Estetica e laser: dalla padella alla brace

Si può essere in regola con la legge nazionale attuale, in linea con la più recente sentenza della Suprema Corte di Cassazione a riguardo, ma al tempo stesso vedersi obbligati a cessare un’attività per volere di due Regioni? E’ quello che, verosimilmente, si stanno chiedendo le estetiste di Veneto e Lazio, che, dopo gli interventi della sanità locale, non hanno potuto più utilizzare laser e apparecchiature elettromeccaniche per uso estetico. Paradossale? Probabilmente. Certamente possibile in un momento in cui, secondo la svolta federalista della nostra Repubblica, alcuni settori legislativi sono passati sotto la diretta competenza delle Regioni, che così possono muoversi autonomamente, contraddicendo anche le normative nazionali. Ma proviamo a fare un po’ di ordine in questo “far west” legislativo. Diciassette anni fa, eravamo nel gennaio del 1990, fu approvata una legge, la 1/90, che regolamentava l’utilizzo di laser ed elettrodepilatori ad aghi nei centri estetici, un mercato, quello del benessere, in piena espansione e che, evidentemente, oggi attira a sé anche altri soggetti. La legge, tuttora in vigore, regolamentava l’utilizzo di questi apparecchi e formava un gruppo studi, secondo l’articolo 10, che doveva stilare nel giro di sei mesi una scheda tecnica delle caratteristiche, dei meccanismi di regolazione, nonché della modalità di esercizio e delle azioni mirate alla sicurezza di tali apparecchiature. Quei sei mesi sono diventati 17 anni, visto che il gruppo di lavoro ha terminato la propria missione il 1 giugno scorso, consegnando al Ministero dello Sviluppo economico e al dicastero della Salute il proprio rapporto, in attesa che questi lo girino al Consiglio Superiore della Sanità per la definitiva approvazione. Ma di recente, dopo che i centri benessere avevano provveduto all’acquisto di queste costose macchine e alla propria formazione per poterle utilizzare, un diploma triennale, c’è stato il colpo di mano di due Regioni, il Veneto ed il Lazio. Il tutto in barba alla normativa nazionale vigente, quella del 1990, ad una sentenza della Corte di Cassazione, del 20 giugno scorso che escluse dall’attività medica la depilazione con aghi, e, stando alle dichiarazioni delle Associazioni di categorie, anticipando operativamente anche quelle che dovrebbero essere le linee guida di una nuova normativa di categoria in via di approvazione. I danni economici per gli operatori del settore sono evidenti. Macchinari costosi acquistati ed ora inutilizzabili, nonostante la legislazione nazionale attuale lo permetta, oltre alla “sfortuna” di confinare con una provincia che permette l’utilizzo di tale apparecchiature. Infatti le Regioni, attraverso una inusuale, e probabilmente impropria, lettera di comunicazione, hanno dato mandato alle ASL di vigilare, controllare e proibire l’utilizzo degli elettrodepilatori, nonostante la normativa nazionale attuale lo permetta, facendone cessare l’utilizzo a tutti gli operatori del proprio territorio. La paura per le Associazioni di categoria, e soprattutto per Confartigianato, è talmente seria da consigliare ai propri associati di non investire nell’acquisto di altre apparecchiature, almeno fino a quando non sarà più chiaro lo scenario di un mercato talmente tanto ghiotto da attirare a sé nuove figure, intenzionate ad entrare in un business dal quale fino ad oggi si erano tenute lontane.


Le calzature italiane volano al Micam

Le scarpe artigianali italiane si tirano a lucido per affrontare la prova del Micam, l’expo del settore più grande d’Europa, dal 20 al 23 settembre a Milano al quartiere fieristico di Rho-Pero. Clima di ottimismo da parte degli operatori del calzaturiero di Confartigianato, un entusiasmo solo parzialmente ridimensionato dalle possibili conseguenze del dollaro e dello yen deboli, che certo non sostengono gli acquisti del prodotto italiano di fascia medio-alta su mercati importanti come gli Stati Uniti e il Giappone. Una preoccupazione solo parzialmente condivisa dagli analisti del mercato, che ricordano che il baricentro degli acquisti da tempo si è spostato verso est, e che a Milano come altrove, saranno i Russi a far la parte del leone. Dopo anni difficili, anni di ‘crisi nera’, il peggio è ormai alle spalle, soprattutto per quelle aziende che hanno fatto tesoro della lezione che il mercato ha dato al made in Italy: chi ha investito in qualità e design, non solo ha superato la fase difficile, ma è cresciuto; chi non è stato sufficientemente rapido nell’inversione di marcia ha pagato pesanti conseguenze. "Il futuro del comparto della calzatura raccoglie la sfida della promozione: la presenza assidua dei nostri artigiani alle fiere più importanti del mondo, come l’appuntamento di Milano, è un dato consolidato" spiega Giuseppe Mazzarella, presidente nazionale dei Calzaturieri di Confartigianato. "La promozione è senza dubbio una delle politiche fondamentali di crescita delle imprese artigiane - ha aggiunto Mazzarella -. Eventi del calibro del Micam sono occasioni ineguagliabili per internazionalizzare le aziende. Oggi gli artigiani sanno fare business, informare e dare garanzie ai compratori. Sono imprenditori che sanno fare promozione e soprattutto comunicare che il valore delle nostre calzature è essenzialmente nella qualità dei materiali, nell'esclusività del design e nei servizi accessori che assicuriamo". Una cultura della promozione che, secondo Mazzarella, deve affiancarsi a quella della formazione di nuove professionalità in tutti i settori correlati, dalla logistica al marketing. "Quello della calzatura - ha concluso il presidente, parlando delle Marche, presenti al Micam con circa 150 imprese sulle 1.651 espositrici – è per il nostro territorio un settore d'eccellenza che ci pone come esempio più unico che raro nel panorama economico europeo. Un settore che può offrire un futuro professionale per i giovani. La formazione deve riguardare, però, tutta la filiera dalla logistica, al packaging, al montaggio. Se i giovani sapranno raccogliere la sfida di investire ‘in voglia di fare’ e di imparare, avranno sicuramente successo".


Estimatori del cioccolato, il 12 ottobre è la vostra festa

Fieri consumatori della dolce barretta, donne incapaci di superare una delusione senza il proprio barattolo di cioccolato, instancabili estimatori di dolci, dolcetti, cioccolatini e via dicendo, insomma, per chi crede che senza cioccolato sarebbe indubbiamente un mondo diverso, c’è un giorno completamente dedicato a voi: il ChocoDay 2007, fissato per il 12 ottobre e celebrato in tutto il pianeta. L’iniziativa, giunta alla terza edizione, vuole rivendicare l’importanza di salvaguardare il cioccolato più puro, quello ottenuto dalla semplice miscela di pasta di cacao e burro, senza la contaminazione di grassi e oli vegetali che ne comprometterebbero la qualità, la bontà e la purezza. Una differenza che il palato riscontra subito, con il cioccolato puro che scivola via con quell’ineguagliabile dolcezza, mentre la miscela di derivazione grassa vegetale rimane unta e pastosa. Una rivendicazione più che mai attuale in un’Italia attiva nello scongiurare lo spettro degli organismi geneticamente modificati e dove non è stata ancora dimenticata la sentenza europea che puniva quell’Italia impegnata nel pretendere che il cacao venisse riconosciuto come ingrediente unico ed indiscutibile del vero cioccolato. Era il 2001 e l’Europa condannava il nostro Paese e la Spagna, rei di aver posto delle condizioni all’immissione nel nostro mercato di cioccolato “contaminato” da oli vegetali. Secondo la direttiva 2000/36/CE infatti, la Comunità Europea autorizzava l’uso fino al 5% di grassi vegetali in sostituzione del burro di cacao, condannando il vero cioccolato ad un triste e quanto mai amaro destino. Nel 2002 Confartigianato ottenne un importante riconoscimento, quello di veder posto sul cioccolato artigianale il marchio STG, Specialità Tradizionale Garantita, difendendo così la purezza e la bontà dell’antico cioccolato artigianale. Il 12 ottobre si potrà tornare a difendere il cacao e quel cioccolato che rappresenta uno dei migliori vanti della filiera alimentare italiana. Sottoscrivendo il”Manifesto del ChocoDay” al sito www.chocoday.it infatti, gli artigiani del cioccolato, i produttori, le Associazioni di categorie, le scuole, le ONG ma anche i semplici estimatori, potranno rivendicare il ruolo del cacao come ingrediente basilare e necessario del cioccolato, potendo anche organizzare eventi, manifestazioni e degustazioni sotto il logo ufficiale del ChocoDay. Amanti del cioccolato puro preparatevi, il 12 ottobre sarà la vostra festa.


Iva auto, le richieste slittano a ottobre

Buone notizie per tutti gli imprenditori artigiani alle prese con la compilazione dell’istanza per il rimborso dell’Iva auto. Avranno un mese in più per far fronte all’adempimento, grazie a un Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri in via di perfezionamento, che fa slittare il termine di presentazione delle domande a sabato 20 ottobre, con rinvio automatico a lunedì 22. La proroga, lungamente sollecitata da Confartigianato e dalle altre Organizzazioni della piccola impresa, è stata concessa per “venire incontro alle esigenze dei contribuenti interessati che hanno rappresentato alcune difficoltà legate alla determinazione dell’ammontare da chiedere in rimborso”, si legge in una nota dell’Agenzia delle Entrate. Un mese in più che permetterà alle imprese di concentrarsi sulle dichiarazioni fiscali di fine mese, e alle Entrate di chiarire tutti quei punti oscuri che rendono eccessivamente macchinosa la procedura. Entro il 20 Ottobre andrà presentata, in via telematica, l’istanza di rimborso forfetario dell’IVA non detratta per l’acquisto di autovetture e motoveicoli. Il rimborso seguirà due tipologie: un rimborso forfetario, quello di prossima scadenza appunto, o quello in forma libera. Lo Stato dovrà procedere a tale rimborso in seguito ad una sentenza della Corte di Giustizia Europea, quella del 14 settembre 2006 ad effetto immediato, che prevede una distinzione per gli acquisti effettuati prima del 13 settembre 2006 e per quelli effettuati successivamente, considerato che in tale data è cambiato il regime di indetraibilità degli autoveicoli acquistati. Per adempiere a tale obbligo, l’Agenzia delle Entrare potrà contare su un budget di circa 5,7 miliardi di euro annui, secondo un decreto del luglio 2006, cifra che quindi non andrà a pesare sulle più recenti manovre economiche e finanziarie del Governo. Nel caso in cui si scegliesse di usufruire del rimborso forfetario, determinato cioè da quote fissate dall’Erario, si dovrà presentare l’istanza di rimborso entro e non oltre il 20 ottobre prossimo. Nel secondo caso invece, qualora si ritenesse di aver diritto ad un rimborso superiore a quello preventivato dalle quote definite dall’Amministrazione fiscale, la scadenza per la presentazione della richiesta è quella del 15 novembre 2008, rimettendo mani alle dichiarazioni fiscali ed andando a ricalcolare le percentuali di detrazione a cui si ha diritto. Una procedura lunga e complessa, alla quale l’Erario ha provato a dare una soluzione fissando i parametri forfetari della prima tipologia di rimborso. La scelta di una delle due modalità però, esclude automaticamente l’altra, anche nel caso in cui le richieste di rimborso si riferiscano ad annualità distinte.


Una telefonata allunga… il risparmio

Se un tempo una telefonata poteva allungare la vita, oggi, grazie alla convenzione Confartigianato – TIM, con una telefonata si può allungare il risparmio, quantomeno sulla bolletta telefonica. Grazie alla rete telefonica, si può restare in contatto con il proprio mondo lavorativo avendo la possibilità di muoversi. Ma le spese legate alla telefonia mobile, alla connessione internet fruibile attraverso gli apparecchi cellulari, sono ingenti, arrivando anche a rappresentare una voce importante del bilancio aziendale. Per abbattere i costi dei propri soci, Confartigianato ha stretto a livello nazionale una convenzione con TIM, una collaborazione che dura da dieci anni ma che viene continuamente aggiornata e rinnovata, in linea con l’evoluzione tecnologica. Quattro i piani tariffari dedicati agli associati dalla convenzione Confederale. Si comincia dal profilo ASSOBUSINESS 0, particolarmente adatto alle imprese associate che effettuano telefonate superiori ai tre minuti. Il canone mensile di 11 euro viene facilmente ammortizzato dal risparmio sullo scatto alla risposta, inesistente, e dai 5 centesimi al minuto di tariffa verso tutti gli operatori nazionali di telefonia, fissa e mobile. Un profilo che, ad esempio, permette di effettuare chiamate di 6 minuti spendendo appena 30 centesimi di euro. A questo si affianca il piano ASSOBUSINESS 6, che invece strizza l’occhio a chi mediamente effettua telefonate più brevi dei 3 minuti. Un canone mensile di 10 euro, 14 centesimi alla risposta e 6 centesimi al minuto. Il terzo piano permette invece di bloccare il costo mensile della bolletta telefonica, potendo contare su un pacchetto prefissato di traffico voce, mail ed SMS, senza ulteriori costi aggiuntivi. Scegliendo TUTTO COMPRESO PROFESSIONAL 60, infatti, si hanno, al prezzo di 50 euro di canone mensile, 600 minuti di traffico telefonico, 200 SMS, 60 minuti di ascolto di segreteria telefonica e fino a 600 Mb di traffico internet. L’offerta riserva anche ulteriori vantaggi a chi passa a TIM, tre mesi di canone gratuito, o per chi attiva un nuovo contratto, sconto del 50 % sul canone dei primi due mesi. L’ultimo dei quattro piani tariffari si chiama 1 CENT NEW Scatto Zero. Nessuno scatto alla risposta, 13 centesimi al minuto ed un canone di 5 euro mensili. Non è finita qui però, perché oltre al risparmio rappresentato dai quattro diversi piani tariffari, grazie all’accordo della Confederazione con TIM, si potrà godere anche di due ulteriori sconti legati alla spesa telefonica mensile. Infatti, grazie allo SCONTO ASSOCIAZIONE, verrà applicata una riduzione ad utenza che varia dal 2 all’8 % a seconda della spesa totale prodotta da tutte le imprese artigiane che hanno aderito, o aderiranno, al progetto. Attualmente lo sconto riservato alle imprese di Confartigianato è del 4% mensile. L’ultimo vantaggio è rappresentato dallo SCONTO BUSINESS, un’ulteriore detrazione sul proprio traffico personale che varia dal 6 al 35%. Oltre a queste offerte, sono previste anche una serie di agevolazioni sull’acquisto di terminali e telefoni cellulari TIM, proposte consultabili alla sezione Convenzioni del sito www.confartigianato.it e presso gli uffici delle Associazioni territoriali.


Confartigianato e TIM viaggiano in banda larga

Avere sempre a portata di mano una connessione in banda larga può tornare utile a molti imprenditori, soprattutto a quelli che spesso si trovano in viaggio per lavoro e che necessitano di un collegamento continuo con la Rete. E’ soprattutto a questi che si rivolge l’offerta “Alice Mobile Broadband”, attivabile anche grazie alla convenzione tra Confartigianato e TIM. Aderendo a tale offerta, si potrà viaggiare in banda larga ad una velocità standard di circa 3,6 Mbps in download e fino a 384 kbps in upload, in pratica alla stessa velocità di connessione di una buona ADSL su rete telefonica fissa. Senza però l’intralcio rappresentato da cavi, cavetti o prese telefoniche. Con Alice Mobile Broadband sarà quindi possibile trasmettere dati, scaricare documenti e viaggiare in rete con un buon rapporto qualità – prezzo. Perché spesso sono propri i costi elevati a bloccare gli imprenditori nella scelta e nell’utilizzo delle tecnologie wireless, quelle senza cavi di connessione. Confartigianato e TIM propongono due offerte alle imprese associate, venendo incontro alle esigenze economiche degli imprenditori. La prima delle due offerte disponibili, entrambe della durata contrattuale di 24 mesi, è particolarmente adatta a chi scarica meno di 200 Mb mensili. Per i primi due mesi si ha a disposizione un traffico dati illimitato, pagando esclusivamente la rata mensile da 1,99 euro per l’acquisto del modem, integrato o da connettere attraverso porta USB al proprio PC portabile, mentre per le restanti 22 mensilità si pagheranno 16,99 euro, comprensive di Alice Mobile 200, l’offerta che concede fino a 200 Mb di traffico internet e della rata per il modem. La seconda opzione è invece adatta a chi naviga il web più spesso, arrivando ad assicurarsi, con 30 euro mensili, fino a 1 Gb di traffico dati, grazie al piano ALICE MOBILE 1.000, e l’acquisto del modem da utilizzare con il proprio PC portatile. E per i primi due mesi si potrà contare su un traffico dati illimitato e gratuito. Per gli imprenditori artigiani arriva dunque un’opportunità che viaggia in rete, e non soltanto su quella Confederale.