Legge Finanziaria - Giunta Esecutiva Confartigianato
Legge Finanziaria: Il giudizio della Giunta Esecutiva di Confartigianato: Positiva inversione di tendenza rispetto allo scorso anno. Copiamo la Germania per tagliare la spesa pubblica
Aumento dei prezzi? Il Ministro dell’Agricoltura De Castro tira il freno
Aumento della produzione dei cereali, innalzamento del tetto delle quote latte, lotta alle speculazioni sui mercati agricoli, istituzione di un Osservatorio per monitorare i prezzi al consumo. Sarà questa la risposta dell’Unione Europea e del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, per fronteggiare il caro prezzi che colpisce le filiere di cereali e latte. E non solo quelle italiane. Lo ha affermato il Ministro dell’Agricoltura Paolo De Castro, nel corso di un tavolo tecnico che si è tenuto a Roma presso il Mipaf il 20 settembre alla presenza dei rappresentanti di Confartigianato Alimentazione e delle altre organizzazioni delle due filiere. “Gli ultimi dati sull’inflazione – ha detto De Castro – dimostrano che gli aumenti dell’intero paniere alimentare non superano l’1%. Ma non neghiamo che in alcuni comparti ci siano tensioni internazionali che hanno portato ad aumenti maggiori sui prezzi al consumo. Dunque bisogna intervenire”. Interventi, quelli proposti dal Ministro dell’Agricoltura, che mirano a calmierare gli scambi e a scoraggiare le speculazioni. Soprattutto attraverso l’immissione di nuovi stock di latte e grano sul mercato, risultato ottenibile ‘correggendo’ le quote latte e il totale delle superfici comunitarie seminate a cereali. Non si tratta però di interventi strutturali, come ha tenuto a specificare il Ministro De Castro, ma “solo operazioni per ritoccare una situazione congiunturale. Si tratta di un’azione di mercato”. Sul fronte dell’aumento delle semine, l’azione ministeriale ha già prodotto i primi risultati positivi: il 26 settembre il Consiglio dei Ministri di Bruxelles ha deciso di autorizzare un aumento di produzione dei cereali su tre milioni e ottocentomila ettari destinati al riposo (set aside) in tutto il mercato dell’Unione Europea. Una misura disposta proprio per rispondere all’aumento dei prezzi registrato nelle ultime settimane. “Con questa decisione” ha sottolineato De Castro “già con le prossime semine, in autunno in Italia ci saranno circa 180 mila ettari in più coltivati a cereali”. A dicembre la Commissione europea presenterà la sua proposta per fare entrare in vigore le nuove quote latte già dalla prossima campagna di commercializzazione, quindi dal primo aprile 2008. L’esecutivo si è riservato di fornire le cifre. Servono dati concreti, come quelli contenuti nel rapporto sul mercato lattiero in Europa che sarà presentato però solo a fine anno. Angelo Roncacci, responsabile di Confartigianato Alimentazione, ha condiviso le indicazioni a breve temine fornite dal Ministro De Castro. “Ben vengano l’attività di monitoraggio delle filiere e quella di repressione dei fenomeni speculativi, ma c’è ancora molto da fare per rispondere a quella quota di problemi lasciati ancora scoperti dall’azione dell’Agricoltura, che è comunque apprezzabile”. Roncacci, ha poi sottolineato come “irresponsabili e quindi da respingere in pieno le dichiarazioni di organizzazioni della produzione primaria che hanno tentato di colpevolizzare per i costi dei prodotti finali il mondo della trasformazione”. In realtà le piccole imprese e le imprese artigiane, che rappresentano il 90% del tessuto produttivo italiano hanno assorbito i rincari delle materie prime degli ultimi anni (uova, ricotta, burro, latte, oli di semi, etc.) comprimendo i profitti; per cui, a fronte di un aumento del prezzo del grano che nell’ultimo anno ha raggiunto il 60-70%, le imprese di panificazione, come rilevato dall’Istat, hanno ritoccato i listini del 5-10% e quelle della pasta del 10-12 %. Senza interventi di stabilizzazione dei prezzi delle materie prime, sarà difficile che le piccole imprese possano mantenere la competitività sul mercato. In modo particolare, se saranno confermate alcune indicazioni emerse nel corso della riunione del Mipaf: grano duro che da 350 euro la tonnellate (già il doppio del 2007) potrebbe spingersi fino a 500 euro; latte in polvere e burro che potrebbero allinearsi per percentuale di incremento. Tra le proposte di Confartigianato Alimentazione per calmierare i prezzi, c’è quella di un sostegno alle Pmi per acquisti attraverso accordi e contratti che possano accrescerne il potere negoziale. In questo modo anche le imprese più piccole, quelle più svantaggiate, avrebbero più possibilità di contrattare i prezzi delle materie prime.
Tamoil: le stazioni di rifornimento per le imprese e per tutta la famiglia
Grazie alla convenzione di Confartigianato con Tamoil, tutti i familiari delle imprese associate, degli iscritti ANAP, delle Associazioni territoriali e delle loro società controllate, potranno disporre di una comoda carta carburante nominativa ma non personale, utilizzabile quindi da tutta la famiglia. MyCard Tamoil Family, la prima delle due offerte proposte dalla Convenzione, è comoda perché evita di pagare i rifornimenti con i contanti, è utile perché può essere utilizzata da tutta la famiglia, ma soprattutto è economica, considerati i tanti vantaggi a disposizione dei titolari della carta. In primo luogo con la carta carburante le transazioni vengono addebitate il 15 del mese, è totalmente gratuita, nessun canone mensile né costi di commissione previsti, ed infine riserva uno sconto di 2,5 centesimi al litro, cumulabile con qualsiasi promozione, comprese le riduzioni delle stazioni di rifornimento “fai da te”. In più, a vantaggio di chi sottoscriverà la convenzione Confederale, ci sarà il raddoppio del bonus delle raccolte punti Tamoil. La seconda offerta della Convenzione Confartigianato si chiama invece MyCard Tamoil Corporate ed è dedicata alle imprese associate, mantenendo molti dei vantaggi dell’offerta Family Per il piano dedicato alle imprese, e quindi ai possessori di partita IVA, gli artigiani potranno contare su uno sconto di 3 centesimi al litro, cumulabile con altre promozioni ma non con le riduzioni del “fai da te”. Del 10 % sarà invece la detrazione sull’acquisto di lubrificanti Tamoil. Anche per la Carta Corporate il pagamento sarà posticipato a 30 giorni dalla fattura, emessa a cadenza quindicinale, eliminando la vecchia versione della carta carburante e mantenendo nello storico elettronico, e nelle fatture, tutte le informazioni relative alle singole transazioni, con i chilometri percorsi, il luogo, la data ed il costo del rifornimento. Insomma, tutto il necessario per controllare i movimenti della carta di pagamento Tamoil, emessa e gestita dalla Banca Popolare di Milano. Per aderire alla Convenzione Confartigianato – Tamoil è necessario presentare la domanda su carta intestata della Confederazione ed il codice cliente, entrambi ottenibili presso la propria Associazione territoriale.
Il petrolio infiamma le bollette di luce e gas
Finita la tregua che da un anno teneva bloccate le bollette di luce e gas: aumenta del 2,4% l’energia elettrica e del 2,8% il metano. A partire dal trimestre ottobre-dicembre, famiglie e piccole imprese troveranno addebitati in fattura 15,91 centesimi in più al chilowatt di corrente utilizzata, e 67,55 centesimi in più per ogni metro cubo di gas. La cattiva notizia è stata data dall’Autorità per l’Energia che ha deciso gli aumenti per controbilanciare la spinta del greggio, cresciuto negli ultimi nove mesi del 42%. Lo “tsunami-petrolio”, come lo ha definito Alessandro Ortis presidente dell’authority, che “ha sommerso, superato e nascosto l’effetto positivo delle liberalizzazioni” e che ha penalizzato l’Italia che “dipende per l’85% del suo fabbisogno energetico dagli idrocarburi”, ricorda ancora Ortis. Una dipendenza dall’oro nero che appesantisce le bollette italiane di circa 8 milioni di euro, rispetto a quelle degli altri Paesi dell’Unione Europea. “Bisogna intervenire con decisione sul fronte della liberalizzazione del mercato dell’energia e sull’utilizzo di fonti alternative – spiega Giorgio Guerrini, Presidente di Confartigianato – Così come auspico interventi per ridurre il peso della componente fiscale sui consumi di energia. Altrimenti le nostre imprese sono destinate a perdere molti punti di competitività”. Un monito, quello del Presidente Guerrini, sostenuto dai dati elaborati da Confartigianato che stimano che questi aumenti sottrarranno dai bilanci delle piccole imprese circa 249 milioni di euro all’anno, a fronte di una bolletta elettrica complessiva di 9 miliardi di euro. “Si tratta di un impatto che spaventa e deprime gli imprenditori i quali già pagano il prezzo dell’energia elettrica più alto d’Europa, superiore addirittura del 52,6% rispetto alla media dei Paesi dell’Unione Europea. Tanto che nel 2006 gli imprenditori italiani hanno speso in elettricità 6 miliardi in più dei loro colleghi europei” conclude il Presidente di Confartigianato. Dal primo ottobre, le piccole imprese che impiegano fino a 15 kw di corrente a bassa tensione – si tratta del maggior numero – pagheranno circa 20,75 centesimi di euro al chilowatt, con aumento del 2,5%. Una percentuale tutt’altro che modesta, che porterà nelle casse dei produttori di energia 127 milioni di euro. I contratti tra i 15 e i 50 kw, sempre a bassa tensione, sono quelli maggiormente penalizzati. Per loro la corrente costerà il 3,3% in più, per un totale di 15,76 centesimi di euro al chilowatt. Anche in questo caso i profitti per i produttori di energia rimangono alti, circa 122 milioni di euro. Estendendo l’analisi al mercato consumer, le famiglie con bolletta ‘tipo’ (3 kw impegnati e 225 kwh di consumi al mese) si ritroveranno a pagare 10 euro in più all’anno. Ancora più salata la bolletta del gas: sempre la stessa famiglia (con consumi fino a 1.4000 metri cubi l’anno), spenderà nello stesso periodo fino a 26 euro in più. Bollette pesanti che l’Autorità dell’Energia ha deciso di rendere meno aspre. Dal 1° ottobre, infatti, insieme agli aumenti, è scattato l’obbligo per le aziende che forniscono energia, di offrire ai consumatori un nuovo tipo di contratto, che permette di risparmiare a chi fa un uso intelligente dei chilowattora. La nuova tariffa è stata definita ‘bioraria’ e prevede risparmi per chi concentra i consumi di sera, notte e fine settimana. Se si aziona la lavastoviglie, la lavatrice, il forno, insomma tutti gli elettrodomestici che consumano di più, tra le 19.00 e le 8.00 la tariffa scende da 8,9 centesimi al chilowattora previsti dal contratto ordinario a 6,97 centesimi. Perché il risparmio sia garantito bisogna avere, però, un’accortezza: stare molto attenti ai consumi nel resto della giornata, quando ogni chilowatt consumato costa la bellezza di 11,17 centesimi.
INPS, ecco la Convenzione per i prestiti agevolati
Grazie alla Convenzione Quadro, approvata di recente dal Consiglio d’Amministrazione dell’INPS con la circolare 105 del 25 luglio scorso, i pensionati italiani potranno accedere a prestiti a condizioni privilegiate rispetto alla normale offerta del mercato, cedendo fino ad un massimo del quinto del proprio assegno pensionistico. I pensionati che vorranno contrarre finanziamento presso un istituto bancario o un qualsiasi intermediario finanziario, cedendo una quota pari al quinto della propria pensione, potranno contare su un tasso d’interesse medio fissato al 7,55%, per tutti i prestiti di valore superiore ai 5.000 euro. Con due eccezioni: che non si tratti di pensioni minime e che, alla scadenza del finanziamento, il richiedente non superi gli 80 anni di età. Con la circolare n. 91 del 31 maggio scorso, l’Ente previdenziale ha fissato i parametri ed i criteri per la cessione del quinto della propria pensione, facendo rientrare, tra le varie modalità, anche le pensioni e gli assegni d’invalidità, quelle di vecchiaia e di anzianità, finanche quelle per i superstiti, a patto che queste siano destinate ad un solo titolare. Sono state invece escluse tutte le pensioni a carattere assistenziale, come quelle sociali e quelle d’invalidità civile.