, per un pagamento in area SEPA, si dovrà utilizzare l’IBAN, il codice bancario che identifica ogni singolo conto corrente, costituito da 27 caratteri che racchiudono in modo standard il paese in cui è residente il conto, la banca, lo sportello, e il numero del rapporto bancario. Gli istituti di credito italiani aderenti all’ABI, sono impegnati da tempo nelle operazioni di attribuzione del codice, che ogni correntista può trovare stampato sull’estratto conto che le banche inviano periodicamente alla clientela. Confartigianato – attraverso l’impegno del Vice Presidente Vicario Tullio Uez e del responsabile del settore Credito Matteo Morandi – collabora da mesi con l’Associazione Bancaria Italiana, Banca d’Italia e Associazioni rappresentative, per rendere il più scorrevole possibile la migrazione nello spazio SEPA.
Quando gli sconti viaggiano su quattroruote
C’è tempo fino a dicembre per acquistare un veicolo Fiat con tutte le agevolazioni previste dalla convenzione stipulata tra Confartigianato e la casa torinese, per dare una marcia in più alle imprese artigiane associate alla confederazione. Nell’offerta rientrano i modelli più richiesti delle linee Fiat “professional” (che in primavera ha soppiantato la divisione Veicoli Commerciali) e “automobili” di Fiat, Lancia e Alfa Romeo. In cima alle preferenze dei tanti artigiani che dall’inizio del 2007 hanno scelto per il loro business il marchio Fiat, si trova anche in questo secondo semestre la linea “professional”. D’altra parte sarebbe strano il contrario: da gennaio a settembre i veicoli da lavoro Fiat hanno segnato un primato storico di vendite sia in Italia che in Europa. Un motivo ci sarà. Partendo dalle piccole van, Panda e Seicento sono offerte con uno sconto dell’11%, percentuale che sale al 15% per la Punto. Nel segmento medie, il prezzo della Grande Punto Van è scontato del 12%, mentre per Strada - il piccolo e versatile pickup da lavoro e tempo libero - e Idea lo sconto è del 15%. Un punto in più per Stilo Van: 16% Guardando le statistiche, il segmento che più attira gli artigiani, non è rappresentato né dalle piccole quattroruote, né dalle medie. La taglia giusta per il loro lavoro pare la ‘large’, quella subito al di sotto del furgone tipo Ducato. L’offerta in questa fascia è molto ampia. Si parte dai van Multipla e Ulisse offerti a meno 15%, per arrivare alle più amate, sempre a dar retta ai numeri dei modelli più venduti: Doblò Cargo scontato del 14%, Scudo (-20%) e Nuovo Scudo (-16%). Quando il lavoro richiede spazio aggiuntivo scende in campo il Ducato, venticinque anni di collaudata affidabilità, scontato del 20%, o il Nuovo Ducato (-16%). Per tutti i veicoli commerciali inseriti nella convenzione di Confartigianato è possibile estendere la garanzia sino a 5 anni o a 120.000 chilometri. In questo caso lo sconto sull’acquisto si riduce del 2%. Oltre agli sconti, Fiat, in collaborazione con SAVA, offre anche altre agevolazioni sull’acquisto, con finanziamenti rateali (TAN 5.90% - durata fino a 72 mesi – anticipo minimo 15% - differimento rata 180 giorni – spese apertura 250 euro + bolli) o leasing (TAN 5.90% - durata da 30 a 60 mesi – anticipo variabile da 10% a 30% - differimento rata 180 giorni – valore riscatto finale variabile dall’1% al 15% - spese apertura 250 euro + bolli). Se si desidera, poi, una vettura tradizionale sui cui trasportare la famiglia al posto degli attrezzi da lavoro, ecco che la convenzione Confartigianato-Fiat interviene nuovamente per tagliare i prezzi di listino. L’offerta riguarda 10 modelli tra i più venduti del gruppo. Sconto del 10% su Fiat Panda 4x2, Grande Punto, Bravo, Alfa Romeo Brera e Spider e Lancia Y; 11% su Alfa Romeo 159, anche station wagon; 12% su Alfa Romeo 147 e Gt; 14% su Fiat Sedici, Croma e Lancia Phedra; 16% su Fiat Multipla.
Odontotecnici, tre giornate di mobilitazione per l’approvazione della nuova legge
Dal 1928 non si metteva mano alla regolamentazione della figura professionale dell’odontotecnico. L’ultima normativa a riguardo risale infatti ad un Regio Decreto della fine degli anni ‘20, uno scenario talmente lontano da non poter essere considerato in linea con l’evoluzione delle ultime tecnologie e con la crescita di un mercato decisamente più vasto. E’ quantomeno comprensibile quindi l’agitazione che da tempo anima la categoria e che nei prossimi mesi potrebbe ricevere l’agognato ammodernamento legislativo, nel caso in cui venisse approvato dalla Conferenza Stato Regioni il testo redatto nel 2001. Rispetto a quel testo, la posizione attuale della Conferenza non dovrebbe portare sostanziali modifiche, riconoscendo nell’odontotecnico quella figura tecnica di supporto all’attività clinica, diagnostica e terapeutica che spetta esclusivamente all’odontoiatra. In alcuni Paesi della Comunità Europea, come il Regno Unito, la Danimarca e la Svezia, lo scenario è differente, considerata l’esistenza di una figura professionale a cavallo tra le due. Ma la priorità degli odontotecnici italiani non è quella di varcare quella soglia tra tecnico e medico che attualmente distingue le due figure, quanto piuttosto quella di salvaguardare la propria tradizione, fatta di capacità e qualità all’avanguardia a livello europeo. Ma oggi il pericolo di minare alla base un intero settore professionale è serio e nasce dalla tecnologia CAD/CAM, un processo che permette di leggere e disegnare digitalmente l’impronta dentaria e di realizzarla materialmente anche dall’altra del mondo, soprattutto in quei Paesi, come la Cina, la Turchia e l’India, in cui il costo del lavoro è decisamente più basso rispetto al nostro. Con un danno evidente per gli odontotecnici di casa. Senza contare che non sempre le materie prime utilizzate in tale processo rispondono alla certificazione europea e questo, trattandosi di salute, non è un rischio di poco conto. Proprio per questo, la categoria chiede di vedere definitivamente riconosciuta la figura dell’odontotecnico, rafforzandone il legame professionale con gli odontoiatri. Per delineare meglio lo scenario che si sta creando, il Comitato Unitario Permanente, rappresentato dalle Associazioni di categoria, tra cui anche Confartigianato, ha organizzato tre giornate di mobilitazione. La prima, fissata per il 6 ottobre a Milano in occasione dell’Expodental, con una conferenza stampa con le parti sociali e le istituzioni. La seconda, il 19 dello stesso mese, con una manifestazione in piazza Montecitorio, e l’ultima, prevista per il 17 novembre ancora a Roma, in occasione della quale verrà chiarito il contenuto del testo che sta per essere approvato e che qualificherebbe, in via definitiva, la figura dell’odontotecnico.
Le pmi alla conquista del mediterraneo
Dal 13 settembre girano più veloci le lancette che scandiscono il conto alla rovescia della creazione dell’Area di libero scambio euro-mediterranea, il più grande mercato comune del mondo, che a partire dal 2010 coinvolgerà 37 Paesi e 700 milioni di consumatori. L’accelerazione è stata impressa da Confartigianato con l’iniziativa “Comunità delle PMI del Mediterraneo”, presentata ufficialmente alla Fiera del Levante di Bari. L’idea era nell’aria da tempo, almeno dallo scorso anno, quando, sempre nella sempre nella stessa sede, Confartigianato Bari aveva lanciato la proposta di giocare d’anticipo sulla data del 2010, intensificando il dialogo e la cooperazione con le associazioni delle piccole e medie imprese dei paesi coinvolti nel processo, in modo da rendere più agevole l’ingresso su questo nuovo mercato alle aziende italiane. “La creazione di filiere produttive sovranazionali – ha spiegato il Presidente Guerrini nel corso della cerimonia di presentazione dell’accordo – sono oramai un fattore di successo nella competizione globale. Nel Mediterraneo sono soprattutto le Pmi ad aver bisogno di un supporto all’internazionalizzazione e di una protezione dai suoi contraccolpi negativi. Se le Pmi dell’area si integreranno sempre più, sapranno cogliere meglio le occasioni offerte dalla riacquisita centralità del Mediterraneo, soprattutto in vista della creazione di un’area di libero scambio a partire dal 2010”. Il presidente Guerrini ha poi centrato l’attenzione sul ruolo di Confartigianato e delle altre Associazioni delle Pmi del Mediterraneo, un ruolo che “consiste nel mettere in moto un processo virtuoso di crescente integrazione. La costituzione della Comunità è un passo in questa direzione, un momento di scambio di esperienze e di acquisizione di consapevolezza degli interessi comuni in gioco”. Un’esortazione a fare sistema e un impegno pienamente sostenuti dalla dinamica dei commerci italiani nell’area. L’export, tra il 2000 e il 2006 è cresciuto del 31.2, a un ritmo più veloce rispetto al tasso di aumento del totale delle esportazioni, pari al 25.6%. Più che positivo anche l’import: +59.6%, rispetto al volume complessivo delle importazioni, aumentati del 34,8%. Non mancano però le criticità che frenano un trend che potrebbe essere ancora migliore. Ancora una volta sotto accusa le infrastrutture, i trasporti, le resistenze del sistema bancario a sostenere gli investimenti delle aziende all’estero. Problemi presenti soprattutto al sud del Paese, proprio in quei territori che rappresentano il ponte naturale verso i Paesi del sud del Mediterraneo. L’iniziativa di Bari è stata illustrata dal Presidente di Confartigianato Giorgio Guerrini alle delegazioni rappresentative delle Pmi di Libia, Malta, Romania, Slovenia, Tunisia, Turchia, Francia, Egitto e Marocco. Presenti anche il Ministro del Commercio Internazionale Emma Bonino, che ha confermato che sono state definitivamente sbloccate le risorse a sostegno delle attività delle imprese artigiane sui mercati esteri, e il Sottosegretario dello stesso dicastero, l’ On. Mauro Agostini, che a nome del Governo ha incoraggiato Confartigianato a “proseguire in questo percorso di confronto e di collaborazione che il Governo continuerà a seguire e che è finalizzato a favorire lo sviluppo delle piccole imprese in una dimensione internazionale”.
Il 15 ottobre ritorna l’Elenco clienti e fornitori
Dopo una serie di rinvii e slittamenti, al 15 ottobre 2007 è stato fissato il termine ultimo per la consegna all’Agenzia delle Entrate del proprio “Elenco clienti e fornitori”, uno strumento adottato un tempo e ripristinato oggi dall’Amministrazione fiscale. La compilazione dell’Elenco spetterà a tutti i possessori della partita IVA, con poche eccezioni che riguardano specifiche categorie. Per l’anno 2006 sono state esonerate dall’obbligo dell’invio le imprese ed i lavoratori autonomi in regime di contabilità semplificata, mentre dovrà consegnarlo anche chi avrebbe potuto muoversi in termini di contabilità semplificata, ma lo ha fatto con quella ordinaria. Sempre per il 2006 saranno esentate anche le associazioni di promozione sociale, le organizzazioni di volontariato e le ONLUS, se regolarmente iscritte nei rispettivi registri territoriali. Potranno invece contare su una deroga della scadenza di presentazione, posticipata al 15 novembre 2007, i contribuenti che, sempre per la stessa annualità fiscale, hanno realizzato un volume d’affari che consente loro di optare per la liquidazione trimestrale. Infine, alcune particolari condizioni riguardano anche i contribuenti che hanno dato luogo ad operazioni straordinarie, quali ad esempio le donazioni, le cessioni o le incorporazioni. Tutto ciò per quanto riguarda il 2006, mentre a regime, quindi dalla consegna dei dati per l’anno fiscale 2007, la trasmissione degli elenchi dovrà avvenire entro il sessantesimo giorno dal termine di presentazione dei dati IVA, quindi entro il 29 aprile dell’anno successivo. Nella trasmissione, effettuabile in via telematica anche tramite gli Uffici delle Associazioni territoriali, bisognerà indicare una serie di dati che vanno dal codice fiscale e partita IVA del dichiarante, a quelli del soggetto verso il quale è stata emessa la fattura o di quelli dai quali sono stati effettuati acquisti rilevanti. Per l’anno 2006 quindi, l’Elenco va consegnato entro il 15 ottobre, con una sanzione amministrativa, in caso di omessa presentazione, che va da un minimo di 250 ad un massimo di 2.000 euro.
Da Enel energia verde a prezzo bloccato
Fino a oggi, qualsiasi offerta commerciale con raccolta punti era strutturata più o meno così: più spendi, più punti guadagni. Enel, con la nuova offerta di energia elettrica “EnergiaPura Casa”, fa esattamente l’opposto. Più corrente si risparmia, più punti si guadagnano. Se si lascia da parte il pesante impatto che i consumi di energia non razionalizzati hanno sull’ambiente, ecco che la proposta ha il sapore di un autogol per un’azienda il cui business è la vendita di corrente. Se invece questi vengono considerati, la prospettiva cambia integralmente e disincentivare i consumi diventa un vero affare. Il programma “EnergiaPura Casa” tutela l’ambiente, anche perché utilizza solo elettricità Enel 'compensata' da certificati RECS (Reneweable Energy Certificate System), un meccanismo che favorisce la produzione elettrica da fonte rinnovabile – sole, acqua e vento – sostenendo le spese di impianti “verdi” che altrimenti non avrebbero la condizioni economiche per sopravvivere. Il destinatario dell’offerta è l’utenza domestica, perché è proprio nelle case che la bolletta nazionale si impenna. Confartigianato è la prima organizzazione nazionale di impresa a dare ai propri associati la possibilità di sottoscrivere un’offerta residenziale sul mercato libero. Un’offerta gentile con l’ambiente e con il portafogli: chi sottoscrive il contratto per due anni pagherà la corrente sempre allo stesso prezzo, senza pericolo di rincari o di stangate. C’è poi il programma di raccolta punti “Enelpremia” che riserva ai soci e ai dipendenti di Confartigianato vantaggi aggiuntivi rispetto all’offerta standard praticata da Enel, tra i quali un plafon di 1.400 punti in più da spendere in premi o occasioni di divertimento. L’adesione al programma è gratuita, nessuna caparra se si effettua il pagamento tramite domiciliazione della bolletta, l’impianto non viene toccato e non sarà necessario neanche spostare o sostituire il contatore.