Verso la conferma nel 2011 dell’ecobonus per lavori di riqualificazione energetica
Imprese edili, impiantisti, installatori d’infissi, falegnami, possono tirare un sospiro di sollievo. E, insieme a loro, anche tutti i cittadini che vogliono ristrutturare casa all’insegna dell’innovazione, rispettando l’ambiente e risparmiando denaro. L’ecobonus del 55% sulle spese per interventi di riqualificazione energetica degli edifici e delle abitazioni ha trovato posto nella legge di stabilità in questi giorni all’esame della Camera. Un recupero in extremis di una misura che sembrava destinata a non essere prorogata. Ma la forte pressione esercitata da Confartigianato e da tutto il mondo imprenditoriale ha convinto il Governo che, pur confermando l’agevolazione anche per il 2011, ne ha però diluito in 10 anni anziché in 5 anni come avviene ora. Manca soltanto il sì del Senato e poi via libera a interventi essenziali per la tutela dell’ambiente, per sostenere l’economia e l’occupazione, per combattere il sommerso. Le cifre sono di tutto rispetto: in tempi di crisi, l’ecobonus vale il lavoro di almeno 50.000 persone l’anno, è fondamentale per la tenuta di oltre 400mila imprese e per rilanciare le costruzioni come moltiplicatore della domanda interna. L’efficacia delle detrazioni del 55% è dimostrata dai risultati ottenuti negli ultimi 3 anni: 850.000 interventi di riqualificazione effettuati per un valore di 11 miliardi. 6.500 GWh l’anno di energia risparmiata. Dunque risparmio assicurato per i cittadini, più lavoro per le imprese del sistema casa e per quelle impegnate nel settore della green economy, ma anche maggiore gettito per l’Erario. L’ecobonus si ripaga da sé: le risorse investite dallo Stato vengono ampiamente compensate dalle maggiori entrate derivanti dall’utilizzo delle detrazioni. Nel 2009 sono stati oltre 10 miliardi i benefici da gettito fiscale aggiuntivo. Insomma non manca nulla perché l’ecobonus sia reso permanente, come da tempo chiede Confartigianato, sottraendolo alle incertezze delle proroghe di anno in anno.
FISCO Cesare Fumagalli: “Le Pmi corrono con uno zaino pieno di pietre”
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Arriva la conciliazione extragiudiziale, sentenze in quattro mesi
Il Ministero della Giustizia sceglie il volto famigliare e rassicurante di Milly Carlucci per lo spot di lancio della ‘conciliazione’, uno strumento che punta a dirimere una parte rilevante delle controversie tra imprese e tra cittadini fuori dalle aule dei tribunali. Un volto della giustizia civile ben diverso da quello che finora hanno conosciuto i cittadini italiani, fatto di giudizi dai tempi estenuanti che secondo i calcoli dell’Ufficio Studi di Confartigianato, costano alle imprese oltre 2 miliardi e 200 milioni l’anno, quanto una manovra finanziaria. Una causa civile, tra primo e secondo grado, dura in media 4 anni 7 mesi e 25 giorni. Niente se paragonato ai circa 8 anni necessari per arrivare alla fine di un fallimento. In questi giorni, con la pubblicazione del regolamento che fissa le ultime disposizioni, la ‘conciliazione extragiudiziale’ ha tagliato l’ultimo traguardo. Salvo incognite, l’esordio è previsto per la primavera. Dal 20 marzo chi vorrà risolvere una controversia civile o commerciale senza ricorrere a un giudice potrà rivolgersi ad uno degli organismi di conciliazione elencati sul sito web del Ministero della Giustizia; gli interlocutori naturali delle imprese, saranno le Camere di Commercio, ma ciò non toglie che la scelta dell’organismo è libera. Orientare le parti nella ricerca di un accordo soddisfacente per entrambi sarà compito di una nuova figura professionale, il conciliatore. L’accordo raggiunto dovrà essere poi omologato dal giudice per diventare esecutivo. Il procedimento di mediazione non potrà superare i 4 mesi. Ricorrere al conciliatore sarà obbligatorio per le liti in materia di condominio, gli incidenti stradali, i contratti bancari e assicurativi. In questi casi prima di avviare un processo civile, sarà necessario aver concluso un procedimento di conciliazione. In ogni altra materia la mediazione potrà essere avviata su base volontaria, sia prima che durante un processo. Per sapere se la conciliazione funzionerà davvero bisognerà attendere i prossimi mesi. Nel frattempo Confartigianato sottolinea come nello strumento siano state recepite molte istanze della Confederazione, in particolare i principi di informalità, celerità e flessibilità e la previsione di costi procedurali contenuti. Elementi che dovrebbero garantire un’ampia accessibilità allo strumento da parte delle piccole imprese.
Per l’acquisto di automezzi garantisce il Fondo PMI
Le piccole imprese di autotrasporto potranno utilizzare il fondo di Garanzia per le pmi anche per finanziare l’acquisto dei veicoli, una delle voci più onerose per le imprese, finora tagliata fuori dalle misure agevolabili. L’importante iniziativa è contenuta nel decreto interministeriale firmato nei giorni scorsi dai Ministri del Trasporto, Sviluppo Economico ed Economia che estende la portata della Sezione speciale del fondo di Garanzia riservata all’autotrasporto merci conto terzi anche all’acquisto dei veicoli con massa pari o superiore alle 3 tonnellate e mezzo ed ai rimorchi oltre le 10 tonnellate. “Un’estensione – spiega Gianluigi Bassi, rappresentante delle associazioni dell’autotrasporto nel Fondo di garanzia - richiesta ed ottenuta grazie all’impegno di Confartigianato Trasporti, Unatras e altre sigle del settore. Il via libera di Bruxelles alla misura, in deroga alla legge comunitaria sugli aiuti di Stato - sottolinea Bassi - è giustificato dalla particolare crisi che sta attraversando il trasporto merci su gomma”. La finestra temporale per accedere alla garanzia è molto stretta, si apre il 18 novembre per chiudersi il 31 dicembre. Restano dunque ancora poche settimane per inoltrare le richieste. Ma l’attività istruttoria di Banche e Confidi gioca di anticipo sul calendario, e in questi giorni è già partita. Prosegue intanto il lavoro di Uetr, l’organizzazione guidata dal Presidente di Confartigianato Trasporti Francesco Del Boca che rappresenta oltre 200.000 imprese di autotrasporto europee, per ottenere la proroga dello strumento da parte della UE a tutto il 2011.
AUTOTRASPORTO Roma, 11 novembre 2010 Francesco Del Boca eletto presidente di Unatras
Francesco Del Boca, Presidente di Confartigianato Trasporti, è il nuovo presidente di Unatras. L’elezione è avvenuta nel corso del Comitato Esecutivo che ha anche Leggere di più