CINEMA - “Così, come la vedo io”, direttamente sul divano di casa.

Esce in versione home video “Così, come la vedo io”, il lungometraggio finanziato da Confartigianato Udine per raccontare il dietro le quinte dell’artigianato audiovisivo. Un vero e proprio esercito di maestranze che soltanto in Friuli Venezia Giulia conta 250 imprese del settore e numerosi festival, nazionali ed internazionaliLeggere di più


Energia, mercato libero ma nessun beneficio per le imprese

Liberalizzazione mancata o mancata liberalizzazione? Quella del mercato energetico sembra rientrare nella prima categoria, quella dei mercati liberalizzati soltanto nella teoria. La realtà, infatti, appare completamente diversa. Lo dimostrano le adesioni degli utenti al mercato libero ed il costo dell’energia che non ha interrotto la propria corsa al rialzo. Tesi confermate dai numeri percentuali dell’Ufficio studi di Confartigianato che ha evidenziato come soltanto il 18,1% delle piccole imprese italiane sia passato al libero mercato energetico. Un’impresa ogni sei, invece, pari all’81,9% del tessuto imprenditoriale italiano, opera ancora sul mercato di maggior tutela, dove il costo dell’energia elettrica viene aggiornato ogni tre mesi dall’Autorità per l’Energia elettrica ed il gas, presieduta da Alessandro Ortis. Nonostante sia ancora decisamente bassa la percentuale di imprese che hanno aderito al mercato liberalizzato, “bisogna sottolineare - si legge nel rapporto Focus Energia dell’Ufficio studi Confederale - che l’11,2% delle imprese ha cambiato fornitore dopo il 1° luglio 2007, evidenziando come la maggiore articolazione delle offerte e il cross selling di elettricità e gas proposti dopo la completa liberalizzazione ha reso più appetibile il cambio di fornitore anche per le piccole imprese”. Bisogna ricordare, infatti, che la liberalizzazione del mercato energetico italiano si è articolata in due tappe: nel 2004 per il mercato delle imprese, il primo luglio 2007 per quello domestico. Ma nel frattempo, dal luglio 2007 al luglio 2008, le piccole imprese italiane hanno visto correre il prezzo dell’energia a tempi da record olimpico: in 365 giorni, infatti, ogni imprenditore che opera nel mercato tutelato ha pagato il 14,9% in più per l’energia elettrica della propria impresa. Un rincaro pari a 505,1 milioni di euro. Ma questo, direbbe qualcuno, è un problema comune non solo alle famiglie italiane, ma anche a tutti i paesi industrializzati. La realtà, una volta di più, non è proprio questa. Secondo le stime dell’Ufficio studi di Confartigianato, infatti, l’incremento per l’approvvigionamento energetico delle imprese è aumentato di cinque punti percentuali in più rispetto al prezzo pagato delle famiglie, cresciuto “soltanto” del 9,2%. “Ma le cose potrebbero addirittura peggiorare”, denuncia senza mezzi termini il Presidente di Confartigianato Giorgio Guerrini. “Dal primo gennaio 2009, infatti, per le piccole imprese che operano sul mercato di maggior tutela entrerà in vigore la profilazione per fasce orarie che pur rendendo i prezzi dell’energia elettrica più aderenti ai reali costi di produzione, potrebbe determinare aggravi di spesa per chi consuma nelle ore diurne dei giorni feriali, cioè proprio quelle in cui si concentra il 91,3% dei consumi di energia elettrica delle piccole imprese. Confartigianato ha stimato che si arriverebbe ad un ulteriore aumento di 384 milioni di euro, che andrebbero aggiunti ai 505,1 milioni di euro portati dall’incremento del costo dell’energia”. Prezzo del petrolio a parte, il problema che attanaglia il Paese è la mancanza “di un mercato dell’energia realmente libero ed animato da vera concorrenza, insieme ad un sistema di distribuzione e di trasmissione efficiente e trasparente”, conclude Guerrini.


La manovra d'estate è legge

Il 5 agosto la ‘manovra d’estate’ ha incassato l’ultima fiducia della Camera ed è stata convertita in legge. Il disco verde per il decreto legge con cui il Governo ha anticipato la manovra triennale 2009-2011 è scattato con 314 voti a favore, 230 contrari e un astenuto. L’approvazione del decreto rappresenta il primo tassello della novità procedurale introdotta dal Ministro dell’Economia Giulio Tremonti: una manovra economica triennale da 36,3 miliardi di euro lordi, di cui 30,9 milioni dovrebbero provenire da tagli alla spesa dal 2009 al 2011 e solo 5 da nuove entrate. Il prossimo appuntamento di rilievo è previsto a settembre con il voto definitivo sulla manovra Finanziaria per il 2009, che, a questo punto, non dovrebbe riservare sorprese: nel documento, infatti, troveranno spazio unicamente le tabelle, mentre dovrebbero essere assenti i contenuti politici. “La manovra economica – dichiara il Presidente di Confartigianato Giorgio Guerrini – contiene un positivo cambio di paradigma per quanto riguarda il riconoscimento del ruolo delle micro e piccole imprese, gli interventi per contenere e qualificare la spesa pubblica, le misure di semplificazione e deregolazione. Mentre troppo elevata si conferma la pressione fiscale, in rapporto anche al peso dei costi energetici e delle materie prime sui conti delle imprese”. “Ci aspettiamo – prosegue Guerrini - che il Governo mantenga fermo l’impegno a ridurre la spesa pubblica, migliorandone l’efficienza, e contemporaneamente a realizzare una graduale e costante riduzione della pressione fiscale su cittadini e imprese. L’occasione per conseguire questo obiettivo è rappresentata dal federalismo fiscale”. Nel provvedimento sono presenti una raffica di provvedimenti che interessano direttamente il mondo dell’artigianato e delle piccole imprese che dimostrano come il Governo abbia assunto a linea guida della sua azione il principio ‘quello che va bene per le piccole imprese va bene per il Paese’, come promesso dal Ministro del Lavoro Maurizio Sacconi e ribadito dal Premier Silvio Berlusconi nell’Assemblea Nazionale di Confartigianato di giugno. La manovra triennale pone fine anche al lungo braccio di ferro che negli ultimi anni ha visto Governo e autotrasportatori su fronti opposti; una partita che per il comparto vale oltre 116 milioni di euro e il raggiungimento di importanti obiettivi che permetteranno all’autotrasporto di rispondere con maggior forza alle sfide del mercato. Molti degli obiettivi centrati dalla manovra rientrano tra quelli sollecitati da Confartigianato al Governo, comprese le misure a favore dell’autotrasporto ottenute grazie all’impegno della sigla confederale del settore. Di seguito le principali misure della manovra economica che riguardano l’artigianato e le piccole imprese. - FISCO - STUDI DI SETTORE - Disposta l’approvazione degli Studi entro il 30 settembre, con relativa entrata in vigore entro il medesimo anno. Prevista una deroga per il 2008: approvazione degli studi entro il 31 dicembre. E’ stata finalmente accolta la richiesta della Confederazione che in più occasioni ha rappresentato la necessità per le imprese di conoscere i risultati di GERICO non a periodo di imposta chiuso. ADEGUAMENTO DEGLI STUDI DI SETTORE ALLE REALTÀ ECONOMICHE TERRITORIALI – Introdotta una norma programmatica in base alla quale nel 2009 gli studi di settore verranno elaborati su base regionale o comunale “sentite le Associazioni territoriali di categoria”. L’elaborazione degli studi avverrà con criteri di gradualità entro il 2013. Garantita la partecipazione dei Comuni. Confartigianato ha giudicato con favore l’approvazione dell’emendamento che ha previsto una maggior presenza delle Associazioni territoriali nell’elaborazione degli ‘studi’. ABROGAZIONE DEGLI ELENCHI CLIENTI E FORNITORI – Arriva finalmente al termine la battaglia condotta da Confartigianato per cancellare un adempimento inutile e gravoso per le imprese. Nell’ottica della semplificazione il Governo ha previsto la soppressione dell’obbligo di invio telematico degli elenchi clienti e fornitori, ritenuto un provvedimento di facciata e non di ausilio al contrasto dell’evasione. SOPPRESSIONE DELLE GARANZIE PER LE RATEIZZAZIONI – Soppresso l’obbligo di presentazione di garanzie fideiussorie in caso di richiesta di rateizzazione di somme iscritte al ruolo di importo superiore a 50.000 euro. Cambiano, inoltre, le scadenze delle rate mensili. UTILIZZO DEL CONTANTE – Cancellato il limite di 5.000 euro per le transazioni con denaro contante. Ripristinata la precedente soglia di 12.500 euro prevista dalla normativa antiriciclaggio. PLUSVALENZE REINVESTITE – Diventano esentasse le plusvalenze derivanti da cessione di partecipazioni se, entro due anni dal loro conseguimento, sono reinvestite nel capitale di società che svolgono la stessa attività e che sono costituite da non più di tre anni. Le plusvalenze che non concorrono alla formazione dell'imponibile sono quelle realizzate dalla cessione di partecipazioni in società costituite da non più di sette anni e che sono possedute da almeno tre anni. PRESTAZIONI ALBERGHIERE E SOMMINISTRAZIONE DI ALIMENTI E BEVANDE – Ai fini IVA, diventano integralmente detraibili le spese sostenute per prestazioni alberghiere e per l’acquisto di alimenti e bevande. Al fine di ‘compensare’ tale modifica è introdotto un regime di parziale deducibilità (75%) delle corrispondenti spese nell’ambito del reddito di impresa e del reddito di lavoro autonomo. - LAVORO E PREVIDENZA - CUMULO LAVORO-PENSIONI – Abolito a decorrere dal 1° gennaio 2009 il divieto di cumulo tra pensioni e redditi di lavoro dipendente e autonomo, sia per le pensioni liquidate con il metodo retributivo, sia per quelle liquidate con il metodo contributivo. INDICI DI CONGRUITÀ DELLA MANODOPERA – Abrogati gli indici di congruità della manodopera impiegata nelle opere o nei servizi. APPRENDISTATO – In materia di apprendistato, si prevede che, in caso di formazione esclusivamente aziendale, venga affidato alla contrattazione collettiva, anche territoriale, o agli enti bilaterali, il compito di definire i profili formativi dell’apprendistato professionalizzante e la nozione di formazione aziendale e di determinare, per ciascun profilo formativo, le modalità di erogazione della formazione, di riconoscimento della qualifica professionale ai fini contrattuali e di registrazione nel libretto formativo. Eliminato il limite minimo di durata di due anni dell’apprendistato professionalizzante. TESSERA DI RICONOSCIMENTO IN APPALTI E SUB APPALTI – Abolita la sanzione amministrativa da 2.500 a 10.000 euro per i datori di lavoro che occupano in appalti e sub appalti lavoratori privi della tessera corredata da fotografia e generalità. DIMISSIONI VOLONTARIE – Cancellata la norma che imponeva l’utilizzo di moduli ministeriali per le dimissioni volontarie. LAVORO INTERMITTENTE – Ripristinata la precedente disciplina. LAVORO PART-TIME - Abrogate le penalizzazioni contributive per i lavori part-time inferiori alle 12 ore settimanali. CONTRATTO A TERMINE – E’ stato chiarito che i contratti a tempo determinato possono essere stipulati anche per far fronte ad esigenze ordinarie di produzione. Inoltre la normativa scioglie i principali dubbi interpretativi in materia: in caso di illegittimità del contratto a termine il datore non sarà più tenuto ad assumere a tempo indeterminato il lavoratore. Inoltre la normativa, con riferimento ai soli giudizi in corso alla data di entrata in vigore della Legge di conversione n. 133, e fatte salve le sentenze passate in giudicato, stabilisce che in caso di illegittimità del contratto a termine il datore di lavoro potrà essere condannato unicamente ad indennizzare il prestatore di lavoro con un'indennità, in luogo dell'obbligo di dell'assunzione a tempo indeterminato. VISITA MEDICA PREASSUNTIVA PER APPRENDISTI – Abolita. REGISTRO ORARIO DELL’AUTOTRASPORTO – Abolito. LIBRI PAGA E MATRICOLA – Aboliti i libri paga


Manovra d'estate: Apprendistato, il Governo avvicina formazione e impresa

Si fa sempre più vicina la piena attuazione del nuovo contratto dell’apprendistato professionalizzante. Come auspicato da Confartigianato, nella manovra triennale varata ad agosto il Governo ha introdotto alcune modifiche in tema di formazione e ha abrogato alcuni adempimenti, che potrebbero consentire un più agile decollo della nuova disciplina che regola l’unico contratto di inserimento dei giovani nel mondo del lavoro. La modifica principale riguarda la “formazione esclusivamente aziendale”. La nuova norma rimette “integralmente” la determinazione dei profili formativi dell’apprendistato professionalizzante ai contratti collettivi di livello nazionale, territoriale o aziendale, o agli enti bilaterali, scalzando dalla competenza le Regioni e le Province autonome. In particolare, la disposizione prevede che da ora spetta ai contratti collettivi e agli enti bilaterali definire la nozione di formazione aziendale e determinare per ciascun profilo formativo la durata e le modalità di erogazione della formazione, le modalità di riconoscimento della qualifica professionale ai fini contrattuali e la registrazione nel libretto formativo. Per quanto riguarda la disciplina del contratto, è stata cancellata la norma che fissava in due anni il limite minimo della durata del contratto di apprendistato. Da adesso è possibile stabilire anche una durata inferiore ai due anni mentre rimane fermo il tetto massimo di sei anni. In materia di apprendistato professionalizzante, è stato abrogato l’obbligo di comunicare entro 30 giorni dall’inizio di un rapporto di lavoro di apprendistato, i nominativi dell’apprendista e del lavoratore-tutor. Abrogati pure diversi adempimenti formali previsti dagli articoli 4, 21 e 24. Viene meno l’obbligo di informare periodicamente la famiglia dell’apprendista dei risultati dell’addestramento; di comunicare agli enti competenti i nominativi di chi ha raggiunto, o meno, la qualifica finale; di comunicare i nominativi degli apprendisti che hanno compiuto 18 anni ed hanno effettuato un biennio di addestramento pratico ma non hanno conseguito la qualifica. Con le modifiche introdotte dal Governo è stata abrogata anche la norma che subordinava l’assunzione dell’apprendista ad un preventiva visita medica di idoneità professionale.


Guerrini (Confartigianato) commenta il documentario dei giovani del PD: “Il problema del Paese non sono gli idraulici. Sapere e saper fare non sono nemici”

“Il mondo – sottolinea Guerrini – non si divide tra intellettuali poveri e precari e idraulici, o altri artigiani, ricchi e ignoranti” Leggere di più


Documentario dei giovani del PD

COMMENTO DOCUMENTARIO DEI GIOVANI DEL PD- Guerrini: Il problema del Paese non sono gli idraulici. Sapere e saper fare non sono nemici