Confidi, il modello “Made in Italy” sbarca in Oriente
Confartigianato sbarca in Estremo Oriente per “esportare” il modello dei Consorzi di garanzia fidi artigiani. L’obiettivo del progetto “Nihao” è quello di ampliare e rafforzare le alleanze con le Organizzazioni imprenditoriali e le micro e piccole imprese di due paesi asiatici, la Cina ed il Vietnam. Tappe intermedie del progetto, i due corsi di formazione recentemente tenuti in Cina da Luciano Consolati, responsabile del settore credito di Confartigianato, e Andrea Bianchi, vicedirettore di Artigianfidi Varese. Se il primo corso, indirizzato ai manager delle associazioni di garanzia già esistenti, ha centrato l’attenzione sul ruolo dei confidi nel mondo produttivo italiano, il secondo, dedicato agli operatori di sportello, ha approfondito le pratiche e gli strumenti operativi dei Consorzi fidi.<BR> <b>Il progetto NIHAO</b><BR> Il “Progetto Nihao” rappresenta una possibilità reale per conoscere, approfondire e capire le opportunità del mercato creditizio asiatico, in particolare della Cina meridionale e del Vietnam settentrionale, dove replicare quello che sembra essere diventato uno dei migliori prodotti dell’artigianato “Made in Italy”: il sistema dei Consorzi di garanzia fidi. Con la tedesca Sequa, la cinese Guangdong Credit and Guarantee Association e la vietnamita Bac Giang Association Small and Medium Enterprises, Confartigianato vuole aprire il mercato asiatico al modello italiano dei Confidi. In particolare, il mercato di sette aree produttive locali: le sei province della Cina meridionale, Guangdong, Gansu, Guizhou, Sichuan, Yunnan e GuanXi, e la regione settentrionale del Vietnam. Il partner cinese della missione, infatti, ha già annunciato che al termine del progetto replicherà nella regione del Guangdong un sistema di garanzia creditizia ispirato a quello artigiano italiano, che possa accompagnare le imprese locali nel proprio percorso di sviluppo.<BR> <b>Il mercato asiatico</b><BR> Confartigianato è arrivata in Asia per “preparare ed assistere le associazioni imprenditoriali locali, per rafforzare le cooperative di garanzia già esistenti e per crearne di nuove, nella prospettiva di promuovere e rafforzare la micro imprenditoria nei distretti locali”. Distretti dove la crisi economica mondiale ha recitato soltanto una parte secondaria nel più generalizzato andamento negativo. Ma quelle coinvolte da Confartigianato sono due tra le più grandi aree manifatturiere cinesi che, in vista di un rapido rilancio, sono pronte ad investire, e molto, nei diversi settori produttivi, ampliando ancor di più la gamma di opportunità economiche legate al mercato asiatico. Un mercato che rappresenta da sempre un nodo strategico per l’economia mondiale. Con una bilancia commerciale in attivo di 371 miliardi di dollari, ed un’inflazione stabile sui 4 punti percentuali, la Cina è una piazza estremamente interessante per fare impresa, una piazza dove occorre poco più di un mese per avviare un’attività. La difficile congiuntura economica attuale ha avvicinato l’Italia a questo spicchio di Asia, dove la crisi è riuscita ad aprire nuovi scenari e nuove opportunità di sviluppo. Nel corso di quella stessa crisi, a migliaia di chilometri di distanza, l’Italia ha potuto confermare il valore e la resistenza dei Consorzi di garanzia fidi artigiani.<BR> <b>Il modello dei Confidi</b><BR> In Cina, Vietnam e Germania, le associazioni di credito e garanzia hanno seguito una dinamica dall’alto verso il basso, come strumento voluto dal sistema creditizio e messo a disposizione degli imprenditori. In Cina, ad esempio, la sola Banca Centrale controlla una fetta importante del pur vasto mercato creditizio nazionale. In questi Paesi, dunque, esiste una forte presenza delle Istituzioni nell’organizzazione dei Confidi. I Consorzi italiani, invece, nascono come uno strumento di mutualità tra imprenditori, creati da loro stessi per facilitarne l’accesso al credito ed il conseguente sviluppo imprenditoriale. Una risorsa nata nel territorio, nel tessuto imprenditoriale, e che ha saputo disegnare una parabola ascendente, dal basso verso l’alto. Oggi, il mercato asiatico vuole il modello artigiano dei Consorzi di garanzia fidi per uscire dalla crisi e per scongiurarne di nuove, per abbandonare i rigidi schemi centralistici, aprendosi alla concorrenza e cercando di ridurre l’alta percentuale di insolvenza fatta registrare dalle imprese nei confronti delle banche. Insolvenza che, nel sistema mutualistico italiano, è praticamente inesistente.<BR> <b>Le prossime tappe del progetto</b><BR> Dopo gli incontri di Canton per l’avvio del progetto, lo studio dei sistemi creditizi e legislativi in Cina e Vietnam e i due corsi di formazione organizzati in Cina, il prossimo appuntamento ufficiale del progetto NIHAO sarà lo “study tour” di giugno, quando 12 funzionari cinesi, selezionati tra quelli che hanno preso parte ai corsi, verranno in Italia per vivere l’attività quotidiana dei Consorzi fidi di Varese e della Lombardia. Tappa conclusiva della missione sarà il workshop di Guangzhou, dove le Associazioni imprenditoriali coinvolte inizieranno a tracciare il nuovo corso dei Consorzi asiatici: più snelli ed efficaci, più vicini alle imprese e agli imprenditori, ma, soprattutto, ispirati al modello consolidato in Italia da Confartigianato.
Campagna Alzheimer, 120 piazze italiane per la seconda edizione della manifestazione
La seconda Giornata nazionale per la prevenzione dell’Alzheimer ha portato più di 150mila cittadini nelle piazze di oltre 120 comuni italiani, tra capoluoghi di provincia e piccoli centri. Migliaia i questionari raccolti presso gli stand dell’Anap e dell’Ancos, le due sigle di Confartigianato Persone che hanno organizzato la manifestazione in collaborazione con la Croce Rossa Italiana, il Dipartimento di Scienze dell’Invecchiamento dell’Università Sapienza di Roma e la FIMeG, la Federazione Italiana Medici Geriatri. “Possiamo affermare con soddisfazione - esordisce Enzo Ciccarelli, presidente dell’Anap Confartigianato - che anche questa seconda edizione è riuscita nel migliore dei modi. Lo dimostrano i numeri eccezionali ottenuti dalla manifestazione e l’entusiasmo con cui le nostre Associazioni locali hanno portato in piazza l’impegno di Confartigianato Persone contro una delle più terrificanti malattie della terza età. Un grazie particolare va alla Croce Rossa Italiana e alle Associazioni locali di volontariato che hanno contribuito alla buona riuscita della manifestazione. Ora, il nostro impegno sarà quello di consegnare al team di ricercatori della Sapienza i nuovi questionari raccolti, ampliando la banca dati sulla quale sta lavorando la comunità medico-scientifica”. Parte integrante della campagna nazionale voluta dall’Anap, con tre dottorati di ricerca già finanziati, la giornata del 28 marzo è stata l’occasione per offrire ai cittadini la possibilità di testare la propria predisposizione all’insorgere dell’Alzheimer in maniera semplice, efficace e gratuita, analizzando le proprie abitudini alimentari e comportamentali, parlandone, eventualmente, con un medico della Croce Rossa o con uno dei geriatri presenti ai gazebo allestiti da Confartigianato Persone. “La manifestazione - riprende Ciccarelli - ha dato i frutti che speravamo: in primo luogo una massiccia sensibilizzazione su un male che troppo spesso viene ignorato”. Secondo i dati del rapporto Alzheimer elaborato dall’Ufficio studi di Confartigianato, infatti, in Italia, ogni anno, si registrano 150mila nuovi casi di demenza senile, 80mila dei quali causati esclusivamente dall’Alzheimer. Secondo l’Istat, le demenze senili riguardano lo 0,5% della popolazione italiana ed in particolare le donne, colpite, in percentuale, il doppio rispetto agli uomini. Nonostante questi numeri impressionanti, però, in Italia si fa poco per aiutare le famiglie. Dal punto di vista sociale ed economico. Ogni anno, infatti, le famiglie italiane spendono per l’assistenza ai propri malati di Alzheimer l’equivalente di un punto percentuale del Pil nazionale, circa 15 milioni di euro, quasi 55mila euro l’anno a famiglia. Spese che, neanche a dirlo, gravano quasi esclusivamente sui bilanci delle famiglie stesse. Secondo Confartigianato ciò è anche conseguenza dello sbilanciamento della spesa pubblica sociale. In Italia, infatti, il livello di spesa sociale sul PIL - al netto delle pensioni – è del 12,1%, di 4,3 punti inferiore alla media europea. Inoltre, tra il 1996 ed il 2007, la spesa delle Regioni ed Enti locali per interventi di protezione sociale è cresciuta del 72,3%, a fronte di un aumento del 79,2% della spesa per gestire gli aspetti burocratici delle stesse Amministrazioni locali. Risultato: la percentuale degli anziani oltre i 65 anni che utilizzano i servizi domiciliari è pari all’1% della popolazione, rispetto al 5,5% della Gran Bretagna, al 6,5% della Germania e al 10% della Scandinavia. Confartigianato ha anche rilevato che il 79,1% delle famiglie italiane con disabili (pari a 1.885.498 nuclei familiari) non riceve alcuna assistenza domiciliare pubblica. E il 71,7% delle famiglie con disabili (1.709.801 nuclei familiari) non si avvale di alcuna assistenza, né pubblica né a pagamento. Addirittura vi sono 37.405 famiglie composte da persone sole disabili o con tutti i componenti disabili che non possono contare sull’aiuto di nessuno. E ancora, Confartigianato ha calcolato che vi sono 770.389 famiglie con disabili (pari al 32,3% del totale delle famiglie italiane con disabili) che dichiarano che avrebbero bisogno di assistenza sanitaria a domicilio. Problemi che, per essere risolti, richiedono la collaborazione di tutta la società. “Il nostro obiettivo finale - aggiunge Enzo Ciccarelli, presidente dell’Anap Confartigianato - è quello di creare una rete sociale, medica ed accademica che possa ovviare ai limiti e alle carenze del sistema assistenziale italiano”.
- Sicurezza del lavoro - Da Confartigianato giudizio positivo. Il Vice Presidente Giorgio Merletti: “Utili modifiche per garantire sicurezza senza burocrazia ed accanimento sanzionatorio”
Il Vice Presidente di Confartigianato Giorgio Merletti esprime un giudizio positivo sullo schema di decreto legislativo sulla sicurezza del lavoro approvato oggi dal Consiglio dei Ministri che integra e modifica le norme contenute nel Testo Unico emanato nell’aprile 2008.Leggere di più
Sicurezza del lavoro - Giorgio Merletti
SICUREZZA DEL LAVORO - Da Confartigianato giudizio positivo. Il Vice Presidente Giorgio Merletti: Utili modifiche per garantire sicurezza senza burocrazia ed accanimento sanzionatorio
La crisi dell’autotrasporto approda a Bruxelles
I problemi del trasporto merci su ruota europeo cercano una soluzione a Bruxelles. Dopo che le politiche nazionali dei principali Paesi UE hanno contribuito a sospingere il comparto sull’orlo del barato, le imprese del settore, rappresentate dall’Uetr, provano la carta dell’Europa. I principali dossier del trasporto comunitario sono stati illustrati dal Presidente dell’Uetr e di Confartigianato Trasporti Francesco Del Boca ai massimi livelli politici e istituzionali dell’Unione europea nel corso della conferenza annuale dell’organizzazione che rappresenta quasi 200.000 tra micro, piccole e medie imprese del comparto, per un totale di 415.000 veicoli. All’evento, che si è tenuto il 19 marzo presso il Comitato Economico e Sociale Europeo, hanno partecipato, tra gli altri, Johann Friederich Colsman, membro di Gabinetto del Vice Presidente della Commissione Europea e Commissario responsabile per la politica dei trasporti Antonio Tajani; Staffan Nilsson, Presidente del Gruppo III (che riunisce i rappresentanti delle organizzazioni degli artigiani, degli agricoltori, delle PMI, e dei liberi professionisti); l’Eurodeputato Said Al Khadraoui, già rapporteur al Parlamento Europeo della modifica della direttiva “Eurovignette”. Il senso dell’incontro è stato riassunto efficacemente da Del Boca: “La Commissione vuole oggi capire dove andrà il mondo dei trasporti: l’Uetr in quanto associazione europea di categoria è pienamente disponibile a fornire il proprio contributo. Contributo, non solo nel senso di capire dove andremo, ma prima ancora per definire dove siamo”. Dove siamo, Del Boca lo ha detto chiaramente, sottolineando le gravi difficoltà che sta attraversando il comparto soprattutto a causa dell’attuale congiuntura economica e finanziaria. A rendere difficile la vita delle imprese pesa anche la mancata “armonizzazione e liberalizzazione dei mercati” che per Del Boca rappresenta un “obiettivo importante e certo condivisibile”, ma la cui soluzione può essere rinviata, o almeno perseguita parallelamente all’attuale emergenza che invece deve essere affrontata subito. “Dopo il superamento della crisi – spiega del Boca - che tutti ci auguriamo avvenga il prima possibile, si deve garantire non più, solo, la sopravvivenza delle imprese, bensì una vita economica che sia sana nell’ambito di una concorrenza leale”. Tra gli “strumenti” e le “giuste politiche” che il Presidente dell’Uetr ha indicato ai rappresentanti della UE come “necessari per consentire un pieno sviluppo della competitività e dunque della crescita economica delle imprese”, si trovano alcune delle iniziative - chiaramente riformulate in chiave europea - che Confartigianato Trasporti ha posto a base del dialogo con il Governo italiano. In particolare Uetr ha sollecitato l’istituzione di un Osservatorio europeo per monitorare i costi del settore e di un meccanismo comunitario per permettere alle imprese di recuperare i costi del trasporto in fattura. Sollecitate anche la modifica della direttiva europea sui ritardi di pagamento e la revisione del regolamento sui tempi di guida e di riposo. E poi ancora, le richieste di “un regolamento comunitario per disciplinare l’attività di intermediazione”, l’”armonizzazione dei divieti in tutta l’UE”, il “Gasolio professionale” e la modifica della direttiva Eurovignette.