Ritorna l’eco bonus del 55% sulle ristrutturazioni edilizie
Imprese e cittadini che hanno scommesso sul risparmio energetico possono tirare un sospiro di sollievo: i tagli al bonus sulla riqualificazione degli immobili in chiave «verde» annunciati a dicembre dal Ministro dell’Economia Giulio Tremonti non ci saranno. Chi ha effettuato interventi per migliorare l’efficienza energetica domestica nel 2008 può stare tranquillo, sarà certamente rimborsato. Lo stesso vale anche per chi deciderà di investire in tecnologie pulite nell’anno in corso. Ma in questo caso, ferma restando l’entità del bonus da portare in detrazione, cambiano alcune regole. La scure del Governo Berlusconi alla fine si è abbattuta lontano dal bonus Irpef del 55%, introdotto dalla Finanziaria 2007 per incentivare la sostituzione di caldaie di vecchia generazione con modelli a condensazione, cambiare infissi, ricoprire tetti o installare pannelli solari. Il disco verde che ha dato il via alla proroga dell’incentivo fino al 2009 è scattato lo scorso 28 gennaio con la conversione in legge del decreto anti crisi (Decreto legge 29 novembre 2008, n.185). Apprezzamento per la misura, che salvaguarda i consumatori che hanno investito sulla riqualificazione energetica degli stabili e incentiva la creazione di un nuovo mercato dell’edilizia e dell’impiantistica a misura di ambiente, è stato espresso dal Presidente di Confartigianato Imprese Giorgio Guerrini, che ha sottolineato come l’approvazione del provvedimento sia stata “fortemente sollecitata dalla Confederazione”. Rispetto alle versioni precedenti del decreto legge n.185, il testo approvato contiene alcune novità. Soppresso l’obbligo per i contribuenti di inviare la comunicazione all’Agenzia delle Entrate anche per gli interventi effettuati nel 2008. Una previsione che di fatto elimina la temuta retroattività delle misure introdotte dal decreto anti crisi, che saranno valide per i periodi d’imposta successivi al 31 dicembre 2008. Per le spese sostenute a decorrere dal 1° gennaio 2009 la detrazione d’imposta lorda deve essere ripartita in cinque rate annuali di pari importo. In precedenza la detrazione poteva essere spalmata in un arco di tempo compreso tra 3 e 10 anni. Scongiurato il pericolo di un tetto ai fondi, e del conseguente rischio per i richiedenti di rimanere tagliati fuori dal bonus. La nuova procedura, infatti, abbandona il criterio che vincolava la concessione del credito alle disponibilità finanziarie. Il contribuente fruirà del credito d’imposta in via automatica, previa comunicazione all’Agenzia delle Entrate. Per quanto attiene ai contenuti della comunicazione obbligatoria (necessaria ai fini del solo monitoraggio delle risorse), bisognerà attendere uno specifico provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle Entrate che sarà emanato entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del decreto.
Decreto anti crisi Guerrini (Confartigianato): “Direzione giusta, ma non basta. Ora ridurre pressione fiscale e costo del lavoro”
Il decreto anti crisi va nella direzione giusta. Ma non è sufficiente per consentire alle imprese di affrontare la crisi”.Leggere di più
Decreto anti crisi
Decreto anti crisi - Giorgio Guerrini: Direzione giusta, ma non basta. Ora ridurre pressione fiscale e costo del lavoro
Soccorritori stradali, pronto il vademecum operativo della categoria
“Uno strumento indispensabile per gli addetti ai lavori, di facile consultazione, completo e che risponde ai più frequenti quesiti del settore”. Con queste parole, Roberto Ansaldo, Presidente dell’Associazione Nazionale Carrozzieri di Confartigianato, ha presentato il manuale professionale “Il soccorritore stradale”, firmato da Domenico Goi. L’iniziativa, fortemente voluta dall’ANC Confartigianato, punta ad offrire ai piccoli imprenditori indipendenti del settore un valido supporto in termini di conoscenze tecniche, pratiche e normative che regolamentano il soccorso stradale italiano. Semplice e maneggevole, 76 pagine a colori non più grandi di un comune libretto d’uso delle automobili, “Il soccorritore stradale” punta ad essere un vero e proprio vademecum operativo per gli imprenditori della categoria, che potranno tenerlo insieme al libretto di circolazione del proprio mezzo, pronto per essere consultato alla prima necessità. Dai quesiti più comuni alle procedure di sicurezza, dalle tabelle tecniche di resistenza dei materiali al codice etico dell’autoriparatore, sul volume pubblicato dall’ANC Confartigianato c’è tutto il necessario per chi opera in un mercato che da qui a breve sarà chiamato ad aprirsi alla concorrenza e ad allontanarsi dal vecchio regime monopolistico. Lo ha deliberato l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, lo scorso ottobre, richiamando gli enti proprietari ed i concessionari di autostrade e superstrade a “rimuovere le vecchie logiche monopolistiche, garantendo così più concorrenza e quindi più opportunità agli operatori del settore”; come si legge nella introduttiva del manuale professionale. Le Associazioni interessate all’acquisto del manuale “Il soccorritore stradale” di Domenico Goi, possono farlo contattando il Responsabile nazionale della categoria, Raffaele Cerminara, all’indirizzo mail raffaele.cerminara@confartigianato.it.
Come richiedere il «bonus energia»? Ci pensa il Caf
I Caaf di Confartigianato in prima linea per assistere i cittadini nella richiesta del «bonus» sulla bolletta elettrica riservato alle famiglie economicamente svantaggiate. Grazie all’accordo quadro sottoscritto tra Anci (Associazione Nazionale Comuni d’Italia) e Consulta Nazionale dei Centri di Assistenza Fiscale, i cittadini non dovranno più temere di vedere rigettata la propria domanda di sconto sulla tariffa sociale a causa di errori nella compilazione dei moduli. Recandosi presso gli sportelli Caf potranno ricevere, infatti, tutto l'aiuto necessario per istruire la pratica e anche per ottenere il rilascio della certificazione Isee, qualora ne fossero sprovvisti. Il servizio è gratuito e sarà disponibile presso tutti i Comuni che sottoscriveranno l’apposita convenzione. Il “bonus sociale” sarà operativo dal mese di gennaio 2009, ma presentando una apposita domanda entro il 28 febbraio è possibile ottenere la retroattività comprendendo nel beneficio anche tutto il 2008. L’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas, a fine dicembre, ha fissato i paletti della misura specificando beneficiari e entità delle riduzioni applicabili, e indicando gli sconti applicati. Hanno diritto al bonus tutti gli utenti intestatari di una fornitura elettrica nell’abitazione di residenza con potenza impegnata fino a 3kW che abbiano un ISEE inferiore o uguale a 7.500 euro, oltre a tutti gli utenti presso i quali vive un soggetto affetto da “grave malattia”. In quest’ultimo caso occorre presentare un certificato ASL che attesti la necessità di utilizzo delle apparecchiature elettromedicali. Per l’anno 2009, per le situazioni di disagio economico, il valore del bonus sarà differenziato a seconda del numero di componenti della famiglia: 58 euro/anno, per un nucleo familiare di 1/2 persone; 75 euro/anno per un nucleo di 3/4 persone; 130 euro/anno per un nucleo familiare con più di quattro persone. La riduzione prevista per le utenze utilizzatrici di apparecchiature elettromedicali è stato fissata in150 euro/anno. Lo sconto sull’energia sarà applicato per 12 mesi, al termine dei quali i cittadini interessati alla riconferma della misura dovranno rinnovare la richiesta. Unica eccezione i casi di “grave malattia” che imponga l’uso di apparecchiature elettromedicali indispensabili per il mantenimento in vita: per loro la riduzione tariffaria sarà applicata senza interruzioni fino a quando permane tale necessità.
Appalti: Durc? Ad acquisirlo ci penserà la P.A.
Si accorcia la lista degli adempimenti burocratici a carico delle imprese edili che operano nel settore degli appalti pubblici: a breve non saranno più tenute a presentare alla stazione appaltante il documento unico di regolarità contributiva (Durc) per dare il via ai lavori o per richiedere lo Stato di avanzamento dei medesimi (Sal). L’importante semplificazione è contenuta nel Decreto anti-crisi (decreto legge 185/2008). Dal momento della conversione del decreto, attesa per fine gennaio, il Durc sarà richiesto d’ufficio dalle stazioni appaltanti pubbliche agli istituti abilitati al rilascio (Inps, Inail, Casse edili) liberando le imprese da una procedura lunga e onerosa che poteva richiedere anche oltre 30 giorni di attesa. In sostanza, il Durc non lascerà più gli uffici alla Pubblica Amministrazione, ma si sposterà da un’amministrazione all’altra seguendo solo canali interni, principalmente telematici. Sarà la stazione appaltante, da ora in poi, a compiere direttamente tutte le verifiche. Esprime soddisfazione il Presidente di Anaepa-Confartigianato Arnaldo Redaelli, che da tempo sollecitava l’approvazione di un’analoga misura. “Quella delle semplificazioni legate al Durc è una delle vicende che abbiamo seguito maggiormente negli ultimi tempi. Il provvedimento del Governo è un riconoscimento a una posizione che abbiamo portato avanti in più sedi e in più occasioni. La riduzione dei tempi di pagamento della Pubblica Amministrazione è una battaglia ancora tutta da fare, ma la misura va incontro alla nostra richiesta e di fatto li riduce. Salutiamo positivamente questa innovazione – conclude Redaelli – ritenendola utile per le imprese, in particolare nell’attuale ciclo economico”. “Con questa previsione – spiega Stefano Bastianoni Segretario di nazionale di Anaepa-Confartigianato – le imprese ottengono un duplice vantaggio: da una parte uno sgravio degli adempimenti burocratici, dall’altra un’accelerazione dei tempi di pagamento degli stati di avanzamento dei lavori. Quanto al primo aspetto, alla base dell’iniziativa si pone la seguente constatazione: “Se i documenti sono in possesso della P.A. – nel senso più ampio della definizione – perché un settore della stessa, in questo caso i lavori pubblici, non può intervenire direttamente presso Inps o Inail, per richiedere lo stato contributivo delle imprese?” La risposta a questa domanda l’ha data il Governo cancellando l’obbligo. Ma a questo vantaggio se ne aggiunge un secondo, quello di non dover più attendere i tempi di rilascio di queste certificazioni per richiedere i pagamenti delle tranche di lavoro effettuate”. Fino a oggi, infatti, la concessione dei Sal (Stato di avanzamento dei Lavori), i documenti che certificano la quantità di lavoro svolto nell’ambito di un appalto, e la cui concessione sblocca i pagamenti da parte della P.A., erano subordinati alla presentazione di un Durc aggiornato da parte dell’impresa.