Da Bruxelles arrivano le nuove regole per gli installatori di impianti da rinnovabili
Tempo pochi giorni per sapere se gli installatori di tecnologie verdi potranno continuare a svolgere liberamente la propria professione oppure se saranno obbligati a tornare sui banchi di scuola per corsi di qualificazione obbligatoria. Il filo della speranza è rappresentato dai contenuti del decreto con cui, entro l'anno, il Ministero dello Sviluppo Economico dovrà recepire la direttiva dell'Unione Europea relativa alla promozione dell'uso delle energie rinnovabili, contenuti che a tutt'oggi sono ancora immersi nel buio. Chiara e definita è al contrario la direttiva di Bruxelles che prevede che per il 2010 ogni Stato membro metta a disposizione degli installatori su piccola scala di impianti di energia da rinnovabili, dei sistemi di certificazione o di qualificazione. Tra le due opzioni c'è una grande differenza: certificazione significa un sistema volontario: in sostanza se non si vuole aderire si può continuare a lavorare lo stesso. Discorso diverso per la qualificazione che prevede un percorso abilitativo obbligatorio, con successivi corsi di formazione. Senza abilitazione la serranda resta abbassata. Una scelta che l'Unione Europea demanda agli Stati membri; il nostro Paese non si è ancora pronunciato ma lo farà probabilmente nei prossimi giorni. Per Confartigianato è da scartare l'ipotesi di nuovi paletti che limitino l'attività degli installatori di impianti elettrici o termoidraulici. Quindi no ad abilitazione e albo professionale perché la qualificazione delle imprese impiantistiche è già regolata dalla norma di settore, il Decreto ministeriale 37. Viceversa, giudizio favorevole a corsi specialistici, ma solo su base volontaria. Se la scelta tra i due percorsi resta il nodo principale della questione, ce n'è anche un secondo da sciogliere - non di poco conto. Riguarda la competenza della formazione che potrebbe essere assunta in via esclusiva dall'Ente nazionale energia e ambiente. In particolare potrebbe dipenderebbe dall'Enea la certificazione dei formatori. Una previsione che non piace a Confartigianato che dietro la scelta vede profilarsi l'ombra di un possibile monopolio. Per la Confederazione è invece auspicabile che l'Agenzia sia terza parte nella valutazione dei contenuti formativi dei corsi.
Artigianato, arte e cultura si incontrano a LarioFiere
Arte e cultura, letteratura ed artigianato, insieme per la 37° edizione della mostra mercato dell’artigianato organizzata dalle associazioni di Como e Lecco. Dal 30 ottobre al 7 novembre, LarioFiere ha ospitato il secondo più grande appuntamento lombardo dedicato all’artigianato e alla micro e piccola impresa locale. Duecentouno gli espositori presenti, 6mila i metri quadri degli spazi espositivi per le tante eccellenze in vetrina. Dall’artigianato artistico all’installazione di infissi e serramenti, dall’alimentare al tessile, tutti protagonisti di quel Made in Italy per tutelare la qualità della migliore produzione italiana dall’invasione di copie, falsi e sciagurati tentativi di contraffazione. La mostra mercato dell’artigianato è stato anche questo, uno spot per il made in italy. Con un testimonial d’eccezione, Mario Schifano, il padre della pop art italiana, autore delle 17 opere in mostra a LarioFiere ed evento di punta dei tanti momenti culturali inseriti nel programma della rassegna dalle Associazioni di Como e Lecco. La settimana dell’artigianato lombardo è stata anche l’occasione giusta per lanciare un video promozionale dell’artigianato locale, in particolare del tessile, un patrimonio per questa terra. Il video, due minuti e mezzo da gustarsi tutto d’un fiato, mostra il lavoro che si nasconde dietro alla creazione di una cravatta made in Italy, la cura nella scelta del tessuto, nel taglio e nelle professionalità impiegate per creare un pezzo dell’eccellenza italiana. Un lavoro che non può essere replicato.
Crisi economica e norme incerte, l’edilizia è sull’orlo del baratro
Da forza trainante dell’artigianato italiano ad emblema della crisi economica del Paese. Strano il destino dell’edilizia, passata in brevissimo tempo dalle stelle alle stalle. Quello che non era stato demolito dalla peggiore crisi economica della storia recente, è stato messo in dubbio dalla politica italiana, che ha calato un poker di iniziative capace di mandare al tappeto l’intero settore delle costruzioni. A cominciare dalla recente norma che ha introdotto la ritenuta del 10% sui bonifici per le ristrutturazioni edilizie e gli interventi sul risparmio energetico. Una difficoltà che va a sommarsi alle regole sulla tracciabilità dei flussi finanziari, condivise a livello teorico, ma poco adatte alle micro e piccole imprese artigiane. Oltre a queste, c’è la confusione nata con l’introduzione del SISTRI, i cui problemi sono stati rimandati ma non certo risolti, e la storica vicenda del ritardo di pagamento da parte degli enti pubblici. Una situazione aggravata dalla difficoltà di rispettare il patto di stabilità imposto agli enti locali che, di fatto, blocca i pagamenti alle imprese. In un quadro simile, ANAEPA Confartigianato ha studiato una gamma di iniziative, tanto a livello nazionale quanto a livello locale, per sostenere le imprese del settore e a rilanciarne l’economia. “A livello nazionale stiamo mettendo in cantiere una manifestazione nazionale con tutta la filiera delle costruzioni, compresi i sindacati dei lavoratori, oltre naturalmente alla gestione e alla partecipazione ai numerosi tavoli tecnici istituiti presso i ministeri competenti per correggere alcune norme recenti che sono estremamente penalizzanti - ha detto Stefano Bastianoni, segretario di ANAEPA Confartigianato, la sigla che riunisce più di 70mila imprese del settore - Per quanto riguarda invece le azioni a livello locale, a livello regionale vanno rilanciati i “piani casa” perché nella prima stesura, quella che è stata approvata nei mesi scorsi, l'impatto è stato assolutamente inadeguato ed insufficiente”.
Confartigianato e Ministero della Gioventù per l’imprenditoria giovanile
Il Ministro della Gioventù, Giorgia Meloni, ha presentato in settimana il nuovo portale dedicato all’imprenditoria giovanile. Un punto di raccordo unico dove trovare tutte le informazioni necessarie per avviare un’impresa, per conoscere i bandi nazionali aperti e dove scambiarsi notizie, consigli e informazioni utili per i giovani che decidono di iniziare un proprio percorso imprenditoriale. Un progetto voluto e sostenuto anche dai movimenti giovanili delle principali organizzazioni datoriali italiane, Confartigianato in testa, da sempre attenta alle problematiche imprenditoriali giovanili. La scorsa settimana, infatti, Confartigianato ha diffuso un rapporto sull’emergenza manodopera nell’artigianato. Numeri che hanno conquistato spazi importanti sui mezzi di comunicazione del Paese. Ma soprattutto, che hanno avuto il merito di porre l’attenzione sulle tante, troppe difficoltà lavorative incontrate dai giovani in questo paese. Secondo il rapporto dell’Ufficio studi di Confartigianato, infatti, il 26,7% del fabbisogno occupazionale delle imprese artigiane è rimasto scoperto. In altre parole, gli artigiani offrono lavoro, ma non ci sono giovani disposti a lavorare nelle imprese. L’elenco dei mestieri artigiani a corto di manodopera è lungo, nonostante in Italia cresca il numero dei giovani disoccupati, aumentati, tra il 2008 e il 2010, di 216mila persone. Eppure, il lavoro offerto dalle imprese è ben retribuito, un apprendista artigiano, in media, guadagna quasi 800 euro, il 70% dello stipendio previsto per un contratto al livello d’ingresso, ma soprattutto, offre la possibilità di iniziare un percorso formativo qualificante, capace, in breve tempo, di permettere ai giovani di avviare una propria impresa. Ma oggi, i giovani, preferiscono rispondere al telefono di un call center. Per 400 euro al mese.
PIANO ANTIMAFIA IMPRESE: MODIFICARE NORMA TRACCIABILITA' FLUSSI FINANZIARI Bloccati pagamenti della PA e stipula nuovi contratti
Roma, 3 novembre - Confindustria e Rete Imprese Italia (Confcommercio, Confartigianato, CNA, Casartigiani, Confesercenti) condividono gli obiettivi del Piano straordinario contro le mafie, ma ribadiscono la necessità e l’urgenza di modificare la Leggere di più
PIANO ANTI MAFIA
PIANO ANTIMAFIA - Imprese: modificare norma tracciabilità flussi finanziari. Bloccati pagamenti della PA e stipula nuovi contratti