Confartigianato lancia la campagna di comunicazione per le novità previste dalla nuova BER
Si scrive Ber, è l’acronimo di Regolamento per esenzione di categoria ma soprattutto è la garanzia della concorrenza e del libero mercato nel mondo dell’autoriparazione. Entrato in vigore il primo giugno 2010, il nuovo regolamento europeo ha scongiurato il pericolo di trasformare l’intero settore in un monopolio delle grandi case produttrici, eliminando ogni traccia di concorrenza, minando alle fondamenta la libertà di scegliere a chi affidare la riparazione del proprio veicolo a quattroruote. Il mancato rinnovo della vecchia normativa del 2002, infatti, avrebbe escluso le autofficine indipendenti dall’accesso alle informazioni tecniche necessarie per gli interventi di manutenzione, negando, al tempo stesso, la possibilità di scegliere ed utilizzare pezzi di ricambio alternativi. Di fronte a questo pericolo, Confartigianato aveva fatto pressioni tanto in Italia quanto in Europa, riuscendo a portare a casa un risultato importante. Un impegno che è destinato a continuare anche dopo l’approvazione della Ber. La conferma arriva direttamente da Roberto Ansaldo, presidente di Confartigianato autoriparazione. “Chiaramente, una legge è valida se viene fatta applicare e una legge viene fatta applicare se ci sono segnalazioni. La nostra organizzazione è il collettore di raccolta di ogni eventuale anomalia del mercato per essere il tramite e per fare pressioni con il Garante della Concorrenza”. Oggi, Confartigianato lancia una massiccia campagna di comunicazione per informare imprenditori e automobilisti sulle novità della Ber. Una campagna fatta di un manuale per gli autoriparatori e di materiale informativo per i consumatori, lanciata con una conferenza stampa organizzata all’autodromo di Monza a cui ha preso parte anche il sottosegretario alle infrastrutture e i trasporti, Bartolomeo Giachino. Gli autoriparatori potranno, quindi, aggiornarsi sulle novità del settore, mentre gli automobilisti potranno affidarsi al proprio riparatore di fiducia, contando su un impianto normativo che “è destinato a permettere all’automobilista di scegliere il proprio riparatore, senza essere limitatamente obbligato ad andare presso la rete dei costruttori e senza perdere la garanzia legata al veicolo, che sia la garanzia di 24 mesi o quella estesa di tre, quattro o cinque anni”, ha spiegato Marc Aguettaz, direttore di GiPA Italia e curatore del manuale “Libertà di scelta e garanzia”, pubblicato da Confartigianato Autoriparazione e distribuito a tutte le autofficine associate a Confartigianato.
PIANO ANTIMAFIA IMPRESE: SOSPENDERE NORMA TRACCIABILITA' FLUSSI FINANZIA
Roma, 16 settembre 2010 - In vista del Consiglio dei Ministri di domani, Confindustria e Rete Imprese Italia (Confcommercio, Confartigianato, CNA, Casartigiani, Leggere di più
Premio Confartigianato Motori, Fernando Alonso sale sul gradino più alto del podio
La 28° edizione del Premio Confartigianato Motori è andata a Fernando Alonso, il due volte campione del mondo spagnolo, pilota di punta della rossa di Maranello. Come da tradizione, Confartigianato APA Milano, Monza e Brianza ha consegnato il premio nel venerdì delle prove libere del Gran premio d’Italia al pilota che ha saputo mettere a punto, in sintonia con la propria squadra di meccanici, la miglior vettura per prestazioni e risultati in pista. Dietro la potenza, la velocità e la fantascientifica tecnologia di una monoposto di Formula Uno, infatti, si nasconde la capacità artigiana di tanti meccanici che settano i bolidi del circo più veloce e affascinante del mondo. Uno spettacolo che a Monza è di casa. “Noi abbiamo la testimonianza di queste grandi categorie, autoriparatori, carrozzieri e meccanici, che assorbono tutta la nuova tecnologia della Formula Uno e la trasformano in sicurezza stradale - ha sottolineato Giovanni Barzaghi, Presidente di Confartigianato Milano, Monza e Brianza - Con questo premio vogliamo sostenere proprio questo passaggio, la sicurezza stradale che dalla pista passa al mondo civile, per il bene di quelli che viaggiano quotidianamente sulle strade italiane”. Un rapporto che ogni anno viene celebrato con il Premio Confartigianato Motori. Insieme allo spagnolo della Ferrari, Confartigianato Milano, Monza e Brianza ha premiato come miglior pilota emergente la prima guida della Sauber, il ventitreenne Kamui Kobayashi, mentre nella categoria tecnici hanno ritirato il premio dal palchetto dell’area hospitality di Confartigianato l’ing. Andrew Newey, capo dei tecnici della scuderia Red Bull, e la squadra meccanici della Ferrari. Come da tradizione, Confartigianato ha assegnato anche i premi speciali per chi ha saputo confermare le proprie capacità in tanti anni di carriera nella Formula Uno. E così, tra il cocktail serale organizzato nella splendida sede di Confartigianato e la festa al paddock club dell’autodromo di Monza, sono stati premiati anche la Bridgestone, Peter Sauber, direttore dell’omonima scuderia di Formula Uno, Agnese Piazzalunga della Maserati e Jarno Trulli, il pilota abruzzese che vanta il quinto posto nella speciale classifica del maggior numero di gran premi corsi in carriera. I riconoscimenti per la categoria giornalismo, sono andati a Flavio Vanetti del Corriere della Sera, Mark Thompson dell’agenzia fotografica Getty Images e Stefania Bocchi, responsabile delle pubbliche relazioni della Ferrari. Velocità, prestigio e potenza, sogno ad occhi aperti di ogni appassionato di motori. La Ferrari è l’essenza stessa della velocità, dell’eleganza, di uno stile che ha portato il genio italiano in ogni angolo del globo. “Monza, Ferrari, sono nomi evocativi del Made in Italy. La battaglia che stiamo conducendo, forse un po’ troppo in solitudine, ma che non smetteremo si sostenere, è quella per la tutela intelligente del Made in Italy. Non ha niente a che vedere con l’alzata di scudi protezionistici, ma punta alla valorizzazione delle straordinarie capacità di tanta manifattura italiana che si esprime a livelli altissimi. Basti pensare ai contenuti tecnologici che stanno in una vettura di Formula Uno”, ha detto il Segretario generale di Confartigianato Imprese, Cesare Fumagalli, rilanciando la battaglia a favore degli imprenditori che producono il vero Made in Italy.
Confartigianato al Governo: “Stringere i tempi sulla Reguzzoni-Versace”
La legge sul made in Italy non si tocca. Confartigianato difende a spada tratta il disegno di legge Reguzzoni-Versace dopo che nella pausa estiva il provvedimento ha rischiato di rimanere impantanato tra ritardi e visioni politiche contrastanti. La legge, votata a marzo dal Parlamento con un solo voto contrario, stabilisce l’obbligo di apporre l’etichetta made in Italy solo sui prodotti del tessile arredo e calzatura realmente confezionati in Italia e che abbiano subito almeno due passaggi di lavorazione nei confini del Paese. In sostanza, una pietra sopra il malcostume del Made in Italy realizzato altrove. Le griffe della moda la vedono come il fumo negli occhi; Bruxelles minaccia l’apertura di una nuova procedura di infrazione a carico dell’Italia, ma per il sistema moda, che ha perso importanti quote di mercato proprio a causa della permeabilità dei suoi mercati alle importazioni asiatiche, la legge rappresenta un reale salvavita. Tentennamenti, ritardi nell’emanazione dei decreti attuativi e mancate notifiche alla UE, hanno spinto la Reguzzoni-Versace sul limite di un binario morto. Contro questo pericolo è scesa in campo Confartigianato. In un documento indirizzato al Premier Silvio Berlusconi, Ministro ad interim dello Sviluppo Economico il Presidente di Confartigianato Giorgio Guerrini ha invitato, con cortese fermezza a rispettare la tabella di marcia del provvedimento – che prevede l’emanazione dei decreti attuativi entro il primo ottobre - letteralmente “senza se e senza ma”. E ci sono già i primi risultati. <i> “Il testo dei decreti di attuazione della Reguzzoni Versace </i>– spiega il Segretario generale di Confartigianato Cesare Fumagalli - <i>sta circolando tra i ministeri interessati, noi speriamo che si arrivi a una rapida emanazione del Decreto, faremo i conti con Bruxelles successivamente”. </i> E come la pensi, Bruxelles lo ha detto chiaramente. La Direzione Generale Impresa e Industria delle Commissione Europea ha messo in discussione l’intera filosofia della normativa, rilievi che se non affrontati e risolti rapidamente potrebbero spalancare la porta a una nuova euro infrazione. Sarebbe la 701esima. <i>“La normativa europea </i>– chiosa Fumagali -<i> non sta scolpita nei cieli di Bruxelles, si forma attraverso la volontà dei paesi membri dell’Unione, l’Italia non è un Paese secondario, l’Italia sta guidando anche questo processo che vede affiancarsi ad esempio la Francia con analoghe iniziative a tutela del made in di livello nazionale. Questo per i consumatori, serve per le imprese, serve per una chiarezza complessiva del mercato”.</i>
Globalizzazione e federalismo, alla Summer school 2010 opportunità e scenari futuri per le piccole imprese
Settembre è diventato il mese della Summer School di Confartigianato. Un evento che appartiene alla tradizione della vita associativa confederale e che negli ultimi anni ha saputo confermarsi come il pronti e via di una nuova stagione di rappresentanza delle micro e piccole imprese del Paese. La recente crisi finanziaria ha definitivamente messo in chiaro un dato: il mondo che viviamo è un mondo globalizzato, politicamente e, soprattutto, economicamente. Forte di questa convinzione, Confartigianato ha scelto come tema centrale di questa edizione proprio la globalizzazione, un fenomeno con cui, necessariamente, le micro e piccole imprese devono confrontarsi per vincere la sfida dei mercati. “Una globalizzazione che - come ha ricordato il presidente Giorgio Guerrini nel suo discorso di apertura - ha mostrato le importanti ricadute che ha sul sistema economico comunitario e su quello nazionale”. E proprio per approfondire il tema europeo, le difficili situazioni di nazioni come Spagna, Irlanda e Grecia, Confartigianato ha invitato Antonio Tajani, vicepresidente e commissario all’industria e all’imprenditoria della Commissione europea. Un discorso diretto al cuore delle questioni comunitarie ma anche, e soprattutto, sulla vicenda del Made in Italy, voce fondamentale dell’agenda politica di Confartigianato. Successivamente, è salito sul palco dell’ATA Hotel Villa Pamphili di Roma Renato Mannheimer, che ha presentato il tradizionale osservatorio Ispo - Confartigianato. Dal rapporto è emersa la ferma volontà degli imprenditori associati di vedere realizzato al più presto il disegno di federalismo fiscale, l’unica possibile leva di ripresa economica per il paese. Paolo Feltrin, moderatore di tutta la manifestazione, ha riportato il dibattito sui temi economici e finanziari legati all’Europa, alla recente crisi che ha intaccato le certezze di tanti stati comunitari e alle soluzioni adottate da Bruxelles per la quadratura dei bilanci dei paesi membri. La crisi greca ha posto l’attenzione sul difficile rapporto tra le politiche economiche comunitarie e quelle adottate dagli stati membri. Per capire meglio il caso greco, Confartigianato ha invitato alla Summer School 2010 Dimitri Deliolanes. “Attualmente, la situazione è che c’è una trojka composta dalla Commissione Europea, dalla Banca Centrale Europea e del Fondo Monetario Internazionale che su base mensile si sposta in Grecia per controllare l'applicazione del memorandum per il sostegno dell’economia greca, l’accordo firmato il 9 maggio scorso” Il corrispondente a Roma della tv di stato ellenica ha così descritto la soluzione imposta al Governo greco per rientrare del buco di bilancio che ha gettato nel baratro economico la Grecia, una delle sei nazioni che insieme all’Italia hanno dato vita all’Unione europea. Il pomeriggio della prima giornata di lavoro ha ospitato l’intervento di Luca Antonini, professore di diritto costituzionale all’università di Padova, che ha chiuso il ciclo degli incontri di Confartigianato con i tre grandi esperti di federalismo fiscale. Il docente universitario ha riportato la propria analisi sui territori italiani e sull’attuazione di un federalismo fiscale non più rinviabile. Anche, e soprattutto, per una piccola impresa che deve confrontarsi con un mercato economico e produttivo di portata globale. La glocalizzazione, allora, la reazione territoriale in un panorama globale, diventa l’unica via di sviluppo per il tessuto imprenditoriale italiano. Ne è convinto Piero Bassetti, presidente della fondazione Giannino Bassetti. “La glocalizzazione è una grande opportunità. Certo, per stare in un mondo globale è necessario che il singolo sia attrezzato per vivere in un mercato glocale”, ha sottolineato il Presidente della Fondazione Bassetti. Se il segretario generale del Censis, Giuseppe De Rita, ha chiuso la prima giornata con un intervento in cui ha sottolineato l’importanza della soggettualità in una società globale che tende all’appiattimento e all’omologazione, la seconda giornata di lavoro è stata introdotta dal confronto tra Enrico Letta e Lucio Caracciolo, rispettivamente vicesegretario del partito democratico e direttore della rivista Limes. I due, incalzati dal vicedirettore de Il Giornale, Nicola Porro, hanno dibattuto sull’europa anche e soprattutto alla luce della recente crisi che ha messo in difficoltà molti stati membri fino ad arrivare a mettere in dubbio la forza dell’euro, “l’unica moneta al mondo - come ha ricordato Caracciolo - che non ha un vero e proprio stato alle spalle”. La lectio magistralis del Ministro per la pubblica amministrazione e per l’innovazione, Renato Brunetta, ha quindi chiuso la due giorni di lavori della Summer School 2010, affrontando i temi legati alla convergenza tra i territori italiani e la globalizzazione, in un contesto economico che deve tener conto del panorama globale e delle esigenze del mondo imprenditoriale locale.