Aumenta la detrazione iva su autoveicoli e cellulari. Una svolta per l’utilizzo professionale

Detrazione Iva su autovetture e cellulari? Con il 2008 cambia tutto. Dopo che la Corte di Giustizia comunitaria ha giudicato illegittimi i limiti imposti dall’Italia alla detrazione Iva sulle autovetture, la Finanziaria 2008 interviene e riscrive le norme in materia. Aumentano le possibilità di defalcare il tributo, ma allo stesso tempo aumentano anche le verifiche per evitare che le agevolazioni siano fruite in modo irregolare. DETRAZIONI AUTO. Scompare la suddivisione dei veicoli per categoria (autocarri, autovetture, autoveicoli), soppiantata dalla nozione di “veicoli stradali a motore”, introdotta dal Consiglio dell’Unione. Rientrano tra questi, tutti i veicoli - diversi dai trattori agricoli e forestali - adibiti al trasporto stradale di persone o beni, di massa non superiore a 3.500 chilogrammi e con un massimo di 8 posti a sedere conducente escluso. Previste due distinte percentuali di detrazione dell’Iva, sulla base dell’utilizzo che viene fatto del mezzo. Se si prevede un impiego a fini professionali (“utilizzo esclusivo nell’esercizio di impresa, arte o professione”), l’imposta su acquisto (pure in noleggio e locazione, anche finanziaria), manutenzione, riparazione, custodia, impiego e pedaggi stradali, potrà essere detratta integralmente. Nel caso in cui il veicolo sia utilizzato anche a fini non professionali, è prevista una limitazione della detrazione al 40%. La stessa percentuale si applica anche alle spese di gestione e manutenzione del mezzo. La norma non fissa particolari paletti per accedere al regime di detrazione totale, salvo sottolineare il termine esclusivo, con riferimento all’utilizzo che deve essere fatto del mezzo, cioè solo professionale. In questo caso, il limite è nei fatti, ed è rappresentato dall’attività svolta e dalle caratteristiche del veicolo acquistato. Se, per esempio, un impiantista richiede la detrazione del 100% dell’IVA sull’acquisto di un furgone, difficilmente sarà sottoposto a verifica. Se la richiesta riguarda, invece, un’autovettura, magari di grande cilindrata o dalle caratteristiche non compatibili con l’impiego professionale, la probabilità di verifica sale. DETRAZIONE CELLULARI. Dal 1° gennaio è detraibile integralmente l’Iva sull’acquisto, importazione e noleggio di telefoni cellulari e per i servizi di telefonia mobile. A differenza delle autovetture, dove le aliquote di detrazione sono solo due, qui la detrazione è proporzionale all’utilizzo del bene o del servizio che viene fatto nell’esercizio dell’impresa, dell’arte o della professione. Il contribuente ha di fronte due opzioni: può detrarre l’Iva integralmente oppure valutare in base a criteri oggettivi la quota riferibile all’attività e quella riferibile all’uso personale, portando solo la prima in detrazione. In questo secondo caso bisogna fare particolare attenzione. Infatti i criteri fissati per i controlli prevedono che questi si concentrino sui contribuenti che abbiano computato una detrazione dell’Iva su acquisto di telefonini e sul traffico telefonico in misura superiore al 50%. Uno specifico comma, infine, detta le nuove regole per la detrazione dell’Iva in caso di utilizzo di cellulari e/o autovetture da parte di familiari o dipendenti dell’imprenditore. Non rappresenta autoconsumo, se per gli stessi strumenti, al momento dell’acquisto, è stata operata una detrazione dell’imposta pari al 40%, ovvero secondo le regole vigenti.


Lavoratori disabili, nuove norme per il settore edile

Nel corso dell’ultimo mese, il Ministero del Lavoro e delle politiche sociali ha introdotto nuove norme in materia di lavoratori disabili. Adeguando l’importo dei contributi per l’esonero parziale dell’assunzione ed ampliando l’elenco delle imprese escluse dagli obblighi di assumere disabili. La prima delle due novità è arrivata dal Decreto ministeriale, firmato lo scorso 21 dicembre, che ha modificato la normativa vigente. La legge 68/1999, finalizzata all’inserimento e all’integrazione lavorativa dei disabili, permette infatti alle imprese che non impiegano l’intera percentuale di lavoratori disabili stabilita dalla normativa (vedi tabella allegata) di essere esonerate dall’obbligo di assunzione a condizione che versino un contributo al Fondo regionale per l’occupazione dei disabili. Quell’importo, espresso ancora in lire, è stato convertito in euro, 25mila lire giornaliere pari a 12,91 euro per ogni lavoratore non assunto. Successivamente è stato aggiornato alla media degli attuali salari, indicata dall’Istat nel marzo 2006, arrivando all’importo definitivo di 30,64 euro giornalieri. Una cifra che, come stabilito dalla legge 68/1999, verrà aggiornata ogni cinque anni. In caso di mancato versamento dell’importo, i datori di lavoro saranno sanzionati con il versamento di una cifra maggiorata dal 5% al 24% del contributo annuo dovuto dalle imprese al Fondo regionale per i disabili. La seconda novità è arrivata invece alla vigilia di Natale, quando il Protocollo d’attuazione sul Welfare ha ampliato le imprese esonerate dall’obbligo di assunzione dei lavoratori disabili. Oltre a quelle già riconosciute dalla legge del 1999, come quelle del trasporto pubblico, sono state inserite anche le imprese edili, esonerate per l’assunzione di “personale di cantiere” e degli addetti “al trasporto”. Gli operai ed i trasportatori che lavorano in cantiere, dunque. Il Decreto ministeriale ha infine specificato che i contratti di lavoro dell’edilizia firmati prima del primo gennaio 2008, data di entrata in vigore del Protocollo sul Welfare, non subiranno modifiche fino alla loro conclusione.


Studi di settore: via libera a 68 “evoluzioni”

Continua l’attività di revisione degli studi di settore. Lo scorso 31 gennaio la Commissione di esperti istituita dal Ministero dell’Economia ha validato 68 studi “evoluti”. Approvato anche l’elenco dei 69 che andranno in revisione nel corso dell’anno. In una nota della SOSE (Società per gli studi di Settore S.p.A.) si precisa che le novità principali di questo anno sono rappresentate dagli indici di normalità economica specifici per studio di settore, i nuovi indicatori territoriali e il correttivo congiunturale per i settori in difficoltà. Si aggiungono alla lista, in modalità di “applicazione monitorata”, quattro studi, relativi ad altrettante attività professionali e del comparto manufatturiero. Visto il carattere “sperimentale”, che serve cioè ad acquisire le informazioni che alla fine del monitoraggio porteranno alla predisposizione dello studio definitivo, gli studi in oggetto non saranno per il momento applicabili ai fini degli accertamenti. Introdotti anche 26 studi di settore in “osservazione monitorata”. In questo caso gli studi sono stati validati in via definitiva, ma possono essere ancora soggetti a interventi correttivi. Gli studi si riferiscono ad attività del settore manifatturiero, servizi, commercio, attività professionali. Quattordici dei 68 studi “aggiornati” riguardano direttamente l’artigianato e su questi si è concentrata l’azione di Confartigianato che ha partecipato a tutte le fasi del processo di validazione. Molti dei correttivi indicati dalle categorie Confederali sono stati accolti dalla Commissione. Di seguito l’elenco. SERVIZI E CENTRI DI BENESSERE - Parere sostanzialmente positivo di Confartigianato Benessere, che ha però evidenziato: i consumi elettrici non possono essere imputati unicamente alle apparecchiature elettromeccaniche; alcuni beni strumentali non sempre determinano un maggior numero di trattamenti. PRODUZIONE E DISTRIBUZIONE VIDEO, ATTIVITÀ RADIOTELEVISIVE -Confartigianato Comunicazione e Terziario avanzato ha espresso un parere favorevole allo studio. Fornite osservazioni per migliorare l’attuale strutturazione metodologica dello studio. SOFTWARE HOUSE E RIPARAZIONE MACCHINE D’UFFICIO - Nonostante la stagnazione economica del settore e la riduzione dei margini di profitto dei piccoli operatori, parere positivo da parte di Confartigianato Comunicazione e Terziario avanzato. Respinta dalla Agenzia delle Entrate la richiesta di revisione immediata dello studio (con applicazione monitorato dello stesso) avanzata dalla categoria. STUDI FOTOGRAFICI - Parere sospeso da parte di Confartigianato Comunicazione e Terziario avanzato. Richiesta la revisione immediata dello studio, su una base dati più aggiornata, e relativa approvazione con applicazione monitorata. L’Agenzia ha escluso la richiesta, ma nel contempo ha segnalato che la percentuale di non congruità emersa è in linea con quella di altri settori. Affidata a una circolare la valutazione del peso da attribuire ai beni strumentali che non concorrono alla produzione di ricavi. FABBRICAZIONE E LAVORI SU MOTORI, GENERATORI E TRASFORMATORI ELETTRICI - Parere positivo di Confartigianato Elettronica, a condizione che venga applicato il correttivo relativo all’andamento dei prezzi delle materie prime. Ribadita l’annosa questione della scarsa capacità contrattuale delle piccole imprese rispetto alle industrie. L’Agenzia si riserva di compiere approfondimenti prima di concedere il correttivo richiesto. ATTIVITÀ DELLE LAVANDERIE INDUSTRIALI – ALTRE LAVANDERIE - Astensione della categoria rispetto ai processi di validazione. Motivo: troppo poco tempo a disposizione per la valutazione dello studio e della relativa metodologia di analisi. Nonostante l’astensione, segnalate criticità relative ai criteri scelti per la selezione delle variabili discriminanti, al correttivo territoriale, al rapporto tra valore dei beni e la percentuale di utilizzo degli stessi. PRODUZIONE DI GELATI, PASTICCERIA FRESCA, FETTE BISCOTTATE, BISCOTTI, PRODOTTI PER LA PASTICCERIA CONSERVATI, PRODUZIONE DI CACAO IN POLVERE, CIOCCOLATO, CARAMELLE E CONFETTERIA, COMMERCIO AL DETTAGLIO DI PASTICCERIA, DOLCIUMI, CONFETTERIA - Confartigianato Alimentazione ha dato il via libera alla validazione. La Categoria ha segnalato che gran parte delle situazioni di non congruità derivano da particolari criticità che toccano il comparto. Segnalata come critica, per le imprese che producono gelati, la mancata richiesta dei dati relativi ai giorni di apertura dell’esercizio. Un’assenza che si ripercuote su alcune voci contabili. Altrettanto gravi i rincari delle materie prime, dell’energia elettrica, acqua e gas. Richiamata la necessità di rivedere il concetto di territorialità, rendendolo più esaustivo e dettagliato dell’attuale. L’Agenzia delle Entrate ha accolto gran parte delle osservazioni che saranno inserite nella prossima revisione dello studio. PRODUZIONE DI PRODOTTI DI PANETTERIA, COMMERCIO AL DETTAGLIO DI PANE - Parere positivo di Confartigianato Panificatori, nonostante la presenza delle difficoltà oggettive del mercato, che andrebbero tenute in considerazione nella prossima revisione. Nello specifico è stata segnalata la criticità rappresentata dalla gran quantità di prodotti ad alta deperibilità invenduti, che non possono essere registrati come rimanenze finali di magazzino. Sottolineati come preoccupanti gli aumenti di materie prime e energia, soprattutto per le aziende in rapporti commerciali con la grande distribuzione. L’Agenzia ha recepito le osservazioni. Per quanto riguarda le materie prime deperibili, le eccezioni potranno essere fatte valere in sede di contraddittorio. PRODUZIONE DI PASTE ALIMENTARI, DI CUSCUS E DI PRODOTTI FARINACEI SIMILI - Parere nel complesso positivo di Confartigianato Pasta Fresca. Sottolineati come critici: crescente onerosità dei costi di materia prima e energia e impossibilità di trasferirli sul prodotto, soprattutto per le aziende che operano nella grande distribuzione. Richiesta una modalità di “lettura” differente del concetto di territorialità. Le richieste sono state accolte dall’Agenzia. FABBRICAZIONE ARTICOLI DI CALZETTERIA, FABBRICAZIONE DI MAGLIERIA, TESSUTI, INTIMO, ABBIGLIAMENTO, CAPPELLI - Il segmento è interessato da due distinti studi di settore. Confartigianato Moda si è astenuta dalla valutazione di entrambi. Secondo l’Agenzia, il settore si sta avviando verso un miglioramento, pertanto gli studi potranno essere applicati in via definitiva dal periodo di imposta 2007. FABBRICAZIONE CALZATURE IN MATERIALE TESSILE, ARTICOLI SI CALZETTERIA IN MAGLIA - Astensione di Confartigianato Moda anche su questo studio, per le riserve sull’efficacia del nuovo correttivo congiunturale le cui valutazioni di impatto potranno essere giudicate solo dopo la sua applicazione. Secondo l’Agenzia lo studio potrà essere applicato in via definitiva grazie al miglioramento della situazione del comparto e all’introduzione del nuovo correttivo congiunturale. TESSILE - Confartigianato Moda non ha validato lo studio. Rimarcato che le posizioni di non congruità dovranno essere riviste in base a un nuovo tipo di correttivo congiunturale i cui effetti potranno essere valutati solo dopo la sua applicazione. L’Agenzia ha precisato che il nuovo correttivo congiunturale è già previsto per il presente studio. Sulla base delle prime valutazioni sembra che la nuova impostazione sia in grado di cogliere meglio le criticità sulla base della comparazione di un ciclo economico di cinque anni. FABBRICAZIONE DI PRODOTTI CERAMICI PER USI DOMESTICI E ORNAMENTALI, FABBRICAZIONE DI PIASTRELLE IN CERAMICA PER PAVIMENTI E RIVESTIMENTI - Confartigianato Ceramica ha richiesto di sottoporre lo studio ad applicazione monitorata, vista la crisi di mercato che ha colpito il settore. Richiesta anche l’introduzione di un correttivo congiunturale. L’Agenzia ha dato via libera all’introduzione della misura, ma ha rigettato la proposta di applicazione monitorata dello studio. FABBRICAZION


IN BREVE - Inail, ufficializzato lo sconto del 50% per le imprese monoveicolari

Dall’Inail arrivano buone notizie per le imprese artigiane di autotrasporto. Il Consiglio d’amministrazione dell’Inail ha infatti ufficializzato la riduzione del 50% sui premi per il 2005 delle imprese di autotrasporto merci “monoveicolari”, come concordato in un recente Protocollo di intesa fra il Governo e le Organizzazioni di categoria. Così, dopo l’ultima decisione dell’Istituto contro gli infortuni sul lavoro, le imprese monoveicolari del trasporto merci, e quindi quelle imprese che hanno assicurato all’Inail soltanto il titolare, potranno beneficiare dello sconto del 50% sui premi del 2005, da utilizzare, ha fatto sapere l’Inail, con le procedure di autoliquidazione 2007/08.


DrivERG Card, un pieno di risparmio per tutto il 2008

Confartigianato rinnova per il 2008 la convenzione con la Erg Petroli per l’acquisto di carburante, benzina o diesel che sia, a prezzi estremamente vantaggiosi. Per la propria autovettura come per il veicolo commerciale dell’azienda. Grazie all’accordo Confederale, e tramite l’attivazione di "DrivERG Card”, le imprese associate possono arrivare a risparmiare fino a 4,15 centesimi di euro al litro. Infatti, rispetto allo sconto massimo di 3,63 centesimi di euro a litro previsto dalla convenzione dello scorso anno, per il 2008 l’offerta migliore ancora, con altri 0,52 centesimi di euro di risparmio garantiti agli artigiani che attivano la DrivERG Card entro il 30 giugno 2008. Un’opportunità che varrà per tutto l’anno e che rappresenta la più importante novità della convenzione con la multinazionale petrolifera titolare dei marchi Erg e Total. Conveniente e comoda da usare, la DrivERG Card permette a tutti gli associati Confartigianato di non dover più pagare in contanti i rifornimenti, suoi e dei propri dipendenti, grazie ad una carta gratuita biennale accettata da più di 3.000 stazioni di servizio. A scadenza quindicinale poi, verrà emessa una fattura fiscale che sostituisce la vecchia scheda carburante, potendo saldare il pagamento a 30 giorni dalla quindicina di riferimento. Ma se ad una carta corrisponde un veicolo, tutti i movimenti della stessa impresa verranno effettuati in un’unica fattura, evitando così di accumulare inutili pile di carta negli uffici amministrativi. In più, con un semplice click, gli associati che aderiranno all’iniziativa potranno controllare le fatture e le singole transazioni fatte con la carta al sito internet www.drivergcard.it. L’aspetto probabilmente più vantaggioso, però, è rappresentato dallo sconto di 1,033 centesimi al litro riservato ai possessori della carta, cumulabile con gli altri sconti delle stazioni di servizio per i servizi “fai da te”. Conti alla mano, quindi, grazie alle riduzioni di 2,1 centesimi applicabili sulla rete stradale e a quello di 2,6 centesimi sulle autostrade, con la convenzione Confartigianato – ERG si potrà risparmiare fino ad un massimo di 4,15 centesimi di euro a litro, attivando la carta entro il prossimo 30 giugno.


Studi di settore: il contraddittorio al centro dell’accertamento

Si torna a parlare di studi di settore. L’Agenzia delle Entrate ha fornito nei giorni scorsi importanti chiarimenti sull’utilizzo dello strumento in sede di accertamento. In primo piano il ruolo del contraddittorio, indicato come fase essenziale per conferire fondatezza alle verifiche. In realtà, la circolare dell’Agenzia non si discosta dai precedenti orientamenti, ma compie diversi passi in avanti fornendo agli Uffici locali un quadro di riferimento organico per gestire al meglio il contraddittorio, con il fine di dare un’adeguata motivazione sia all’atto di adesione del contribuente, ma anche, nel caso in cui non ci sia adesione, al successivo avviso di accertamento. L’Agenzia delle Entrate fa chiarezza, finalmente, su quello che Confartigianato ha considerato da sempre come uno degli aspetti più critici degli studi di settore. Secondo la Confederazione, infatti, l’unico strumento che ha a disposizione un’azienda in sede di accertamento, per giustificare ricavi inferiori (ovviamente in assenza di comportamenti illeciti) a quelli che emergono dal software GERICO, è proprio il contraddittorio. Se questo non viene applicato in modo puntuale, si riducono sensibilmente le possibilità del contribuente di giustificare i mancati incassi. Proprio le difficoltà e le carenze che fino a oggi hanno caratterizzato l’impiego del contraddittorio, hanno spinto Confartigianato a contrastare l’inserimento - avvenuto in modo unilaterale - degli indicatori di normalità economica. Infatti, se l’esperienza avesse dimostrato che il contraddittorio forniva comunque sufficienti garanzie ai contribuenti, le carenze degli indicatori avrebbero potuto essere recuperate in quella sede. La circolare delle Entrate, a questo proposito, introduce un’importante novità che ‘depotenzia’ gli indicatori: i contribuenti che dichiarano un ammontare di ricavi o compensi inferiori a quelli desumibili dagli indicatori di normalità economica non saranno soggetti ad accertamenti automatici e, in caso di accertamento, spetterà all'Amministrazione finanziaria fornire elementi di prova per motivare gli scostamenti accertati. Agli indicatori di normalità economica, quindi, non viene riconosciuta una piena capacità di rappresentare adeguatamente l'effettiva situazione produttiva del contribuente. La stima degli studi settore potrà essere utilizzata, in sede di accertamento, con modalità da considerare "sperimentali", e i maggiori ricavi o compensi da essi desumibili costituiranno una "presunzione semplice". L’Agenzia delle Entrate interviene anche sull’ ”intervallo di confidenza”. Per la prima volta si stabilisce, in modo chiaro ed inequivocabile, che i soggetti che si trovano all’interno di detto intervallo “devono considerarsi generalmente in linea con le risultanze degli studi di settore”. Gli accertamenti si spostano dunque sui “non congrui”, i soggetti che hanno dichiarato un ricavo al di sotto dell’intervallo di confidenza.