I calzolai verso la frontiera del benessere

I tempi sono quello che sono: l’usa e getta va per la maggiore e la qualità dei prodotti non è sempre eccelsa. Spesso costa meno gettare e ricomprare piuttosto che riparare. Che si tratti di un telefonino o di un paio di scarpe poco importa, la regola è la medesima. Ma un prodotto elettronico che inizia a far le bizze è cosa diversa da un paio di scarpe che incomincia a dare problemi. Nel primo caso, al peggio, si perde qualche telefonata, nel secondo, si rischiano addirittura danni per l’organismo a causa di posture scorrette. Una differenza che i calzolai conoscono bene. Soprattutto quelli che dal 17 al 25 maggio partecipano all’iniziativa “Il futuro ai tuoi piedi”, organizzata dall’UPA Confartigianato di Padova presso la Fiera Campionaria. Sotto la lente, l’oggi e il domani di questo antico mestiere e le nuove prospettive di rilancio del settore offerte dal mercato del benessere. Che la riparazione delle calzature non rappresenti il futuro del comparto è fuori dubbio. Nel decennio 1991-2001, da 7.407 calzolerie si è scesi a 4.447. Circa il 40% delle imprese ha abbassato la serranda. Una crisi ben superiore a quella registrata in altri settori della riparazione di beni di consumo che nello stesso periodo hanno perso nel complesso circa il 18,9%. Nel futuro dei calzolai, dunque, sempre meno sostituzione di tacchi e suole, lucidature professionali, interventi di “ripristino”. Che continueranno comunque ad essere effettuati con la maestria di sempre, e in tempi sempre più brevi, praticamente sul momento, come già avviene oggi. Il rilancio della categoria, di cui si discuterà a Padova domenica 25 maggio nel corso di un seminario dal titolo “I piedi: nuova frontiera del benessere”, è affidato piuttosto al nuovo ruolo che i calzolai saranno chiamati a interpretare nei prossimi anni. Un ruolo a cavallo tra antichi saperi e nuove conoscenze tecniche e scientifiche per garantire il benessere dei piedi dei consumatori. In sostanza, professionisti in grado di consigliare ed offrire soluzioni personalizzate ed immediate ad una clientela che desidera porre in primo piano l’efficienza del proprio corpo. Partendo ovviamente dai piedi. Al seminario, organizzato dal Gruppo Calzolai della Confartigianato del Veneto in collaborazione con Androform, sono attesi il dott. Gianfranco Brunoro che interverrà sul tema “Anatomia e fisiologia del piede”, il prof Giuseppe Mazzocco (“Dal piede al plantare”), Mario Schiavon (“Il rilevamento digitale dell’impronta”).


Durc "interno", se ne parla a settembre

Per la presentazione del “Durc interno”, c’è ancora tempo. Slitta dal 19 maggio al 30 settembre 2008 il termine di presentazione del modulo autocertificativo “SC 37 Durc interno”, documento essenziale per le imprese che fruiscono - e che vogliono continuare a fruirne in futuro - dei benefici normativi e contributivi in materia di lavoro e di legislazione sociale. Nelle scorse settimane era stata Confartigianato a chiedere al Ministero del lavoro e della previdenza sociale e alla Direzione Generale dell’INPS di rinviare la scadenza. Una proroga di almeno 30 giorni, motivata dal fatto che nella circolare n. 51 dell’Inps, che forniva le indicazioni operative e procedurali per la verifica del requisito di regolarità contributiva, non emergeva con chiarezza il tempo concesso alle imprese per mettersi in regola con il nuovo adempimento. Sul fronte del “Durc interno”, oltre alla proroga della data di scadenza, sono in arrivo alcune semplificazioni. Dalle anticipazioni, le modifiche potrebbero consistere nei seguenti aspetti: nella privazione del carattere di autocertificazione della dichiarazione unificata ai fini Inps-Inail del rispetto dei Contratti collettivi nazionali, con conseguente perdita di rilievo penale; nella modifica dei contenuti del modulo; in una diversa modalità di trasmissione del documento che verrà inoltrato alla Direzione Provinciale del Lavoro.


Artigiani da premio al “Premio Carte 2008”

Che sia realizzata in modo industriale o artigiano, in questo caso non conta. Conta solo che dietro alla sua produzione ci siano innovazione, creatività, rispetto per l’ambiente e per il territorio, capacità di rileggere metodi di lavorazione antichi e tradizionali alla luce dei principi della sostenibilità e della qualità finale del prodotto. Per partecipare al Premio Carte 2008, promosso da Symbola – Fondazione per le qualità italiane – in collaborazione con Confartigianato, Assocarta e Assografica, basta dimostrare, insomma, di saper fare bene il proprio mestiere di produttori di carta. Di saper interpretare con modernità e intelligenza quel patrimonio tutto italiano di saperi e tradizioni artigianali che sono alla base della produzione cartaria del Paese. L’Italia di carta ne produce tanta, ben 9,5 milioni di tonnellate con un fatturato di 7,2 miliardi di euro. Il 2,4% del settore manifatturiero scorre tra le bobine delle imprese cartarie che danno lavoro a 24.000 operatori. Numeri di peso che allontanano sempre più dal comparto la definizione di settore produttivo di ‘nicchia’. E se il neo Ministro Brunetta ha tuonato contro gli sprechi di carta nella pubblica amministrazione, vale la pena ricordare che l’Italia è anche tra i primi Paesi per la raccolta e la lavorazione di carta da macero. Come dire: certo lo spreco è tanto, ma per fortuna non tutto si butta, visto che ben 6.000.000 di tonnellate di carta vengono riutilizzate ogni anno dalle cartiere. Possono partecipare al Premio Carte 2008 i laboratori artigiani, gli artisti, le scuole di formazione, gli enti di ricerca, le associazioni che, come recita il bando “hanno messo la qualità al centro della produzione di beni e servizi, coniugando innovazione e tradizione, competitività e attenzione all’ambiente e al territorio”. Più avanti nel testo si legge ancora “il premio è un riconoscimento a quelle realtà che rispondono ai criteri di eccellenza, sostenibilità e rispetto della tradizione italiana nei diversi comparti del settore carta: industriale, artigianale, ricerca e territorio”. Per partecipare è sufficiente inviare la propria candidatura alla segreteria organizzativa del premio entro il 15 luglio, indicando la categoria per la quale si concorre e allegando una breve scheda di presentazione dell’azienda e del prodotto. Le categorie sono quattro: Tradizione (dedicato alle produzioni artigianali, dalla cartapesta alla carta lavorata nelle diverse applicazioni, comprese maschere e presepi); Tecnologie e innovazione (per le imprese che hanno dimostrato la miglior capacità di investire in ricerca, conoscenza, capitale umano e tecnologico); Talento (dalle campagne di sensibilizzazione al design, fino al marketing); Territorio (miglior capacità di essere attore sociale del contesto territoriale in cui si opera. Ad esempio, scuole di formazione che giocano un ruolo importante in temine di formazione, enti pubblici legati alla raccolta della carta a livello territoriale). Tutte le informazioni, il bando integrale del concorso e i moduli di partecipazione sono disponibili sul sito www.symbola.net.


Lavoratrici madri, il Ministero chiarisce i punti oscuri

Dopo l’entrata in vigore del Testo unico sulla tutela della maternità e della paternità, firmato il 12 marzo 2001, le Direzioni provinciali del lavoro hanno assunto comportamenti differenti sull’astensione dal lavoro per le lavoratrici in dolce attesa. Soprattutto quando l’attesa non è poi così dolce, a causa di complicanze della gravidanza o dei rischi che il luogo del lavoro può comportare per le mamme. Dubbi e comportamenti discrepanti che hanno spinto il Ministero del Lavoro a far luce sull’argomento. Due i principali nodi da sciogliere: da una parte la decorrenza dell’interdizione anticipata, dall’altra l’impossibilità di spostare la futura mamma in un altro luogo di lavoro o di affidarle una mansione meno pericolosa. Nel primo caso il Ministero del Lavoro non ha dubbi: la richiesta di interdizione anticipata “si intende accolta decorsi sette giorni dalla presentazione”. Scatta la regola del silenzio assenso, quindi, e la data d’inizio del provvedimento sarà quella del primo giorno di astensione dal lavoro, senza che debba coincidere con la data indicata sul necessario certificato medico. La questione si fa più ardua, invece, quando è proprio il luogo di lavoro a rappresentare una minaccia per la gravidanza e, soprattutto, quando il datore di lavoro non può spostare la lavoratrice in un luogo più sicuro. La legge prevede che siano le Direzioni provinciale del lavoro a certificare l’impossibilità del datore di lavoro di affidare alla futura madre compiti meno rischiosi per la propria salute. In casi simili, però, il Ministero ha specificato che l’astensione dal lavoro sarà autorizzata “dalla data del provvedimento stesso”. Il rischio, si legge tra le righe, è che se il certificato medico non dovesse coincidere con l’inizio stabilito, i giorni che intercorrono tra il primo giorno di assenza e quello certificato dal medico competente potrebbero essere considerati giorni di assenza ingiustificata.


Convention dei Servizi, crescere insieme per vincere

“In un Paese che corre chi sta fermo arretra”. Il Segretario generale di Confartigianato Imprese, Cesare Fumagalli, non ha dubbi, “la nostra Confederazione è chiamata a svolgere con sempre maggiore efficacia nei confronti dell’artigianato e delle piccole imprese il ruolo di rappresentanza politico-sindacale e di erogazione di servizi reali che svolge da oltre 60 anni”. Ma per farlo, le tante realtà locali, dal Piemonte alla Calabria, dal Veneto alla Sicilia, devono collaborare, interagire, condividere le proprie esperienze per poter crescere ed innovare l’offerta alle piccole imprese. La terza Convention dei Servizi di Confartigianato, che si è svolta dall’8 al 10 maggio 2008 a Le Castella, Crotone, sintetizza nel proprio motto le nuove sfide del sistema Confartigianato: “Crescere insieme per vincere. Condividere le esperienze, innovare l’offerta”. Obiettivi chiari, da condividere e da centrare insieme. E’ stato Giorgio Guerrini, Presidente di Confartigianato Imprese, ad aprire i lavori della Convention. Un intervento che ha posto l’attenzione, una volta di più, sul necessario “scambio proficuo tra le esperienze delle Associazioni, per migliorare e trovare le migliori linee di sviluppo attraverso vincoli più forti e grazie a più intensi rapporti di partecipazione e di confronto”. Partecipazione e confronto che hanno caratterizzato i 12 gruppi di lavoro organizzati durante la Convention. Momenti di approfondimento sulle 12 principali aree d’azione della Confederazione, alle quali hanno partecipato i responsabili della sede nazionale, i segretari delle associazioni provinciali ed i responsabili di ciascun settore delle diverse Associazioni. Alla Convention dei Servizi sono intervenuti, oltre al professor Flavio Sangalli, titolare della cattedra di Organizzazione aziendale dell’Università Milano Bicocca, anche due tra i più rappresentativi esponenti dello sport italiano: Jury Chechi, medaglia d’oro olimpica, e Carlo Checchinato, storica seconda linea della nazionale italiana di rugby ed attuale team manager degli azzurri della palla ovale. La testimonianza dei due campioni ha confermato quanto affermato durante i lavori dai vertici nazionali: il gioco di squadra è l’unica strada per centrare una vittoria. Il rugbista ha confermato come “raramente una squadra sia formata da amici, tutt’altro. L’importante, però, è che tutti i componenti di quella squadra abbiano gli stessi obiettivi e la ferma volontà di centrarli insieme”. Un concetto apprezzato e ripreso anche dal “Signore degli anelli”, Jury Chechi, che ha confermato come anche le sue vittorie “fossero frutto di un gioco di squadra. Sulla pedana andavo io, ma senza i consigli, l’aiuto e la preparazione della squadra non sarei mai riuscito a centrare tanti successi”. Dalla Convention dei Servizi, dunque, è uscita una Confartigianato consapevole di quanto fatto e pronta a rilanciare la propria offerta alle imprese, in termini di rappresentanza, di azione sindacale e di servizi per quella che si conferma la “spina dorsale del paese”, l’artigianato e la piccola impresa.


IL “LOAD PROFILING” SLITTA DI UN ANNO

Rispettando gli impegni assunti lo scorso 8 marzo con il Presidente di Confartigianato Giorgio Guerrini, il Presidente dell’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas Alessandro Ortis ha emanato una delibera, la n. 56/08, che modifica in un colpo solo diverse parti del testo integrato per l’erogazione dei “servizi di vendita dell’energia elettrica di maggior tutela”, e del testo integrato del “load profiling”. Con il risultato principale che le imprese si confronteranno con i contenuti della riforma solo tra un anno, e non a breve come previsto dall’Autorità in precedenza. Nei mesi scorsi Confartigianato aveva lanciato l’allarme circa i danni economici che la “profilazione in funzione del carico” avrebbe causato alle piccole imprese che concentrano i consumi nella fascia oraria di massimo prezzo, quella compresa tra le 8 e le 18, dal lunedì al venerdì. Aumenti che l’ufficio Studi di Confartigianato aveva stimato in circa 226 milioni di euro. Ad essere penalizzate sarebbero state soprattutto le imprese di due comparti, l’edilizia e il manufatturiero già in affanno per specifiche criticità congiunturali. Da qui la richiesta del Presidente Guerrini a Ortis di “ponderare tutte le misure di accompagnamento idonee a diluire nel tempo una ricaduta così pesante e difficilmente sostenibile, garantendo al mercato, agli operatori e agli utenti finali, il tempo di organizzarsi affinché il passaggio avvenga con logiche di omogeneità, equità e trasparenza”. Una richiesta che l’Autority ha accolto nella delibera, concedendo alle imprese quasi un anno di tempo per approfondire la conoscenza delle nuove regole e per valutare le formule più convenienti per l’acquisto e il consumo dell’energia elettrica. Dodici mesi che saranno utili anche ai produttori di energia per strutturare offerte realmente convenienti per le imprese, perché se è vero che l’intervento dell’Autority ha introdotto correttivi a misure che rischiavano di penalizzare interi comparti produttivi, è almeno altrettanto vero che per il momento la liberalizzazione del mercato dell’elettricità non ha ancora prodotto i risultati sperati, ovvero l’abbassamento delle tariffe. La delibera prevede una gradualità di introduzione della “profilazione per fasce”, in base alla tipologia dei clienti. Fino al 31 dicembre 2008 le imprese collegate in bassa tensione con consumi fino a 15 Kw potranno scegliere tra tre differenti formule tariffarie: a “fascia”, bioraria e monoraria. Le imprese con potenza disponibile inferiore o uguale a 15 Kw potranno optare entro il 31 marzo 2009 per la tariffa a “fascia”. Dal 1° aprile 2009 termina il periodo transitorio e parte il nuovo regime. Per il momento, dunque, nessun cambiamento per le imprese che usufruiscono del servizio di maggior tutela, che continueranno “transitoriamente” a pagare il prezzo monorario e verranno trattate per fasce solo ai fini del dispacciamento dell’energia.