"MODA MOVIE": A COSENZA GIOVANI TALENTI INCONTRANO GRANDI MAESTRI
Dopo quindici edizioni Moda Movie ha ancora molto da dire. Ma soprattutto da fare. Selezionare e lanciare giovani talenti della moda e del cinema, infatti, è davvero un affare serio in un Paese che esplode di creatività ma fatica a riconoscere il merito. Un 'carico' che Sante Orrico patron dell'iniziativa, continua a portare con piacere. <i>"E' una cosa che mi piace</i> - ha detto Orrico -<i> una cosa che va avanti; è una cosa che è giusto fare perché vedo i giovani crescere e sistemarsi, senza l’aiuto di nessuno. Quindi facciamo tutto da soli, mi sostengono alcuni sponsor, mi sostiene soprattutto la Federazione moda di Confartigianato nazionale ormai da dieci anni”.</i> Nato in Calabria, Moda Movie negli anni è diventato una passerella nazionale, un trampolino di lancio per i giovani che vogliono fare il mestiere di stilista. Sono ben 58 gli aspiranti designer provenienti da tutta Italia che quest’anno hanno partecipato al concorso. Ai loro bozzetti si sono aggiunti quelli di colleghi esordienti di Brasile, Germania, Albania, Romania. Un respiro internazionale sostenuto dal tema dell’edizione 2011: ‘Mediterraneo il mare di mezzo” tema su cui si è anche scatenata la creatività dei giovani registi. Da due anni, infatti, il festival ospita una sezione speciale dedicata al cortometraggio. Spiega Loredana Ciliberto Direttore artistico del festival: "<i>I corti dedicati al Mediterraneo ci danno un quadro veramente molto ampio del nostro bacino, a partire dall'Italia e dalla Calabria, dai problemi come quelli dei pescatori, dal mare in primo piano, passando poi per la Spagna, arrivando in Marocco per finire in Libia, con il grosso problema di questo Mediterraneo veramente in fiamme e con una storia di emigrazione dalla Libia verso l'Italia"</i> conclude Loredana Ciliberto. Cinema internazionale in passerella con l’omaggio di Moda Movie allo scenografo Osvaldo Desideri, nel 1988 premio Oscar e David di Donatello per le scenografie del colossal di Bernardo Bertolucci “l’Ultimo Imperatore”. Un grande maestro che ha avuto tutte le soddisfazioni dalla professione che ora esprime l’aspirazione più grande:<i> ‘avere vicino dei giovani e insegnargli il mestiere</i> - dice -, <i>perché noi veniamo dalla bottega dell’arte, invece adesso, se non hanno un contatto con dei maestri la bottega dell’arte non esiste più. Chi è che gliela tramanda. Vivono solo di espedienti giornalieri: non so, registri che fanno i corti e usano solo il cellulare. Loro sono convinti che usando il cellulare possano fare un buon racconto. Io non ci credo molto". </i>
A Vicenza la lectio magistralis di Amartya Sen
La Scuola di politica ed economia di Confartigianato Vicenza raggiunge l’importante traguardo dei dieci anni di attività. Una data storica, che l’associazione vicentina ha voluto festeggiare con una lectio magistralis di Amartya Sen, economista del welfare, nobel per l’economia nel 1998 e professore alla Harvard University. Nel suo intervento, l’economista di origini indiane ha posto l’attenzione sul “pericoloso comportamento del mercato finanziario, tornato a rischiare e a pensare di gestire il mondo come se la recente crisi economica non sia nata proprio da questi comportamenti. E’ vero, c’è una ripresa - ha concluso Sen - ma il mercato finanziario, almeno fino ad ora, non sembra aver imparato la lezione”.
Le piccole imprese scommettono sulle reti
Piccolo è bello, su questo non ci piove. Ma la piccola dimensione aziendale mal si concilia con le sfide imposte dal mercato globale. Crescere di dimensioni, d’altra parte, non sembra la risposta giusta al problema. Un fatto è certo: per fare innovazione e ricerca, esportare o per ridurre i costi sfruttando economie di scala, bisogna avere le spalle larghe. Un numero crescente di imprenditori ha trovato la risposta nelle ‘reti di impresa’: una impresa artigiana su tre ha già sperimentato i benefici del fare squadra aderendo a gruppi di acquisto, consorzi di produzione o distribuzione, cooperative. Confartigianato è stata tra i primi a promuovere piattaforme comuni tra imprese come antidoto alla polverizzazione del tessuto produttivo nazionale, e in un incontro dal titolo ‘Viaggio nell’Italia che fa rete’, ha condiviso il proprio punto di vista con rappresentati dei ministeri dello sviluppo economico e Finanze, camere di Commercio, Conferenza delle regioni e banche. Sotto la lente le esperienze di 12 reti di imprese un banco di prova reale, fedele testimone di vantaggi e ostacoli all’aggregazione. Accanto agli imprenditori i consulenti delle associazioni territoriali di Confartigianato che hanno reso possibile la nascita e lo sviluppo di progetti che altrimenti rischiavano di restare nel cassetto. <i> “Sostanzialmente</i> – spiega Daniele Pez di Confartigianato Udine – <i>le associazioni agiscono da facilitatori nel processo di realizzazione delle reti, perché riescono a mettere in condivisione quelle iniziative che sono sinergiche tra di loro, superando anche il problema della fiducia dei nuovi contatti perché, effettivamente, chi partecipa viene selezionato e di conseguenza ha già superato questo ostacolo iniziale, che consiste nella verifica della reale fondatezza dell’iniziativa”.</i> Se il mondo associativo si conferma lo strumento più efficace per accompagnare lo sviluppo delle aggregazioni (lo ha confermato tra gli altri Domenico Palmieri presidente dell’Associazione Italiana Politiche Industriali. <i>‘La rete</i> – ha detto - <i>nasce come l'unico strumento oggi possibile per fare innovazione e per rilanciare la competitività</i>’), importanti iniziative del Governo, come il recente ‘contratto di rete’ attestano la necessità di sostenere e incentivare le imprese nel fare network. Qualcosa è stato fatto, molto resta da fare. Giuseppe Tripoli, Mister PMI, così ha riassunto la situazione. <i>“Le reti </i>– ha sottolineato Tripoli -<i> si sviluppano per allargare il mercato soprattutto sull’internazionalizzazione, lì ci saranno delle priorità; chiedono se ci sono degli incentivi che siano automatici e facilmente calcolabili, quindi si andrà verso l’automatismo, chiedono che vangano riconosciuti e aiutati nelle politiche di brand e nelle politiche di trasferimento tecnologico e infine chiedono, ma qui possiamo solo fare un’operazione di moral suasion nei confronti del sistema creditizio, che le banche si adoperino per riconoscere nel rating alle imprese che sono in rete un valore più alto.’</i> Su quest’ultimo punto, per ora, le banche tacciono. Un rating che sappia finalmente cogliere gli aspetti qualitativi delle imprese e dei loro progetti, sia da sole che in rete, non è dietro l’angolo. Ma le aggregazioni comunque possono agevolare l’accesso al credito, lo ha detto Raffaele Persico di Unicredit nel corso dell’incontro. <i>“La rete che innova, tesa a internazionalizzare un sistema delle imprese o singole imprese, una rete che mira a migliorare i fattori di competitività delle aziende, rappresenta decisamente un fattore di miglioramento delle condizioni con cui si può presentare alla banca per un nuovo credito”.</i>
TRASPORTI - Francesco Del Boca (Confartigianato Trasporti): “Direttiva su Eurovignette penalizza autotrasportatori”
Il Presidente di Confartigianato Trasporti Francesco Del Boca sottolinea il grave impatto sugli autotrasportatori derivante dall’applicazione del nuovo testo della Leggere di più
DECRETO SVILUPPO - Il Presidente Giorgio Guerrini: “Direzione giusta per ridurre la burocrazia sulle imprese”
“Un primo passo nella direzione giusta per abbassare la pressione burocratica sulle imprese. Ora, però, bisogna procedere velocemente su questa strada anche nei Leggere di più
Sistri, finalmente raggiunta l’intesa: per le piccole imprese partenza il 1°gennaio 2012
A meno di una settimana dal previsto avvio ufficiale, l’intervento di Rete Imprese Italia e delle altre organizzazioni imprenditoriali ha interrotto il conto alla rovescia verso il primo giugno, data che doveva segnare la partenza del Sistri, il nuovo sistema di tracciatura digitale dei rifiuti, da tempo nel mirino di Confartigianato per i continui malfunzionamenti. <i>“Siamo molto soddisfatti </i>- spiega Giorgio Guerrini, Presidente di Confartigianato e pro tempore di Rete Imprese Italia - <i>perché anche se all’ultimo momento, siamo riusciti a fare spostare un adempimento che aggiungeva burocrazia alla molta burocrazia che già pagano le imprese. Il sistema di tracciabilità informatica dei rifiuti è un sistema positivo ma che purtroppo ha dimostrato di non funzionare. Noi lo abbiamo certificato l’11 di maggio con il click day che avevamo proposto al ministro per testare il sistema. Purtroppo, al contrario di quello che diceva il ministro dell’Ambiente il sistema non ha funzionato, non ha funzionato per la stragrande maggioranza delle imprese collegate”.</i> La titolare del dicastero dell'Ambiente Stefania Prestigiacomo ha affidato a una nota i motivi della decisione. <i> “Abbiamo cercato e trovato una soluzione condivisa </i>– spiega il Ministro - <i>nel comune intento di mettere in campo un sistema capace di coniugare trasparenza, semplificazione amministrativa, tutela della legalità. Un sistema </i>– prosegue - <i>che e' stato pensato per agevolare il lavoro delle imprese non certo per complicarlo”. </i> Il decreto ministeriale per il rinvio del Sistri è stato firmato il 26 maggio in mattinata, per ritardare invece l'entrata in vigore delle sanzioni sarà necessario un successivono provvedimento normativo. <i>‘Forse lo introdurremo in un decreto legislativo’ </i>ha fatto sapere il Ministro Prestigiacomo. Nell’accordo siglato da Rete Imprese Italia trovano spazio anche l’attenuazione delle sanzioni per il primo semestre di operatività del Sistri e l’impegno a emanare un decreto che definirà specifiche misure a tutela delle imprese in caso di rallentamenti nell’accesso al sistema superiori ai tre minuti e a rendere più performante la piattaforma tecnologica. <I>‘Noi crediamo </i> - conclude Giorgio Guerrini -<i> che l'aver fatto slittare l'entrata in vigore del Sistri consenta di prendersi altri sei mesi di tempo per costituire un meccanismo informatico che funzioni. Un rinvio, inoltre, che va nella direzione da sempre auspicata da Confartigianato e Rete Imprese Italia che è la gradualità dell’applicazione delle norme: il Sistri inizierà il primo di giugno per le grandi imprese sopra i 500 dipendenti, e poi, a scalare, gradualmente fino a quelle più piccole, se funzionerà bene, il primo gennaio del 2012”.