Prezzi pane e pasta Confartigianato Alimentazione: “Bene iniziativa di Garante prezzi e GdF. Finalmente chiarezza su reali responsabilità aumenti”
“Apprezziamo l’iniziativa del Garante per la sorveglianza dei prezzi e della Guardia di Finanza perché finalmente contribuirà a fare luce sulle reali responsabilità nella formazione dei prezzi dei prodotti alimentari”.Leggere di più
“Maison et objet”, quando l’artigianato diventa arte
Le micro e piccole imprese italiane si battono per affrontare un mercato sempre più vasto e globalizzato. Una battaglia tanto più impegnativa per le micro imprese operanti in un settore produttivo, come quello dell’artigianato artistico, che “ha un’enorme rilevanza culturale, ma una debole realtà normativa, di rappresentanza e di tutela del fare impresa”. Con questa presa di coscienza, GiovanMaria Rizzi, Vice presidente di Confartigianato con delega all’internazionalizzazione, è intervenuto alla conferenza “Verso una rete europea dell’artigianato artistico” organizzata durante la recente fiera “Maison et objet” di Parigi, una tra le più importanti manifestazioni mondiali dell’artigianato artistico. Forti dell’accordo stretto nell’aprile scorso, Confartigianato, Cna e l’Ateliers d’Art de France proprio al “Maison et objet” hanno iniziato a tracciare la rotta di quel processo che dovrebbe portare alla creazione di una rete europea dell’artigianato artistico, attraverso “azioni di promozione, valorizzazione e tutela dell’artigianato artistico e dei mestieri d’arte, con particolare attenzione al livello europeo”. “L’artigianato artistico europeo è un segmento con significativi problemi - ha denunciato Rizzi - a cominciare dalla scarsa percezione del settore presso il grande pubblico. Ci sono evidenti problemi di tutela delle produzioni e della trasmissione d’impresa, oltre ad una fondamentale necessità di politiche specifiche volte alla promozione, all’internazionalizzazione, allo sviluppo, alla tutela e all’innovazione”, ha poi aggiunto il Vice presidente di Confartigianato. Problemi trasversali, che non conoscono frontiere e che sono stati confermati dagli altri invitati al dibattito. A cominciare da Andrea Benassi, Segretario generale dell’Ueapme, che ha confermato “la disponibilità dell’Organizzazione delle piccole imprese artigiane europee ad accogliere una rete comunitaria dell’artigianato artistico, un obiettivo realizzabile ma lontano, considerati i diffusi problemi di rappresentanza europea”. Positivo anche l’intervento di Catherine Dumas, senatrice francese e consigliera di Parigi, che ha confermato “l’appoggio politico francese per creare una rappresentanza europea dell’artigianato artistico”, capace di intercettare i bisogni comuni di artigiani italiani e transalpini. Un’alleanza europea, dunque, che sia capace di “aiutare le piccole imprese a superare lo scoglio dell’internazionalizzazione e che possa incidere come rappresentanza europea, dando un contributo concreto per l’adozione di normative più vicine all’artigianato artistico”, ha rilanciato GiovanMaria Rizzi. Ma, in un processo simile, “non bisogna rompere quello stretto legame tra produzione artigiana e territori che rappresenta - ha concluso Rizzi - il valore aggiunto dell’artigianato”. I tempi, in tal senso, sembrano maturi, considerata la volontà dell’Unione europea di tendere sempre più alla micro e piccola impresa. Volontà tradotta nel recente “Small Business Act”, una serie di direttive comunitarie volte a porre le necessità dell’artigianato e della piccola impresa al centro dell’agenda politica dei Paesi membri. Intanto, in attesa della definitiva creazione di una rete europea dell’artigianato artistico, Confartigianato ha partecipato alla collettiva italiana del “Maison et objet” di Parigi, una manifestazione da 101.000 mq che ha accolto 2.800 espositori, tra cui le 20 aziende italiane della collettiva italiana, organizzata dall’Istituto per il Commercio Estero e da Artex, che ha curato l’allestimento del padiglione, presentando i migliori prodotti del Made in Italy artigiano. Alla rassegna hanno partecipato anche due tra le imprese artigiane italiane più attive sui mercati esteri, l’Ars Vivendi di Giuliano Meliori e l’AnnaMaria Alois, entrambe associate a Confartigianato. Due moderni Davide che provano a combattere Golia grazie a processi di internazionalizzazione, alla partecipazione a fiere mondiali e, soprattutto, continuando a puntare sulla qualità che solo un oggetto di fattura artigiana può assicurare. ARS VIVENDI - Attiva dal 1986, l’Ars Vivendi ha iniziato la propria attività producendo tavoli per arredamento con un brevetto sul coccio policromo intarsiato, prima di ampliare la propria gamma di prodotti a tutta la casa, dai pavimenti ai bagni. Utilizzando un’antica tecnica romana, ha poi aperto al mercato del coccio pesto, realizzato dai residui di lavorazione del cotto. L’esportazione rappresenta il 60% del fatturato, soprattutto sul mercato tedesco, svizzero, giapponese, sudafricano e russo. “Fino all’anno scorso - spiega il titolare Giuliano Meliori - intrattenevo i rapporti con la Francia grazie alla partecipazione alla Fiera “Abitare l’arte”di Verona. Sono venuto per la prima volta a “Maison et objet” un anno fa, per presentare i nostri prodotti al padiglione “objets contemporains/design”, convinto dalle opportunità offerte dalla collettiva italiana. Per le piccole imprese, infatti, è davvero difficile poter partecipare da sole ad una fiera tanto ambiziosa ed impegnativa. Grazie al progetto artistico unitario - pensato e realizzato da Artex - la partecipazione dei piccoli imprenditori è resa possibile dal risparmio sui costi d’allestimento e dalla disponibilità di architetti e professionisti ad esaltare la qualità e la creatività delle produzioni esposte. In più - ha concluso il titolare dell’Ars Vivendi - grazie ad un progetto unitario, le piccole imprese possono contare su una maggiore visibilità, appannaggio, solitamente, dei grandi marchi dell’industria italiana”. ANNAMARIA ALOIS - Da due secoli l’azienda di famiglia rappresenta una delle migliori realtà italiane nella produzione di tessuti. Con il tempo, l’impresa di Annamaria Alois si è specializzata nei tessuti per la casa ed il complemento di arredo. Per la prima volta, dopo tre esperienze nel padiglione del tessile nello spazio allestito esclusivamente dall’ICE, l’azienda del casertano è stata scelta per rappresentare i propri prodotti nella collettiva italiana del padiglione “objets d’art/artigianato”. “Nello spazio curato dall’ICE senza la collaborazione delle Confederazioni dell’artigianato - spiega l’artigiana - c’è una grande differenza, una diversa qualità nell’allestimento degli spazi espositivi e una scarsa capacità di turn over delle aziende partecipanti che, da anni, sono sempre le stesse. Un’impresa interamente al femminile, con dieci addetti ed altrettante donne, e capace di conquistare il mercato canadese e quello russo, quello giapponese e quello arabo dove, recentemente, ha curato l’arredamento dello sceicco arabo Al Maktoum. In totale, all’estero finisce il 60% della produzione totale. “La partecipazione a fiere mondiali è ancora un’attività fondamentale per potersi radicare all’estero - ha aggiunto Annamaria Alois - Una manifestazione come “Maison et objet” è l’occasione giusta per acquisire rapporti con la Francia, con i paesi europei e più in generale con i principali operatori di tutto il mondo”.
Manovra d’estate: Alberghi e ristoranti detraibili al 100% ai fini Iva
Dal 1° settembre 2008 imprenditori e professionisti potranno detrarre integralmente l’Iva su alberghi e ristoranti. Il rovescio della medaglia è che dal prossimo anno è prevista una rimodulazione della deducibilità delle spese relative alle prestazioni alberghiere ai fini delle imposte dirette. La detrazione integrale dell’Iva, introdotta dalla legge 133 del 6 agosto 2008, allinea la normativa nazionale a quella comunitaria, dopo che sull’argomento la Commissione dell’UE ha aperto una procedura di infrazione a carico dell’Italia. Per cercare di ridurre la perdita di gettito, la deducibilità integrale dell’Iva è stata bilanciata dalla previsione di una riduzione della detrazione delle spese sostenute per il vitto e l’alloggio alberghieri ai fini del reddito. Se in precedenza la detrazione era integrale, a decorrere dal 2009 riguarderà il 75% della spesa. Imprese e lavoratori autonomi per poter detrarre l’imposta sulle prestazioni alberghiere e sulle somministrazioni di alimentari e bevande (in ristoranti, pizzerie, bar) dovranno rispettare la condizione dell’ “inerenza della spesa”. L’inerenza dovrà essere opportunamente documentata, innanzi tutto attraverso la fattura. Ai fini della detraibilità Iva non è sufficiente, infatti, lo scontrino fiscale “parlante” o la ricevuta integrata con in dati del cliente (finora utilizzati per documentare tali spese solo ai fini reddituali). E’ utile, inoltre, allegare alla fattura ulteriore materiale documentario, quale ad esempio, biglietti d’ingresso che certifichino la partecipazione a una fiera, depliant e materiali informativi di convegni, oppure annotare sul retro della fattura la motivazione della spesa sostenuta (“trasferta presso il cliente…”). La riduzione al 75% della deducibilità non riguarda le spese sostenute per le trasferte dei dipendenti o dei collaboratori. Nel caso di trasferte effettuate al di fuori del territorio comunale, è previsto un tetto di deduzione pari a 180,76 euro giornalieri (elevato a 258,23 euro per le trasferte all’estero). Per i lavoratori autonomi la nuova versione dell’articolo 54 del Tuir riduce al 75% la deducibilità delle spese, per un importo complessivo che non può essere superiore al 2% dei compensi percepiti nel periodo d’imposta. Deducibili anche le spese sostenute per partecipare a congressi, convegni e corsi di aggiornamento. Ma il calcolo dell’importo da dedurre in questo caso si complica. In sostanza occorre calcolare il 50% del 75% del relativo costo.
IN BREVE – IL DURC "INTERNO" SLITTA A FINE OTTOBRE
Slitta di un mese la presentazione del modulo autocertificativo “SC 37 Durc interno”, il documento essenziale per le imprese che fruiscono - e che vogliono continuare a fruirne in futuro - dei benefici normativi e contributivi in materia di lavoro e di legislazione sociale. Il termine, inizialmente fissato per il 18 maggio, è slittato successivamente al 30 settembre grazie all’intervento di Confartigianato presso il Ministero del lavoro e della previdenza sociale e la Direzione Generale dell’INPS. La nuova proroga, che sposta l’adempimento al 31 ottobre 2008 è dovuta all’allungamento dei tempi per la definizione ministeriale delle semplificazioni sulle modalità di invio del modello, che mirano ad unificare l'adempimento nei confronti di Inps e Inail. Sul fronte del “Durc interno”, oltre alla proroga della data di scadenza, sono in arrivo anche alcune semplificazioni. Dalle anticipazioni, una delle modifiche potrebbe riguardare l’autocertificazione che attesta che l’impresa non ha commesso nessuna delle violazioni previste dal DM 24 ottobre 2007: in questo caso una comunicazione alla Direzione Provinciale del Lavoro competente per territorio potrebbe sostituire il Durc “interno”.
IN BREVE - Inail, nessuna agevolazione sui salari di secondo livello
L’11 settembre 2008 l’Inps ha chiarito in una nota che lo sgravio contributivo sui salari di secondo livello “si applica esclusivamente ai contributi previdenziali ed assistenziali e non ai premi di assicurazione dovuti all’Inail”, che non sono stati ridotti e che, quindi, sono totalmente a carico dei datori di lavoro.
MANOVRA D'ESTATE: PER I PENSIONATI-LAVORATORI ARRIVA IL CUMULO
Dal 1° gennaio 2009 cessa il divieto di cumulo per i pensionati che continuano a lavorare: redditi da lavoro autonomo e dipendente potranno essere sommati interamente a quelli da pensione senza incappare in tagli o decurtazioni. Beneficeranno delle nuove norme i pensionati di anzianità che ancora sono soggetti a trattenute e i titolari di previdenze liquidate con il sistema contributivo. Lo prevede l’articolo 19 della manovra d’estate. La misura, introdotta dal Governo per incentivare la permanenza dei pensionati nel mondo del lavoro e per arginare il lavoro nero, riguarda anche i titolari di pensioni di vecchiaia liquidate con metodo contributivo. Ma con una differenziazione. Nel caso di pensioni di vecchiaia anticipate (cioè erogate a soggetti con età inferiore a 65 anni, se uomini, e 60 anni, se donne), oppure le pensioni liquidate agli iscritti alla Gestione dei lavoratori parasubordinati, per evitare le trattenute è richiesto il rispetto sia dei limiti di età, sia delle ‘finestre’ introdotte dalla legge Maroni. Interamente cumulabili con i redditi da lavoro autonomo e dipendente, risultano, invece, le pensioni di vecchiaia concesse a soggetti over 65 (uomini, 60 donne) e le pensioni liquidate con anzianità contributiva pari o superiore a 40 anni. Le nuove norme introdotte dalla manovra d’estate non operano alcuna modifica al regime di cumulo per le pensioni di reversibilità di invalidità, che restano parzialmente cumulabili.