Robin tax, spetta all’Authority vigilare contro il rischio rincari bollette
Sarà l’Autorità per l’Energia elettrica e il Gas a vigilare sulla corretta applicazione della Robin Hood Tax, la misura introdotta dal Ministro dell’Economia Giulio Tremonti, attraverso il Decreto legge 25 giugno 2008 n.112, per colpire gli extraprofitti da caro-barile dei petrolieri. Compito dell’Autority sarà quello di evitare che le imprese del petrolio e dell’energia possano eludere il divieto di trasferire sulle bollette dei consumatori la maggior tassazione prevista dal decreto. Una previsione tutt’altro che teorica, definita addirittura “concreta” dalla Corte dei Conti nell’audizione sul Dpef e la manovra nelle Commissioni bilancio di Camera e Senato del 2 luglio. L’Autorità guidata da Alessandro Ortis, nella delibera datata 4 luglio, ha fornito le prime disposizioni “necessarie per iniziare da subito l’attività di vigilanza, tenuto conto – si legge nel documento – delle ragioni d’urgenza che hanno determinato l’adozione del decreto legge 112/08 e dell’immediata applicazione della maggioranza d’imposta”. Per lo svolgimento delle attività ispettive l’Autorità potrà avvalersi della collaborazione della Guardia di Finanza, mentre verrà costituito un gruppo di lavoro composto da adeguate competenze professionali che proporrà un programma e gli strumenti organizzativi per assicurare l’efficace esercizio della funzione di vigilanza. Tempi brevissimi per le imprese destinatarie della Robin Tax per mettersi passo con le prime richieste dell’Autority. Tali imprese dovranno trasmettere all’Autorità entro il 31 luglio “l’ultimo bilancio di esercizio disponibile, nonché, se disponibili le relazioni trimestrali e semestrali del primo semestre 2008 ed i documenti di budget relativi al 2008”, oltre a “una dichiarazione contenente i valori dei margini operativi lordi unitari relativi a ciascun prodotto dei settori” interessati dalla tassa “riferiti sia all’anno 2007 che al primo semestre 2008”. Prevista una sanzione amministrativa pecuniaria – salvo che il fatto non costituisca reato – per le imprese che non trasmetteranno i documenti o le informazioni. “Con provvedimenti successivi” – si legge ancora nella delibera – “sarà adottata una disciplina organica delle informazioni e dei documenti che i soggetti dovranno inviare all’Autorità con cadenza regolare, nonché eventuali ulteriori adempimenti necessari per verificare il rispetto del divieto in questione”. Il perché dell’attento monitoraggio dei bilanci delle imprese colpite dalla Robin Tax, lo spiega sempre l’Autorità: “Per evitare che gli operatori assoggettati a tale maggiorazione non la trasferiscano sui prezzi al consumo, è necessario che essi non aumentino i propri margini operativi lordi per unità di prodotto, nei settori previsti dal decreto, salvo i casi in cui tali aumenti siano giustificati da variazioni nella struttura dei costi o da situazioni particolari adeguatamente motivate”.
I Giovani Imprenditori hanno un nuovo Presidente: Marco Colombo
Marco Colombo è il nuovo Presidente dei Giovani Imprenditori di Confartigianato. La nomina è arrivata lo scorso 5 luglio, giorno in cui si è riunita l’Assemblea del Movimento per eleggere il successore del Presidente uscente, Maurizio Del Tenno. Nonostante la giovane età, Colombo, nato 39 anni fa a Lecco, può vantare già una lunga esperienza imprenditoriale ed associativa. Da imprenditore, è socio dell’azienda di famiglia, Editoria Grafica Colombo, attiva da 40 anni nel settore della stampa e della grafica. In Confartigianato, il neo Presidente ha già ricoperto diversi ruoli dirigenziali, tutti all’interno del Movimento Giovani Imprenditori di Confartigianato. Presidente di Lecco e Vice Presidente della Lombardia, membro della Giunta nazionale e Presidente della Commissione Welfare e Politiche Giovanili, Colombo approda ora al timone del Movimento dei Giovani Imprenditori di Confartigianato, composto da 80 gruppi territoriali e 150mila imprenditori, consapevole delle sfide che attendono il settore dell’artigianato. “Noi giovani imprenditori - ha detto Marco Colombo nel suo discorso d’insediamento - rappresentiamo il futuro dell’artigianato e delle piccole imprese. E, per i tanti giovani alla ricerca di un’occupazione, siamo l’esempio di come nell’artigianato e nella piccola impresa vi siano grandi opportunità di lavoro indipendente e gratificante. Consapevoli del nostro ruolo e responsabili dell’avvenire delle nostre imprese - ha continuato - ci impegneremo per sviluppare le potenzialità occupazionali e la competitività delle micro e piccole imprese”. Idee chiare, dunque, da realizzare grazie all’entusiasmo, all’innovazione e allo spirito d’iniziativa tipiche dei giovani. Partendo proprio dall’intenso lavoro svolto negli ultimi anni, per il quale Colombo ha espresso parole di apprezzamento. Tre i temi principali nell’agenda dell’imprenditore lecchese per il proprio quadriennio di presidenza: “Sostegno ai progetti d’imprenditorialità giovanile, alla trasmissione d’impresa e all’innovazione tecnologica; collaborazione tra scuola e impresa; promozione della formazione professionale, imprenditoriale e manageriale: sono i temi principali sui quali saremo impegnati per contribuire a realizzare un ambiente favorevole alla creazione d’impresa e di occupazione”, ha concluso il neo eletto Presidente degli artigiani del futuro. Una sfida ambiziosa, su cui Confartigianato punta molto. La conferma arriva dal Presidente Giorgio Guerrini: “Il Movimento dei Giovani Imprenditori rappresenta una risorsa fondamentale per Confartigianato, in primo luogo perché da lì passa la propensione delle nuove generazioni al lavoro indipendente”.
Marco Colombo nuovo Presidente dei Giovani Imprenditori di Confartigianato
Marco Colombo è il nuovo Presidente dei Giovani Imprenditori di Confartigianato che guiderà fino al 2012. Lo ha eletto oggi l’Assemblea del Movimento che rappresenta 150.000 imprenditori di età inferiore a 40 anni e che si articola in 80 Gruppi Territoriali in tutta Italia. Colombo ha 39 anni e risiede a Lecco. E’ socio dell’azienda di famiglia, Editoria Grafica Colombo, attiva da 40 anni nel settore della stampa e della grafica. Leggere di più
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Marco Colombo nuovo Presidente dei Giovani imprenditori di Confartigianato
Riforma contratti Al via il tavolo Confederazioni artigiane – Sindacati
Primo incontro ieri del tavolo tra Confartigianato, Cna, Casartigiani, Claai e Cgil, Cisl, Uil per la revisione del modello contrattuale nell’artigianato.Leggere di più
“Bene le misure per le piccole e micro imprese, ora bisogna intervenire sulle tasse”
Il mancato abbassamento delle tasse è l’unica vera nota dolente della manovra economica. Bene l’attenzione alle micro e piccole imprese, gli interventi sulla spesa pubblica e sulla semplificazione, ma sul fisco si poteva fare di più. Era necessario – e lo è ancora – uno sforzo aggiuntivo da parte del Governo per ridurre in modo apprezzabile la pressione fiscale. Queste le indicazioni espresse da Confartigianato e dalle altre organizzazioni dell’artigianato, commercio e servizi (Cna, Casartigiani, Confcommercio, Confesercenti,) durante l’Audizione del 3 luglio presso le Commissioni Bilancio Riunite di Camera e Senato sul decreto legge che attua una parte della manovra. Apprezzamento per l’impianto generale della manovra è stato espresso dalle cinque Confederazioni. Il Segretario generale di Confartigianato Cesare Fumagalli promuove le scelte del Governo. “Il giudizio positivo – ha detto Fumagalli – va, in particolare, per i provvedimenti del decreto legge volti a contenere e qualificare la spesa pubblica, a restituire efficienza alla pubblica amministrazione, a semplificare gli adempimenti in materia di fisco e di rapporti di lavoro, a ridurre il peso della burocrazia sulle micro e piccole imprese alle quali viene finalmente riconosciuto a pieno titolo il ruolo svolto nel Paese”. Scelte importanti che testimoniano come il Governo abbia improntato la sua azione al principio enunciato dal Ministro Sacconi e sottoscritto dal Premier Silvio Berlusconi nell’Assemblea generale della Confederazione di giugno: “Quello che va bene alle piccole imprese va bene al Paese”. “Misure apprezzabili” ha rimarcato Fumagalli “se creano le premesse per una graduale e costante riduzione della pressione fiscale giunta a livelli insostenibili. L’occasione per aprire la strada alla riduzione strutturale della pressione tributaria potrebbe essere rappresentata dal federalismo fiscale”. Il Segretario generale di Confartigianato ha aggiunto, poi, che “è necessario procedere nelle liberalizzazioni di settori e mercati, tra i quali in particolare i servizi pubblici locali”, interventi necessari per “tutelare il potere d’acquisto dei cittadini consumatori”. A favore di questi ultimi, è altrettanto importante “accompagnare l’aumento della tassazione sui settori energetici, bancari e assicurativi della “Robin Tax” con un’azione di controllo sull’effettivo funzionamento concorrenziale dei mercati per evitare che i maggiori oneri vengano trasferiti sul prezzo di prodotti e servizi” ha concluso il Segretario Generale di Confartigianato Fumagalli. Di seguito una sintesi del documento congiunto di osservazioni alla manovra presentato nel corso dell’audizione presso le Commissioni Bilancio Riunite di Camera e Senato. - LAVORO - Semplificare e deregolare. Queste le parole d’ordine comuni a tutta la manovra che l’Esecutivo traduce in azioni decise e concrete soprattutto nel settore del lavoro e della previdenza. L’inversione di marcia rispetto al passato è evidente, altrettanto evidente l’obiettivo: “semplificare le relazioni di lavoro per rendere la società più attiva, competitiva ed inclusiva”, come rimarcato da Confartigianato nel corso dell’audizione. Al contrario, non trova spazio una misura che ridetermini le tariffe versate dagli artigiani all’Inail, come previsto dalla riforma del 2000, e come giustificato dai rilevanti avanzi di esercizio registrati da alcuni anni dalla Gestione, che nel solo 2007 sono stati pari a 928 milioni di euro. L’attesa è che l’Esecutivo si impegni anche in questa direzione. SEMPLIFICAZIONI – Bene le semplificazioni: aboliti i libri paga e matricola e il registro orario di lavoro degli autisti. Abrogata la visita medica preassuntiva per gli apprendisti. Introdotte semplificazioni riguardanti l’obbligo di comunicazione periodica del prospetto informativo dei lavoratori in forza. Scompaiono anche le previsioni relative agli indici di congruità (introdotte con la finanziaria 2007), l’obbligo di comunicazione degli straordinari alla Direzione Provinciale del Lavoro e le recenti norme in materia di dimissioni volontarie. PENSIONI - Confartigianato ha accolto con favore i provvedimenti che aboliscono il divieto di cumulo tra pensione e redditi da lavoro autonomo e dipendente. A questo proposito la Confederazione ha sollecitato il Governo a correggere le pesanti discriminazioni tra diritti pensionistici del lavoro autonomo e dipendente, introdotte dalla precedente legislatura. CONTRATTI – Nella manovra ritorna il lavoro a chiamata, scompaiono le penalizzazione contributive per i rapporti part-time inferiori alle dodici settimane, e il contratto a tempo determinato torna ad essere agile e flessibile (introdotta la possibilità di deroga al limite massimo di rinnovi e una maggiore flessibilità sull’orario di lavoro). ORARIO DI LAVORO - Introdotta la possibilità di calcolare il periodo di riposo di 35 ore di cui il lavoratore ha diritto ogni settimana, su una media più lunga, ovvero su 14 giorni. Una previsione particolarmente significativa soprattutto per gli autisti del settore del trasporto persone spesso impegnati in tour che possono durare più di una settimana. Prevista la possibilità per la contrattazione collettiva territoriale o aziendale di agire in deroga alla normativa in materia di pause, riposi giornalieri, settimanali e lavoro notturno. CONTRATTAZIONE - Contemporaneamente all’avvio dei tavoli negoziali sulla riforma contrattuale, il Governo, con coerenza, ha valorizzato la contrattazione di secondo livello potenziando il ruolo delle parti sociali, alle quali è stato affidato, tra l’altro, il compito di integrare, anche in deroga, importanti materie connesse alla gestione del rapporto di lavoro e agli orari dello stesso. Rafforzata anche la contrattazione territoriale e aziendale. APPRENDISTATO - Le norme predisposte dal Governo danno il giusto riconoscimento alla formazione interna all’azienda. Confartigianato ha sottolineato che per una riforma completa dello strumento è essenziale restituire alla contrattazione collettiva la determinazione delle retribuzioni degli apprendisti. - FISCO - Come per il lavoro, anche per il fisco, le misure contenute nel decreto legge mirano alla semplificazione degli obblighi. E guardano lontano, al triennio 2009-2011. Una previsione che offre alle imprese un periodo di stabilità della politica fiscale. In sostanza, tre anni al riparto da stravolgimenti legislativi. La linea di fondo comune agli interventi è quella di alleggerire le imprese da molti – e costosi – adempimenti, aumentando nel contempo i controlli da parte dell’amministrazione finanziaria. Il Dpef centra molti obiettivi sul piano della semplificazione burocratica del fisco, ma ne manca altri. Non abroga, ad esempio, misure di nessuna utilità per il contrasto dell’evasione, come l’obbligo di indicare in fattura il costo della manodopera o l’obbligo della preventiva autorizzazione per fruire in compensazione dei crediti di imposta per importi superiori ai 10.000 euro. Tra gli obiettivi centrati c’è sicuramente quello relativo agli studi di settore: la previsione è quella di anticipare di sei mesi la pubblicazione dei decreti di approvazione degli studi, e di costruire gli stessi su base comunale o regionale, cogliendo sempre di più le tipicità delle attività legate al territorio. Il disboscamento del panorama legislativo tocca, però, solo in parte le imprese. Il taglio riguarda soprattutto provvedimenti obsoleti. Confartigianato ha ribadito nell’audizione la necessità di procedere ad abrogare e riordinare quelle norme che creano ostacolo alla vita delle imprese e dei cittadini. Giudicate con favore le nuove norme che alleggeriscono le limitazioni all’uso del contante. Parere favorevole anche alla semplificazione dell’accertamento con adesione che consente ai contribuenti cui viene contestata una violazione di evitare l’emissione dell’avviso di accertamento e di chiudere la contestazione, attraverso il versamento del tributo dovuto c