Albo gestori ambientali, il Ministero dello Sviluppo economico conferma le riduzioni

Dopo l’annuncio delle scorse settimane il Ministero dello Sviluppo Economico dà corso al taglio dei diritti di segreteria sull’iscrizione all’Albo nazionale dei gestori ambientali. Che a partire dal 1° luglio passano così da 120 euro per le società (23 per le ditte individuali) a 10 euro. Confermato che il Decreto contenente tale riduzione prevedeuna seconda misura, anche questa richiesta a gran voce da Confartigianato: l’abolizione dell’incredibile tassa che le imprese sono tenute a pagare in caso di domanda di cancellazione dall’Albo. Nel Decreto, non ancora pubblicato in Gazzetta Ufficiale, è presente anche la riduzione del costo per la vidimazione dei registri di carico e scarico dei rifiuti da 30 a 25 euro, una cifra che può apparire modesta, ma porterà un risparmio per le imprese di circa 5 milioni di euro ogni anno. A quasi un anno dall’approvazione del Decreto ministeriale (29 agosto 2007) che aveva spinto fino a 338 euro la cifra che ogni impresa deve sborsare per l’iscrizione obbligatoria all’Albo, finalmente si inizia intravedere uno spiraglio di luce. Negli scorsi giorni il Comitato Nazionale dell’Albo gestori ambientali ha assunto una deliberazione che definisce i limiti dell’utilizzo di veicoli senza conducente locati da imprese estere per il trasporto rifiuti. Secondo il Comitato, è possibile inserire tali mezzi all’interno del provvedimento d’iscrizione all’Albo, salvo poi chiarire che tale inserimento è ammissibile esclusivamente per effettuare trasporti di tipo internazionale nell’ambito dell’Unione Europea, escludendo così i trasporti interni al territorio nazionale. Un’esclusione messa nero su bianco anche nel provvedimento di iscrizione, che dovrà riportare l’annotazione: “Veicolo utilizzabile esclusivamente per i trasporti effettuati nell’ambito delle spedizioni dei rifiuti all’interno della Comunità (…)”. Il Comitato, di recente, ha presentato alle Organizzazioni imprenditoriali la bozza del Decreto interministeriale che modifica le disposizioni vigenti in merito all’iscrizione all’Albo, delle imprese che effettuano le attività di commercio ed intermediazione di rifiuti, senza però detenerli. Confartigianato, nel corso dell’audizione, ha contestato l’inserimento nel nuovo testo di una clausola particolarmente penalizzante per le piccole imprese: la previsione di una fideiussione bancaria di ammontare variabile a seconda della tipologia di rifiuti trasportati (pericolosi o non pericolosi). La richiesta di Confartigianato al Ministero dell’Ambiente – che si esprimerà nelle prossime settimane – è quella di una sostanziale riduzione degli importi fideiussori.


Chiamare al cellulare conviene sempre più

Se prima di fare una telefonata pensate ogni volta “ma quanto mi costerà”, se siete stanchi di canoni e concessioni governative, se il telefono dell’azienda squilla a vuoto perché il vostro lavoro vi porta lontano, segnate sul calendario una data con il colore rosso. Il 30 settembre 2008 – è questa la data da ricordare – scadono le offerte legate ai nuovi profili tariffari TIM dedicati alle piccole imprese: offerte imperdibili soprattutto per chi effettua molte chiamate verso i numeri fissi, o per chi vuole contare su un ampio plafond di telefonate a basso costo. Grazie alle promozioni contenute nei profili “AFFAREFATTO A LAVORO” e “TUTTO COMPRESO PROFESSIONAL A LAVORO”, il costo delle chiamate verso rete fissa praticamente scompare. Con TIM “AFFAREFATTO A LAVORO” si paga solo la prima chiamata verso rete fissa effettuata nella giornata (0,50 centesimi di euro, a prescindere dalla durata della conversazione), tutte le altre chiamate effettuate nello stesso giorno, sempre verso rete fissa nazionale, sono gratuite (entro 500 minuti al giorno). L’offerta, attivabile presso gli sportelli TIM-Confartigianato presenti nelle Associazioni provinciali della Confederazione, è indicata per le imprese che fanno un uso moderato del telefono e che non desiderano avere costi fissi. Il profilo “AFFAREFATTO A LAVORO” non prevede il canone mensile, nessuno scatto alla risposta, e in più il rimborso in forma di bonus della tassa di concessione governativa per uso affari (12,91 euro al mese) al superamento della soglia minima di 30 euro al mese di traffico effettuato. Anche la formula individuata dalla TIM per la tariffazione delle telefonate è semplice e conveniente: 0,15 euro al minuto più Iva per le chiamate verso tutti i numeri nazionali (TIM, rete fissa, altri operatori mobili). In più una novità: si paga solo quello che si consuma. Il conteggio viene effettuato infatti, solo sui secondi effettivi di conversazione: in sostanza, una telefonata di 20 secondi costerà 0,05 centesimi. Se poi l’utenza telefonica passa a TIM da un altro operatore (mantenendo il numero di telefono), scatta l’opzione PROMO PLATINUM, con il costo a scatto che passa da 0,15 a 0,12 euro al minuto. Altrettanto conveniente l’offerta per l’attivazione entro il 30 settembre del profilo “TUTTO COMPRESO PROFESSIONAL A LAVORO”: a fronte di una spesa mensile di 60 euro, comprensivi della Tassa di Concessione Governativa (costo effettivo dell’abbonamento 47,09 euro mensili, considerando che nell’offerta è compreso anche lo storno in fattura dell’importo della TCG), si dispone di 500 minuti al mese di chiamate verso i numeri fissi, 500 minuti di chiamate verso numeri mobili, e di 50 minuti di ascolto della segreteria telefonica. Superata la soglia mensile di 1.000 minuti di conversazione (500+500) lo scatto passa a 0,25 euro al minuto. Per tutte le linee che passano a TIM da un altro operatore, mantenendo il numero, il canone di “Tutto Compreso Professional a lavoro – Promo rimborso TCG” è ancora più basso: 50 euro al mese (per 24 mesi dalla data di attivazione, con un costo effettivo di 37,09 euro). In più, con “TUTTO COMPRESO PROFESSIONAL A LAVORO” nessuno scatto alla risposta e compresi nel pacchetto 200 sms nazionali verso tutti gli operatori.


In arrivo gli sgravi contributivi per incentivare i contratti di secondo livello

E’ in via di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale il Decreto interministeriale Lavoro-Economia che disciplina gli sgravi contributivi sulle erogazioni dei contratti di secondo livello. Il nuovo sgravio contributivo – definito “sperimentale” nel testo del Decreto – riguarderà le erogazioni salariali previste dai contratti collettivi aziendali e territoriali entro il limite massimo del 5% della retribuzione contrattuale percepita. Della misura beneficeranno sia i lavoratori (sgravio totale sui contributi previdenziali a loro carico) che le imprese (sgravio di 25 punti percentuali sui contributi previdenziali dovuti dal datore di lavoro). Per accedere al nuovo regime di sgravio contributivo le imprese dovranno presentare una specifica domanda. Fissato in 650 milioni di euro (per ciascun anno del triennio 2008-2010) il tetto dei fondi disponibili per il finanziamento della misura. Alla contrattazione aziendale è destinato il 62,5% delle risorse, mentre alla contrattazione aziendale il restante 37,5%. In caso di mancato utilizzo dell’intero ammontare disponibile attribuito a ciascuna tipologia, le risorse residue potranno essere utilizzate per finanziare l’altra tipologia di contrattazione. I nuovi sgravi avranno decorrenza dal 1° gennaio 2008. Maggiori informazioni sui contenuti del Decreto saranno disponibili a seguito della pubblicazione di una circolare esplicativa da parte della Direzione Generale dell’Inps, attesa nei prossimi giorni.


Europa, nasce l’Erasmus per i giovani imprenditori

La Commissione europea ha lanciato il programma pilota “Erasmus per giovani imprenditori”, mettendo a disposizione 2.850.000 euro per condividere esperienze, capacità e “buone pratiche” del fare impresa in Europa. Dopo l’esperienza del progetto Erasmus in chiave universitaria, che, a venti anni dalla fondazione, muove ogni anno più di 150mila studenti europei, l’Europa prova a creare un’area di libero scambio delle capacità degli imprenditori delle piccole e medie imprese in procinto di avviare un’attività fuori dai propri confini nazionali. Due i filoni del progetto. Da una parte l’interscambio di idee, progetti imprenditoriali, esperienze e quant’altro possa contribuire all’avvio di un’impresa sui mercati dell’Europa a 27, dall’altra quella di creare una rete permanente dove i giovani imprenditori possano confrontarsi. I finanziamenti promossi dall’Unione europea riguarderanno proprio queste due attività. Il primo bando di gara, infatti, è rivolto a progetti di associazioni europee che promuovono la mobilità di imprenditori emergenti. Per quest’area la Commissione europea finanzia fino ad un massimo di 140mila euro, ponendosi l’obiettivo di incentivare la realizzazione di circa venti progetti della durata massima di 18 mesi. Il secondo bando, invece, prevede il finanziamento di un unico progetto per il coordinamento, l’appoggio e la creazione di una rete europea permanente delle esperienze dei giovani imprenditori europei. Per questo progetto, il finanziamento non supererà i 200mila euro. Due le condizioni poste. La Commissione europea non finanzierà più del 90% del progetto presentato ed il termine per la presentazione dei progetti fissato al 20 agosto 2008. Al bando possono accedere tutte le realtà europee legate al mondo della piccola e media impresa, pubbliche e private, come le camere di commercio, dell’industria e dell’artigianato, le organizzazioni di assistenza alle imprese, particolarmente operative nella fase di start up, le associazioni di impresa, i centri di formazione e le agenzie di collocamento.


Trasporti ed infrastrutture, il Paese viaggia con “SprechItalia”

Alitalia e Trenitalia tra il 2003 ed il 2007 hanno perso 5.878 milioni di euro, più di 3 milioni di euro al giorno. La denuncia è del Presidente Giorgio Guerrini, i numeri sono dell’Ufficio studi di Confartigianato, che proprio sui bilanci aziendali dei trasporti e delle infrastrutture italiane ha stilato un dossier. Numeri importanti che hanno conquistato la prima pagina di “Libero Mercato” il giorno successivo all’Assemblea confederale del 12 giugno. Il titolo del quotidiano economico diretto da Oscar Giannino lasciava poco spazio all’interpretazione: “Alitalia, Anas e Trenitalia bruciano 7,2 milioni al giorno”. Seguito, nel sommario, da un emblematico: “Confartigianato denuncia la paralisi del sistema Italia. Infrastrutture e servizi poco efficienti e troppo costosi”. La vignetta di Forbes, con un preoccupato Tremonti intento a riempire la fossa delle tre compagnie con palate di euro, dava colore ad un’analisi preoccupante. Enrico Quintavalle, responsabile dell’Ufficio studi di Confartigianato, ha rilevato come, nel solo 2006, le tre aziende hanno bruciato 7.165.479 euro al giorno, viaggiando ad una velocità di crociera di 300mila euro all’ora. Ma se la vicenda Alitalia, che ha infiammato gli ultimi giorni della recente campagna elettorale, è ormai nota, dei bilanci di Trenitalia e Anas si è parlato meno. Trenitalia ha stabilito un ben poco lusinghiero record di velocità, perdendo 3.257 milioni di euro in cinque anni, dal 2003 al 2007. Bilanci in rosso ed intervento dello Stato, che tra il 2001 ed il 2005 ha versato nella casse di Trenitalia 17,3 miliardi di euro, qualcosa come 3,5 miliardi di euro all’anno. Nel 2007 quest’ultima ha cambiato rotta, riducendo la perdita rispetto all’anno precedente. Ma da una più attenta analisi, si nota che, una volta di più, il contenimento delle perdite è “merito” dei passeggeri. Dal dicembre 2006 al gennaio 2008, come ha rilevato l’Ufficio studi Confartigianato, il prezzo dei biglietti ferroviari è aumentato del 13,2%. Soltanto negli ultimi due anni, il trasporto ferroviario italiano è aumentato del doppio rispetto all’incremento medio dell’Eurozona, tre volte quello francese. Altro giro, altra corsa, direbbe qualcuno. Ma, con Alitalia, lo spettacolo non cambia, il giro è lo stesso. La compagnia di bandiera italiana nel quinquennio 2003/07 ha perso 2.621 milioni di euro, chiudendo in rosso tutti e cinque i bilanci presi in esame. Anche qui, di fronte ad uno stato di crisi, lo Stato ha messo mano al portafoglio. Dal 1998 al 2008, Alitalia ha beneficiato di 4.821 milioni di euro, tra aumenti di capitale e prestiti. Soltanto l’ultimo in ordine di tempo, di 300 milioni di euro, è stato approvato dal Senato il 19 giugno 2008. Croce e delizia dello stato di salute di un’azienda, anche la Borsa ha dimostrato che Alitalia sta precipitando, nonostante i continui pieni di carburante pagati dallo Stato. Il titolo della compagnia di bandiera, tra il 4 maggio 1998 ed il 23 maggio 2008, ha perso il 97,1% del proprio valore. Che si stia parlando di trasporto aereo, su ferro o su strada, l’andamento negativo delle tre compagnie pubbliche non cambia. I bilanci d’esercizio del biennio 2005/06 dell’Anas, infatti, non sono migliori di quelli delle altre due compagnie. Nel biennio preso in esame dall’Ufficio studi di Confartigianato, l’Azienda Nazionale Autonoma per le Strade ha perso in media 461 milioni di euro all’anno. Anche qui, azienda a secco e soccorso statale. Tra il 2005 ed il 2007, l’Anas ha ricevuto 860 milioni euro per trasferimenti correnti e 7.113 milioni per trasferimenti in conto capitale. In tutto, dopo i maxi prestiti ad Alitalia e Trenitalia, lo Stato ha rimpolpato anche le casse dell’Anas con 7.937 milioni di euro complessivi in tre anni.


Partito il primo “Giro d’Italia” delle donne che fanno impresa

E’ partito il 18 giugno il primo “Giro d’Italia” dedicato alle donne che fanno impresa. Sei le tappe in programma per valorizzare la realtà dell’imprenditoria femminile e per esaltare il particolare legame con il territorio che le imprenditrici sono maestre nel tessere. Tappa dopo tappa, il ‘Giro’ incontra le donne imprenditrici che lavorano ogni giorno per lo sviluppo economico, sociale e culturale dei singoli territori, affrontando i temi caldi del fare impresa al femminile: dall’accesso al credito, alla conciliazione tra lavoro, famiglia e vita privata, al sostegno alle imprese ‘rosa’, intese come modello per promuovere lo sviluppo locale. La manifestazione itinerante è realizzata dai Comitati per l’Imprenditoria femminile, Unioncamere e le Camere di Commercio, con la partecipazione di Confartigianato “Donne Impresa”. All’interno dell’evento sarà presentato il bando di concorso per l’assegnazione di una “maglia rosa”, un premio ideato e messo in palio da donne, che potrà essere assegnato anche a un uomo, un imprenditore che abbia valorizzato la presenza femminile in azienda. Il “Giro d’Italia” delle donne che fanno impresa parte da Roma con l’incontro di apertura. Dalla seconda tappa, prevista a Firenze, la manifestazione entra nel vivo con l’appuntamento “Sostenere l’imprenditoria femminile, promuovere lo sviluppo locale”. Il 19 il Giro passa per Torino con una tappa che, per collocazione geografica e per tema in discussione – “Accesso al credito come opportunità per l’imprenditoria femminile – rappresenta un faticoso tappone di montagna. Il 21 il Giro scende in pianura e incontra le imprenditrici di Piacenza (“Lavoro sicuro e rispetto dell’ambiente: le imprese delle donne sono imprese responsabili”). Dal 23 giugno la carovana si sposta a sud, precisamente a Palermo (“Una proposta per l’impresa: fare rete, internazionalizzare, crescere”). Ultima tappa a Bari il 24 giugno: “Come conciliare famiglia e vita privata: esperienze a confronto”. Secondo i dati elaborati dall’Ufficio studi di Confartigianato l’imprenditoria femminile rappresenta un vivace motore di sviluppo dell’economia italiana. Nel 2006 le donne hanno prodotto il 2,2% della ricchezza del Paese e il 18,3% del valore aggiunto artigiano, valori percentuali che tradotti in moneta risultano pari a 27 miliardi e mezzo di euro. Nell’artigianato le donne imprenditrici sono 365mila pari al 19% del totale degli imprenditori artigiani (1,9 milioni). Una su due è titolare d’impresa. Al sud – Calabria, Puglia, Sicilia, Campania – le ‘capitane d’impresa’ sono oltre due terzi dell’intera popolazione artigiana femminile. Rispetto ai colleghi di sesso maschile si distinguono per età media inferiore, titolo di studio mediamente più elevato, maggiore adattabilità ai mutamenti dell’economia e della società. Per sapere come si è aggiornata la fotografia dell’imprenditoria artigiana in ‘rosa’ nel corso del 2007, bisognerà attendere fino a luglio. Dal 9 al 10 luglio si terrà a Roma la convention nazionale Confartigianato “Donne Impresa”, dal titolo “Donne, mercato, democrazia e welfare nell’era della globalizzazione” nel corso della quale l’Ufficio Studi Confederale presenterà i risultati del “5° Osservatorio sull’imprenditoria femminile artigiana in Italia”.