CONTRATTI Domani al via la revisione del modello contrattuale per 1.500.000 di lavoratori dell’artigianato Primo incontro del tavolo Confederazioni artigiane-Sindacati. Al centro del confronto: contrattazione al II livello territoriale, bilateralità, contratto unico dell’artigianato

Domani, giovedì 3 luglio, si aprirà a Roma il tavolo di confronto tra Confartigianato, Cna, Casartigiani, Claai e Cgil, Cisl, Uil per la revisione del modello contrattuale nell’artigianato.Leggere di più


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CONTRATTI - Domani al via la revisione del modello contrattuale per i 1.500.000 di lavoratori dell'artigianato


L’Inail a portata di click

Si allunga la lista dei servizi erogati dall’Inail agli artigiani e alle imprese attraverso il web. Dal 16 giugno è possibile effettuare da Punto Cliente (la sezione del sito Inail dedicato alla gestione dei rapporti assicurativi), cinque nuove tipologie di denunce on line di variazione delle polizze dipendenti e artigiani. Nello specifico, le novità consistono nella possibilità di effettuare attraverso una normale connessione internet, le variazioni sia della polizza dipendenti che della polizza artigiana (inserimento di una nuova lavorazione, inserimento di un nuovo soggetto artigiano). Prevista la possibilità - per entrambe le tipologie di polizze - di effettuare qualunque tipo di cessazione (cessazione della polizza, della lavorazione e del soggetto artigiano). L’utilizzo dei nuovi servizi è reso particolarmente semplice dalla nuova funzionalità denominata "Assistente" che permette di effettuare, attraverso un percorso guidato, qualsiasi tipo di iscrizione, variazione, cessazione. I nuovi servizi web, che si affiancano a quelli già presenti su Punto Cliente, sono a disposizione degli utenti in possesso dei codici di abilitazione. Resta immutata la procedura per l’accesso ai servizi on line: è sufficiente inserire nome utente e password personali nei campi presenti nella barra orizzontale del sito www.inail.it. Altrettanto agevole la richiesta di una nuova utenza. Basta accedere alla pagina di registrazione attraverso il collegamento evidenziato nella home page del portale.


Il “Fondo Distretti Industriali” viaggia a doppia velocità

Il “Fondo Distretti Industriali”, parte integrante della Finanziaria 2007, procede ad una doppia velocità. Da una parte, punta deciso verso l’approvazione dei progetti regionali, dall’altra a rilento per i progetti di carattere nazionali, quelli che sarebbero dovuti essere attuati dal Ministero per lo Sviluppo economico. Una realtà emersa lo scorso 27 giugno durante l’incontro tra i rappresentanti del Ministero e quelli di Confartigianato. Nel decreto “Fondo Distretti industriali” si fa riferimento a due diverse tipologie di progetto, regionale o a interesse nazionale. Per la prima tipologia, il Ministero dello Sviluppo Economico sta giudicando i progetti presentati dalle varie Regioni. Progetti che beneficeranno di co-finanziamenti fino ad un totale di 40 milioni di euro. Per i progetti nazionali, per un totale di 10 milioni di euro e finalizzati alla creazione di infrastrutture di collegamento tra i diversi distretti, in particolare grazie all’utilizzo dell’ICT, il Ministero non ha ancora fornito le linee guida attuative del decreto ministeriale. Direttive, assicurano dal Ministero, che arriveranno subito dopo l’estate.


Testo Unico Sicurezza sul Lavoro: i primi correttivi del Governo

Le imprese avranno più tempo per valutare i rischi aziendali. Scompare la maxi sanzione a carico del datore di lavoro in caso di mancata fornitura ai lavoratori del cartellino identificativo. Tra le ipotesi di sospensione dell’attività d’impresa è depennata quella relativa alle “reiterate violazioni della disciplina in materia di superamento dei tempi di lavoro, di riposo giornaliero e settimanale”. A soli quaranta giorni dall’avvio della legislatura, il Governo ha già riscritto parte dell’agenda del “Testo Unico in materia di Sicurezza sul Lavoro”, spostando in avanti l’entrata in vigore di alcuni adempimenti e abrogandone altri. Sul filo di lana il Senato ha approvato un emendamento al Decreto legge 3 giugno 2008 n.97 che rinvia al prossimo 1° gennaio le disposizioni sulla valutazione dei rischi, altrimenti già operative dal 29 giugno. L’approvazione di tale emendamento era stata fortemente sollecitata da Confartigianato che nelle scorse settimane aveva richiesto al Governo di concedere un lasso di tempo più ampio per permettere alle imprese di mettersi in regola con il nuovo adempimento, definito “particolarmente gravoso” dalla Confederazione. Sempre nel Decreto legge 97/2008 è contenuta la proroga alla data del 1° gennaio 2009 dell’obbligo di comunicazione all’Inail dei dati relativi agli infortuni che comportano l’assenza di un giorno dal posto di lavoro e il divieto di effettuare visite mediche in fase preassuntiva. Inoltre, con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del Decreto Legge 112/2008, entrato in vigore il giorno stesso della sua pubblicazione (25 giugno 2008), il Governo ha apportato un’importante modifica al Testo Unico sulla Sicurezza in tema di sanzioni. E’ stata soppressa, infatti, la sanzione a carico del datore di lavoro prevista in caso di mancata fornitura ai prestatori d’opera impiegati in lavorazioni in appalto o sub appalto del cartellino identificativo. Una sanzione amministrativa molto pesante che variava da 2.500 a 10.000 euro. Permane, invece, la sanzione (da 100 a 500 euro per lavoratore) proporzionata al numero dei lavoratori prevista dallo stesso Decreto. Sempre nell’ambito della manovra d’estate il Governo ha ridotto le ipotesi per la comminazione della sospensione dell’attività imprenditoriale, eliminando quella relativa alle “reiterate violazioni della disciplina in materia di superamento dei tempi di lavoro, di riposo giornaliero e settimanale”.


Small Business Act, l’Europa pensa ai piccoli imprenditori

Il 25 giugno la Commissione europea ha presentato lo Small Business Act, un insieme di proposte per rilanciare la piccola e media impresa in Europa. Quattro gli obiettivi: la creazione della “Società privata europea”, la Spe, per facilitare i rapporti internazionali dentro i confini comunitari, l’alleggerimento dei vincoli sugli aiuti di Stato, l’inasprimento dei tempi per il pagamento delle fatture e, infine, la possibilità di ridurre il peso dell’Iva per i servizi di dimensione locale. Il tutto finalizzato al rilancio e all’affermazione di 23 milioni di imprese di piccole dimensioni che operano nell’Europa a 27. Così, nel giro di appena due settimane, le piccole imprese si ritrovano al centro dell’agenda politica. Era il 12 giugno scorso, infatti, quando dal palco dell’Assemblea di Confartigianato il Ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, rassicurava gli imprenditori italiani tuonando che “ciò che va bene per la piccola impresa va bene per il Paese”. Uno slogan ripreso, poco più tardi sullo stesso palco, anche dal premier Silvio Berlusconi. La settimana successiva, il Consiglio dei Ministri approvava la cosiddetta “manovra dolce di luglio”, particolarmente attenta alle esigenze della piccola impresa. Una finanziaria che gli osservatori politici, in particolare dalle colonne de “Il Sole 24 Ore”, hanno definito “modellata su un manichino che ha la taglia delle piccole e piccolissime imprese”. Ultimo atto di un amore ritrovato, le dichiarazioni del vice-presidente della Commissione europea con delega alle imprese, Guenther Verheugen, alla presentazione dello Small Business Act: “Le piccole e medie imprese sono il vero motore che crea posti di lavoro nell’Unione europea, anche se i politici di vario livello non sempre se ne accorgono”. Nel frattempo, se ne è accorta la Commissione europea, con lo Small Business Act, che ha proposto quattro nuovi strumenti legislativi. Il primo riguarda la formulazione di un nuovo statuto di “società privata europea”, in grado di “operare sulla base degli stessi principi uniformi in tutti gli Stati membri”. Una scelta che porterebbe ad ingenti risparmi di tempo e denaro per i piccoli imprenditori comunitari, soprattutto dal punto di vista legale, gestionale e amministrativo. Le Spe, infatti, potranno essere costituite con un capitale legale di appena un euro, permettendo agli imprenditori di risparmiare fino a 35mila euro. Il secondo punto dello Sba riguarda il Regolamento europeo sugli aiuti di Stato. L’idea della Commissione europea è quella di aumentare l’intensità degli aiuti per le medie imprese dal 7,5% al 10%, e dal 15% al 20% quelli per le piccole imprese. Un’iniziativa che potrebbe limare costi e adempimenti burocratici per le imprese, permettendo di investire maggiormente in formazione, ricerca, sviluppo ed iniziative volte alla tutela ambientale. Il terzo punto dello Small Business Act punta ad offrire ai diversi Stati membri la possibilità di applicare aliquote Iva inferiori rispetto a quelle attuali per i servizi offerti localmente, soprattutto dalle piccole e medie imprese. Infine, l’ultimo dei quattro strumenti normativi consiste nel disegno di una direttiva europea, prevista per il 2009, che colpisca uno dei costi più alti delle Pmi: il pagamento delle fatture. L’intenzione della Commissione europea è quella di ridurre a 30 giorni il termine ultimo per il saldo. Con lo Small Business Act si iniziano a vedere finalmente i risultati del “pensare piccolo, innanzitutto”, slogan e al tempo stesso principio base delle intenzioni della Commissione europea. E non solo.