Carrozzieri - Rc auto - Proposte Modifiche Codice

RC AUTO CARROZZERIE - In Italia i premi Rc auto più cari d'Europa: + 58,1% rispetto a media Ue. Dal 2007 rincari del 12,5%.


Nuovo rinvio per il Codice del Restauro dei beni culturali

Non decollano le nuove e contestatissime regole per l’accesso alla professione di restauratore di beni culturali che dopo molte false partenze saltano anche l’appuntamento fissato per fine giugno. Il Ministero dei Beni Culturali, in attesa delle prime pronunce del Tar del Lazio sui ricorsi sostenuti da Confartigianato Restauro (pronunce che, detto per inciso, tardano ad arrivare), ha infatti nuovamente prorogato la data entro cui gli operatori del settore devono presentare la documentazione per il riconoscimento della qualifica professionale, data che passa dal 30 giugno al 30 settembre. Una proroga che fa anche slittare a fine novembre la trasmissione telematica delle attestazioni dei lavori svolti per le sovrintendenze. Per il momento, insomma, la manovra per trasformare la tutela del patrimonio artistico nazionale in un club esclusivo non è andata a buon fine. E potrebbe anche essere una buona notizia se nel frattempo il Ministero guidato da Bondi avesse avviato il tavolo di confronto sollecitato da mesi da Confartigianato Restauro per ridiscutere i criteri di accesso alla professione. Criteri talmente restrittivi che se applicati falcerebbero la quasi totalità di un settore in cui operano 13.000 imprese e oltre 30.000 addetti. Un tavolo che a tutt’oggi non c’è. Ed è anche per questo, oltre che per contestare l’impianto complessivo del Codice del restauro che centinaia di professionisti del settore provenienti da tutta Italia sono scesi in piazza il 30 giugno a Firenze. Tra slogan colorati, manifesti e fischi i restauratori aderenti a Confartigianato e ad altre sigle del settore hanno dato corpo alla protesta stendendo sul piazzale davanti a Palazzo Pitti un tappeto di copie dei loro diplomi professionali che poi hanno calpestato come se fossero carta straccia, infine si sono sdraiati a terra infilandosi in sacchi da spazzatura. Perché in fondo la nuova legge potrebbe fare proprio questo: trasformare rare professionalità in comune immondizia.


Primi segnali di ripresa per i consorzi di garanzia fidi dell’artigianato

La recente crisi finanziaria che ha colpito le economie di mezzo mondo ha confermato quello che artigiani e piccoli imprenditori sapevano già da tempo: i Consorzi Fidi possono sostenere gli investimenti e semplificare il rapporto spesso travagliato tra le banche e chi fa impresa nel nostro Paese. “Durante la crisi, i Confidi si sono dimostrati uno strumento estremamente efficace per continuare a garantire l'accesso al credito alle piccole e piccolissime imprese. In un momento in cui le banche dovevano fare delle scelte anche dolorose su chi finanziarie o meno, la garanzia del Confidi è stata una sorta di certificazione sulla bontà dell’impresa”, ha sottolineato con convinzione Giorgio Gobbi, direttore Servizio Studi struttura economica e finanziaria della Banca d’Italia. Dai lavori della Convention 2010 di Fedart Fidi, la federazione che riunisce i 167 confidi dell’artigianato italiano, è emerso uno scenario complesso per le imprese. Nel primo quadrimestre del 2010, secondo l’analisi congiunturale presentata in Sardegna, si è registrato un aumento del 32,6% delle garanzie offerte agli imprenditori. Attualmente, i Confidi artigiani hanno 5.068 milioni di euro di garanzie in essere, con le operazioni a breve termine, che nonostante un calo rispetto al passato, sono ancora la tipologia d’intervento più richiesta. “Oggi - ha evidenziato Daniele Alberani, Presidente di Fedart Fidi - presentiamo la prima analisi congiunturale quadrimestrale. Un’iniziativa nuova, innovativa, che ci permette di avere una fotografia in tempo reale dell’attività del nostro mondo, dell’attuale stato di salute dei Confidi”. Come se non bastasse, la crisi è coincisa con la rivoluzione di Basilea 2, che ha stravolto i tradizionali scenari bancari, introducendo parametri che hanno irrigidito i criteri per le garanzie richieste alle imprese e le possibilità operative dei confidi. “Con Assoconfidi abbiamo portato in audizione parlamentare un documento in cui rappresentiamo le nostre richieste - ha annunciato ancora Alberani - soprattutto incentrato sulla specificità e sulle regole che devono riguardare in maniera esclusiva l'attività dei Confidi, che non può essere parificata a quella di tutti gli altri intermediari finanziari”. E mentre i confidi dovranno risolvere il dilemma tra articolo 106 e articolo 107, le piccole imprese del paese dovranno confrontarsi con un futuro ancora difficile. “Esistono ancora molti elementi di incertezza che derivano, sia dall’evoluzione del quadro internazionale, con tensioni finanziarie non ancora del tutto sopite, sia anche dalla ripresa interna - ha ammesso ancora Gobbi - i segnali ci sono, ma sono ancora troppo timidi. Credo che anche i prossimi mesi saranno duri per le micro e piccole imprese del Paese”. Se questo è il futuro che attende le micro e piccole imprese, la politica italiana, che proprio in questi giorni sta lavorando alla riforma di una corposa parte del Testo Unico Bancario, dovrà offrire al mondo dei confidi una maggiore semplificazione, una più corposa capitalizzazione ed una nuova era nel rapporto tra confidi e le organizzazioni di rappresentanza dell’artigianato.


Vetro cinese marchiato Made in Italy, l’incredibile scoperta a Murano

Compravano vetro fabbricato in Cina e lo rivendevano a Murano come prodotto tipico dell’eccellenza lagunare. La Guardia di Finanza di Venezia ha denunciato tre imprenditori veneti i cui magazzini traboccavano di prodotti. Nessuna resa, in questo caso, né tantomeno il tanto sofferto calo delle vendite e delle esportazioni. Il materiale sequestrato, più di undici milioni di pezzi tra accessori per la casa e per la persona, veniva importato dalla Cina e rivenduto dai nove punti vendita coinvolti nella maxitruffa. Il gioco pensato dai due commercianti e dal sedicente artigiano era semplice e ben organizzato. Bastava sostituire l’etichetta “Made in China” applicata sui prodotti importati con quella di una delle tre aziende venete coinvolte nella truffa. La merce, a quel punto, era pronta per riempire le vetrine dei negozi coinvolti, che con questo meccanismo potevano vendere i prodotti anche al 50% in meno rispetto al prezzo di mercato. Una storia assurda, purtroppo, che diventa incredibile se si considera la complicità dei tre imprenditori del territorio. “Più che incredibile è inaccettabile - ha tuonato Gianni De Checchi, segretario di Confartigianato Venezia - non si può accettare supinamente e passivamente che il consumatore venga truffato in questa maniera. Si cambia un’etichetta e si fa passare un prodotto per ciò che non è”. Casi che Confartigianato non ha mai tollerato, nè come Organizzazione di rappresentanza degli interessi degli imprenditori artigiani, nè tantomeno come associazione che riunisce quegli imprenditori. Non c’è dubbio, chi sbaglia va fuori. “Non si può stare con il piede in due staffe - ha ripreso De Checchi - non lo possono fare gli imprenditori artigiani, tantomeno la loro associazione di riferimento. Chi si mette fuori dal meccanismo è un elemento di disturbo e di concorrenza sleale, quindi, deve essere fatto uscire dal meccanismo stesso”. Da tempo, proprio per tutelare imprenditori e consumatori, gli artigiani di Murano, grazie all’impegno del cavaliere Gianfranco Albertini, hanno creato Promovetro Murano, il consorzio degli imprenditori del settore, un’iniziativa nata da un’idea precisa. “L’idea che il vetro di Murano debba essere certamente promosso, ma anche tutelato e protetto – ha poi concluso il segretario di Confartigianato Venezia - così come devono essere tutelati e protetti i consumatori, che non avendo un approccio professionale nei confronti del vetro, molto spesso vengono gabbati da venditori disonesti, proprio come quelli ai quali è stata sequestrata questa imponente quantità di merce”.


Confartigianato guarda al futuro della rappresentanza con i nuovi portali di Anaepa e Fedart Fidi

Due siti in sette giorni per innovare i luoghi della rappresentanza dell’artigianato e della micro e piccola impresa italiana. Nel corso della settimana, due importanti sigle del Sistema Confartigianato hanno lanciato il proprio sito internet, rinnovandolo, come nel caso di Fedart Fidi, o creandolo ex novo, come ha fatto l’ANAEPA Confartigianato, che ha scelto una struttura semplice ed intuitiva per offrire ogni informazione utile sul mondo delle costruzioni. Su www.anaepa.it, imprenditori ed esperti del settore possono spaziare dalle notizie di attualità alle normative di settore, passando per le attività dei Consorzi di costruzioni e delle Casse edili, oltre alla possibilità di consultare i bandi aperti in tutto il Paese, grazie ad un prezioso motore di ricerca in grado di rendere disponibili con un semplice click tutte le gare pubbliche d’appalto aperte. Uno spazio importante, inoltre, verrà riservato alle attività delle sedi territoriali, con appuntamenti, eventi e convegni che ogni giorno vengono organizzati in tutto il Paese. “Intendiamo mettere questo strumento al servizio delle nostre imprese e di tutti gli operatori dell'edilizia - ha detto Stefano Bastianoni, Segretario dell’Anaepa Confartigianato, presentando il nuovo portale dell’Associazione che riunisce gli artigiani del settore edile - riteniamo sia un importante punto di riferimento tanto per le imprese quanto per coloro che intendono informarsi sulla legislazione di settore e sulle attività dell’associazione. Sul nostro nuovo portale, inoltre - ha aggiunto Bastianoni - tutta la questione riguardante i servizi, come gli appalti pubblici, la sicurezza, il risparmio energetico e l'andamento del Piano casa nelle varie Regioni, che saranno monitorati per fornire informazioni utili a chi desidera avere notizie sul mondo dell'edilizia”. Durante la Convention 2010, invece, Fedart Fidi, la Federazione che riunisce i 167 consorzi artigiani di garanzia fidi associati a Confartigianato, Cna e Casartigiani, ha presentato il restyling del proprio portale, navigabile all’indirizzo www.fedartfidi.it. Notizie ed informazioni sull’attività dei Confidi artigiani, con uno spazio riservato alle strutture locali, oltre ad una pratica community con cui i rappresentanti del sistema possono confrontarsi quotidianamente, scambiandosi idee, progetti e buone pratiche adottate sul territorio. “Il nuovo sito di Fedart Fidi è un altro di quegli strumenti che vorremmo fosse un legame con tutto il territorio. Se fisicamente non possiamo essere uno vicino all’altro, con questo sito, che al suo interno ospita numerosi blog ed aree con cui poter dialogare, vorremmo che queste distanze sparissero, scomparissero”.


ARTIGELATO Arriva il marchio di qualità per il gelato artigianale

La lavorazione rigorosamente artigianale del gelato come garanzia della genuinità di un prodotto simbolo della cultura alimentare italiana nel mondo. E’ questo il principio che ha ispirato Cna Alimentare e Confartigianato Gelatieri per la creazione di Leggere di più