Tutto pronto a Torino per i festeggiamenti del 150° dell’Unità d’Italia

Tutto è pronto a Torino, per le celebrazioni del 150° dell’Unità d’Italia di Confartigianato. Due giorni di eventi e iniziative culturali che coinvolgeranno la città che è stata la prima capitale dello stato unitario italiano. Se è vero che gli artigiani hanno contribuito in maniera decisiva all’affermazione economica ed imprenditoriale del Paese, è vero anche che ci sono molte affinità tra le diverse realtà dell’artigianato e i tanti territori che insieme hanno dato vita all’Italia unita. “Abbiamo partecipato a questa storia e direi che c'è un’affinità culturale tra le tante differenze che caratterizzano l'Italia e l’infinità di mestieri che compongono la galassia dell’artigianato - ha ricordato Carmelo Rigobello, coordinatore di Confartigianato persone - Un’infinità di mestieri che trovano il loro punto di unità, e in questo senso c’è un parallelismo interessante, su alcuni valori fondamentali. Per noi, il valore del lavoro, del rispetto delle persone e la continua ricerca di dare energia alle idee”. Dopo le numerose iniziative territoriali per celebrare una data tanto significativa per il Paese, tutto il sistema Confartigianato sbarcherà a Torino per confermare una volta di più l’impegno civile della più rappresentativa organizzazione di rappresentanza della micro e piccola impresa. Economia ed impegno sociale, cultura e saper fare artigiano. Tanti i temi che animeranno la due giorni torinese, con spettacoli musicali e teatrali. A cominciare dall’evento di punta della prima giornata, lo spettacolo di David Riondino, “Cavour, mon amour”. Al teatro Carignano di Torino porteranno il proprio contributo anche il Presidente Giorgio Guerrini ed il Segretario generale Cesare Fumagalli, oltre al professor Giulio Sapelli, che terrà una lectio magistralis sull’Unità d’Italia. “Abbiamo voluto fare più eventi, raccogliendoli in due giorni, seguendo la trama delle ricerche per cercare di ripercorrere i passaggi fondamentali della storia del nostro Paese. Temi sviluppati attraverso le ricerche scientifiche, con la storia che cresce e si sviluppa fino ai giorni nostri”,ha concluso Rigobello.


Le imprese chiedono la sospensione del Sistri

Mentre dal Ministero dell'Ambiente si parla di pieno successo per il click day Sistri dell’11 maggio, Rete Imprese Italia e altre organizzazioni di categoria denunciano che il 90% delle imprese che hanno partecipato al test ha riscontrato disfunzioni di ogni genere, contro il 3% dichiarato dal Ministero. Nell'insieme - scrivono le Organizzazioni in una lettera inviata al premier Silvio Berlusconi e per conoscenza al Ministro Stefania Prestigiacomo - il test ha dato un esito che difficilmente avrebbe potuto essere peggiore. Di conseguenza, le Organizzazioni firmatarie, nel sollecitare un incontro urgente con il presidente del Consiglio, hanno chiesto la sospensione del Sistri. Nel frattempo, si è aperto un tavolo di confronto tra le Organizzazioni delle imprese e il Ministero dell’Ambiente.


Arriva il decreto ‘salva spiagge’

Si riapre la partita della riforma delle concessioni demaniali marittime. La riforma, congelata a fine aprile dopo lo stop alla trattativa tra Governo e operatori balneari imposto dal dietrofront di alcune organizzazioni di rappresentanza del settore, ha fatto un improvviso scatto avanti. Nel Decreto Sviluppo approvato il 5 maggio dal Consiglio dei Ministri, trovano spazio, infatti, le nuove regole che a partire dal 2016 disciplineranno la concessione delle spiagge. La novità principale del testo riguarda la possibilità di attribuire ai privati il diritto di superficie ventennale (con annesso permesso di edificabilità nelle aree non sottoposte a vincoli) sulle spiagge e sugli eventuali manufatti già esistenti. In sostanza, un diritto di proprietà a tutti gli effetti, ma limitato a tutto ciò che sta sopra il terreno. Alle accuse degli ambientalisti di voler svendere il demanio, il Ministro Tremonti ha replicato: <i>“Non c’è nessuna vendita delle spiagge, il diritto di superficie è solo un incentivo per gli investimenti’.</i> Sull'iniziativa, giudizio sostanzialmente positivo del presidente di Oasi Confartigianato Giorgio Mussoni che tuttavia non nasconde qualche perplessità. <i>“Innanzitutto </i>- sottolinea - <i>noi abbiamo apprezzato questa ipotesi di soluzione perché, non fosse altro, è l’esplicito riconoscimento della validità della nostra offerta turistica: abbiamo creato un prodotto che non ha eguali in Europa, una peculiarità che ci è invidiata, e che deve trovare la giusta tutela. Questa è la prima cosa, da questo punto di vista è apprezzabilissimo. Bisognerà però tenere conto che un unico decreto, un’unica previsione per tutto il sistema italiano che è molto variegato e differenziato, lascia qualche perplessità".</i> A partire dal 2015 le attuali concessioni finora rinnovate in maniera automatica dagli imprenditori di spiaggia saranno carta straccia. ‘Tutte le concessioni’, è scritto nel Decreto, saranno riassegnate “nel rispetto dei criteri comunitari di economicità, efficacia, imparzialità e trasparenza”, una formula vaga che lascia presagire una gara. Il provvedimento, però, non spiega come saranno riconosciuti il valore delle imprese esistenti, gli investimenti fatti e il valore commerciale creato sul demanio pubblico dagli imprenditori. Non dice se gli operatori potranno esercitare il diritto di prelazione e non fissa requisiti professionali per partecipare a futuri bandi: senza precise regole, chiunque potrebbe improvvisarsi operatore balneare. Insomma, il decreto ’salvaspiagge’ rappresenta un provvedimento quadro a cui necessariamente dovranno seguirne degli altri. Lo schema delle regole per non danneggiare un settore punta dell’offerta turistica nazionale, è chiaro da tempo, è quello emerso dal tavolo tra gli operatori balneari e il Ministro Fitto. Occorre ripartire da qui. <i>“Io credo che sia indispensabile, come abbiamo già chiesto al Ministro Fitto </i>- conclude il Presidente di Oasi Confartigianato Mussoni - <i>ritornare a quel famoso tavolo per riprendere in mano la partita su queste basi, dopodiché si potrà parlare anche di diritti di superficie o di concessioni, più lunghe, poi vedremo. Ma la cosa più importante in questo momento sia riscrivere le regole per difendere questa offerta italiana che non ha eguali in Europa”.</i>


SISTRI - Le imprese al premier Berlusconi: sospendere e ripensare il Sistri

Un incontro urgente con il Presidente del Consiglio e la sospensione dell’applicazione del Sistri.Leggere di più


Confartigianato dona a Torino il restauro della statua di Garibaldi

A Torino, la prima capitale d’Italia, Confartigianato Imprese ha scelto di festeggiare il 150° dell’Unità del nostro Paese. Una manifestazione nazionale che coinvolgerà il capoluogo piemontese il 27 e 28 maggio prossimi, con una serie di eventi e di iniziative culturali che attireranno migliaia di persone all’ombra della Mole. Come già successo ad Arezzo, in occasione del Festival della Persona, Confartigianato, che da più di sessant’anni accompagna alla promozione della micro e piccola impresa, anche un forte impegno civico e sociale, lascerà alla città un dono, un omaggio, un segno del proprio passaggio. Quel dono sarà il restauro di un monumento simbolo della città e del risorgimento italiano, la statua di Giuseppe Garibaldi in Corso Cairoli, alle porte del parco del Valentino. “Un intervento come questo di Confartigianato è veramente prezioso perché, non soltanto aiuta il Comune nello svolgimento delle sue funzioni di conservatore del patrimonio museale, ma anche perché aggiunge una competenza a speciale, particolare. Questa, infatti - ha aggiunto Fiorenzo Alfieri, assessore al 150° dell’Unità d’Italia e alla cultura del Comune di Torino – non parliamo di una sponsorizzazione, ma di una vera e propria collaborazione tra istituzioni e mondo dell’artigianato, in particolare con i maestri restauratori”. Per farlo, Confartigianato ha coinvolto il Consorzio “Piemonte restauri”, la Camera di Commercio di Torino e la Regione Piemonte. Un intervento che interesserà tanto la parte bronzea, la statua di Garibaldi, quanto quella lapidea, con la figura femminile raffigurante l’Italia che fa da basamento all’intera opera. “Una delle più grosse difficoltà di questo intervento - ha spiegato il restauratore Piercarlo Craviolatti - è l’ossidazione di ferro sul bronzo e sul lapideo, in questo il granito. Ci sono anche incrostazioni di nero sul marmo, su cui è necessario intervenire, ovviamente con grande maestria per evitare di rovinare il materiale originale”. La scelta di una statua tanto significativa per i valori risorgimentali non è stata casuale. Garibaldi e Torino sono il simbolo di quegli ideali, del sogno di un’Italia unita che potesse contribuire in maniera determinante alla vita politica ed economica europea. Ne è convinto Giorgio Felici, presidente di Confartigianato Imprese Piemonte. “Quale simbolo migliore di Garibaldi. Un simbolo che richiama l’unitarietà ma anche la transnazionalità. Un simbolo che ci riporta all’intraprendenza degli italiani all'estero e in Italia. Collocato in questa sede bellissima, su questo spaccato di Torino meraviglioso, che dà il senso del rigore e dell'eleganza del lavoro degli italiani e di quello che noi portiamo all'estero”.


Il made in Italy vince sui mercati esteri: nel 2010 export per 332 mld, + 15,7% rispetto a 2009. Tendenza positiva confermata a febbraio 2011: +21,1%. ‘Brillano’ Lombardia, Veneto, Emilia Romagna. Al top Milano, Torino e Vicenza.

E’ un 2010 con chiari segnali positivi per l’export made in Italy quello che emerge dalla rilevazione condotta dall’Ufficio studi di Confartigianato.Leggere di più