IRAP, LE ENTRATE FANNO MARCIA INDIETRO
Allarme rientrato: le società di capitali non dovranno riscrivere i bilanci e le dichiarazioni dei redditi per adeguarsi ai recenti indirizzi interpretativi dell’Agenzia delle Entrate in materia di deducibilità dei costi Irap per autovetture, telefonia o spese di rappresentanza. L’Agenzia ci ripensa e tira un colpo di spugna sulla circolare n.36 dello scorso 16 luglio, con la quale aveva di fatto trasfuso all’IRAP le limitazioni di alcune spese a deducibilità limitata già previste in materia di imposte dirette. Una previsione che aveva gettato lo scompiglio tra professionisti e imprenditori. Un ripensamento non proprio spontaneo, piuttosto un’azione in risposta al durissimo intervento di Confartigianato e delle altre organizzazioni di rappresentanza delle piccole e medie imprese. In una lettera inviata al Direttore delle Entrate Attilio Befera a pochi giorni dalla pubblicazione della circolare n.36, il responsabile del settore fiscale della Confederazione congiuntamente a quelli di altre quattro associazioni, aveva sottolineato l’infondatezza dei chiarimenti in materia di Irap contenuti nel documento. Giungendo alla conclusione che i chiarimenti forniti erano sbagliati. Nel merito e nella tempistica. Sbagliati perché <i>“in contrasto con il dettato normativo”</i>, con <i>“i principi contabili in materia di bilancio”</i>, oltre ad arrivare fuori tempo massimo <i>“rispetto al corretto svolgimento degli adempimenti”</i>. Le società di capitali, infatti, nella generalità dei casi approvano i bilanci entro aprile con il relativo stanziamento delle imposte. Inoltre, alla data del 16 luglio, giorno in cui la circolare è stata diffusa, la maggior parte delle imprese aveva già effettuato i versamenti a saldo ed in acconto. <i>“E’ del tutto evidente </i>– è scritto tra l’altro nella missiva indirizzata a Befera – <i>che la tempistica con cui sono stati resi noti gli indirizzi interpretativi assume fondamentale importanza per quanto concerne l’adempimento spontaneo, tenuto conto che la norma era conosciuta dal 1° gennaio 2008 e la dottrina, da tempo, era orientata su differenti interpretazioni”</i>. Alle 22 del 22 luglio, a poche ore di distanza dalla dura presa di posizione Confederale (dura nei contenuti, cortese nella forma) l’Agenzia delle Entrate è tornata sui suoi passi diramando una nuova circolare che supera le criticità sollevate da Confartigianato. Nella nuova circolare le Entrate precisano, tra l’altro:<i> “Con tale intervento (circolare 36 del 2009 ndr) non si è inteso, né sarebbe stato possibile, reintrodurre il legame tra IRES e IRAP che è venuto meno a seguito dell’abrogazione dell’articolo 11-bis del decreto IRAP”</i>. Giungendo alla conclusione che:<i> “La circolare non altera in alcun modo il trattamento dei costi di produzione dedotti integralmente o in misura superiore, per i quali l’amministrazione non potrà opporre le forfetizzazioni del TUIR. Queste ultime, infatti, nel sistema dell’IRAP non hanno valore di presunzioni e non possono essere utilizzate dagli uffici per contestare l’inerenza dei costi dedotti”</i>. Insomma, si sarebbe trattato di un malinteso interpretativo.
AUDIZIONE AUTORITA’ PER L’ENERGIA ELETTRICA E IL GAS: PIU’ MISURE A SOSTEGNO DELLE PMI
Nel corso dell'audizione annuale dell'Autorità per l'energia, le Confederazioni delle PMI (Confartigianato, Cna, Confapi, Confcommercio, Confesercenti, Confagricoltura) hanno chiesto all'Autorita' più attenzione per le piccole e medie imprese.Leggere di più
Moratoria sui crediti alle imprese: si riunisce il tavolo tecnico Oggi la riunione in Confartigianato con i rappresentanti del Ministero dell’Economia, dell’Abi e delle organizzazioni imprenditoriali
Marcia a tappe forzate per la moratoria sui crediti, l’iniziativa a sostegno della liquidità delle piccole imprese lanciata dal Ministro dell’Economia e delle Finanze Giulio Tremonti, nel corso dell’Assemblea annuale dell’ABI lo scorso 8 luglio.Leggere di più
audizione autorità energia elettrica e gas
Audizione Autorità per l'energia elettrica e il gas: più misure a sostegno delle PMI
TAVOLO - MORATORIA CREDITI
Moratoria sui crediti alle imprese: si riunisce il tavolo tecnico. Oggi la riunione in Confartigianato con i rappresentanti del Ministero dell'Economia, dell'Abi e delle organizzazioni imprenditoriali
Moratoria sui crediti: Si riunisce il tavolo tecnico
Marcia a tappe forzate per la moratoria sui crediti, l’iniziativa a sostegno della liquidità delle piccole imprese lanciata dal ministro dell’Economia e delle Finanze Giulio Tremonti, nel corso dell’assemblea annuale dell’Abi lo scorso 8 luglio. Dopo il confronto politico sull’iniziativa, ospitato da Confindustria il 16 luglio, oggi a soli sei giorni di distanza, si è riunito nella sede di Confartigianato il tavolo tecnico che ha delimitato gli ambiti di applicazione dello strumento. Di questo passo, a breve, la ‘moratoria’ potrà dispiegare i suoi effetti benefici, consentendo la prosecuzione dell’attività di imprese ‘sane’ messe a rischio sopravvivenza da situazioni di temporanea illiquidità. Tra le ipotesi su cui si lavora c’è la sospensione delle rate dei muti con lo slittamento della quota capitale di 12 mesi, e l’esclusione dalla moratoria dei crediti che hanno la forma dell’incaglio. Tra le certezze, il fatto che si sta lavorando a una misura che le banche potranno applicare rapidamente e con facilità. Ancora aperta l’incognita di quali e quanti istituti di credito applicheranno la moratoria: l’adesione al protocollo dovrebbe avvenire, infatti, su base volontaria. Non sono previsti per il momento automatismi. La bozza dell’intesa tra banche, imprese e governo verrà presentata nel corso di un nuovo tavolo tecnico che si terrà martedì 28 luglio. La tempistica è fondamentale. L’auspicio dichiarato dal ministro Tremonti è quello di chiudere l’intesa prima della pausa estiva. Dello stesso avviso si è detto, tra gli altri, il segretario generale di Confartigianato Cesare Fumagalli, che ha confermato il timing. "La preoccupazione di tutti – ha dichiarato Fumagalli – è quella di offrire uno strumento che permetta la traduzione operativa più rapida possibile, perché la moratoria serve se entra in vigore rapidamente". Se nella prima fase della crisi gli interventi sono stati rivolti a garantire l’accesso al credito delle imprese, ora l’attenzione è orientata anche a prevenire alcune specifiche situazioni di sofferenza. Situazioni contingenti. Non problemi strutturali. Dal tavolo tecnico è emersa con chiarezza l’indicazione che il nuovo intervento sarà selettivo e non a pioggia, servirà per sostenere imprese ‘in bonis’, (ovvero che hanno tutte le caratteristiche per proseguire nella propria attività) e non per risuscitare artificialmente attività decotte. E’ ormai assodato che la misura si applicherà alle Pmi, "secondo la definizione dell’Unione europea - ha chiosato Fumagalli - e in particolare quelle che presentano un ragionevole margine di miglioramento rispetto alla situazione attuale, in modo che possano riprendersi senza essere aggravate dalla crisi". Il principio alla base della moratoria - emerso nel corso del tavolo tecnico di oggi in Confartigianato - è semplice: il Governo metterà a disposizione meccanismi di agevolazione che saranno definiti a breve con l’Associazione bancaria, a fronte dell’impegno delle banche a favorire il credito alle imprese. I meccanismi dovranno rispettare le regole, i criteri finanziari con cui opera il sistema bancario, e dovrà evitare situazioni di eccessivo incentivo alle imprese ad andare verso la ristrutturazione del debito. Un meccanismo, insomma, che non generi nessun tipo di abuso né da parte delle banche né da parte delle imprese. E che comunque rappresenti un vantaggio per le une e le altre. Nessuna delle due può infatti rimetterci. Alla riunione erano presenti i rappresentanti di Confartigianato, Confindustria, Abi, Confocommercio Cna, Confesercenti, Casartigiani, Cia, Confagricoltura, Coldiretti, Confcooperative e il dirigente generale del Dipartimento del Tesoro del ministero dell’Economia e delle Finanze Andrea Montanino.