LIBERALIZZAZIONE MERCATO DEL GAS RETE IMPRESE ITALIA: ANCORA INCERTI I BENEFICI PER I CONSUMATORI
Il decreto legislativo per l'apertura del mercato del gas, pur condivisibile nell’obiettivo di potenziare le infrastrutture di stoccaggio di cui il Paese è carente, non offre Leggere di più
Confartigianato: “Soddisfazione per proroga moratoria debiti”
Il Presidente di Confartigianato Giorgio Guerrini esprime soddisfazione per la proroga al 31 gennaio 2011 della moratoria dei debiti delle imprese.Leggere di più
Liberalizzazione mercato del gas consumatori
LIBERALIZZAZIONE MERCATO DEL GAS - Rete Imprese Italia: ancora incerti i benefici per i consumatori
L’Europa mette a rischio le imprese balneari italiane
Uno tsunami da tempo minaccia di abbattersi sulle imprese balneari italiane. I piccoli imprenditori della spiaggia, quelli che hanno insegnato al mondo come si trasforma la sabbia in oro, proprio loro, rischiano di dover far fagotto e ritirarsi dal mercato. Tra cinque anni, infatti, le concessioni demaniali che hanno permesso loro di creare economia e posti di lavoro saranno messe all’asta. E i bagnini non avranno alcun diritto di prelazione, chi offrirà di più se le porterà a casa. Lo prevede la direttiva Bolkenstein della Commissione europea relativa ai servizi sul mercato interno, che se applicata senza modifiche metterà in ginocchio i piccoli imprenditori balneari: senza concessioni niente lettini, niente ombrelloni, niente stabilimenti. Niente di niente, insomma. Dunque, nel 2015 – data frutto di un importante proroga strappata lo scorso dicembre da Oasi Confartigianato - le attuali concessioni saranno carta straccia. Mistero su cosa succederà dei ristoranti, centri benessere, aree attrezzate per lo sport, insomma di tutti gli investimenti effettuati dai titolari degli stabilimenti. “La Comunità Europea – attacca Giorgio Mussoni presidente degli operatori di spiaggia associati a Confartigianato - non conosce le nostre caratteristiche; gli stabilimenti attrezzati sono una peculiarità tipica italiana, soprattutto quelli della Versilia, del Veneto, dell’Emilia Romagna, delle Marche. La direttiva Ue è pensata per le spiagge del Nord Europa, non per le nostre”. “La spiaggia è demaniale - prosegue Mussoni - ma gli stabilimenti balneari hanno un legittimo proprietario. Cosa facciamo, buttiamo tutto giù con le ruspe? Con quale animo possiamo fare nuovi investimenti”? Oasi Confartigianato ha chiesto nuove regole al Governo e alla Conferenza Stato Regioni, che recentemente ha ricevuto in dote le spiagge nell’ambito del federalismo demaniale. Sul tavolo del Ministro Fitto c’è da alcuni giorni una proposta di legge firmata dalla Confederazione che dovrebbe aiutare l’esecutivo a riscrivere integralmente le norme del settore per evitare di trasformare un’economia fiorente in un castello di sabbia.
Dalla Ue, più concorrenza e libertà di scelta nei settori dei ricambi e dell’autoriparazione
Scatta il disco rosso della Commissione europea ai ricambi a prezzi impossibili e alle pratiche abusive delle case automobilistiche che negli ultimi anni hanno frenato la libera concorrenza delle officine indipendenti nella riparazione e assistenza degli autoveicoli. Dal primo giugno, gli automobilisti potranno scegliere liberamente tra il riparatore ufficiale e quello di fiducia senza alcun pericolo, in quest’ultimo caso, di veder cancellata la garanzia. L’obbligo resterà solo per gli interventi gratuiti garantiti dalla casa. Lo prevede il nuovo regolamento europeo, la cosiddetta nuova Ber che assicura maggior tutela agli operatori multimarca puntando a rendere più competitivo il settore del post-vendita. Da oggi per gli operatori sarà più facile accedere alle informazioni tecniche indispensabili per le riparazioni, riparazioni che oltretutto saranno meno onerose. La nuova Ber, infatti, agevola il ricorso a pezzi di ricambi alternativi, equivalenti in tutto per tutto a quelli originali, ma meno costosi. Che la blindatura del mercato dell’assistenza da parte dei colossi dell’automotive abbia determinato un aumento dei costi per i consumatori, lo dicono i numeri: secondo una stima, ogni anno gli italiani spendono in media 750 euro a testa in manutenzione e riparazioni. Una cifra che potrebbe essere più bassa, almeno di 1/3 se gli automobilisti non fossero vincolati a rivolgersi alle officine autorizzate nei primi anni di vita dell’autovettura. “La “nuova Ber” è un altro passo avanti verso l’apertura del mercato delle riparazioni - sottolinea il Presidente di Confartigianato Autoriparazione Roberto Ansaldo. “L’accesso alle informazioni, alle attrezzature e ai ricambi di ogni genere da parte degli autoriparatori indipendenti – prosegue Ansaldo - sono e saranno fondamentali per una migliore formazione professionale, e consentiranno un servizio di qualità certificabile che l’utente potrà apprezzare anche in termini economici”.