Confartigianato misura la Qualità della Vita dell’Impresa A Bolzano e nel Nord Est le migliori condizioni per fare impresa, la maglia nera a Crotone e alla Calabria

Bolzano, è la provincia italiana dove esistono le condizioni migliori per fare impresa. Seguono Trento, Ravenna, Rimini e Reggio Emilia.Leggere di più


RAPPORTO

RAPPORTO: Indice della qualità della vita dell'impresa 


Sistema Moda: Firmato il protocollo europeo anticrisi

I problemi del settore Moda cercano una risposta a Strasburgo. A pochi giorni dall’appuntamento elettorale europeo, Confartigianato, le altre organizzazioni imprenditoriali della filiera TAC (Tessile, Abbigliamento, Calzaturiero) e i sindacati del settore, hanno tracciato la rotta che dovranno seguire i futuri europarlamentari italiani per aiutare il comparto ad uscire dall’attuale crisi. Le proposte ai candidati della legislatura Ue 2009-2014 sono contenute in un protocollo presentato a Milano lo scorso 3 giugno. Anche se la parte centrale del documento è occupata dalle azioni necessarie per rimettere in moto il settore, i firmatari tuttavia vanno oltre. E rivendicano un ruolo attivo nella “partecipazione alla definizione sia di misure di intervento di impatto immediato che di politiche di più ampio respiro, che sostengano e orientino l’attività della Commissione Ue nella direzione di uno sviluppo sostenibile e coerente con lo scenario competitivo mondiale”. Una condivisione di responsabilità giustificata dal peso che esercita il settore sull’economia del Paese (“70 miliardi di euro di fatturato, oltre 38 in esportazioni, 18 di contributo all’attivo della bilancia commerciale, 757mila addetti nella sola componente manifatturiera”) e dalle previsioni per il 2009, tutt’altro che rosee: “un anno particolarmente critico” a causa “della debolezza del mercato nazionale e del forte rallentamento delle esportazioni in tutti i mercati di sbocco”, che già hanno caratterizzato il 2008”. Dal punto di vista pratico il punto di incontro e di scambio tra le associazioni che rappresentano le imprese del comparto e gli eurodeputati italiani potrebbe avvenire attraverso la creazione di un intergruppo per il settore Moda “che diventi – si legge nel documento – uno spazio di confronto costante”, “una officina delle idee e delle proposte che vadano a concretizzarsi in misure rispondenti alle esigenze della filiera tessile”. Nel protocollo vengono condivise le priorità d’azione espresse da tempo da Confartigianato: assicurare e rendere più fluido il credito alle aziende; rafforzare la politica industriale UE nei confronti delle piccole imprese; potenziare gli ammortizzatori sociali. La parte più articolata del documento è quella in cui le associazioni firmatarie riassumono le iniziative per il sostegno diretto della filiera. Tra le proposte, trovano spazio anche progetti fermi da tempo sui tavoli di Bruxelles. Tra questi c’è il dossier relativo al Made In, l’indicazione obbligatoria in etichetta dei paesi d’origine per tutti i prodotti della moda importati nell’Unione Europea da Paesi Terzi che per Confartigianato e le altre organizzazioni va rimesso al più presto sui binari. Tra le altre proposte sollecitate: la reciprocità delle regole del commercio internazionale; il rafforzamento delle misure antidumping e antisovvenzioni; la creazione di un patto sociale europeo come motore di una maggiore occupazione qualitativa e quantitativa; la lotta alla contraffazione e una vigorosa difesa del marchio d’origine.


Confartigianato Trasporti tira le somme

Quanto ‘vale’ - espressa in euro - l’azione sindacale svolta da Confartigianato Trasporti a tutela delle piccole imprese del settore nel 2008? Considerando solo i ristorni che derivano dai principali provvedimenti presi dal Governo a supporto delle imprese del comparto (sconto sulle accise, contributi Inail, pedaggi autostradali, indennità di trasferta), con riferimento a un’azienda con un solo veicolo, la cifra è di 11.557,58 euro. Oltre undicimila euro che rientrano nella cassa di ogni singola impresa grazie al lavoro svolto dall’Associazione. Ma attenzione, gli importi ristornati crescono di entità con l’aumentare del numero di veicoli impiegati: per la fascia più alta, undici automezzi, arrivano a ben 127.133,38 euro. E non finisce qui. La lista dei benefici ottenuti da Confartigianato Trasporti è ancora lunga e mettendo in fila tutti i provvedimenti gli importi recuperabili salgono a circa 15.000 euro. Per ogni veicolo, infatti, bisogna dedurre le seguenti cifre: 300 euro relativi al recupero del costo del Servizio Sanitario Nazionale pagato sui premi RC auto nel 2007; da 150 a 700 euro sulla tassa di possesso pagata nel 2008 (35% del bollo per i veicoli di massa complessiva compresa tra 7.5 e 11,5 tonnellate – 70% per i veicoli di massa complessiva superiore a 11,5 ton.). C’è poi da calcolare la deduzione forfetaria delle spese non documentate riservata alle imprese più piccole, quelle con un solo automezzo, che prevede i seguenti importi giornalieri: 56 euro per i trasporti effettuati dall’imprenditore oltre il Comune in cui ha sede l’impresa; 92 euro per quelli effettuati al di fuori dei confini della regione; 19,6 per quelli effettuati all’interno del Comune. Infine va considerata l’esclusione dall’imponibile del 28% delle somme percepite dagli autotrasportatori per lavoro straordinario prestato nel 2008. Sommando tutte le deduzioni, Confartigianato Autotrasporto stima che le imprese del settore possano contare su un abbattimento dei costi tra il 9% e il 13% a seconda della classe dimensionale. Importi che possono fare la differenza tra un bilancio in rosso e uno di segno positivo. Se quelle elencate sono le misure che hanno già prodotto risultati concreti sui bilanci delle imprese, bisogna mettere in conto anche i fondi stanziati nel 2008 e attualmente in via di erogazione il cui totale supera i 640 milioni di euro. Scendendo nel dettaglio, il Governo ha stanziato 77 milioni di euro complessivi (anni dal 2007 al 2009) per incentivare le imprese all’utilizzo delle rotte marittime; 70 milioni di euro per il rinnovo del parco veicolare con automezzi euro 5; 200 milioni, provenienti dallo smantellamento di “Sviluppo Italia”, per sostenere le imprese con dipendenti (80mln), quelle monoveicolari (11Mln), per rifinanziare il fondo di Garanzia (50Mln) e il restante a sostegno di ulteriori investimenti nel settore. Dalla Finanziaria 2009 arrivano ulteriori 295 milioni di cui 120 per il rimborso di spese non documentate, 75 milioni il recupero del costo del SSN sui premi RC Auto, e 100 milioni tra rimborso bolli e pedaggi autostradali (anno 2007). Altri fondi arriveranno nel 2009 da tre provvedimenti attuativi approvati di recente. Il primo, per il quale il Governo ha previsto lo stanziamento di 50 milioni di euro, ha per obiettivo agevolare l’accesso al credito delle imprese di autotrasporto attraverso la concessione di garanzie fidejussorie. Ulteriori 16 milioni saranno resi disponibili attraverso due regolamenti approvati dal Consiglio dei Ministri il 21 maggio: 9 milioni per finanziare l’aggregazione delle imprese e 7 per la formazione nel settore.


Notizie IN BREVE: Taxi e Ncc, avviato il tavolo tecnico di confronto

Tassisti e Noleggiatori con conducente hanno iniziato a confrontarsi intorno al tavolo tecnico convocato dal Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti, di cui è titolare Altero Matteoli, per risolvere la querelle iniziata con il decreto “Milleproroghe”, che favoriva i taxi e limitava l’operatività degli Ncc, e proseguita con l’emendamento al decreto sugli incentivi auto che cancellava quelle correzioni. Il prossimo incontro è fissato per l’8 giugno 2009 a Roma.


Anziani e meno abbienti, un bonus da 50 euro per passare al digitale terrestre

Il passaggio al digitale terrestre procede secondo la marcia stabilita dal Ministero dello Sviluppo economico. Una marcia graduale, parziale per il momento. Inizialmente, infatti, saranno soltanto Rai 2 e Rete 4 ad abbandonare il vecchio segnale analogico per il digitale terrestre. Una rivoluzione partita dalla Sardegna, passata per il Trentino Alto Adige e le province del Piemonte occidentale e che toccherà la Valle d’Aosta, la Campania ed il Lazio, con la sola eccezione di Viterbo, prima di estendersi a tutte le altre Regioni italiane. Per i telespettatori, in ogni caso, cambierà poco o niente. Nelle televisioni degli italiani ci saranno immagini più nitide ed una gamma di servizi interattivi disponibili direttamente sul divano di casa. Oltre, ovviamente, ad un numero maggiore di canali rispetto al passato. L’unico disturbo per i telespettatori, oltre ad un’indigestione di acronimi inglesi e termini tecnici, sarà quello di acquistare un decoder digitale, l’apparecchio che trasforma il segnale portato in casa dalla tradizionale antenna televisiva, o un televisore di ultima generazione con un decoder incorporato. Per aiutare gli italiani meno abbienti a vivere questa “rivoluzione digitale”, il Governo ha stanziato un “buono sconto” da cinquanta euro per l’acquisto del decoder, apparecchio senza il quale, una volta completato il passaggio alla piattaforma digitale, non si potrà più vedere la tv. “Hanno diritto all’agevolazione gli abbonati dei comuni della Valle d’Aosta coinvolti nel passaggio dall’analogico al digitale, gli abbonati della provincia di Trento e dei 15 comuni delle province limitrofe (BZ, VR, VI) di età pari o superiore a 75 anni, da compiersi entro il 31/12/2009, gli abbonati piemontesi e dei comuni delle province limitrofe (CO, PV e SV) di età pari o superiore a 65 anni, da compiersi entro il 31/12/2009 e che abbiano dichiarato nel 2008, relativamente al 2007, un reddito pari o inferiore a 10mila euro. Infine, gli abbonati laziali, dell’intera provincia di Roma, Frosinone, Latina e Rieti e 26 comuni della provincia di Viterbo, e di 8 comuni umbri (TR) di età pari o superiore a 65 anni, da compiersi entro il 31/12/2009 e che abbiano dichiarato nel 2008 un reddito pari o inferiore a 10mila”. Usufruire del bonus è semplice ed immediato. Basterà recarsi in uno dei rivenditori che ha aderito all’iniziativa, l’elenco completo è disponibile sul sito internet www.decoder.comunicazioni.it, fornire gli estremi del proprio abbonamento tv per l’anno in corso, mostrare un documento d’identità ed il proprio codice fiscale. Il bonus, che ogni cittadino potrà chiedere una sola volta, vale soltanto per una tipologia di apparecchi, quelli interattivi, che permettono “la fruizione senza restrizione dei contenuti oltre ad una gamma di servizi in chiaro”.