Agenzia delle Entrate e Rete Imprese Italia, nasce la task force per la semplificazione degli adempimenti
Continua il dialogo tra l’Agenzia delle Entrate e le Organizzazioni dell’artigianato, del commercio, del turismo e dei servizi.Leggere di più
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FISCO: Agenzia delle Entrate e Rete Imprese Italia, nasce la task force per la semplificazione degli adempimenti
Al ‘Piano casa’ non si applica il bonus del 36 e 55%
Non bastava il fitto intreccio tra leggi regionali e delibere comunali. Ora a far traballare la già precaria impalcatura del Piano Casa ci si mette anche il Fisco. Secondo l’Agenzia delle Entrate, infatti, i lavori edilizi previsti dai piani casa regionali non possono fruire delle detrazioni fiscali del 36% per le ristrutturazioni e del 55% per il risparmio energetico. In altre parole le Entrate hanno chiarito che il bonus fiscale spetta unicamente per le spese sostenute per la ristrutturazione di fabbricati esistenti. Niente da fare per gli ampliamenti, che rappresentano la misura su cui poggia tutto il ‘Piano Casa’ targato Berlusconi. <i>“I cittadini – </i>sottolinea il Segretario di Anaepa Confartigianato Stefano Bastianoni -<i> di fronte a questa interpretazione restrittiva dell’Agenzia delle Entrate, non saranno incentivati a investire perché la leva fiscale costituisce una potente formula per favorire gli investimenti”</i> Un’interpretazione che arriva inattesa come una tegola tra capo e collo, tanto più inspiegabile perché in aperta contraddizione con un precedente orientamento degli uffici fiscali. Spiega Bastianoni: <i>“L’Agenzia delle Entrate, nelle guide fiscali per la ristrutturazione edilizia pubblicate di recente, stabiliva che era possibile ampliare gli immobili fruendo dell’agevolazione del 36% . Con questa nuova interpretazione, al contrario, dice che l’ampliamento non può ottenere l’agevolazione fiscale. Questa contraddizione crea ulteriore confusione rispetto a chi dovrebbe investire”.</i> Una confusione che purtroppo va ben oltre il bonus fiscale, nel caos, infatti, c’è ormai da tempo il Piano Casa che non riesce a superare i veti incrociati di regioni ed enti locali e rimane così solo sulla carta. Una situazione denunciata nelle scorse settimane dal Presidente di Confartigianato Giorgio Guerrini. <i>“Il piano casa </i>– ha detto – <i>è stato un fallimento. Avrebbe dovuto creare un giro di affari di 40 miliardi di euro ma non ha dato i risultati sperati. Si sono contrapposte una serie di normative regionali che ne hanno determinato il tracollo”.</i> Ma per il provvedimento, a breve, potrebbe arrivare una prova di appello. <i>“Ora molte regioni </i>– spiega il Segretario di Anaepa Bastianoni - <i>partendo da questa esperienza negativa stanno riscrivendo i nuovi piani, modificando la prima impostazione. Abbiamo dei segnali che, per esempio in Veneto e Sardegna, ci sono delle spinte nuove che ci fanno sperare che questa nuova riedizione del Piano Casa possa offrire occasioni per l’edilizia nel nostro Paese”. </i>
In vista un rinvio per il versamento della quota Sistri 2011
Dopo la proroga di cinque mesi per l’avvio a pieno regime del Sistri, Rete Imprese Italia strappa un altro rinvio: è in dirittura di arrivo, infatti, lo slittamento della data di versamento dei contributi annuali per l’utilizzo del sistema, data che potrebbe passare dal 31 gennaio al 30 aprile. Per il momento non è disponibile nessun documento ufficiale che confermi la notizia - comunicata dal Ministero dell’Ambiente direttamente a Rete imprese Italia e Confindustria - ma è praticamente certo che il rinvio è già stato inserito in un decreto, in via di pubblicazione, che raccoglie quello istitutivo del Sistri aggiornato con tutte le modifiche sino ad ora emanate. Un testo che si immagina corposo perché nel 2010, l’anno che doveva sancire il passaggio della gestione dei rifiuti pericolosi dal cartaceo al digitale, i problemi non sono mancati. Chiavi digitali per la registrazione delle operazioni consegnate in ritardo alle imprese, dispositivi satellitari per gli autoveicoli non funzionanti, piattaforma web per la registrazione delle operazioni lenta e troppo burocratica, sono solo alcune delle criticità rilevate nel tempo da Confartigianato. Criticità solo in parte risolte che hanno ritardato il via libera al Sistri: ancora ai primi di dicembre il calendario dell’iniziativa aveva Capodanno come ultimo giorno utile per l’avvio del sistema (una data frutto di rinvii), mentre oggi la previsione di fine lavori si è allungata fino a metà 2011. Per monitorare lo stato di avanzamento del sistema di tracciatura digitale dei rifiuti, a fine dicembre è stato costituito un tavolo tecnico tra Ministero dell’Ambiente, Rete Imprese Italia e Confindustria, che si affianca a quello di vigilanza e controllo. E un primo risultato del tavolo è proprio la proroga della data di versamento dei contributi annuali per il sistema. Nelle prossime settimane sono previsti nuovi incontri, con l’obiettivo finale di rendere il Sistri davvero a misura di piccola impresa.
Imprenditori alle prese con il rebus delle compensazioni fiscali
Nate per semplificare i rapporti con i contribuenti, le compensazioni di debiti e crediti verso il Fisco stanno invece mettendo a dura prova la pazienza degli imprenditori. I problemi arrivano da una norma contenuta nella manovra estiva del 2010 che ha imposto un giro di vite proprio sulle compensazioni. In pratica da gennaio di quest’anno chi ha debiti erariali iscritti a ruolo superiori a 1.500 euro non può estinguerli utilizzando i crediti accumulati verso il fisco. Chi lo fa rischia una sanzione molto pesante, pari al 50% dei debiti. Le nuove regole hanno provocato tali e tante difficoltà interpretative che Confartigianato e Rete Imprese Italia hanno sollecitato chiarimenti per sciogliere il rebus della partita del dare e avere nei confronti dello Stato. Agli appelli degli imprenditori ha risposto l’Agenzia delle Entrate che, se da un lato ha sospeso le sanzioni, dall’altro ha fornito un’interpretazione restrittiva della norma del 2010. Tutto ciò in vista di un decreto del Ministero dell’Economia che deve dare definitiva attuazione al provvedimento dello scorso anno. Il decreto del Ministro Tremonti, atteso da un momento all’altro, dovrebbe sancire nella pratica il divieto della compensazione immediata di debiti e crediti a quei contribuenti che nel contempo sono debitori di somme iscritte a ruolo e che continuano a non pagare. Insomma, chi ha un credito con il fisco si metta il cuore in pace. Lo Stato non gli restituirà nulla se prima non avrà saldato i propri debiti. Ma Rete Imprese Italia non ci sta ed è impegnata in un acceso confronto con l’Amministrazione finanziaria per arrivare ad una soluzione che non penalizzi gli imprenditori. In pratica chiede compensazioni libere delle posizioni fiscali, con l’unico obbligo di conservare una provvista pari alla cartella esattoriale, saldando quest’ultima quando lo si ritiene più opportuno. Al mosaico delle compensazioni manca poi una tessera molto importante: il provvedimento più volte sollecitato da Confartigianato che consenta di compensare i debiti tributari con i crediti che le imprese fornitrici di beni e servizi vantano nei confronti della Pubblica Amministrazione. Un provvedimento a dir poco fondamentale in un Paese come il nostro in cui il primo dei cattivi pagatori è proprio lo Stato.
BREVE – Fondi export per gli artigiani
Buone notizie per le imprese artigiane che vogliono espandere all’estero la loro attività. Dai prossimi mesi gli imprenditori avranno a disposizione 5 milioni di euro per finanziare progetti di esportazione e, in generale, iniziative di promozione sui mercati internazionali. Le risorse, dedicate in esclusiva alle imprese artigiane, sono previste da un decreto firmato dal Ministro dello Sviluppo Economico Paolo Romani. I fondi verranno erogati da Artigiancassa che si occuperà di valutare le domande di finanziamento e assisterà gli imprenditori per facilitare l’accesso ai contributi.