A Castel San Pietro, l’artigianato incontra il mito olimpico
“Una vita da campioni”, non è l’ultimo capolavoro di Hollywood o la nuova puntata di un programma sportivo, ma il nome che Confartigianato Assimprese di Imola ha voluto dare alla serata di inaugurazione della nuova sede di Castel San Pietro Terme. Una festa che ha portato nel borgo imolese centinaia di imprenditori e un campione, Andrea Minguzzi, castellano e vincitore dell’oro olimpico nella lotta greco-romana a Pechino 2008. Un accostamento che vuole dimostrare il filo conduttore che lega i milioni di piccoli imprenditori italiani ai tanti campioni che hanno portato lustro e onore allo sport azzurro. “Stiamo attraversano un momento di grande criticità dell’economia - ha detto senza indugi Amilcare Renzi, segretario di Confartigianato Assimprese Imola – Oggi, per fare impresa in Italia, bisogna essere veramente dei campioni. Chiaramente, abbiamo voluto titolare questa serata con questo motto perché vogliamo sottolineare la tenacia e la costanza che tanto i campioni quanto gli imprenditori. Siamo sicuri che gli artigiani sapranno dimostrare con la loro passione, la loro determinazione, la loro voglia di fare e la loro cultura dell’essere costruttori dell’economia sociale del territorio, sapranno superare anche questo momento di difficoltà”, ha aggiunto Renzi. L’impegno quotidiano, fisico e mentale, la costanza e la perseveranza, la capacità di superare i propri limiti, nel caso degli sportivi, e gli ostacoli del mercato e della burocrazia, nel caso degli imprenditori. “Lo sport è innanzitutto passione - ha confermato Andrea Minguzzi, medaglia d’oro a Pechino 2008 nella lotta grecoromana - Ogni sacrificio viene fatto con armonia e felicità. Ogni sportivo sa che deve impegnarsi al massimo per raggiungere i propri traguardi. Per le imprese funziona più o meno alla stessa maniera. Bisogna dare il massimo ed essere aggressivi sempre”. Una ricetta vincente, tanto per gli imprenditori quanto per gli sportivi. Soprattutto in momenti di difficoltà, quando investire, più che un rischio, è l’unico modo per accogliere il futuro. “Castel San Pietro è una città importante e per questa ragione abbiamo fatto questo investimento - ha ripreso Renzi – Abbiamo realizzato una sede nel cuore della città per confermare il ruolo dell’impresa come motore di sviluppo di un territorio. Per questa ragione facciamo questa festa, perché vogliamo guardare al futuro con fiducia e speranza”.
RIFORMA FISCALE E ASSISTENZIALE - ”Per tornare a crescere il Paese ha bisogno di una redistribuzione del carico fiscale a favore del lavoro e delle imprese”
“Siamo pienamente e totalmente convinti che la riforma fiscale rappresenti il passaggio fondamentale per ricostruire il patto di fiducia fra lo Stato e i cittadini. Per Rete Imprese Italia questo patto deve essere costruito su una convergenza di interessi Leggere di più
MERCATO DEL LAVORO - Rete Imprese Italia: “Contro la disoccupazione non esistono ricette facili.”
“Non esistono ricette facili per risolvere l’emergenza della disoccupazione, soprattutto giovanile, nel nostro Paese: l’unica strada seria è attivare immediatamente politiche del lavoro efficaci e moderne, costruite sulla formazione professionale, sull’istruzione Leggere di più
Decreto sviluppo e progetto per l’Italia: da Governo e imprese le ‘ricette’ anti-crisi
Mentre il Governo sta mettendo a punto una serie di misure che entro due settimane dovrebbero confluire nel decreto sviluppo, le imprese italiane non stanno a guardare e scendono in campo con 5 proposte per rilanciare la crescita. Rete Imprese Italia, Confindustria, Alleanza delle Cooperative, Abi e Ania hanno deciso di fare fronte comune e mandano un messaggio preciso: ‘Bisogna salvare il Paese. L’Italia ha bisogno di una politica economica diversa’. Il Presidente di Confartigianato Giorgio Guerrini ha chiarito il significato dell’iniziativa: ‘Noi non siamo e non vogliamo essere condannati a vivere in un Paese che non cresce’. La ricetta, contenuta nel ‘Progetto delle imprese per l’Italia’ e presentata nei giorni scorsi alla stampa, è articolata in 5 punti: riforma fiscale, liberalizzazioni e semplificazioni, infrastrutture ed energia, spesa pubblica e riforma delle pensioni, cessioni del patrimonio pubblico. Sono parole d’ordine che i presidenti delle 5 Organizzazioni hanno scandito nell’appello a Governo, Parlamento, forze politiche di maggioranza e opposizione, parti sociali a fare subito le riforme indispensabili per risollevare le sorti della nostra economia. ‘Tra i punti essenziali delle nostre proposte – sottolinea il Presidente Guerrini – vi è la diminuzione della pressione fiscale, la riduzione del carico di burocrazia, le liberalizzazioni tanto annunciate e mai realizzate, la disponibilità di credito in maniera più semplice e veloce’. Scelte immediate e coraggiose da realizzare senza indugi, chiedono le imprese. Perché – come ha detto il Presidente di Rete Imprese Italia Ivan Malavasi - non c’è più tempo: o si sceglie la strada delle riforme e della crescita in un contesto di stabilità dei conti pubblici, oppure si scivola verso il declino economico e sociale. Il segnale non poteva essere più chiaro. Ora la palla passa all’Esecutivo: nei prossimi giorni si vedrà se il pressing del mondo delle imprese italiane raggiungerà l’obiettivo auspicato.
L’artigianato parte alla conquista dei mercati esteri
Non c’è dubbio, sono le piccole imprese che rendono grande il nostro paese. Soprattutto all’estero, dove il made in Italy è ancora un valore assoluto, nonostante la diffusa crisi economica e la soppressione del nostro commerciale dell’ICE. In un quadro simile, per le imprese artigiane diventa sempre più difficile conquistare nuovi mercati. Confartigianato, però, è riuscita ad invertire questa tendenza, avvicinando più di 250 imprese associate ai mercati esteri. Per farlo, ha sfruttato i cinque milioni di euro per l’internazionalizzazione delle imprese artigiane messi a disposizione dal Ministero dello sviluppo economico, avvalendosi del prezioso contributo di Artigiancassa per l’erogazione dei fondi e la consulenza creditizia, stimolando le associazioni provinciali e sostenendo l’aggregazione tra imprese. Il risultato è stato incredibile. Su ventinove progetti presentanti dal Sistema Confartigianato, ventiquattro sono stati approvati e finanziati dal Ministero. Una quota che rappresenta circa il 50% di tutte le domande ammesse a finanziamento e che mette a disposizione delle imprese circa 2 milioni e mezzo di euro da spendere per azioni di conquista e penetrazione di nuovi mercati. Tanti i settori coinvolti, altrettanti i territori che hanno saputo aggregare imprese ed imprenditori. Come nel caso delle associazioni di Ancona, Novara, Lecce e Vicenza, che da sole hanno coinvolto 82 imprese per cinque missioni differenti. Approdare su mercati esteri non è un’operazione commerciale semplice. Bisogna capire il mercato, pianificare strategie di marketing di prodotto e di commercializzazione. Una conferma arriva da Pesaro, dove la Avenanti 1870, una storica impresa di arredo che esporta il 75% della propria produzione, ha messo insieme sei imprese di due regioni diverse, le Marche e la Toscana, per la conquista di nuovi mercati ed il rafforzamento della propria presenza su mercati già battuti. "Per internazionalizzare, un imprenditore deve in primo luogo fare un’analisi del proprio prodotto e capire dove e come questo prodotto può essere inserito in alcuni mercati - ha spiegato Zeno Avenanti, titolare della Avenanti 1870 e presidente della categoria legno e arredo di Confartigianato Pesaro e Urbino - A volte, è assolutamente indispensabile capire anche l'adattabilità del prodotto ai mercati che si vogliono conquistare. E' anche importante partecipare alle fiere, noi l'abbiamo fatto in passato con l'ICE e con un'azienda di Pesaro specializzata in questo tipo di operazioni, la Aspin 2000. Iniziative che ci hanno dato la possibilità di vendere il prodotto, ma soprattutto di capire il mercato". Tra i progetti finanziati, ce n’è uno, nato a Terni dalla sinergia tra due consorzi dell’oreficieria e dell’accessoristica per gioielli, che non ha deciso di esportare un prodotto, ma un modello formativo per sensibilizzare mercati e operatori esteri al gusto italiano. Una mossa che prepara il terreno ad una vera e propria commercializzazione di prodotto. "Abbiamo cercato di reinterpretare il concetto di made in Italy con un'evoluzione concettuale. Non soltanto un prodotto che viene realizzatio in Italia, ma essenza e gusto italiano, design del made in italy, stile italiano inteso anche come stile di vita e non soltanto come stile estetico - ha detto Mauro Franceschini, titolare della Franceschini fratelli e vicepresidente dei Giovani Imprenditori di Confartigianato - ci dà la possibilità di vendere e promuovere qualcosa che gli altri paesi non possono assolutamente avere. Quindi essere unici e ritagliarci la nostra unicità”, ha poi concluso l'imprenditore ternano.
Il nuovo modello organizzativo di Confartigianato Lombardia diventa un libro
Evolvere e innovare, sono le parole chiave della rappresentanza imprenditoriale che guarda al domani. Trasformazioni necessarie, ma che devono prodursi in un quadro organizzativo ben definito che metta al centro la capacità di ben servire e di ben rappresentare gli associati, usando al meglio le risorse disponibili, ma soprattutto attivando efficacemente processi di lavoro e persone impegnate. Il cambiamento, insomma, và programmato, non può avvenire a caso e non può essere fine a sé stesso: bisogna sapere perché, dove e come si vuole cambiare. Confartigianato Lombardia, un sistema che rappresenta quasi 100.000 aziende tra artigiane e piccole imprese, con oltre 300.000 addetti, ha realizzato una ricerca-intervento che individua un metodo di sviluppo organizzativo comune alle 14 Associazioni territoriali, promuovendo la gestione più efficace delle organizzazioni e la risposta più adeguata alle aspettative degli imprenditori. Un percorso fatto di azioni concrete che ha preso forma nel libro ‘Manufatti organizzativi’. Il volume, edito da FrancoAngeli è stato scritto da Flavio Sangalli, docente di Organizzazione aziendale presso L’Università di Milano-Bicocca. <i>“Questo libro </i>– sottolinea Vincenzo Mamoli, segretario di Confartigianato Lombardia - <i>chiude un percorso che vuole capitalizzare un’esperienza estremamente importante che è servita per il sistema Confartigianato in Lombardia a ragionare in termini di miglioramento dei modelli organizzativi all’interno delle associazioni. Un lavoro fatto in una versione comune, dando maggior forza al sistema, ragionando in termine di reti con l’obiettivo di realizzare tutte quelle attività, quelle azioni migliorative che hanno effetto rispetto alla rappresentanza e ai servizi alle imprese”.</i> L’idea alla base della ricerca-intervento, poi sfociata nel libro di Sangalli, ha origine nel 2008 nella Convention dei servizi di Confartigianato a Isola Capo Rizzuto che aveva per slogan “Crescere insieme per vincere”. In quel contesto, il segretario generale di Confartigianato Cesare Fumagalli aveva sollecitato le organizzazioni territoriali ad adeguarsi ai cambiamenti in atto, attraverso la revisione dei modelli organizzativi. Confartigianato Lombardia ha accettato la sfida. E attraverso il volume “Manufatti organizzativi” intende condividere questo <i>asset </i>strategico con l’intero sistema Confartigianato. Spiega il Presidente di Confartigianato Lombardia Giorgio Merletti:<i>“Mettiamo a disposizione il nostro studio con la consapevolezza che questo lavoro deve essere visto, non come un progetto della Lombardia, ma come un'esperienza che la Confartigianato in Lombardia vuole condividere con le consorelle, federazioni regionali, associazioni territoriali, affinchè questo, o altri strumenti interagiscano tra di loro. La parola d'ordine è mettersi in rete perché il momento è difficile”</i> conclude il presidente Giorgio Merletti.