Unatras - decreto Milleproroghe - Del Boca
Francesco Del Boca, Presidente di Unatras: Con decreto milleproroghe sbloccate norme su autotrasporto
L’andamento dell’occupazione giovanile nella fotografia dell’Ufficio studi
Non è un paese per vecchi è un film americano del 2007. Non è un settore per giovani, invece, potrebbe essere il titolo di un ipotetico film da realizzare sulle anticipazioni del 5° osservatorio sull’imprenditoria giovanile redatto dall’Ufficio studi di Confartigianato in vista dell’assemblea dei giovani imprenditori di Firenze. Di quel film, settori come il tessile, la fabbricazione di mobili e le attività editoriali potrebbero essere gli attori protagonisti. In questi settori, infatti, dal terzo trimestre del 2008 al terzo trimestre del 2010, c’è stata una flessione dei giovani occupati che varia dal -50,8% del tessile al -31,5% delle attività editoriali. Settori che a fronte di un calo dei giovani occupati hanno visto aumentare il numero di addetti sopra i 40 anni. Situazione opposta, invece, per quanto riguarda i servizi veterinari, la pesca e le attività multimediali, dove si è registrato un vero e proprio boom di occupazioni under 40. Nello stesso periodo, il numero di giovani addetti occupati nei servizi veterinari è aumentato del 51,6%, nella pesca del 47,1 e nelle attività multimediali del 42,9%. Oltre a queste due macroaree, l’Ufficio studi ha scattato altre due fotografie sulle dinamiche occupazionali. Aree trasversali, in cui l’andamento non sembra aver percepito alcuna differenza generazionale. Il risultato è l’individuazione di settori in cui c’è stata una generale contrazione dell’occupazione, attività ricreative e culturali, pelletteria e abbigliamento su tutte, e altri in cui si è registrato un generale incremento, come i servizi informatici, la consulenza aziendale e gestionale ed il trasporto marittimo. Dati alla mano, e alla luce della pressione della spesa pubblica di un paese che invecchia e che deve fare i conti con un debito pubblico spropositato, anche se con un andamento migliore rispetto a tanti altri paesi europei, i Giovani imprenditori di Confartigianato non possono far altro che invocare a gran voce quegli interventi normativi necessari per aprire importanti coni di luce sul futuro economico ed imprenditoriale del Paese.
Tre normative in arrivo per le micro e piccole imprese
Una sottile linea rossa attraversa i tre interventi normativi all’esame del Parlamento. Quella linea rappresenta la speranza di migliaia di artigiani italiani che vivono in un paese dalla crescita economica limitata a pochi punti percentuali. Tre interventi che potrebbero portare nuovo ossigeno ai polmoni delle imprese. Il punto è cogliere i problemi strutturali dell’economia italiana. Una speranza che sembra sfumare con il primo dei tre interventi all’esame del Parlamento, il decreto milleproroghe. Respinto una prima volta dal Presidente della Repubblica, il decretone è tornato al mittente per una seconda definizione. Seconda fiducia in tempi record su di un testo che non sembra cogliere nessuna delle necessità delle imprese. Anzi, tra le novità c’è la possibilità concessa agli enti locali di raddoppiare l’addizionale provinciale sull’energia elettrica. Un’iniziativa necessaria per finanziare il ciclo di gestione dei rifiuti. Una minaccia ulteriore, che va ad aggiungersi al possibile aumento della pressione fiscale sulle imprese dopo l’entrata in vigore del federalismo municipale, il secondo intervento al vaglio del Parlamento. Critiche le organizzazioni imprenditoriali, con il Presidente Guerrini che ha posto l’attenzione sul pericolo di vedere esplodere il prelievo fiscale sugli immobili produttivi. Con il passaggio dall’ICI all’IMU, e la discrezionalità affidata ai singoli comuni sul valore dell’aliquota da introdurre, si rischia un aumento della pressione fiscale pari ad alcune migliaia di euro per impresa. “Il federalismo che ci piace - ha sottolineato Guerrini - è quello che favorisce la progressiva riduzione della spesa pubblica locale improduttiva. La speranza è che i Comuni riducano l’aliquota base dello 0,3%, permettendo un risparmio di imposta di 1,4 miliardi”. Se in Italia la situazione è ferma alle aspettative più o meno disattese degli imprenditori, la speranza arriva dall’Europa e dal recepimento dello Small Business Act. Semplificazione normativa e burocratica a misura di impresa, accesso al credito più fluido, sostegno al mercato unico europeo per le micro e piccole imprese ed un massiccio abbattimento dei tempi e dei costi per la creazione di nuove imprese. Sono queste le linee guida dell’aggiornamento dello Small Business Act, “una grande opportunità per le micro e piccole imprese italiane”, come ha ricordato Guerrini. “Per questo - ha aggiunto - ne sollecitiamo una rapida approvazione”.
La crisi libica infiamma il petrolio. Ecco i riflessi sulle piccole imprese
L’”effetto Libia” spinge alle stelle il prezzo dei carburanti. In settimana, la benzina ha infranto la soglia psicologica di un euro e cinquanta centesimi, mentre il gasolio ha fluttuato tra 1,39 euro del Veneto e 1,44 euro della Sicilia. Immediato l’impatto sull’inflazione, balzata a gennaio al 2,1%. Facile prevedere che febbraio sarà un altro mese caldo per i prezzi, considerato tra l’altro che in Italia l’85% delle merci viaggia su ruota. E i primi a fare le spese dell’ondata di rincari sono stati proprio gli autotrasportatori che dopo un 2010 segnato da aumenti a doppia cifra che hanno fatto lievitare del 31% il costo del pieno, ora guardano con preoccupazione alla rapidità con cui le compagnie petrolifere stanno ritoccando verso l’alto i listini dei prezzi. <i>‘Nell’immediato –</i> spiega Francesco Del Boca, Presidente di Confartigianato Trasporti e di Uetr, l'Unione europea dei trasportatori stradali che riunisce 11 associazioni nazionali di categoria di 10 paesi membri dell'Ue in rappresentanza di oltre 200.000 imprese di autotrasporto in Europa per un totale di 430.000 veicoli – <i>la proposta, per ridurre l’impatto del caro gasolio sul comparto, potrebbe essere quella di sterilizzare l’Iva, come da più parti si è detto, Poi, a medio termine, ci aspettiamo che finalmente l’accordo con il Governo sui costi minimi della sicurezza venga applicato e a quel punto all’aumentare del costo del gasolio chiaramente aumentano anche i costi minimi della sicurezza. Nei prossimi giorni incontreremo il sottosegretario ai trasporti Bartolomeo Giachino e gli faremo questa proposta”.</i> Ma i colpi della rivolta libica rischiano di farsi sentire nei prossimi mesi anche sul costo dell’energia elettrica. In Italia, infatti, la produzione di elettricità dipende largamente dall’impiego di gas, e la chiusura dei rubinetti disposta da Tripoli unita ai venti di crisi che scuotono anche altri paesi leader nei prodotti energetici, potrebbero determinare un rialzo dei prezzi del metano vanificando l’importante obiettivo che il nostro paese ha centrato nell’ultimo anno: la diminuzione del 7,1% del prezzo dell’energia elettrica, un risultato in controtendenza rispetto agli altri paesi dell’area euro dove al contrario il prezzo è aumentato di quasi il 3%. Rassicurazioni arrivano intanto dall’Autorità per l’Energia elettrica e il gas che esclude un aumento delle bollette nell’aggiornamento previsto per fine marzo. Tra le preoccupazioni c’è anche il possibile rallentamento delle relazioni commerciali tra Roma e Tripoli, con un freno a un export in via di espansione che nell’ultimo anno ha superato i 2 miliardi e trecento milioni di euro. Tra i settori presidiati dalle piccole imprese, potrebbero risentirne le esportazioni di gioielli (78 milioni), mobili (54), imbarcazioni (44), e anche di abbigliamento che nel 2010 ha toccato i 21 milioni di euro.
ACCORDO TRA RETE IMPRESE ITALIA E INTESA SANPAOLO 5 MILIARDI PER LE PICCOLE IMPRESE • Definite le linee guida per le intese locali • Interessate oltre 2,6 milioni di imprese associate • Previsti strumenti e iniziative per migliorare il dialogo tra banca e impresa • Presentate nuove modalità di valutazione dell’impresa • Massima valorizzazione del ruolo delle Associazioni di categoria e dei Confidi
Roma, 25 febbraio 2011. Rete Imprese Italia (Confartigianato, CNA, Casartigiani, Confcommercio, Confesercenti) e il Gruppo Intesa Sanpaolo hanno sottoscritto oggi un accordo per garantire pieno sostegno alle piccole imprese associate che, in un Leggere di più
Accordo - Intesa Sanpaolo-Rete Imprese Italia
ACCORDO TRA RETE IMPRESE ITALIA E INTESA SANPAOLO: 5 miliardi per le piccole imprese