Etichettatura alimenti

ETICHETTATURA ALIMENTI: Giacomo Deon (Confartigianato Alimentazione): Bene via libera Senato a ddl etichettatura alimenti.Il 43% dei cittadini Ue sceglie alimenti in base a origine prodotti


Capitali in fuga, l’Italia non è un paese per imprenditori

Fiat, Ikea e Ryanair sono soltanto tre esempi delle tante multinazionali che periodicamente minacciano di lasciare l’Italia, un paese poco appetibile per gli investimenti, dove è sempre più difficile fare impresa, anche disponendo di ingenti capitali. Le micro e piccole imprese artigiane, così, scoprono di avere dei testimonial inaspettati per le proprie battaglie. Un paradosso tutto italiano, dove multinazionali, grandi e piccole realtà produttive si ritrovano fianco a fianco per chiedere un paese a misura di imprese. Gli ultimi giorni sono stati un continuo susseguirsi di denunce. Alle ormai note dichiarazioni di Marchionne e del numero uno di Ryanair, la più importante compagnia low cost d’Europa, si è aggiunto l’amministratore delegato di Ikea Italia, che ha minacciato di ritirarsi dal mercato italiano se la situazione non dovesse migliorare. Troppi ostacoli burocratici, troppi gli intoppi creati dagli enti locali. Se in Europa Ikea impiega in media quattro anni per aprire un punto vendita, in Italia occorre anche il doppio del tempo. Al colosso svedese, ha fatto eco la Banca mondiale, che ha consegnato all’Italia la maglia nera del paese europeo con il più alto prelievo fiscale sulle imprese. Una volta tanto, siamo primi in Europa, direbbe qualche cinico, alla faccia della competitività delle nostre imprese, dell’attrattività del nostro paese e di un mercato del lavoro alla disperata ricerca di occupazione. Una situazione drammatica, che le piccole imprese e Confartigianato denunciano da tempo. L’Ufficio studi ha calcolato che un’impresa artigiana ha bisogno di 334 ore per tutti gli adempimenti fiscali e burocratici, pari a 42 giorni lavorativi all’anno. Troppo per chi non può disporre degli aiuti concessi alla grande industria. Il Belpaese non riesce più a sostenere le proprie imprese, né tantomeno ad attrarre investimenti esteri. La conferma arriva dall’ICE, l’Istituto per il Commercio Estero, che nei giorni scorsi ha diffuso un rapporto che vede l’Italia ancora una volta all’ultimo posto tra i paesi dell’eurozona in grado di attrarre capitali. Una tesi confermata e rilanciata anche della Conferenza delle Nazioni unite sul commercio e lo sviluppo. Tra il 2007 ed il 2008, gli investimenti diretti in Italia sono crollati del 57%, facendo scivolare il nostro paese alle spalle di Messico, Nigeria e Turchia. Le cause sono una filastrocca fin troppo nota alle orecchie degli artigiani. Corruzione, scarsa flessibilità del mercato del lavoro, infrastrutture insufficienti, eccessiva pressione fiscale per imprese e lavoratori. Problematiche che Confartigianato denuncia da anni e che oggi tengono lontane dal nostro Paese quasi la metà delle multinazionali attive nel resto d’Europa. Oltre ad opprimere e soffocare tutte le micro e piccole imprese italiane. Alla faccia della libera impresa in un libero stato.


Operatori balneari, il Ministro Fitto apre alle proposte di Confartigianato

Sembra tornare il sereno sulle spiagge italiane. Dopo la bufera innescata dall’Unione europea, che aveva aperto un’infrazione nei confronti dell’Italia per la gestione delle concessioni demaniali, il Ministro per gli affari regionali, Raffaele Fitto, ha incontrato Confartigianato e le altre associazioni di categoria condividendo molte delle proposte presentate per la riforma del settore. Secondo le indicazioni di Bruxelles, dal 2016 le concessioni sarebbero state assegnate tramite una gara pubblica, alla faccia degli investimenti fatti da chi da anni gestisce le strutture turistiche delle spiagge italiane. Un pericolo scampato grazie alle proposte di Confartigianato e alla disponibilità del Ministro Fitto, che se ne farà portavoce con la Conferenza Stato - Regioni e con gli altri due ministeri coinvolti, il Turismo e le Finanze, per arrivare ad una legge quadro nazionale da approvare entro la fine dell’anno. Il Governo ha accolto la proposta di affidarsi ad una trattativa privata, con la creazione di un albo di categoria, la pubblicazione delle concessioni date in gestione e la parità di costo del canone. Tre i principi fondamentali previsti dal documento: l’esperienza professionale, gli investimenti fatti nel corso degli anni ed il valore commerciale dell’attività. Così facendo, secondo il presidente di OASI Confartigianato, il riminese Giorgio Mussoni, “gli imprenditori che hanno investito nel tempo potranno avere maggiori possibilità di mantenere la propria azienda, mentre chi uscirà dal mercato potrà contare sul pagamento del valore commerciale della propria attività”.


Parte da Palermo la sfida dei Confidi siciliani

Dall’avvento degli accordi di Basilea, il sistema dei consorzi di garanzia fidi deve confrontarsi con un dilemma quasi esistenziale. Confidi 106 o 107? In Sicilia, Credimpresa, il confidi dell’Asa Confartigianato Palermo, ha festeggiato il passaggio al 107, una struttura con una maggiore dotazione finanziaria e su cui vigilia direttamente la Banca d’Italia, due condizioni che permettono di avere un maggior potere contrattuale con gli istituti di credito per ottenere condizioni più favorevoli per gli imprenditori soci. Leggere di più


Da Varese un libro di lotta e passione contro la crisi

Oltre la linea è una raccolta di storie di imprenditori. Un viaggio nella galassia artigiana di Varese da leggere tutto d’un fiato. Pubblicato da Confartigianato Varese, e scritto da Davide Ielmini, che di quell’associazione è responsabile della comunicazione istituzionale, il libro è un’avventura dentro al cuore del tessuto imprenditoriale di una delle provinceLeggere di più


Al via la nuova stagione della Scuola per genitori di Confartigianato

Non soltanto economia, lavoro e fisco. Da sempre, Confartigianato affianca un importante impegno sociale alla propria attività di rappresentanza imprenditoriale. L’ANAP, l’ANCOS, il CAAF e il Patronato INAPA ne sono un esempio, la nascita di Confartigianato Persone la definitiva conferma. In questo impegno sociale, si inserisce la Scuola per genitori pensata e realizzata da Confartigianato Vicenza. Sette anni dopo la nascita, la Scuola ha cambiato nome in Confartigianato Impresa Famiglia, ha aperto i propri corsi anche ai giovani e alla vigilia del nuovo anno scolastico può festeggiare il coinvolgimento di 24 associazioni provinciali, oltre al riconoscimento del Ministero dell’istruzione. Da Alessandria ad Oristano, passando per Arezzo, Cesena ed Isernia, l’Italia ha abbracciato l’impegno di Vicenza per offrire alle famiglie un supporto per l’educazione dei figli, per la promozione e la diffusione della cultura della famiglia in tutti i suoi aspetti. L’autostima, la sessualità, la gestione delle emozioni e dei conflitti sono soltanto alcuni degli argomenti affrontati dai più importanti sociologi e psicologi italiani, come Silvia Vegetti Finzi, Maria Rita Parsi, Don Antonio Mazzi e Marco Rossi, durante i numerosi incontri, seminari e dibattiti organizzati in tutta Italia. Un team di esperti coordinati dal direttore scientifico di Confartigianato Impresa Famiglia, Paolo Crepet, il famoso sociologo e scrittore che fin dall’inizio ha abbracciato il progetto di Confartigianato Vicenza, contribuendo a trasformarlo in un punto di riferimento importante per tutto il Sistema Confartigianato.