La sicurezza scende in strada: parte la campagna informativa sulla sicurezza stradale
Al via la campagna informativa di Confartigianato sulla sicurezza stradale. Si parte sabato 24 maggio con la manifestazione “100 piazze per l’ambiente e la sicurezza stradale”. Per tutto il giorno gli autoriparatori aderenti a Confartigianato effettueranno nelle piazze dei principali comuni d’Italia il check up gratuito delle autovetture per verificare le condizioni di sicurezza generale dei veicoli (ammortizzatori, impianto frenante, tergicristalli, fari, luci, stato di usura dei pneumatici), e il rispetto dei limiti delle emissioni inquinanti. Al termine dei test il proprietario della vettura riceverà una scheda con gli esiti dei controlli e le indicazioni per eventuali interventi manutentivi. “Un’iniziativa preziosa perché rappresenta una delle poche occasioni nelle quali è possibile verificare lo stato di manutenzione dei veicoli in circolazione” spiega Antonio Miele, componente del Comitato di Presidenza di Confartigianato Autoriparazione. A settembre sarà la volta di due eventi informativi organizzati rispettivamente da Anaepa Confartigianato e da Confartigianato Trasporti: il seminario “Cantieri stradali, segnaletica e sicurezza” e il convegno “Sicurezza sulle strade”. Nel 2007, sulle strade dell’Unione Europea sono morte 43.000 persone, mentre i feriti sono stati 1.700.000 con un costo sociale valutato in 200 miliardi di euro/anno. Ogni anno in Italia perdono la vita in incidenti stradali 6.000 persone; 20.000 rimangono invalide; 170.000 vengono ricoverate in strutture ospedaliere; 600.000 devono ricorrere alle prestazione di pronto soccorso. Anche il mondo dell’impresa (lavoratori e datori di lavoro) paga un prezzo elevatissimo: oltre 2.000 morti per incidenti stradali che avvengono sul percorso casa-lavoro (incidenti in itinere). L’edizione 2008 della Campagna informativa sulla sicurezza stradale di Confartigianato è caratterizzata da un approccio al tema decisamente nuovo. Un approccio integrato che prende in esame le componenti che sono alla base del maggior numero di incidenti: la manutenzione degli autoveicoli, la manutenzione delle infrastrutture, la rimozione dei fattori di stress che colpiscono i professionisti del volante. Per contenere al massimo i primi due fattori di rischio operano quotidianamente le imprese artigiane dell’edilizia (costruttori e manutentori di rete viarie), del manufatturiero (realizzazione di carpenteria metallica: segnaletica, barriere), dell’autoriparazione. Con il terzo fattore, lo ‘stress da voltante’, deve fare i conti l’autotrasporto, come spiega il presidente di Confartigianato Trasporti, Francesco Del Boca: “Il nostro lavoro è a rischio continuo. Non solo per i disagi derivanti da un’attività usurante e soggetta a una continua tensione, ma anche per quelli dovuti all’aumento della criminalità nelle strade e autostrade. Il nostro contributo al progetto di sicurezza stradale vuole anche scardinare i pregiudizi nei confronti di una categoria molto spesso e in troppi casi a torto criminalizzata”. La Campagna di Confartigianato sulla sicurezza stradale vede unite le associazioni delle quattro categorie (ANAEPA, Confartigianato Autoriparazione, Confartigianato Metalmeccanica di produzione, Confartigianato Trasporti, Logistica e Mobilità) in un programma coordinato di iniziative e di interventi che avranno anche l’obiettivo di sollecitare le Istituzioni ad affrontare il problema della sicurezza sulle strade in modo strategico e non episodico. Il Presidente di Anaepa, Arnaldo Redaellli, nell’illustrare l’impegno dell’Associazione delle imprese dell’edilizia aderenti a Confartigianato, ricorda che “il 30% degli incidenti stradali è dovuto a carenze nella qualità delle strade (buche, negligenza nella manutenzione, segnaletica ridondante e inefficace)”. Essenziale, dunque, “migliorare le infrastrutture, evitando, ad esempio l’aggiudicazione degli appalti con il ‘massimo ribasso’ che ha costretto molte aziende del settore a ridurre la qualità dei propri interventi, seppur entro i
Autotrasporto, la crisi non si arresta
Le Associazioni dell’autotrasporto “ribadiscono l’urgente necessità dell’apertura di un confronto, entro la fine del mese, a Palazzo Chigi”. Si conclude con queste parole l’ennesimo grido d’allarme del mondo dell’autotrasporto italiano. Una crisi che non lascia scampo alle piccole e medie aziende del settore, tornate a denunciare le proprie difficoltà dopo il fermo dei tir del dicembre scorso. La crisi di Governo, le elezioni e le “prioritarie emergenze del Paese” non hanno aiutato gli autotrasportatori italiani. Infatti, dopo i quattro giorni di fermo indetti sul finire del 2007, le sigle della categoria, con Confartigianato Trasporti in prima fila, avevano ottenuto interventi immediati e promesse a lungo termine. Promesse che lo sfiduciato Governo Prodi non ha potuto mantenere. Il nuovo Ministro dello Sviluppo economico, Claudio Scajola, ha confermato proprio di recente la volontà dell’attuale Governo di attuare una serie di iniziative per aiutare le imprese dell’autotrasporto ad uscire dalla crisi, intervenendo in prima istanza sullo sfrenato aumento del prezzo del petrolio. “Sì al taglio delle accise per fronteggiare il caro-petrolio, ma solo per determinati settori come l’autotrasporto. Preferiamo mirare - ha dichiarato Scajola - ad un discorso settoriale che possa aiutare quei settori che maggiormente sono penalizzati dal costo della benzina e del gasolio e che automaticamente fanno crescere i prezzi finali”. La corsa dei tir per uscire dalla crisi somiglia alla corsa del prezzo del petrolio, che negli ultimi mesi ha stabilito un record dopo l’altro. A metà gennaio, infatti, le quotazioni del petrolio sfioravano pericolosamente i 100 dollari al barile. Cifra diventata storica già da febbraio, quando il petrolio ha varcato definitivamente quella soglia simbolica arrivando fino agli attuali 130 dollari al barile. Un rapporto dell’Ufficio studi di Confartigianato sulle dinamiche dei prezzi delle materie prime ha evidenziato come il greggio sia aumentato del 74% nel corso dell’ultimo anno, addirittura del 216,6% negli ultimi cinque anni. Un pieno di rincari che ha lasciato i tir a secco. Una battuta? Neanche troppo se si considera che soltanto nel 2007 hanno chiuso i battenti ben 4.010 imprese artigiane del settore, facendo registrare una delle peggiori congiunture di tutto il mondo produttivo italiano. Le iniziative sui costi di esercizio sono soltanto uno degli interventi normativi e strutturali di cui hanno bisogno gli autotrasportatori. La sensazione è che le regole del mercato italiano non siano uguali per tutti. Infatti, oltre al cronico problema delle imprese irregolari, sulle autostrade italiane operano anche vettori stranieri sui cui bilanci, ovviamente, non gravano i costi pagati dalle imprese italiane. Infine, non è stato ancora risolto il problema dei rapporti tra le imprese di autotrasporto in conto terzi e le industrie committenti, i cui contratti non sono legati, come avviene ad esempio in Francia, all’aumento dei costi sostenuti dagli autotrasportatori. Per questo, in una nota congiunta diffusa il 22 maggio, Confartigianato Trasporti e le altre sigle sindacali (Ancst/Legacoop, Cna Fita, Fai, Federlavoro e Servizi/Confcooperative, Fiap L., Fiap M., Sna Casartigiani e Unitai) hanno chiesto un incontro al Governo per dar vita a quella tanto attesa riforma strutturale del settore che rappresenterebbe un’ancora di salvezza per gli autotrasportatori italiani.
La formazione sulla sicurezza certificata nero su bianco
Si allunga la lista dei documenti che i datori di lavoro dovranno predisporre per essere in regola con il “Testo Unico sulla sicurezza del lavoro”. Tra le prime disposizioni immediatamente applicabili, l’articolo 37, comma 14, ha istituito il “Libretto formativo”, sul quale dovranno essere registrate le attività di formazione del lavoratore previste dal “Decreto sicurezza”. A rigor di termini la compilazione del libretto non compare tra gli obblighi del datore di lavoro e appare evidente che la registrazione andrà effettuata di intesa tra le parti. I vantaggi della registrazione sono comunque evidenti: il libretto costituisce, infatti, una prova documentale – valida anche ai fini di eventuali controlli degli organi di vigilanza – della formazione erogata al lavoratore. In caso di neo-assunti il libretto rappresenta, inoltre, il documento in base al quale il datore di lavoro potrà programmare il percorso formativo del dipendente, evitando di fornire formazione su aspetti e competenze già acquisiti e registrati. Il format del libretto non sarà originale. In sostanza non è stato predisposto un nuovo modello: per lo scopo verrà utilizzato il “Libretto formativo del cittadino”, un documento che dal 2005 non è mai uscito dalla fase sperimentale e che pertanto non è entrato in uso. Lo strumento doveva servire per agevolare l’inserimento nel mercato del lavoro. Un solo attestato che avrebbe dovuto riassumere molte informazioni, da quelle personali alle esperienze professionali e lavorative, titoli di istruzione e formazione, esperienze formative, competenze acquisite in percorsi di apprendimento. La differenza degli obiettivi perseguiti dai due documenti è fin troppo evidente. Per questo motivo Confartigianato, nelle scorse settimane, ha contattato gli organi competenti per ottenere dettagli e garanzie circa l’assoluta congruità del documento per i nuovi fini.
AUTOTRASPORTO Aumenta l’emergenza: subito l’incontro con il Governo
Oggi a Roma si sono nuovamente incontrate le Associazioni dell’autotrasporto (Ancst/Legacoop, Cna Fita, Confartigianato Trasporti, Fai, Federlavoro e Leggere di più
AUTOTRASPORTO - richiesta incontro Governo
AUTOTRASPORTO: Aumenta l'emergenza: subito l'incontro con il Governo
Con la Supergaranzia Euronics le riparazioni le garantisce Confartigianato
Novità in arrivo per i consumatori che hanno acquistato insieme ad un’apparecchiatura elettrica o elettronica, anche la garanzia supplementare - offerta dal venditore - che prolunga nel tempo l’assistenza tecnica in caso di malfunzionamento o rottura del prodotto. Se l’acquisto è stato effettuato presso i centri Euronics, e la garanzia sottoscritta è la Supergaranzia, la riparazione del prodotto sarà di massima qualità perché potrà essere effettuata da uno dei Centri di Assistenza Tecnica aderenti a Confartigianato Riparatori Elettrodomestici. Lo stabilisce un accordo - il primo del genere in Italia - siglato il 24 maggio a Verona tra Confartigianato e Solutions Factory, la società incaricata dal Gruppo Euronics della gestione del progetto Supergaranzia. L’obiettivo della Convenzione è quello di costituire una rete innovativa di riparatori che, come si legge nel documento, “operino nel rispetto del codice etico professionale e comportamentale di riferimento della categoria, assicurando la massima garanzia di affidabilità sia sotto il profilo della realtà aziendale, sia sul piano della professionalità”. Per una maggior tutela dei consumatori e dell’intero sistema, l’accordo prevede anche la costituzione di una rete di monitoraggio, alla quale parteciperà anche Confartigianato Riparatori Elettrodomestici, per rilevare la qualità degli interventi e la congruità dei costi sostenuti e delle tariffe applicate dai Centri di Assistenza Tecnica che partecipano al progetto.