Varata la Comunità delle PMI del Mediterraneo
Oggi più che mai l’Italia rappresenta il trampolino di lancio del Mar Mediterraneo. Per la propria posizione geografica e perché, proprio oggi, Confartigianato Imprese ha tenuto a battesimo la “Comunità delle PMI del Mediterraneo”, il mercato euro-mediterraneo delle piccole e medie imprese. Un progetto ambizioso che la Confederazione ha cominciato a disegnare due anni fa a Bari e che ha intercettato le indicazioni dell’Unione europea con due anni di anticipo. La volontà di Bruxelles, infatti, è quella di creare un unico, grande mercato di libero scambio tra i Paesi bagnati dal Mediterraneo entro il 2010. Confartigianato l’ha fatto nel 2008. Alla presenza del Presidente Giorgio Guerrini e del Vicepresidente con delega al Mezzogiorno, Francesco Sgherza, i sei fondatori hanno firmato l’atto costitutivo della Comunità euro-mediterranea. Oltre a quelli italiani, erano presenti i rappresentanti delle piccole e medie imprese di Francia, Romania, Turchia, Tunisia e Libia, assente oggi ma parte integrante del progetto. Durante l’incontro costitutivo della Comunità è stato nominato anche il Consiglio direttivo in carica per i prime tre anni. Antonio Laforgia, presidente dell’Upsa Confartigianato Bari e vicepresidente della Camera di Commercio del capoluogo pugliese, è stato indicato presidente della Comunità delle PMI del Mediterraneo, mentre i due vicepresidenti saranno il francese Andrè Bendano ed il turco Bendevi Palandeken. La sede legale della Comunità coinciderà con quella nazionale di Confartigianato Imprese, mentre si ipotizza di insediare a Bari la sede operativa italiana. “Questa iniziativa nasce da una nostra presa di posizione per intensificare la cooperazione e l’integrazione tra le piccole imprese dell’area del Mediterraneo. Un’esigenza che nasce dalla debolezza nel riuscire a fare sistema in questa zona, soprattutto in contrapposizione con la forza delle filiere produttive dell’Estremo Oriente”. Queste le prime parole del neo presidente Laforgia, che ha poi aggiunto: “Questa esigenza è rafforzata dalla difficoltà di realizzare quell’area di libero scambio voluta dall’Unione europea entro il 2010. La Comunità euro-mediterranea delle piccole imprese sarà, in questo senso, un interlocutore autorevole e rappresentativo nei rapporti con le Istituzioni comunitarie”. Il primo passo della Comunità andrà verso “l’analisi della realtà delle imprese coinvolte - ha continuato Laforgia - creando apposite iniziative per sviluppare ed agevolare l’accesso al microcredito da parte di queste realtà produttive”. Una volontà confermata anche dagli altri rappresentanti nazionali, a cominciare da Andrè Bendano, per il quale “la piccola e media impresa è in grado di risolvere i problemi dell’occupazione in maniera molto più efficace rispetto alle grandi multinazionali”. La Comunità euro-mediterranea, anche grazie alla collaborazione di Paesi come l’Italia e la Francia, dove la tradizione delle piccole e medie imprese artigiane è particolarmente sviluppata, “continuerà a sostenere e l’integrazione tra tutte le diverse realtà economiche che operano sulle sponde del Mediterraneo, incrementando le realtà meno siluppate”. Questo l’auspicio del vicepresidente turco Bendevi Palandöken, che con il suo intervento ha chiuso l’assemblea costitutiva della “Comunità delle PMI del Mediterraneo”. Per le imprese italiane, che soltanto nel 2006 hanno esportato prodotti nell’area del Mediterraneo per circa 20 miliardi di euro, l’opportunità di sviluppare una rete consolidata di rapporti con le piccole imprese dell’area euro-mediterranea è fondamentale “per imporsi nella competizione globale. Nel Mediterraneo sono soprattutto le Pmi ad aver bisogno di un supporto all’internazionalizzazione e di una protezione dai suoi contraccolpi negativi - ha commentato Giorgio Guerrini, Presidente di Confartigianato - Se le Pmi dell’area si integreranno sempre più, sapranno cogliere meglio le occasioni offerte dalla riacquisita centralità del Mediterraneo”.
Autotrasporto ConfartigianatoTrasporti sospende il fermo delle bisarche
Confartigianato Trasporti ha deciso la sospensione del fermo dei servizi delle imprese di autotrasporto a mezzo ‘bisarche’ proclamato dal 21 al 24 aprile 2008.Leggere di più
Vero cuoio, il marchio che ti “concia” per le feste
Utilizzare i marchi “vero cuoio” e “vera pelle”, con disegno stilizzato connesso, può non essere più tanto conveniente. Almeno da quando l’UNIC, l’Unione Nazionale Industria Conciaria, depositaria dei due marchi, ne ha rivendicato la proprietà, andando a battere cassa a chi utilizza i due marchi senza autorizzazione. L’allarme è scattato quando l’UNCI si è recata da una delle più grandi compagnie di distribuzione e produzione di calzature a chiedere le royalties per l’utilizzo dei marchi. Richiesta legittima che, una volta pagato il conto, la multinazionale ha girato alle imprese fornitrici della pelle e del cuoio, quelle che, grazie ad un tacito accordo e ad una pratica ormai consolidata, da sempre utilizzavano gratuitamente le due diciture. Marchi che certificano non soltanto l’utilizzo di materiale originale, ma anche il valore aggiunto della lavorazione italiana, un vero e proprio marchio di qualità “Made in Italy”. Ma ora l’UNCI ne rivendica la paternità, minacciando il sequestro di tutte le calzature ed i prodotti che, senza autorizzazione, vengono utilizzati su calzature e pellame vario. “Per non incorrere, almeno per le prossime produzioni, nel pagamento di quanto richiesto - avverte Giuseppe Mazzarella, presidente dei calzaturieri di Confartigianato - è necessario che i produttori utilizzino diciture come “pelle e cuoio naturali” evitando in assoluto l’utilizzo del disegno stilizzato sino ad oggi sinonimo di pelle e cuoio”.
ELEZIONI Il commento del Presidente di Confartigianato Giorgio Guerrini: “La riduzione della pressione fiscale sia priorità del nuovo Governo”
“Dalle consultazioni elettorali è emersa una coalizione che può amministrare il Paese con un governo stabile e garantire certezze e affidabilità al sistema imprenditoriale”.Leggere di più
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