“Made in”, il Governo intervenga sulla Presidenza UE

Un nuovo appello per una rapida attuazione del “Made in”, l’etichetta obbligatoria per alcuni prodotti che entrano nel mercato comunitario, è stato lanciato da 60 Europarlamentari italiani in una lettera inviata al Presidente del Consiglio dei Ministri Silvio Berlusconi e ad alcuni membri del Governo italiano competenti per materia (Franco Frattini, Andrea Ronchi, Claudio Scajola, Giulio Tremonti, Gianni Letta, Adolfo Urso). Nel documento, gli Europarlamentari hanno sollecitato il Governo a intervenire “sulla Presidenza ceca affinché il dossier “Made in” torni al centro dell’attenzione delle Istituzioni europee a partire dal prossimo Consiglio europeo del 19 e 20 marzo”. Come motivazione della richiesta di sbloccare il progetto fermo da tempo sui banchi di Bruxelles, i firmatari della petizione hanno portato “la grave crisi economica che richiede iniziative decise che permettano la difesa ed il rilancio dell’economia europea. Ciò – si legge ancora nella lettera - richiede, tuttavia, non solo forti sostegni di carattere finanziario, ma anche la definizione di regole chiare di tutela dei nostri prodotti”. Con questa iniziativa, sostenuta da Confartigianato Moda, l’Italia torna in prima linea in una battaglia che potrebbe segnare una rivoluzione commerciale a favore delle imprese europee e dei consumatori, prevedendo l’obbligo di etichettatura su sette categorie di prodotti (tessile e abbigliamento, calzature, ceramica e oggetti di vetro, lavorazioni in cuoio e pelle, gioielleria, arredamento e illuminazione, accessori moda) di provenienza extraeuropea. Una misura di trasparenza per chi acquista i prodotti, che, allo stesso tempo, ristabilisce la reciprocità nelle condizioni di accesso ai mercati, essendo tale obbligo già previsto in grandi paesi quali Stati Uniti, Giappone, Cina. Nella lettera inviata al premier Silvio Berlusconi e ai Ministri dello Sviluppo Economico, Affari Esteri, Economia e Finanze, Politiche Comunitarie, e ai Sottosegretari alla Presidenza del Consiglio e allo Sviluppo Economico per il Commercio Internazionale, i 60 Europarlamentari italiani, nel ribadire l’importanza del “Made in”, “non solo per l’Italia, ma per tutta l’Unione Europea ed il suo sistema economico-produttivo”, invitano gli “Stati membri a rimuovere gli ostacoli che si sono finora frapposti all’adozione di questa proposta”. Un percorso travagliato quello che ha caratterizzato l’iter della proposta, sospeso tra frequenti stop e brusche accelerazioni. Forte l’impegno del Parlamento Europeo (nel 2007, 433 Parlamentari europei hanno sottoscritto una apposita dichiarazione e più recentemente tramite l’approvazione in plenaria della risoluzione sul rafforzamento del ruolo delle Pmi europee nel commercio internazionale), a fronte di un più cauto atteggiamento del Consiglio, come rimarcato dagli Europarlamentari anche nella lettera inviata al Governo.


Confartigianato, le proposte anticrisi presentate al Parlamento

Trentotto proposte concrete per aiutare le piccole imprese, vale a dire il 99,4% del sistema imprenditoriale italiano, a schivare i colpi della crisi finanziaria e della stretta creditizia e per rilanciare la crescita e la competitività del Paese. Una terapia d’urto fatta di misure immediate per ridare ‘ossigeno’ alle piccole imprese e di interventi strutturali per semplificare l’attività imprenditoriale e assicurarne la continuità. Un pacchetto di proposte che il Presidente di Confartigianato Giorgio Guerrini e il Segretario Generale Cesare Fumagalli hanno presentato oggi in un faccia a faccia con i Parlamentari di maggioranza ed opposizione intervenuti all’iniziativa promossa da Confartigianato a Roma, presso la Sala del Refettorio di Palazzo San Macuto. All’iniziativa hanno partecipato i Vice Presidenti di Confartigianato, Giorgio Merletti, Claudio Miotto, Francesco Sgherza, i componenti del Comitato di Presidenza Valdimiro Belvederesi e Giampaolo Palazzi, la Presidente di Donne Impresa Confartigianato Rosa Gentile, il Presidente dei Giovani Imprenditori di Confartigianato Marco Colombo, il Presidente dell’Anap Confartigianato Enzo Ciccarelli. Trentotto proposte articolate in sette capitoli e concentrate sulle piccole imprese fino a 49 dipendenti “che – ha sottolineato il Presidente di Confartigianato Giorgio Guerrini – sono la base produttiva del Paese. Proposte che nascono dall’economia reale perché sono il frutto delle istanze e delle sollecitazioni provenienti dagli imprenditori. Confartigianato le ha raccolte e oggi se ne fa portavoce per dare risposte all’economia reale del Paese”. Dal credito, riconosciuto da tutti i Parlamentari come “la vera emergenza attuale del Paese”, alle misure per incentivare la domanda, dagli incentivi fiscali agli interventi per la crescita e la competitività, dal sostegno del lavoro e dell’occupazione all’energia, fino all’istituzione dell’Agenzia per la piccola impresa, “necessaria - secondo Fumagalli - per valutare l’impatto di ogni nuova normativa sulla piccola impresa”. “Confartigianato e il mondo delle piccole imprese, che è composto da 4,3 milioni di imprese, che danno lavoro a 11 milioni e 300 mila persone e generano un valore aggiunto di 380 miliardi di euro - ha tenuto a precisare il Presidente Guerrini - non chiedono aiuti, sconti o assistenzialismo. Vogliamo che la crisi diventi l’occasione per sbloccare le riforme più volte annunciate e mai attuate. Dopo il salvataggio di Alitalia, le rottamazioni per Fiat, gli incentivi a Merloni e Piaggio, è ora di fare davvero qualcosa per il 99,4% delle imprese italiane, protagoniste dell’economia reale del Paese che finora hanno sfidato la crisi senza alcun ‘paracadute’”. A cominciare dalla semplificazione dell’attività d’impresa. “Proponiamo – ha detto Guerrini - la nomina di un Commissario straordinario anti-burocrazia, delegato per la deregolazione e la semplificazione amministrativa. Non un altro ente politico astratto, non un altro Osservatorio, ma un manager con poteri straordinari che finalmente si occupi concretamente di sfoltire la giungla burocratica che imprigiona l’attività degli imprenditori”. Confartigianato propone interventi finalizzati a potenziare strumenti già esistenti, ad esempio i Consorzi fidi per favorire l’accesso al credito, e volti a sciogliere pesanti nodi come, ad esempio, i ritardi di pagamento della Pubblica Amministrazione nei confronti delle imprese. “Si tratta – ha spiegato il Segretario Generale di Confartigianato Cesare Fumagalli illustrando nel dettaglio le proposte - di misure che per le imprese significherebbero molto: basti soltanto pensare che la crisi del credito è già costata alle imprese 12,5 miliardi e che i ritardi di pagamento della PA costano alle nostre imprese 1,7 miliardi di oneri finanziari”. Tra le proposte in materia fiscale per dare una boccata d’ossigeno alle imprese, la Confederazione chiede lo slittamento a novembre del pagamento delle imposte. “Anche in questo caso – spiega Fumagalli - nessun ‘regalo’, ma un semplice differimento che avrebbe il vantaggio di lasciare liquidità alle imprese e di dare un segnale di fiducia agli imprenditori”. “Trasformiamo la crisi in opportunità per far ripartire l’economia – ha detto Guerrini - e per valorizzare, nei fatti e non solo a parole, le piccole imprese”. Per realizzare questo obiettivo, Confartigianato propone anche, in attuazione dei principi europei contenuti nello Small Business Act, di istituire, presso la Presidenza del Consiglio, l’Agenzia per le micro e piccole imprese con il compito di favorire lo sviluppo delle aziende con meno di 50 dipendenti e di predisporre il Rapporto annuale sulla piccola impresa del Presidente del Consiglio. Tra i compiti dell’Agenzia indicati da Confartigianato vi è anche l’analisi di impatto preventivo sulle piccole imprese dei disegni di legge e degli schemi di decreti legislativi e la verifica di impatto successivo degli atti normativi. Il Presidente di Confartigianato ha concluso il suo intervento, sottolineando che “queste proposte, che sono il frutto di chi in mezzo alle imprese vive tutti i giorni, servono per valorizzare le piccole imprese e quindi far ripartire l’economia”. Positive le risposte dei Parlamentari intervenuti all’incontro. Un’iniziativa unanimemente apprezzata nelle parole dei Deputati e dei Senatori “per il metodo e il merito”, capace “di porre davanti agli occhi della politica le difficoltà e le esigenze della micro e piccola impresa italiana”. In assenza di “una sede comune di confronto tra politica e rappresentanti del mondo economico”, come ha denunciato l’On. Savino Pezzotta (UdC), intervenendo nel corso del dibattito, Confartigianato ha creato quell’ambiente di confronto necessario per sostenere l’azione delle micro e piccole imprese. Lo ha confermato la Sen. Maria Leddi Maiola (PD), presidente dell’Intergruppo parlamentare per il monitoraggio del credito alle Pmi e del saldo dei pagamenti della pubblica amministrazione. “Conosciamo molto bene i problemi delle micro e piccole imprese. Posso confermarvi che come Intergruppo - ha assicurato la Senatrice - lavoreremo sulle vostre proposte per sciogliere il cosiddetto “credit crunch”, per recuperare i crediti della Pubblica Amministrazione nei confronti delle imprese e per introdurre un’efficace azione di semplificazione nella burocrazia italiana”. “Problemi significativi e reali, a cominciare dalla vostra denuncia a favore dell’autoriparazione e di tutta la filiera automobilistica dell’artigianato”, ha aggiunto Pezzotta. “L’Italia ha bisogno di un patto di coesione nazionale. Ognuno deve assolvere al proprio dovere. Le banche che ricevono soldi per garantire liquidità alle imprese non possono negare loro i finanziamenti, così come lo Stato non può astenersi dal pagare i debiti alle micro e piccole imprese”. Il senatore Valter Zanetta (PdL) ha espresso il proprio appoggio alla proposta confederale di un “potenziamento dei tradizionali strumenti creditizi dell’artigianato, come i Consorzi Fidi”, confermando l’assoluta necessità di risolvere i problemi legati al pagamento delle fatture da parte della Pubblica Amministrazione. Il senatore Francesco Casoli (PdL) ha preso la parola per sottolineare “come il “Piano Casa” che il Governo si appresta a varare interviene già a favore di tutta la filiera dell’edilizia, e di conseguenza di molti settori dell’artigianato”. Il dibattito si è spostato sull’importanza delle reti d’imprese, dei consorzi e della dimensione d’impresa. Numerosi i parlamentari che hanno annunciato di fare proprie le proposte di Confartigianato in materia, confermando la necessità espressa da Cesare Fumagalli di definire “giuridicamente la rete tra imprese, considerando che le associazioni temporanee d’imprese hanno alcune significative lacune”, come quelle relative al patrimonio societario. La senatrice Anna Rita Fioroni (PD) ha apprezzato la proposta confederale di istituire un Commissario straordinario per la semplificazion


CRISI Da Confartigianato ‘pacchetto’ di proposte al Parlamento Il Presidente Guerrini: “Terapia d’urto strutturale per il 99,4% delle imprese italiane. Subito un Commissario straordinario anti-burocrazia”

Misure immediate per ridare ‘ossigeno’ alle piccole imprese e interventi strutturali per semplificare l’attività imprenditoriale e assicurarne la continuità.Leggere di più


DallíAbi ëapertura di creditoí alle piccole imprese. Oggi al via il tavolo con Confartigianato per individuare interventi a sostegno dellíeconomia reale.

Un incontro di portata quasi storica quello che oggi ha visto riuniti intorno allo stesso tavolo i vertici dellíAbi (Associazione Bancaria Italiana), di Confartigianato, Leggere di più


CRISI - Pacchetto proposte al Parlamento

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incontro confartigianato ABI

Dall'Abi 'apertura di credito' alle piccole imprese. Al via il tavolo con Confartigianato per individuare interventi a sostegno dell'economia reale