6 milioni di Pmi sollecitano rapida attuazione Small Business Act Ad un’Audizione alla Commissione Industria del Senato, le Confederazioni dell’artigianato, del commercio e della cooperazione indicano tra le priorità: semplificazione burocratica per la costituzione e la trasmissione d’impresa; miglioramento nell’accesso al credito, agli incentivi e al mercato degli appalti pubblici; politiche ambientali ed energetiche, fiscalità e formazione a misura di Pmi
Nel corso dell’Audizione in Commissione Industria del Senato sullo Small Business Act, Cna, Confartigianato, Confcommercio, Confcooperative, Confesercenti, Legacoop hanno apprezzato l’iniziativa del Presidente della Commissione, Sen. Cesare Cursi, Leggere di più
SMALL BUSINESS ACT - Comunicato Unitario
EUROPA E PMI: 6 milioni di Pmi sollecitano rapida attuazione Small Business Act
SMALL BUSINESS ACT: A TOURS LA CONFERENZA EUROPEA DELL’ARTIGIANATO E DELLE PICCOLE IMPRESE
Si è tenuta a Tours dal 30 al 31 ottobre la ‘Conferenza europea dell’artigianato e delle piccole imprese’, organizzata in partenariato dalla Commissione Europea e l’Unione Europea dell’Artigianato e delle PMI (UEAPME) su iniziativa dell’Assemblea Permanente delle Camere dei Mestieri (APCM). Obiettivo dell’appuntamento: ribadire come proprio il contributo dell’Artigianato e delle Piccole e Medie Imprese possa favorire lo sviluppo economico e sociale dell’Unione Europea. Una visione ampiamente condivisa dalla Commissione Europea che lo scorso 25 giugno ha presentato lo Small Business Act, il pacchetto di iniziative e proposte di azioni politiche da attuare a livello europeo e negli stati membri per valorizzare 23 milioni di piccole e medie imprese europee, di cui 6 milioni in Italia. L’evento, al quale ha partecipato il Presidente di Confartigianato Giorgio Guerrini, ha riunito diverse centinaia di partecipanti, tra rappresentanti dell’artigianato e delle piccole imprese, autorità pubbliche nazionali ed europee, membri delle istituzioni comunitarie (Günter Verheugen, vice presidente della Commissione Europea), del parlamento europeo e del Governo francese (Hervé Novelli, Ministro del Commercio, Artigianato, Piccola e media industria; Jean-Pierre Juyet Ministro degli Affari Esteri). Lo Small Business Act rappresenta un importante passo avanti verso un’Europa delle imprese con meno burocrazia e maggiori opportunità di sviluppo per le PMI, una pietra miliare nell’attuazione della Strategia di Lisbona per la crescita e l’occupazione. Con lo SBA la Commissione Europea e i singoli stati membri sono chiamati a semplificare la pubblica amministrazione e a tagliare gli oneri amministrativi verso le piccole imprese applicando il principio dello “Think Small first” ovvero “pensare innanzitutto in piccolo”. I rappresentanti del mondo dell’artigianato e delle piccole imprese hanno indicato, nel corso della Conferenza, i possibili miglioramenti da apportare allo Small Business Act, precisando la portata dello strumento e le misure in esso contenute, e valutando in modo particolare l’applicazione pratica dello SBA per le piccole imprese nella loro vita quotidiana. I contributi di Confartigianato alla Conferenza, illustrati dal Presidente Guerrini nel corso di una tavola rotonda, hanno riguardato due temi di grande importanza per le PMI quali l’innovazione e la qualità delle produzioni. Elementi di forza del sistema delle piccole imprese e delle imprese artigiane che, se opportunamente valorizzati, possono contribuire a innescare nuovi cicli economici, un fattore decisivo soprattutto in una fase economica difficile come l’attuale. “Nel contesto di crisi economica che attraversa non solo il continente europeo, le piccole imprese – ha spiegato Guerrini - rappresentano la struttura produttiva fondamentale per garantire una ripresa economica reale a patto che queste sviluppino innovazione di prodotti, processi e marketing, riscoprendo una capacità di stare in rete per condividere conocenza ed opportunità offerte dal mercato”. “Credo che, per le nostre imprese – prosegue Guerrini – sia molto più importante dare ai prodotti realizzati un valore aggiunto sempre maggiore nella percezione del mercato e della domanda, piuttosto che lavorare su una logica competitiva basata esclusivamente sul contenimento dei costi perché risulterebbe perdente alla luce dei bassi costi di produzione che hanno i paesi emergenti nostri competitor. Il valore aggiunto per le imprese si può garantire proprio tramite l’innovazione ma a due condizioni: che le piccole imprese siano maggiormente avvicinate ai centri di conoscenza (università e centri di ricerca) e che imparino a lavorare in rete perché l’aggregazione è il corollario utile per produrre innovazione”. “L’attuazione dello SBA – conclude Guerrini – potrà permettere di ritarare la politica economica dell’Unione Europea in funzione delle esigenze specifiche delle piccole imprese e dell’artigianato e, di conseguenza, sostenere i processi di innovazione, aggregazione e competitività che sono la caratteristica principale del tessuto produttivo europeo”. Tra le attese di Confartigianato in tema di innovazione, Guerrini ha segnalato l’esigenza che l’Europa compia un ulteriore sforzo a sostegno di politiche per la ricerca e l’innovazione ancora più strette e calzanti con la reale dimensione del tessuto imprenditoriale europeo che conta per circa il 98% piccole e medie imprese. In sostanza, l’ipotesi è quella di una messa in discussione dei meccanismi sia europei che nazionali che favoriscono il finanziamento di grandi importi a poche imprese anziché piccoli finanziamenti a un numero maggiore di imprese che fanno innovazione. Diverse le azioni che il Presidente di Confartigianato, nel corso del suo intervento, ha indicato come necessarie per avvicinare le politiche europee di sostegno all’innovazione alle PMI. In primo luogo, Guerrini ha sollecitato “la reale semplificazione dei processi di accesso e risposta ai bandi e uno snellimento delle attività di rendicontazione”. Successivamente ha indicato come necessari “l’innalzamento delle percentuale delle risorse dedicate alle PMI e la previsione di un sistema di accompagnamento e di assistenza tecnica per la predisposizione dei progetti, per aiutare il piccolo imprenditore a tradurre la propria idea innovativa in un progetto strutturato”. Sollecitato anche il “ripensamento dei criteri di accesso a programmi come Eurostars che pur volendo occuparsi di PMI, è paradossalmente aperto solo a imprese che investono il 10% del proprio fatturato in sviluppo”.
Federalismo, Confartigianato a confronto con la Commissione parlamentare
Dopo i numerosi incontri parlamentari sulla crisi economica, il 6 novembre Confartigianato è stata chiamata ad esprimere il proprio giudizio sulla riforma federalista, il cui disegno di legge è stato approvato in via preliminare dal Consiglio dei Ministri il 3 ottobre scorso. Nel corso dell’audizione presso la Commissione parlamentare per le Questioni regionali, il Segretario generale di Confartigianato Imprese, Cesare Fumagalli, ha confermato le impressioni espresse durante la “Summer school” settembrina di Confartigianato ed emerse da un sondaggio che la stessa Confartigianato aveva commissionato per verificare le aspettative che gli artigiani italiani ripongono sul federalismo. “La riforma federalista è una grande occasione per interrompere la spirale perversa del “tassa e spendi”, che all’aumento di spesa pubblica fa corrispondere l’innalzamento della pressione fiscale o l’introduzione di nuove tasse. Per le imprese italiane - ha aggiunto - il federalismo fiscale deve essere sinonimo di responsabilità delle amministrazioni pubbliche, migliori servizi, riduzione degli sprechi, eliminazione delle sovrapposizioni tra livelli di governo e dell’oppressione burocratica”. Le piccole imprese italiane sperano che l’attuazione della riforma federalista, in primo luogo fiscale, cancelli molte delle voci di spesa che oggi appesantiscono i bilanci aziendali e i numerosi e ridondanti adempimenti burocratici, frutto della moltiplicazione delle responsabilità degli enti locali. Sotto accusa la pubblica amministrazione che, spesso, genera sprechi ed una gestione inefficiente degli introiti fiscali. Soprattutto in questo ambito dovrà intervenire la riforma. “Il federalismo fiscale - ha aggiunto Fumagalli - dovrà introdurre elementi di razionalizzazione negli interventi pubblici e di qualificazione della spesa. I recuperi di efficienza della pubblica amministrazione, ed i conseguenti risparmi, dovranno essere, prioritariamente, destinati a ridurre la pressione fiscale che grava su imprese e famiglie”. I principali avversari della riforma federalista hanno spesso denunciato che l’attuazione del federalismo fiscale in Italia potrebbe allontanare il Sud dal resto del Paese. Secondo una recente indagine condotta dall’Ufficio studi di Confartigianato, il PIL pro-capite regionale della Valle d’Aosta, prima regione in questa speciale classifica, nel 2006 si è attestato su una cifra pari al doppio rispetto al PIL pro-capite della Calabria, ultima regione italiana. Gli ultimi otto posti della classifica, secondo i dati Istat, sono occupati proprio dalle otto regioni meridionali. Il pericolo di spezzare in due il Paese potrà essere scongiurato se, come ha sottolineato Cesare Fumagalli, “la costruzione del federalismo fiscale sarà accompagnata da forti elementi di solidarietà che permettano al Mezzogiorno, in un congruo lasso di tempo, di colmare le differenze con il resto del Paese. Per permettere lo sviluppo dei territori che presentano un grado di competitività nettamente inferiore rispetto al sistema Paese, vanno ricercate, in conformità alla legislazione comunitaria, tutte le possibili forme di fiscalità di sviluppo”. La riforma federalista, dunque, potrebbe essere la soluzione ad una gestione inefficiente della spesa pubblica e all’eccessiva tassazione che ne consegue. Infatti, secondo il sondaggio commissionato da Confartigianato, 9 imprenditori associati su 10 ritengono che i servizi erogati dallo Stato non siano allineati con l’ingente prelievo fiscale. Un giudizio positivo, dunque, quello espresso da Confartigianato sul progetto di riforma federalista. L’impianto normativo, però, necessita di alcune correzioni fondamentali per migliorare davvero la vita delle piccole imprese e delle famiglie italiane. “Confartigianato - ha concluso Fumagalli - condivide la scelta di garantire l’integrale copertura dei costi relativi ai livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali, come la sanità, l’assistenza e l’istruzione, sostituendo, però, nella quantificazione delle risorse il criterio della spesa storica con quello del costo standard. Solo così si eviterà di continuare a finanziare le inefficienze e gli sprechi”.
FEDERALISMO FISCALE Il Segretario generale di Confartigianato Cesare Fumagalli: “Con riforma stop a rincorsa ‘più spesa, più tasse’”
“La riforma federalista è una grande occasione per interrompere la spirale perversa del ‘tassa e spendi’ che all’aumento di spesa pubblica fa corrispondere l’innalzamento della pressione fiscale o l’introduzione di nuove tasse. Per le imprese italiane, il Leggere di più
CRISI FINANZIARIA Studi di settore: servono soluzioni straordinarie. Avviato percorso per interventi correttivi
La crisi finanziaria, che ha toccato profondamente l’economia reale e mette a dura prova la capacità degli studi di settore di rappresentare correttamente la realtà delle imprese, impone interventi correttivi degli strumenti di accertamento fiscale. Leggere di più