Allarme di Confartigianato Prezzi energia - Dal 1° aprile per le piccole imprese manifatturiere rischio aumenti del 12,6% Il Presidente Guerrini sollecita l’intervento del Presidente dell’Autorità per l’Energia
Dal 1° aprile, oltre 1.700.000 piccole imprese manifatturiere e dell’edilizia rischiano di subire aumenti del 12,6% del costo dell’energia elettrica, pari a 226 milioni di maggiori costi. Leggere di più
Allarme Confartigianato -Prezzi energia
ENERGIA: Allarme Confartigianato. Prezzi energia - Dal 1° aprile per le piccole imprese manifatturiere rischio aumenti del 12,6%.Il Presidente Guerrini sollecita l'intervento del Presidente dell'Autorità per l'Energia
Contro il caro vita nasce il pane "low-cost"
Primavera tempo di saldi. Ma quest’anno, a causa dell’inflazione che per i beni più acquistati (quelli che compongono la lista della spesa degli italiani) ha toccato il 5%, a finire in promozione non sono solo gli articoli di abbigliamento, ma anche alcuni generi alimentari di prima necessità. Come il pane. Per un mese, dal 15 marzo al 15 aprile, i panificatori italiani potranno decidere in piena autonomia di fare sconti sulle tipologie di pane più diffuse e, nelle ore prima della chiusura, su tutti i tipi di pane in vendita. L’iniziativa è il frutto di quello che il Garante per la sorveglianza dei prezzi, Antonio Lirosi, ha definito un confronto “molto utile” con le associazione di categoria, tra queste, in prima linea, Confartigianato Panificazione. “Ho chiesto un’assunzione di responsabilità – ha dichiarato Mister Prezzi – per rispondere a una situazione di emergenza dovuta al carovita che è frutto di condizioni internazionali generalizzate”. Secondo le stime dell’Istat, nell’ultimo anno il prezzo del pane (quello del tipo più diffuso) è cresciuto del 12,5%. La dinamica della formazione del prezzo del prodotto è stata attentamente analizzata nel corso del confronto presso il Ministero dello Sviluppo economico. Conclusione: nessuna speculazione da parte dei panificatori. Gli aumenti derivano da una serie rilevante di rialzi, non solo delle materie prime – le farine registrano un aumento annuo tra il 26-28% e il 40% - ma anche di altri fattori di produzione quali energia elettrica, gas, affitti, trasporti, imposizione locale. “Si tratta di costi fissi sui quali non possiamo intervenire – sottolinea Enzo Mengoni Presidente dell’Associazione panificatori di Confartigianato –. Se poi aggiungiamo che il 70/80% dell’alimentare è in mano alla grande distribuzione, e che questa chiede ai fornitori uno sconto compreso tra il 50 e il 54%, ecco che un fornaio non ci arriva più”. Se l’iniziativa del pane dal prezzo ‘liberalizzato’ per un mese permetterà ai consumatori di risparmiare sulla spesa, l’ “assunzione di responsabilità” richiesta da Mister Prezzi peserà, per il momento, solo sui panificatori, ultimo anello di una lunga filiera. Da qui, la proposta che Mengoni ha rivolto ai panificatori associati a Confartigianato, per rendere compatibili le esigenze dei consumatori con quelle di ‘cassa’: individuare la varietà di pane più diffusa a livello locale e applicare a questa un prezzo calmierato. Nelle Marche, o nel Lazio, per esempio, questo potrebbe essere la ‘pagnotta’ nella pezzatura da mezzo chilo. Che già si candida a primo pane low-cost d’Italia.
Installazione di impianti, finalmente la “nuova 46/90”
L’installazione di impianti ha una nuova normativa. Finalmente, viene da pensare, considerato lo stallo legislativo che aveva bloccato il settore e la minacciosa rivoluzione dall’alto ipotizzata dal DPR 380/01, il Testo Unico sull’edilizia mai entrato in vigore. Un regolamento che avrebbe voluto riorganizzare le normative di settore ma che in realtà minava il ruolo fondamentale della qualificazione, che apportava una serie di inutili, costosi e ridondati adempimenti burocratici e che apriva il mercato a diversi addetti autorizzati ad operare senza una necessaria formazione “sul campo”. “Una vittoria sindacale importante per la categoria - debutta Luciano Mattozzi, presidente degli installatori di Confartigianato Imprese - soprattutto perché cancella la vecchia normativa in materia di impianti, in primo luogo il Capo V del DPR 380/01. Il nuovo regolamento ha tre grandi pregi: i primi due a vantaggio degli imprenditori, il terzo per i consumatori. Il decreto, inoltre, estende l’applicabilità della legge a qualsiasi edificio, qualunque sia la destinazione d’uso, superando così una delle più grandi falle della precedente normativa”. La parola d’ordine del nuovo regolamento, come auspicato dagli installatori artigiani, è qualificazione, requisito fondamentale per la sicurezza degli impianti e, di conseguenza, dei consumatori. Sono stati infatti innalzati e resi più selettivi i requisiti di qualificazione professionale per gli imprenditori del settore, che dovranno maturare due anni di esperienza lavorativa, se in possesso di diploma di maturità tecnica, e quattro anni nel caso di attestati di formazione professionale. Un’altra importante novità riguarda il rafforzamento della figura del responsabile tecnico dell’impresa. Il responsabile, che potrà ricoprire il ruolo soltanto in un’unica azienda, avrà maggiori responsabilità. A cominciare dalla possibilità di progettare impianti che non superano determinate soglie dimensionali e di emissione. Infatti, con la nuova “46/90”, il responsabile tecnico potrà curare la cosiddetta progettazione semplificata, evitando così il sistematico ricorso, spesso molto costoso, ai progettisti iscritti agli albi professionali. Il responsabile tecnico potrà anche effettuare perizie per decretare o meno la conformità di impianti già esistenti. Un attestato che, secondo la precedente normativa, poteva essere rilasciato soltanto dai professionisti. Il decreto 37/2008 ha bloccato anche la possibilità di conferire l’abilitazione professionale alle imprese edili in possesso dell’attestazione SOA. Una scelta adottata dal TU sull’edilizia ma cancellata, insieme all’ipotesi di istituire un Albo nazionale di categoria, dal nuovo regolamento. “Due decisioni - sottolinea Mattozzi - che puntano alla salvaguardia del mercato dell’installazione e che rappresentano una garanzia di sicurezza per i consumatori. L’Albo nazionale, inoltre, sarebbe stato uno strumento di accertamento burocratico, oneroso e fonte di inutili adempimenti a carico delle imprese”. Il nuovo decreto mira a responsabilizzare maggiormente anche gli utenti degli impianti, avendo specificato ciò che la vecchia normativa ammetteva implicitamente: la loro responsabilità oggettiva nel mantenere le caratteristiche di sicurezza dell’impianto. Sarà compito degli utenti, infatti, osservare le istruzioni d’uso e manutenzione dell’impianto, conservare la documentazione di conformità alle norme di sicurezza e consegnarla in caso di vendita dell’immobile, di nuova fornitura o di interventi di modifica sugli impianti di gas, energia elettrica o acqua.
U.NA. TAXI: “Maggiore attenzione al nostro settore dagli schieramenti politici”
U.NA. TAXI, il Coordinamento che riunisce le organizzazioni del mondo dell’artigianato, del sindacato e del movimento cooperativo – Confartigianato Taxi, Leggere di più