Resturatori di beni culturali, si apre uno spiraglio

Si placano i venti di bufera che da mesi soffiano sulle oltre 13.000 imprese artigiane del restauro che rischiano di essere spazzate via dal mercato dal bando che dall’autunno 2009 detta le nuove regole per l’accesso alla professione. Il barometro non indica ancora il bel tempo - la questione non è ancora risolta - ma finalmente la lancetta scatta da tempesta a variabile. In altre parole, alcune notizie di segno positivo lasciano ben sperare. Partiamo dalla notizia più attesa perché arrivata sul filo di lana: il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, accogliendo una richiesta di Confartigianato ha fatto slittare al 30 giugno il termine per la presentazione delle domande per il conseguimento delle qualifiche professionali di “Restauratore” e di “Collaboratore restauratore” di beni culturali ed al 30 settembre quello per la trasmissione telematica delle attestazioni che certificano le esperienze lavorative maturate nel tempo. Spiragli per la revisione delle parti più contestate dell’articolo 182 del Codice dei beni culturali, quelle che secondo la Confederazione rischiano di cancellare un’intera generazione di restauratori impedendo la formazione di nuovi professionisti, sono arrivati in questi giorni dall’audizione del presidente di Confartigianato Restauro Claudio Macrì presso la VII Commissione del Senato. “Abbiamo registrato il vivo interesse da parte dei parlamentari di maggioranza e opposizione ad approfondire la questione. In molti hanno manifestato la disponibilità a presentare modifiche all’articolo 182 – spiega Claudio Macrì. Siamo speranzosi che all’orizzonte si profili la rivisitazione totale del provvedimento. Alle parti politiche abbiamo chiesto, infatti, un impegno più incisivo rispetto al recente passato”. Un maggiore impegno che Confartigianato ha sollecitato anche ai Governatori delle Regioni, sottolineando, in un documento, lo sconfinamento del legislatore nella sfera di competenza normativa regionale; un invasione di campo particolarmente evidente nel caso della regolamentazione della figura professionale del ‘collaboratore restauratore’. Intanto che il Ministero guidato da Bondi continua a non esprimersi sulla richiesta di Confartigianato di costituire un tavolo tecnico per smussare gli angoli più acuti dell’articolo 182, è attesa a breve la pronuncia del TAR sulla richiesta di annullamento dei provvedimenti del Codice del restauro avanzata dalla Confederazione. “Il Tar si esprimerà l’11 maggio. Confidiamo che i giudici ci diano ragione – sottolinea il Presidente di Confartigianato restauro Macrì - congelando le nuove misure per tutto il tempo che sarà necessario a riformulare quelle parti della norma che non riconoscono le competenze di quanti finora hanno garantito la conservazione del patrimonio artistico nazionale. Continuiamo a pensare, però, che a la questione non debba essere affrontata e risolta nelle aule dei tribunali ma in un tavolo tecnico costituito presso il Ministero dei Beni Culturali. Sul punto, a tutt’oggi, non abbiamo registrato nessuna apertura significativa da parte ministeriale”.


PATTO CAPRANICA - Al via il Patto del Capranica, la sigla unitaria per la rappresentanza dell’artigianato e del commercio

<b>Presidente, perché un soggetto unico della rappresentanza della micro e piccola impresa italiana, del commercio e soprattutto dell’artigianato? </b> “Innanzitutto, perché abbiamo sentito forte l'esigenza di avere una rappresentanza sindacale molto più pesante rispetto al passato. Il mondo che rappresentiamo è l'economia del Paese. Sotto la taglia dei venti addetti ci sta quasi tutta l’economia italiana, il 98,3% delle imprese. Queste imprese, oggi, hanno la necessità di avere una rappresentanza forte per poter indirizzare il decisore politico, a livello nazionale ma anche a livello territoriale, verso scelte che tengano conto del ruolo fondamentale svolto da questa dimensione d’impresa”. <b>L'accordo che verrà presentato il prossimo 10 maggio è il frutto dell’esperimento fatto nel 2006 dagli stessi protagonisti.</b> “Possiamo dire che è stato un percorso evolutivo. Vorrei ricordare, però, che l'iniziativa del Capranica nacque sotto una necessità ben precisa, la prima finanziaria di Visco, nel Governo Prodi, che aveva individuato in questo settore produttivo quello che avrebbe pagato il conto. Da quell’iniziativa del 2006, poi, abbiamo avuto un percorso che è stato relativamente lungo rispetto alla storia delle nostre Confederazioni e che è arrivato a compimento in questi giorni grazie al desiderio e alla voglia di mettere a fattor comune la rappresentanza di ogni segmento. L’obiettivo è quello di poter essere più forti, più credibili, di confermarci punto di riferimento per le imprese, ma anche per la politica e per le istituzioni”. <b>Quali sono le prime scadenze fissate sull'agenda politica del Capranica?</b> “La prima scadenza sarà una riflessione serena, ma al tempo stesso molto accurata, sui problemi fiscali. C’è, poi, una riflessione molto accurata sul tema della semplificazione e dello sfoltimento della burocrazia, che sono i due argomenti più sentiti dalle nostre imprese. La nuova associazione di rappresentanza del mondo dell'artigianato e del commercio deciderà poi, di volta in volta, quali saranno gli obiettivi prioritari sui quali puntare”. <b>In ogni caso, non parliamo di una vera e propria fusione tra le cinque Organizzazioni ma soltanto di una coalizione. </b> “Quella che presenteremo il 10 maggio è un’associazione tra le associazioni del commercio e dell'artigianato. È, quindi, un'associazione di secondo livello, che sta sopra alle Confederazioni storiche. Queste continueranno a svolgere il loro prezioso servizio sindacale ed i servizi di tutela delle imprese che rappresentano. Rispetto al passato, dunque, non cambia nulla. Quello che cambia davvero, invece, è che grazie a questa iniziativa potremo fare una pressione più forte sul Governo, su quello centrale ma anche sui governi locali, affinché ogni iniziativa politica, in linea con i principi dello Small Business Act, abbia come obiettivo di riferimento la dinamica d’impresa più largamente diffusa nel nostro Paese, la nostra”. <b>Per concludere, in quali ambiti le cinque Organizzazioni rimarranno indipendenti ed autonome?</b> “Le dico, intanto, quali sono gli ambiti in cui metteremo le nostre forze a patrimonio comune. Su tutti, il rapporto istituzionale con il Governo, mutuando il meccanismo della Comunità europea con un unico portavoce semestrale ed un’alternanza tra tutti i componenti, e tutte quelle attività studiate dalla fondazione chiamata a guidare questa coalizione e che studierà una serie di iniziative per poter indirizzare il decisore politico nella giusta direzione. In un secondo momento, pensiamo di poter mettere a fattor comune risorse adeguate per la formazione dei gruppi dirigenti e per la costituzione di un centro studi comune. Tutto il resto, quel tanto che rimane, sarà sviluppato nelle singole dinamiche associative, a livello nazionale, regionale e provinciale. Il Capranica, in definitiva, è un’iniziativa che parte dal centro e che, se ritenuto opportuno e valido, potrà essere utilizzata con successo anche nelle rappresentanze sottostanti, ma solo se ritenuto utile e valido”.


Due campioni del mondo per sostenere la battaglia dell’ANAP Confartigianato Persone contro l’Alzheimer

Esistono esperienze distinte tra loro ma unite da un filo conduttore comune. Oggi, quel filo conduttore è stato l’impegno nella lotta all’Alzheimer. La prima di queste tre storie parte da lontano, dall’aprile del 1967, quando al Madison Square Garden, tempio della boxe mondiale, Nino Benvenuti e Emile Griffith hanno incrociato per la prima volta i propri destini. Su quel ring, tra il sudore dei pugili e le urla del pubblico, 18 milioni di italiani hanno visto nascere un’amicizia cementata oggi dalle sofferenze di una vita graffiata dall’Alzheimer. L’obiettivo di Magic Round, il tour organizzato da Benvenuti in collaborazione con Magic Cooker, è quello di raccogliere più fondi possibile per fare in modo che Emile abbia una vecchiaia felice. Tutto qua. Alle condizioni in cui si trova, oggi, non ne ha. Spero le avrà quando tornerà in America”, ha detto ai microfoni del TG@, il videogiornale di Confartigianato Imprese, Nino Benvenuti. La seconda storia comincia invece tre anni fa, nei laboratori del Dipartimento di Scienze dell’invecchiamento dell’Università Sapienza di Roma. Tre dottorati di ricerca finanziati e un’imponente raccolta dati per la predizione di questo male. Oggi, l’equipe del dipartimento di Scienze dell’invecchiamento può presentare i primi risultati di questo immenso lavoro, un contributo importante per la ricerca medico-scientifica. Ne è convinto anche il professor Marigliano, direttore di quel dipartimento. “Dobbiamo ringraziare l’ANAP per la sensibilità dimostrata verso questo tipo di problema - ha detto Marigliano - abbiamo già raccolto un numero considerevole di questionari, tanto tra gli associati ANAP quanto sulle piazze di tutta Italia, raccogliendo dei questionari per vedere quali sono le sensibilità, le patologie ed i rischi per l’insorgenza dell’alzheimer”. La terza storia, infine, vive ogni giorno nell’impegno che l’ANAP Confartigianato Persone mette nel sociale e nell’assistenza alla terza età. Nel giro di un mese, l’ANAP ha toccato due continenti e centinaia di piazze italiane. Prima con i gazebo informativi della terza giornata nazionale per la predizione dell’alzheimer, poi con le celebrazioni per il decennale della Scuola dei mestieri di Soddo, in Etiopia, Africa. “Oggi raccogliamo il nostro impegno contro questa malattia. Abbiamo dei graditi ospiti, ci fa onore averli qui con noi. Il nostro augurio è che quanto fatto possa rivelarsi qualcosa di davvero importante per tutta la comunità”, ha detto con orgoglio Enzo Ciccarelli, presidente dell’ANAP Confartigianato Persone durante il convegno a cui hanno preso parte anche Mariella Zezza, assessore al lavoro, famiglia e politiche sociali della Regione Lazio, e Mario Mattioli, giornalista Rai e voce della boxe italiana. La mattina del 3 maggio, quelle tre strade hanno trasformato l’Auditorium Manlio Germozzi di Roma in una grande piazza fatta di persone, di impegno e di quella stessa determinazione nella lotta all’alzheimer, la più devastante malattia neurodegenerativa della terza età.


Convenzione Alitalia, pista libera per gli associati a Confartigianato Imprese

La crisi è lontana, l’ipotesi di fallimento anche. Ora che l’Alitalia è tornata a volare in cieli più o meno sereni, Confartigianato e la compagnia di bandiera italiana offrono agli artigiani e alle micro e piccole imprese un’importante opportunità di risparmio, oltre ad una corposa gamma di vantaggi. Grazie all’accordo firmato da Confartigianato e da Alitalia, infatti, gli imprenditori associati potranno acquistare lo Small Business Kit di Alitalia con uno sconto del 40%, che permetterà loro di assicurarsi il pacchetto con un risparmio di 100 euro, da 250 a 150 euro. Lo Small Business Kit, a sua volta, garantisce riduzioni che vanno dal 10 al 15% sui biglietti di tutte le tratte nazionali. In più, nel kit dedicato alle piccole imprese, gli imprenditori artigiani troveranno due voucher di ingresso alle VIP lounges Alitalia, 3mila miglia di bonus del programma MilleMiglia e diverse agevolazioni per il noleggio di automobili con Maggiore. Se lo Small Business Kit è una carta nominativa della durata di 12 mesi che presuppone l’iscrizione al programma MilleMiglia, assolutamente priva di vincoli è la seconda delle offerte previste dalla convenzione firmata da Confartigianato e Alitalia, la disponibilità di carnet nazionali e per la tratta Roma - Milano. Entrambe le soluzioni prevedono cinque biglietti di andata e ritorno. Se lo sconto per i voli tra la Capitale e il capoluogo lombardo si “ferma” al 37%, per i voli su tutti gli aeroporti italiani la riduzione sale fino al 42% fissato per il Roma - Bari. Nessun vincolo legato al nominativo dell’intestatario o al giorno di partenza, chi sceglie i carnet Alitalia avrà garantita anche l’accettazione sul primo volo con posti disponibili senza bisogno della prenotazione.


Ambiente - Richiesta proroga MUD

AMBIENTE: PMI su dichiarazione ambientale: situazione insostenibile e paradossale


Firmato il rinnovo del contratto nazionale di lavoro per i dipendenti delle imprese artigiane dei settori alimentazione e panificazione E’ la prima intesa dopo la firma dell’accordo sul nuovo modello contrattuale dell’artigianato

Le Organizzazioni di categoria dell’artigianato (Confartigianato Alimentazione, Cna Alimentare, Casartigiani, Claai) e i Sindacati di categoria (Flai-Cgil, Fai-Cisl e Uila-Uil) hanno siglato l’accordo per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro Leggere di più