Confartigianato, il risparmio è targato FIAT

Le imprese associate a Confartigianato possono accelerare i propri affari grazie alla convenzione con Fiat Group Automobiles che permette di acquistare a prezzi convenientissimi i più gettonati modelli della linea veicoli commerciali della casa torinese. Attenzione, nel borsino Fiat Professional messo a punto con la Confederazione, non si trovano solo furgoncini e cabinati, ma anche autovetture del segmento Van omologate a 4 e più posti, solide e affidabili, dotate di tutti i comfort e i dispositivi di sicurezza. Grazie all’eccellente andamento delle vendite dello scorso anno, andamento confermato anche per il 2008, Confartigianato offre ai propri associati condizioni economiche ancora migliori. Crescono gli sconti sui modelli preferiti dagli artigiani nel 2007, e si registra una new entry: il Nuovo Fiorino. Il compatto e grintoso “portatutto”, pratico e maneggevole come un’auto, ma capiente e modulare come un grande commerciale, viene proposto con uno sconto dell’11%. Sale di un punto percentuale lo sconto sul Doblò Cargo, il campione per luminosità e spazio più acquistato dagli artigiani nel 2007 (37% delle vendite totali), offerto con prezzo ribassato del 15%. Sale di punti lo sconto sul Nuovo Scudo, il fuoriclasse del trasporto leggero urbano e intercity, che passa dal 16 al 18%. Nato nel 1981, il Ducato ventisette anni proprio non li dimostra. Sarà perché il Nuovo Ducato, del progenitore conserva solo il nome e la proverbiale affidabilità. Tutto il resto è cambiato e le riviste più quotate di motori affermano che definirlo ‘commerciale’ è un’offesa, visto che vanta le stesse tecnologie delle moderne vetture. Grazie alla convenzione di Confartigianato, il prezzo del Nuovo Ducato cresce dal 16% del 2007 all’attuale 18%. Cambia il segmento, dal trasporto leggero all’utility cittadino, ma non cambia la convenienza. Come ricordato, il listino Fiat Professional propone nella gamma Van nove modelli di auto tra i più richiesti dal mercato: Panda, Seicento, Punto, Grande Punto, Strada, Idea, Stilo, Multipla, Ulysse. Si tratta di auto a 4 o 5 posti immatricolate come autocarro, che godono di un regime fiscale agevolato se acquistate per lavoro: IVA totalmente scaricabile sull’acquisto e sui costi di gestione; scaricabile fino al 100% dei costi sull’utilizzo e manutenzione. La piccola Panda Van viene offerta con uno sconto dell’11%; 13% per la Seicento Van; 15% Punto Van; 12% Grande Punto Van; 15% Strada, Idea Van, Multipla Van; 16% Stilo Van, Ulysse Van. L’accordo Confartigianato-Fiat è valida per i veicoli commerciali ordinati presso la rete concessionaria italiana del marchio Fiat Professional dal 1° gennaio 2008 al 31 dicembre 2008 ed immatricolati entro l’anno. Semplici le condizioni per usufruire degli sconti previsti dall’accordo: l’impresa iscritta a Confartigianato, all’atto della prenotazione, dovrà presentare alla concessionaria Fiat la tessera di iscrizione del 2008, oppure consegnare una lettera in originale su carta intestata dell’Associazione provinciale di Confartigianato, che ne comprovi lo status di socio.


Fiat - Confartigianato, sconto sulle quattroruote più amate dagli artigiani

Sconti vantaggiosi e prezzi esclusivi per gli artigiani associati a Confartigianato che scelgono Fiat, grazie all’ormai storica Convenzione con la casa torinese. Per l’edizione 2008 un numero maggiore di modelli scontati a disposizione ed un listino che abbatte i costi d’acquisto delle autovetture Fiat, Lancia, Alfa Romeo, di tutti i segmenti: city car, monovolume, berlina, coupè, station wagon. Una gamma di 20 modelli, tra conferme di qualità ed importanti novità. A cominciare dalle ultime arrivate: il Fiat Fiorino Qubo e la nuova Lancia Delta. Lo sconto più alto premia due cavalli di battaglia della Fiat: Seicento e Multipla. Per entrambe -17%. Poco da dire sulla piccola ed agile Seicento, regina dei parcheggi in spazi proibitivi, qualcosa in più sulla Multipla. Può non piacere a tutti per quelle linee così diverse, eppure sono state proprio loro ad averle aperto le porte del MOMA, l’avveniristico Museo di arte moderna di New York. La ripartizioni degli spazi è geniale: l’unica auto della categoria ad avere sei posti uniti ad un capiente bagagliaio. Rispetto al 2007 sale di due punti, fino a quota –16%, lo sconto sulla Croma, la vettura Fiat più alta di gamma. Al gioiello firmato Giugiaro non manca niente, perché quello che eventualmente non c’è può essere aggiunto come optional: clima automatico bi-zona, DVD per i passeggeri posteriori, cuise control… L’unica SUV Fiat, la Sedici, è proposta a –14%, insieme alla elegante e superaccessoriata Ulysse. Un Punto in meno (-13%) per la monovolume tutta porte e superfici vetrate, il Doblò, e un vero e proprio cavallo di battaglia della Fiat: la Punto Classic proposta con un prezzo ritoccato verso il basso del 19%. Auto dell’anno 1995, la Punto non porta nessuna traccia degli anni, grazie al restyling integrale operato nel 2005. Ottima per il tempo libero non scherza neanche sul lavoro grazie al portabagagli capiente, cresciuto negli anni di 7 centimetri. Grande Punto, Bravo, Panda 4X4 e 4X2, quest’ultima auto dell’anno 2004, si attestano alla stessa percentuale di sconto dello scorso anno: -11%. Del 10%, invece, è lo sconto per l’ultima nata in casa Fiat: il Fiorino Qubo. Una vettura capace di soddisfare diverse necessità grazie ad ottime doti di funzionalità e versatilità; rimanendo comunque piccola e maneggevole. Sconto un po’ inferiore (-7%) per un modello Panda davvero speciale, la Natural Power. Si tratta della versione ecologica alimentata a metano che vanta consumi e costi di gestione bassissimi. Lancia conferma gli sconti ed i modelli della convenzione 2007, con un’unica novità: la nuova Delta, presentata agli artigiani associati a Confartigianato con uno sconto del 9%. La piccola Musa, sorella snob della Fiat Idea, dalle linee vintage stile Ardea, è concessa invece con uno sconto dell’11%; -10% per l’elegante city car Ypsilon; addirittura -14% per la monovolume a otto posti Phedra, famosa, tra l’altro, per i 60 vani portaoggetti, che permettono di “perdere” con grande comodità occhiali, telefoni, cd, e monetine. Le sportive Alfa Romeo chiudono in bellezza la Convenzione di Confartigianato, con una ventata di sconti che, a seconda dei modelli, arriva fino al 16%. E’ questo il caso della 147, che appartiene al segmento delle compatte a due volumi a tre o cinque porte, e della Gt, riconoscibile per le linee filanti uscite dal Centro Stile Bertone. Tre punti in meno, 13%, per 159 (versione berlina o station wagon), Brera e Spider. L’accordo Confartigianato-Fiat è valido per le autovetture ordinate presso la rete concessionaria italiana dei marchi Fiat, Lancia, Alfa Romeo dal 1° gennaio 2008 al 31 dicembre 2008 ed immatricolate entro l’anno. Semplici le condizioni per usufruire degli sconti previsti dall’accordo: l’impresa iscritta a Confartigianato, all’atto della prenotazione, dovrà presentare alla concessionaria Fiat la tessera di iscrizione del 2008, oppure consegnare una lettera in originale su carta intestata dell’Associazione provinciale di Confartigianato, che ne comprovi lo status di socio.


Italia e Slovenia più vicine sul tema caldo dell’autotrasporto

A breve, gli automezzi pesanti provenienti dall’Est Europa che non rispettano le caratteristiche richieste dalle norme UE in tema di sicurezza e antinquinamento, potrebbero dover cambiare strada per entrare in Italia, evitando accuratamente la Slovenia. Il Paese dell’ex Yugoslavia, si è impegnato, infatti, ad aumentare i controlli sui Tir che viaggiano in direzione dell’Italia, bloccando quei vettori non in regola con le normative dettate da Bruxelles. L’impegno di intensificare i controlli lungo il confine italo-sloveno è stato assunto in via interlocutoria il 17 settembre a Nova Gorica nel corso del primo vertice tra associazioni di categoria dell’autotrasporto e funzionari governativi di Italia e Slovenia. “La Slovenia si impegnerà in modo più incisivo a controllare i tir e i camionisti che transitano sul suo territorio verso l’Italia – spiega Francesco del Boca, presente all’incontro nella doppia veste di Presidente di Confartigianato Trasporti e dell’Uetr, l'Unione europea degli autotrasportatori di merci che riunisce otto federazioni nazionali delle imprese di autotrasporto, compresa la Slovenia – e in questo modo auspichiamo che una buona parte di quella concorrenza sleale che da troppo tempo siamo costretti a subire passivamente possa essere rispedita indietro prima che valichi i confini nazionali andando a falsare i valori di mercato”. Da una parte e dall’altra, funzionari italiani e sloveni hanno concordato che quello dei controlli per garantire la sicurezza di strade e autostrade rimane un nodo essenziale, ma difficile da sciogliere. Pesano, in particolare, la difficoltà di applicazione trasfrontaliera della normativa nel caso delle violazioni del Codice della strada considerate più pericolose e l’aumento del traffico pesante che in questi ultimi anni è cresciuto in modo esponenziale in entrambi i Paesi. Su quest’ultimo punto le previsioni nel breve periodo non sono rassicuranti. La situazione nel Nord-Est è destinata, infatti, a peggiorare con il completamento dell’autostrada Trieste-Budapest, l’apertura del passante di Mestre e l’ingresso della Slovenia nell’area Schenghen. Da qui la necessità di trovare un passo comune tra i due Paesi. “In pochi anni il traffico sloveno in Italia è cresciuto del 250% - conferma Paolo Sangiorgio, Dirigente Dipartimento Trasporti Terrestri del Ministero dei Trasporti-. L’Italia, da Paese di destinazione delle merci, è diventato un Paese prevalentemente di transito: ogni giorno approdano al porto di Trieste tre navi porta container provenienti dalla Turchia, qualche anno fa erano tre alla settimana. Questo rende particolarmente difficili i controlli. In Italia stiamo puntando sull’alta specializzazione delle forze di polizia sul territorio, e i dati ci confermano che le imprese slovene di recente si sono dotate di mezzi nuovi e in buone condizioni”. Il dialogo tra Italia e Slovenia non si fermerà al vertice di Nova Gorica. Al temine dell’incontro, infatti, le parti hanno assunto l’impegno di costituire un tavolo tecnico attorno al quale discutere le principali questioni sul trasporto merci fra i due Paesi, con Confartigianato Trasporti nel ruolo di agevolatore.


RIFORMA CONTRATTI Le Confederazioni artigiane puntano a federalismo contrattuale e bilateralità

Piena attuazione del modello contrattuale decentrato su base territoriale per realizzare e distribuire produttività dove si genera e dare risposte all’emergenza salariale, Leggere di più


contratti federalismo contrattuale

RIFORMA CONTRATTI - Le Confederazioni artgiane puntano a federalismo contrattuale e bilateralità


Riforma contratti, Confartigianato in audizione parlamentare

“Con i sindacati intendiamo costruire in tempi rapidi un modello di relazioni e di contrattazione ispirato ai principi della sussidiarietà, del federalismo, della bilateralità e della partecipazione”. E’ questo, in sintesi, l’obiettivo che le sigle dell’artigianato si sono poste nella verifica del sistema di contrattazione. Una via che l’artigianato, oltre all’industria, ha intrapreso prima di altri settori produttivi e che, stando alle intenzioni espresse da Cesare Fumagalli ai parlamentari della XI Commissione alla Camera, “consentirà di migliorare la competitività e la produttività delle imprese artigiane e delle piccole imprese, di motivare i lavoratori, migliorare i salari, introdurre formazione e innovazione, aiutare a superare le difficoltà di aree e settori specifici”. In sostanza sono quattro le aree in cui, già dal primo incontro di luglio tra Confederazioni artigiane e Cgil, Cisl e Uil, si sta articolando la trattativa. A ricordarle, è ancora una volta il Segretario generale di Confartigianato Cesare Fumagalli. “Gli obiettivi che ci siamo posti sono, in sintesi, la piena attuazione del modello contrattuale decentrato su base territoriale per realizzare e distribuire produttività dove si genera e dare risposte all’emergenza salariale, potenziamento degli organismi bilaterali, semplificazione dell’attuale sistema di contrattazione dell’artigianato articolato in 16 contratti nazionali di lavoro per arrivare ad un unico contratto nazionale dell’artigianato”. Quello a cui pensano le sigle dell’artigianato in audizione parlamentare, Confartigianato, Cna e Casartigiani, è un federalismo contrattuale che, come ha ricordato Cesare Fumagalli, “dovrà necessariamente trasferirsi a livello territoriale, dove si misurano la competitività, la produttività, la dinamica del mercato del lavoro, le esigenze di flessibilità delle imprese e le condizioni sociali ed economiche dei lavoratori e dove è possibile interpretare al meglio le esigenze di sviluppo locale”. Semplificare, decentrare e rispondere all’emergenza salariale, dunque. Ma anche bilateralità e sussidiarietà. Indirizzi, questi, che avevano già visto d’accordo Confartigianato ed il Ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, il quale, in occasione dell’Assemblea confederale 2008, disse che “dove c’è bilateralità c’è un cono di luce delle parti sociali, c’è controllo sociale. Allora se c’è bilateralità possiamo pensare a un passo indietro delle amministrazioni pubbliche in termini di adempimenti formali e di relativi controlli, proprio perché c’è qualcosa di più: le parti, quando si incontrano e collaborano, non lo fanno per adempimenti formali ma per obiettivi sostanziali. Quindi c’è più di una ragione per poter dire che la bilateralità deve essere incentivata nel senso di consentire che lì, soprattutto lì, si riducano gli adempimenti e i controlli”. Parole sante per gli artigiani italiani.