Nasce la Scuola di Sistema di Confartigianato Imprese

Il 10 dicembre nasce Scuola di Sistema di Confartigianato Imprese. Ad inaugurare “l’anno accademico” della Corporate University saranno i Segretari ed i Direttori del Sistema Confederale, che dal 10 al 12 dicembre 2008 seguiranno i primi tre giorni di lezioni. La Scuola, la cui sede sarà il suggestivo Park Hotel Villa Grazioli di Grottaferrata (RM), nasce con un obiettivo preciso. A spiegarlo è il Segretario generale di Confartigianato, Cesare Fumagalli: “La nostra Organizzazione ha la necessità di trasmettere, condividere e migliorare le proprie competenze e conoscenze professionali. La Scuola di Sistema di Confartigianato Imprese vuole essere il punto d’unione della Formazione di Sistema”. Un punto di raccordo che coordini e soddisfi le tre diverse necessità formative del Sistema Confartigianato. Un Sistema vasto, strutturato e, soprattutto, radicato sul territorio, con 521mila imprese ed artigiani associati, 120 associazioni provinciali, 1.215 sportelli territoriali ed oltre 14mila collaboratori. Che richiede conoscenza di sé, oltre che competenze e professionalità di primo livello. Per questi motivi, la Scuola di Sistema confederale lavorerà sulla formazione in ingresso, fornendo la giusta preparazione al personale di nuovo inserimento nel Sistema Confartigianato, offrendo tanto la conoscenza della storia e dell’identità culturale di Confartigianato quanto la preparazione necessaria per le attività dell’Organizzazione. Personale che, in futuro, andrà ad occupare ruoli professionali specifici, nevralgici per l’attività quotidiana di Confartigianato, nell’offerta di servizi e nella rappresentanza sindacale. Attività che richiedono un continuo aggiornamento per restare in linea con le novità fiscali, economiche, di rappresentanza e normative. Infine, oltre a formare il personale in entrata e ad aggiornare le professionalità interne, la Scuola di Sistema confederale sarà il punto di riferimento per l’alta formazione manageriale e strategica, dedicata ai Segretari, ai Direttori e ai Dirigenti imprenditori della più rappresentativa organizzazione sindacale dell’artigianato e della piccola impresa italiana. Ad inaugurare la nuova attività formativa saranno proprio loro, i Segretari e i Direttori delle associazioni provinciali, impegnati in un percorso di formazione ed aggiornamento di un anno, articolato in incontri, esercitazioni ed in un workshop conclusivo.


Niente sospensione dell’attività imprenditoriale per le microimprese

Il Ministero del Lavoro, con la circolare n. 30 del 12 novembre 2008, circoscrive il campo di applicazione del provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale (invitando il personale ispettivo a non adottarlo in caso di violazioni commesse da microimprese) e fornisce nuovi chiarimenti in merito ai tempi di decorrenza dello stesso. La circolare chiarisce prima di tutto la nozione di micro-impresa definendola “una realtà minima composta da un solo dipendente”. Una definizione creata ad hoc, ‘atecnica’ – è scritto nella circolare – ben lontana da quella prevista dalla normativa europea che ne identifica i connotati nella dimensione aziendale al di sotto dei 10 dipendenti. Nel caso di microimpresa, dunque, il Ministero ribadisce l’opportunità di non adottare il provvedimento di sospensione, fatta salva l’ipotesi in cui il lavoratore interessato svolga attività particolarmente rischiose. Tra le attività giudicate a rischio, la circolare indica esplicitamente solo l’edilizia, facendo poi un richiamo anche ad “altre attività comportanti rischi specifici” non meglio identificate. La circolare specifica, inoltre, che in questa circostanza “l’ispettore provvederà comunque ad assegnare al datore di lavoro un termine breve sia per la regolarizzazione del lavoratore in nero, sia per l’eventuale sottoposizione dello stesso alla sorveglianza sanitaria ove ne sussistano i presupposti”. Il secondo chiarimento fornito dal Ministero del Lavoro concerne i tempi di decorrenza del provvedimento di sospensione. La circolare specifica che il provvedimento deve essere adottato già in sede di prima verifica ispettiva, anche se gli effetti della misura (chiusura dell’attività) scattano solo a decorrere dalle ore 12.00 del giorno successivo a quello dell’accertamento, salvi i casi di ‘pericolo imminente’ o ‘grave rischio per la salute dei lavoratori o dei terzi’. Se la scadenza cade in un giorno di chiusura dell’ufficio o in un giorno festivo, la data slitta automaticamente al primo giorno lavorativo utile. Il Ministero del Lavoro motiva il differimento dell’efficacia del provvedimento con la necessità di concedere al personale ispettivo un margine di tempo più ampio per verificare l’effettiva sussistenza dei presupposti per l’adozione della misura. Qualora dalla verifica della documentazione non emergano irregolarità che giustifichino la chiusura dell’attività, gli ispettori devono adottare un provvedimento di annullamento. Nel caso in cui, invece, le comunicazioni di assunzioni presentate siano successive all’ispezione, ma effettuate entro le ore 12.00 del giorno successivo, la circolare precisa che il provvedimento di sospensione conserva i suoi effetti. Per la revoca del provvedimento, infatti, è necessaria la piena regolarizzazione del personale oltre al pagamento di una sanzione di 2.500 euro. La circolare precisa anche che il differimento dell’efficacia del provvedimento alle ore 12.00 del giorno successivo, non consente al lavoratore irregolare di continuare a prestare l’attività lavorativa fino all’effettiva regolarizzazione.


Confartigianato lancia la Campagna tesseramento 2009

Tre messaggi, tre immagini, tre scatti fotografici. Per rilanciare l’offerta di servizi di Confartigianato Imprese e per testimoniare il valore dell’economia reale rappresentata dall’artigianato e dalla micro impresa italiana. Confartigianato Imprese ha lanciato la Campagna tesseramento 2009, partendo proprio dall’immagine istituzionale, dove si vedono due giovani imprenditori intenti a ricomporre le tessere di un puzzle in cui è raffigurata l’Italia. Un Paese in cui, come si legge nel claim, “Quello che va bene per le piccole imprese, va bene per il Paese”. Una frase che il Presidente del Consiglio dei Ministri, Silvio Berlusconi, ed il Ministro del Lavoro, della Salute e delle Politiche sociali, Maurizio Sacconi, lanciarono dal palco dell’Assemblea 2008 di Confartigianato. Un motto che un tempo celebrava l’importanza socio-economica della Fiat, ma che oggi afferma il ruolo svolto in Italia dall’artigianato e dalla piccola impresa. Una risorsa che la quotidiana battaglia di Confartigianato vuole tutelare e valorizzare perché capace di produrre ricchezza e creare occupazione. E’ proprio l’economia reale rappresentata dall’artigianato, e la sua capacità di resistere alle tempeste finanziarie globali, l’oggetto del secondo scatto della Campagna tesseramento. Un fermo immagine che non concede spazio alla fantasia. Un agente di borsa, seduto e piegato dalla crisi che ha sbancato Wall Street e le borse mondiali, guarda impietrito uno schermo con il grafico dell’andamento dei titoli in borsa. Una picchiata decisa, netta, inesorabile. Il messaggio è chiaro: “Declino. Oppure noi”, le micro e piccole imprese. Quelle che non giocano in borsa. Quelle che non si passano titoli, obbligazioni o quote azionarie. Quelle che non fanno girare soldi virtuali, bit e pixel digitali. Le micro imprese che offrono posti di lavoro, che si battono nel mercato globale e che continuano a rappresentare la spina dorsale del Paese. Quelle stesse imprese che Confartigianato rappresenta e tutela dal 1946. L’ultima delle tre immagini pubblicitarie della Campagna tesseramento immortala una farfalla che spicca il volo dalle mani di un uomo. Metafora dei servizi che ogni giorno le 120 associazioni provinciali ed i 1.215 sportelli territoriali di Confartigianato offrono agli imprenditori italiani. “I servizi di Confartigianato - si legge nel claim del manifesto pubblicitario - liberano la tua vita”. Quella degli imprenditori, che così possono lavorare, perché questo è l’obiettivo degli artigiani, senza doversi incolonnare per ore davanti agli sportelli della pubblica amministrazione. Questa è la missione di Confartigianato. Liberare l’impresa.


Autotrasporto Francesco Del Boca (Confartigianato Trasporti): "Firmata intesa con Ministro Matteoli. Sbloccata vertenza"

Il Presidente di Confartigianato Trasporti Francesco Del Boca esprime “soddisfazione per la firma da parte del Ministro dei Trasporti Altero Matteoli del provvedimento Leggere di più


Confartigianato Motori, c’è Valentino Rossi in prima fila

Il motomondiale 2008 si è chiuso con un vero e proprio trionfo italiano, tanto da convincere i promotori del “Premio Confartigianato Motori”, l’APA Confartigianato Milano, ad organizzare un’edizione speciale del premio e ad aprire la manifestazione alle due ruote, per la prima volta dopo ventisei edizioni. La stagione che si è appena conclusa è stata letteralmente dominata dai colori italiani, con la conquista di due mondiali piloti, Valentino Rossi nella MotoGp e Marco Simoncelli nella 250, più la soddisfazione arrivata con il successo nella 125 di Mike Di Meglio, pilota francese dalle chiare origini italiane. Se nel campionato piloti l’avventura italiana è stata sensazionale, altrettanto si può dire del risultato raggiunto dalle marche tricolori, grazie al doppio successo targato Aprilia nelle classi 125 e 250 e al secondo posto centrato dall’italianissima Ducati nella classe regina del motomondiale, la MotoGP, dove è stata battuta soltanto dalla Yamaha dell’otto volte Campione del mondo Valentino Rossi. Forte dei successi centrati dall’Italia a due ruote, il premio Confartigianato Motori, solitamente assegnato ai protagonisti della Formula Uno, entra per la prima volta nel paddock del motomondiale, premiando gli italiani che hanno dimostrato che le capacità, le intuizioni ed il talento nel guidare rappresentano, a dispetto dell’invasione tecnologica, quel valore aggiunto necessario per centrare risultati importanti, storici, indimenticabili. Tradizione e qualità, passione e trionfi sono il biglietto da visita dell’Italia dei motori, fatta di marchi che hanno portato sulle strade di tutto il mondo il Made in Italy, dove oggi operano più di 60mila imprese artigiane ed oltre 400mila addetti. Un vero e proprio esercito di professionisti che ogni anno premia i più grandi protagonisti del mondo dei motori. In passato, il “Premio Confartigianato Motori” è stato assegnato a campioni del calibro di Michael Schumacher, Alain Prost, Nelson Piquet e del neo Campione del mondo di Formula Uno, Lewis Hamilton. L’edizione speciale 2008, la prima dedicata alle due ruote, andrà invece al più grande “centauro” di tutti i tempi, Valentino Rossi. “The Doctor”, nome di battaglia del pilota di Tavullia, nel corso della propria carriera ha conquistato otto titoli mondiali, stabilendo un primato che nessun altro pilota potrà battere: vincere in tutte e quattro le categorie del motomondiale. Il Rossi nazionale, infatti, ha conquistato un titolo in 125, uno in 250 ed uno nell’ormai pensionata classe 500, diventata poi MotoGp, categoria nella quale si è riuscito ad imporre per ben cinque volte, l’ultima proprio nel 2008. Il 15 novembre l’Autodromo di Monza farà da scenario all’assegnazione del “Premio Confartigianato Motori”, con Giorgio Guerrini e Cesare Fumagalli, Presidente e Segretario generale di Confartigianato, e Giovanni Barzaghi e Guido Cesati, Presidente e Segretario dell’APA Confartigianato Milano, che consegneranno il riconoscimento dell’artigianato italiano al Campione del Mondo Valentino Rossi e ai due team manager del suo Team Yamaha, Davide Brivio e Daniele Romagnoli. Un terzo riconoscimento verrà consegnato dai rappresentanti di Confartigianato a Marco Simoncelli, fresco vincitore del titolo iridato nella classe 250 in sella ad uno dei più gloriosi marchi italiani delle due ruote, la Gilera. Un premio speciale verrà consegnato ad Alfredo Grandi, Responsabile comunicazione ed immagine dell’Autodromo nazionale di Monza, allo staff di Italia 1 e al giornalista televisivo Guido Meda, voce ufficiale del motomondiale.


Per gli apprendisti paga in percentuale

Il sottoinquadramento può coesistere con la gradualità retributiva. In caso di formazione esterna viene meno la responsabilità del datore di lavoro se la stessa non è erogata per mancanza di offerta formativa pubblica. Sono queste le due principali novità in tema di apprendistato professionalizzante contenute nella circolare n.27/2008 diramata lo scorso 11 novembre dal Ministero del Lavoro. La circolare, in entrambi i casi, avvalora le posizioni da sempre sostenute da Confartigianato e sgombra il campo da interpretazioni che si ponevano apertamente in contrasto con le disposizioni normative in materia, e in particolare con le regolamentazioni contrattuali dell’apprendistato vigenti nel comparto artigiano. Sul dietro front del Ministero del Lavoro pesano gli interpelli che Confartigianato ha inoltrato in questi anni alla Direzione Generale per l’attività ispettiva. La circolare fornisce risposte organiche ad alcuni dei principali dubbi interpretativi sollevati dalla Confederazione. Per quanto attiene al sottoinquadramento del lavoratore e ai profili retributivi, la circolare supera completamente il precedente orientamento che di fatto escludeva la possibilità di retribuire gli apprendisti in percentuale crescente con l’anzianità di servizio. Una interpretazione che accoglieva un’istanza del sindacato che proponeva la sostituzione della previgente disciplina sulla percentualizzazione con un sistema retributivo che prendesse come base di partenza una retribuzione pari a quella prevista per due livelli al di sotto del livello di destinazione finale dell’apprendista. La circolare conferma pienamente la posizione confederale che ha già trovato larga applicazione nella recente tornata di rinnovi contrattuali dell’artigianato: è possibile combinare le due previsioni e quindi, utilizzare i due livelli di sotto inquadramento sia come ‘tetto’, sia come ‘soglia’ della progressione percentuale. Pertanto, l’apprendista può ricevere nel corso del rapporto una retribuzione in percentuale inferiore rispetto al livello di sotto inquadramento, a condizione che tale livello sia comunque il punto di arrivo minimo della progressione retributiva. La circolare affronta e chiarisce anche la questione della responsabilità del datore di lavoro in caso di mancata erogazione della formazione, distinguendo tra formazione esclusivamente aziendale e formazione esterna. In particolare, la circolare segnala che in caso di formazione esterna viene meno la responsabilità del datore di lavoro, qualora la stessa non sia erogata per mancanza di offerta formativa pubblica. Al contrario, nel caso di formazione esclusivamente aziendale, il datore è responsabile dell’erogazione della formazione e non può essere esonerato da tale responsabilità per mancanza di formazione pubblica esterna. In caso di formazione dell’apprendista esclusivamente aziendale, la circolare affida ai contratti collettivi la facoltà di ridurre le ore di formazione di base tecnico-professionale, rispetto al monte ore annuale complessivo di 120 ore. Tra le altre questioni affrontate dalla circolare ministeriale c’è anche quella relativa alla durata del contratto (la contrattazione collettiva nazionale o regionale potrà stabilire una durata inferiore ai due anni, sempre nel rispetto della qualificazione da conseguire. Resta invece fermo il limite massimo di 6 anni). Connessa alla durata del contratto la tematica della trasformazione anticipata del rapporto. In questo caso il Ministero del Lavoro chiarisce che non sussistono limiti giuridici per la trasformazione in qualunque momento del rapporto di apprendistato in rapporto di lavoro a tempo indeterminato. In caso di trasformazione anticipata, il datore di lavoro ha diritto a conservare per tutto l’anno successivo alla data della trasformazione i benefici previsti dall’art. 21, comma 6, della legge n.56/1987.