Rapporto di Confartigianato Su energia elettrica boom del fisco locale: + 34,9% dal 2000 Per le piccole imprese un costo di 834 mln/anno Il presidente Guerrini: “Federalismo occasione per riequilibrio tasse su energia”

“La riforma federalista potrebbe essere l'occasione per ridisegnare, nell'ambito dei tributi il cui gettito sarà attributo alle Province, il sistema di tassazione delle accise Leggere di più


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Rapporto di Confartigianato - Su energia elettrica boom del fisco locale: + 34,9% dal 2000. Per le piccole imprese un costo di 834 mln/anno


L’Autotrasporto tiene accesi i motori

E’ tregua tra gli autotrasportatori e il Governo. Il Ministro delle Infrastrutture e Trasporti Altero Matteoli, nel corso dell’incontro del 10 settembre con l’Unatras (la sigla che riunisce le principali organizzazioni del settore tra le quali Confartigianato Trasporti) e il Coordinamento Cooperativo ha ribadito la sua volontà di “rendere concreti in tempi brevissimi gli impegni che l’Esecutivo ha assunto con gli autotrasportatori a giugno”. Sulla garanzia del Ministro rientra lo stato di agitazione della categoria e si allontana lo spettro di un nuovo fermo dei mezzi, ipotesi che era circolata nei giorni scorsi. L’agenda fissata da Matteoli prevede per il 17 settembre la convocazione della Sottocommissione 1 presso gli uffici del Sottosegretario Bartolomeo Giachino. All’ordine del giorno la prosecuzione dell’esame degli impegni sottoscritti con il Protocollo d’intesa del 25 giugno 2008. Incassato con fiducia l’impegno di Matteoli, Unatras e Coordinamento Cooperativo rimarcano in una nota che comunque la guardia rimane alta e che vigileranno con attenzione “affinchè non ci siano ulteriori ritardi nell’applicazione dell’accordo”. Il nodo che rimane ancora da sciogliere, all’origine del malcontento della categoria, è la mancata attuazione dei provvedimenti che rendono spendibili parte degli oltre 600 milioni di euro previsti dal decreto legge 25 giugno 2008 n.112. In particolare il Governo non ha licenziato il provvedimento che fissa la ripartizione delle spese tra i vari ministeri coinvolti dalle misure e non ha ancora emanato la circolare necessaria a dare attuazione alla legge 133/08 che stabilisce l’obbligo di adeguare il corrispettivo per le prestazioni di trasporto all’andamento del costo del gasolio. In sostanza, alcuni sassolini formali inceppano un meccanismo di importanza vitale per la categoria, ma la volontà politica c’è, come garantito dal Ministro Matteoli che già questa estate si era impegnato in prima persona per individuare gli strumenti normativi e finanziari per mettere al riparo il comparto dal caro gasolio e per favorire la trasparenza dei rapporti contrattuali tra autotrasportatori e clienti. Un impegno positivo che Confartigianato Trasporti non aveva mancato di sottolineare. In questi giorni al Ministero delle Infrastrutture si sta ragionando anche sull’utilizzo degli oltre duecento milioni di euro che il Governo ha assegnato all’autotrasporto attraverso i fondi provenienti dallo smantellamento di Sviluppo Italia. Tra le ipotesi sul tavolo rientrerebbero la prosecuzione delle agevolazioni per il rinnovo del parco veicolare (acquisizione di mezzi euro 5); alcune iniziative nel campo del trasporto combinato gomma-ferro; l’accelerazione dei processi di aggregazione di imprese; l’attribuzione di risorse per la riduzione dei pedaggi autostradali. Confartigianato Trasporti e le altre organizzazioni rappresentate da Unatras hanno avanzato la proposta al sottosegretario Giachino di destinare parte di tali risorse alla costituzione di un Fondo di Garanzia per agevolare l’accesso al credito delle imprese che esercitano l’attività di trasporto merci. La richiesta, ufficializzata attraverso una nota, si basa sulla possibilità offerta dal regolamento Cee 128/2006, il cosiddetto “de minimis” (aiuti minori), che prevede la concessione di aiuti individuali alle imprese di trasporto su strada fino a un tetto massimo di 750.000 euro e al limite dell’80% del prestito sotteso: aiuti individuali trasparenti che non ricadono nella categoria degli aiuti di Stato perché previsti dalla normativa comunitaria.


IN BREVE - CQC, il Ministero accelera le pratiche

Entro il 10 settembre, secondo le direttive europee, gli autotrasportatori di persone che operano sul territorio comunitario devono possedere la Carta di Qualificazione del Conducente, la cosiddetta CQC, che sostituisce la vecchia certificazione professionale di tipo KD. Il Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti, già dallo scorso 5 aprile, ha iniziato le pratiche per la conversione del certificato seguendo un calendario prestabilito. Purtroppo, fanno sapere dal Ministero, molti uffici periferici sono rimasti indietro con le pratiche. Per recuperare il ritardo, quindi, il dicastero dei Trasporti ha dato mandato agli uffici di accelerare il rilastcio delle pratiche, dando priorità a quelle per il trasporto di persone e chiedendo al Ministero dell’Interno di ritenere comunque valida la certificazione KD, almeno sul territorio nazionale e fino al completamento delle pratiche di conversione.


Addizionali provinciali, il black out energetico delle piccole imprese

“La riforma federalista è l’occasione per ridisegnare il sistema di tassazione delle accise sull’energia elettrica che attualmente grava soltanto sulle piccole imprese. Si tratta di realizzare una tassazione più equa a parità di gettito”. Parole con cui il Presidente di Confartigianato, Giorgio Guerrini, ha lanciato l’allarme per l’eccessivo ed iniquo prelievo fiscale che appesantisce la bolletta elettrica delle piccole imprese italiane. Una vera e propria impennata dei prezzi che, facendo il pari con l’aumento del costo del petrolio, rischia di mandare in black out le piccole imprese italiane. Confartigianato ha calcolato che, dal 2000 al 2008, le province hanno aumentato l’addizionale locale sull’energia elettrica del 34,9%, producendo un costo per le micro e piccole imprese italiane di 834 milioni di euro soltanto nell’ultimo anno. “Quello dell’addizionale provinciale è un trattamento fiscale che deve essere riequilibrato per mettere la parola fine ad un’assurda ed ingiustificata penalizzazione delle piccole imprese - ha rilanciato il Presidente di Confartigianato - che peraltro subiscono anche un’altra distorsione nella fiscalità energetica: quella dell’imposta erariale anch’essa applicata soltanto alle piccole imprese che consumano fino a 1.200.000 kWh/mese”. L’addizionale provinciale, come si legge nel rapporto di Confartigianato, incide per il 6,2% sulla bolletta elettrica della piccola imprenditoria italiana, rappresentando il 15,6% delle entrate tributarie delle province. Enti locali che, conti alla mano, hanno capito ben presto le potenzialità di una tassa che grava soltanto sugli artigiani ed i piccoli imprenditori italiani. Non deve essere un caso, infatti, se delle tre aliquote applicabili dalle province, minima, media e massima, sono sempre di più gli enti locali che “sfruttano” l’addizionale per l’energia elettrica per rinforzare i propri bilanci. Nel 2000, infatti, il 75,7% delle province applicava l’aliquota minima. Oggi, invece, l’aliquota massima viene adottata dal 72% degli enti provinciali, ben 77 sulle 107 totali. Dati alla mano, lo studio di Confartigianato ha dimostrato come in Lombardia, prima regione italiana per l’incremento dell’aliquota provinciale, l’applicazione del tributo massimo abbia fruttato qualcosa come 153 milioni di euro, provenienti, esclusivamente, dalle casse delle piccole imprese. Pratica particolarmente redditizia, cui hanno attinto anche le province del Veneto, con un prelievo aggiuntivo pari a 77,6 milioni di euro, e quelle dell’Emilia Romagna, che hanno potuto contare su 75,9 milioni di euro di entrate da addizionale sull’elettricità consumata dalle piccole imprese.


Lavoro: IL LIBRO UNICO OBBLIGATORIO DAL 1° GENNAIO 2009

Prime istruzioni operative dell’Inail sul “Libro Unico del lavoro”, il nuovo registro introdotto dal Governo con la manovra d’estate che alleggerisce gli adempimenti a carico dei datori di lavoro, sostituendo tutti i libri obbligatori (escluso il libro infortuni) con un solo documento. Nell’ambito della semplificazione burocratica dal 25 giugno sono abrogati il Libro matricola e il Registro d’impresa. I datori di lavoro avranno a disposizione una “finestra” di quattro mesi per uniformarsi alle nuove regole. Dal 1° gennaio 2009 il Libro Unico diventerà obbligatorio, nel frattempo si potrà continuare ad assolvere agli obblighi di tenuta e registrazione previsti per il Libro con la “corretta e regolare” tenuta del libro paga, nelle sue sezioni paga e presenza. L’Inail, per agevolare le imprese che intendono utilizzare la vecchia procedura di registrazione nel periodo transitorio, ha dato disposizione alle strutture territoriali di continuare la vidimazione dei registri. I registri vidimati saranno utilizzabili fino al periodo di paga relativo al mese di dicembre 2008, ovvero fino al versamento contributivo del 16 gennaio 2009.