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Sicurezza impianti - Accordo Confartigianato - Federcasalinghe per manutenzione 'a regola d'arte' e a prezzi scontati


Il credito alle imprese si chiama Confidi

La crisi non arresta la crescita dei Confidi che anche nel 2008, annus horribilis per il sistema finanziario mondiale, mettono a segno risultati importanti, addirittura i migliori dell’ultimo decennio, sia per entità assoluta di finanziamenti garantiti, sia per numero di imprese associate, confermandosi uno strumento strategico per “facilitare” l’accesso al credito delle piccole imprese. Lo scorso anno, quando circa 3 imprese su 10 hanno denunciato maggiori difficoltà nei rapporti con le banche (fonte dati: Ufficio Studi Confartigianato), il sistema dei 192 Confidi artigiani di Fedart Fidi ha concesso garanzie per 6,3 miliardi di euro alle 730 mila imprese associate, rispetto al 2007 quando i finanziamenti garantiti sono stati pari a 6,08 milioni di euro e le imprese beneficiarie 715 mila. Con il principale risultato che oggi quasi un imprenditore artigiano su due si rivolge ai Confidi per le proprie esigenze finanziarie e per dialogare più positivamente con le banche. La conoscenza diretta della imprese si conferma la carta vincente dei Confidi anche per ridurre le insolvenze: il tasso netto di sofferenza, nel 2007, risulta molto contenuto, pari in media al 2,3%, con una netta differenza rispetto alle sofferenze registrate dal sistema bancario sui finanziamenti al settore artigiano. Il Veneto, con 1.127 milioni di euro di finanziamenti garantiti nel 2007 dai Confidi artigiani guida la classica delle regioni più attive nell’utilizzo dello strumento. Segue al secondo posto la Toscana con 897 milioni, e al terzo la Lombardia con 814 milioni. Sono questi i dati principali che emergono dalla 12a edizione dell’indagine di Fedart Fidi sui Confidi artigiani, presentata il 1° aprile a Roma presso la sede del Cnel, da Fedart Fidi, la Federazione Nazionale Unitaria dei Consorzi e Cooperative Artigiane e di Garanzia promossa da Confartigianato, Cna e Casartigiani e presieduta da Daniele Alberani. All’incontro ha partecipato, tra gli altri il Segretario Generale di Confartigianato Cesare Fumagalli. “Complessivamente la crisi del credito da luglio 2007 ad oggi - ha detto Fumagalli intervenendo alla presentazione dell’indagine - è costata alle imprese 12,5 miliardi di euro di maggiori oneri finanziari. L’esigenza di liquidità è l’emergenza numero uno per le piccole imprese. In questo contesto il ruolo dei Consorzi fidi assume un’importanza straordinaria per offrire credito su misura alle PMI, soprattutto se si considera che, da luglio 2007 ad oggi, mentre i tassi BCE sono diminuiti dal 4% all’1,5%, i tassi di interesse applicati dalle banche alle piccole imprese sono calati dal 4,92% al 4,74%. Il sistema dei Confidi va certamente potenziato e valorizzato, è un sistema su cui investire”. Dalla ricerca emerge che il rapporto tra Confidi e Banche (sono oltre 2.000 le convenzione attive) è sostanzialmente positivo, nonostante due Confidi su tre (64,7%) abbiano rilevato un irrigidimento nelle procedure di valutazione del merito creditizio. Un dialogo che non si è mai interrotto e che ha impedito che tra banche e imprese si generasse un pericoloso “corto circuito" – per utilizzare una definizione del Presidente di Fedart Fidi Daniele Alberani – che, in assenza dell’effetto “cuscinetto” dei Confidi, avrebbe ridotto ancora maggiormente la possibilità delle imprese di ottenere nuove linee di finanziamento o, addirittura, di mantenere quelle in essere. “L’esito più dirompente della crisi - ha osservato Alberani – è stato quello di aver fortemente minato, quasi annullato, un fattore fondamentale che sta alla base di qualsiasi scambio o attività economica: la fiducia. La fiducia nel sistema finanziario ha subito un’erosione sostanziale e ci vorrà del tempo per ripristinarla; il timore di un rischio sistemico ha paralizzato il mercato interbancario, riducendo il flusso di liquidità nel sistema. In questo quadro, in cui la preoccupazione principale era quella di impedire che le difficoltà del sistema finanziario si ripercuotessero totalmente sull’economia reale, si colloca la “riscoperta” del sistema dei Confidi che diventano “quasi per incanto” l’elemento chiave per impedire il “corto circuito” tra sistema bancario e imprese. Una riscoperta che ci fa piacere, ma allo stesso tempo ci preoccupa per il carico di responsabilità che viene affidata al nostro sistema, tanto più considerando la fase di grande trasformazione che lo stesso sta attraversando”.


Studi di settore: Al via i correttivi per adeguarli agli effetti della crisi

Il percorso condiviso da Confartigianato per riallineare la ‘normalità economica’ delle imprese, rappresentata dagli studi di settore, all’attuale quadro economico profondamente modificato dalla crisi, ha raggiunto un nuovo importante risultato: la Commissione degli Esperti per gli studi di settore, nella seduta del 2 aprile, ha dato il via libera ai correttivi che si applicheranno con “Gerico 2009” al fine di tener conto degli effetti congiunturali sul reddito delle imprese. La Commissione, l’organismo che riunisce l’amministrazione finanziaria, la Società per gli studi di settore (SoSe) e le associazioni di categoria, tra le quali Confartigianato, è giunta anche alla conclusione che gli studi di settore dovranno essere applicati con grande cautela ai fini dell’accertamento fiscale, in particolare per il periodo d’imposta 2008, e più in generale, per gli anni in cui perdurerà la crisi. Sull’avvertimento ha pesato il parere di Confartigianato e delle altre organizzazioni della piccola impresa, che hanno sottolineato come, nonostante l’attento lavoro svolto dalla Commissione, non è possibile essere certi che l’applicazione degli studi al 2008 potrà cogliere alla perfezione la situazione dei contribuenti interessati. Con tutte le possibili conseguenze sul piano degli accertamenti. La raccomandazione è contenuta in un documento approvato al termine della seduta, in cui la Commissione di Esperti sottolinea che “in relazione ai periodi d’imposta 2008 e 2009 interessati da notevoli modifiche nel mercato provocate dalla crisi, il risultato degli studi di settore sia accompagnato in sede di accertamento anche da altri elementi in grado di rafforzare ulteriormente la pretesa tributaria”. Da qui l’invito all’Agenzia delle Entrate ad adottare particolare prudenza in sede di accertamento “nelle situazioni in cui gli scostamenti saranno di lieve entità”. La Commissione avverte anche che si tratta di un primo step di correttivi ai quali seguiranno nel 2010 - ai fini dell’attività di controllo - ulteriori interventi sulla base di una più ampia e precisa disponibilità di dati e delle dichiarazioni acquisite per il 2008. La Commissione degli Esperti ribadisce con forza che l’adeguamento agli studi di settore deve avvenire solamente qualora il contribuente si riconosca nella stima dei ricavi effettuata da Gerico, esortando, in caso di mancato adeguamento, ad annotare nell’apposito campo dell’allegato le situazioni che hanno determinato lo scostamento dal ricavo stimato. D'altro canto, l'Organismo ha richiamato tutti, associazioni, professionisti e Osservatori regionali, a segnalare con tempestività "ed in modo documentato situazioni particolari e ripetutamente riscontrate nelle quali si ritiene che il contribuente non debba adeguarsi". Per Confartigianato l’approvazione dei correttivi - che valida una metodologia più che i risultati, perché questi si vedranno concretamente solo più avanti - conferma la bontà dell’intero percorso tracciato dalla Commissione degli Esperti degli studi di settore nella seduta dello scorso 6 novembre, un percorso reso possibile anche dall’importante contributo delle Organizzazioni di categoria. Coerentemente con la road map stabilita dagli Esperti, il Governo, a poche settimane dalla prima seduta della Commissione ha inserito nel decreto legge n. 185 del 29 novembre 2008, i primi due correttivi allo strumento, prevedendo la revisione straordinaria degli Studi in chiave congiunturale e la riduzione delle sanzioni nei casi di adesione agli inviti di contraddittorio. Il Decreto ha stabilito anche che gli studi possono essere integrati, tenendo conto dei dati della contabilità nazionale, con gli elementi acquisibili presso istituti ed enti specializzati nella analisi economica, nonché degli osservatori specializzati. Nel mese di febbraio, la SoSe ha dato il via a una campagna di raccolta dati per monitorare la situazione di crisi delle imprese e dei lavoratori autonomi soggetti agli studi di settore. Il lavoro di raccolta e di analisi delle informazioni è stato possibile anche grazie all’impegno di Confartigianato che ha fornito un campione per verificare l’effetto dei correttivi direttamente sul periodo d’imposta 2008. In un mese alla SoSe sono giunte circa 300.000 posizioni, un numero estremamente rilevante confermato anche dal Sottosegretario di Stato al Ministero dell'Economia e delle Finanze Daniele Molgora, il 12 marzo, in una interrogazione parlamentare. Una nuova occasione per la verifica degli effetti della crisi sulle imprese, e di conseguenza della capacità degli Studi di ritrarre adeguatamente la normalità economica delle stesse, è arrivata in occasione della presentazione delle dichiarazioni IVA semplificate dell’anno 2008. Sempre nel mese di febbraio, Confartigianato e le altre Organizzazioni del settore hanno promosso un incontro con il Direttore dell’Agenzia delle Entrate Attilio Befera, che ha dato concreta attuazione a quanto già convenuto nella seduta di novembre della Commissione degli Esperti.


Giampietro Omati nominato componente del Consiglio di Amministrazione di Fiera Milano Spa Cesare Fumagalli: “Riconoscimento per Confartigianato e per tutto l’artigianato”

Giampietro Omati, Coordinatore delle attività di Segreteria Generale di Confartigianato, è stato nominato componente del Consiglio di Amministrazione di Fiera Milano Spa.Leggere di più


CREDITO - Presentata l'indagine annuale di Fedart Fidi sui Confidi artigiani In crescita l’attività dei Consorzi fidi: 6,3 miliardi i finanziamenti garantiti erogati nel 2008

I Consorzi Fidi sono l’arma più efficace contro la crisi finanziaria i cui effetti su artigiani e piccole imprese sono già molto pesanti in termini di restrizione del credito bancarioLeggere di più


Nomina Giampiero Omati Cda Fiera Milano

Giampiero Omati nominato componente del Consiglio di Amministrazione di Fiera Milano Spa