DONNE IMPRESA CONVENTION 2011 - Fare impresa è sempre più un mestiere da donna. La sfida delle imprenditrici di Confartigianato

L’Italia delle imprenditrici non ha paura di competere, sfida la crisi e strappa il primato in Europa per il più alto numero di lavoratrici indipendenti. Un messaggio chiaro e forte quello che si è levato nei giorni scorsi a Roma dalla XIII Convention di Donne Impresa, dove Confartigianato ha rilanciato i valori delle aziende al femminile e i loro sforzi per resistere alla difficile fase economica. Un messaggio ribadito dalla presidente Edgarda Fiorini davanti ad una platea di donne coraggiose che non hanno paura di mettersi in gioco per garantire lo sviluppo delle proprie aziende. ‘Le imprese al femminile - ha detto la presidente di Donne Impresa Confartigianato - hanno dimostrato di essere ben determinate ad andare avanti. Quindi guardiamo avanti con il nostro lavoro e le nostre imprese per le nostre famiglie, per i nostri figli e anche per noi stesse. Questo è il messaggio più forte che possiamo dare: guardiamo avanti’. Alla Convention, le imprenditrici di Confartigianato si sono confrontate a tutto campo con la politica e le istituzioni italiane ed europee per valorizzare i loro punti di forza ma anche per chiedere risposte ai tanti problemi che le assillano. I numeri dell’Osservatorio sull’imprenditoria femminile curato dall’Ufficio studi di Confartigianato parlano chiaro: l’Italia ha il record in Europa per il più alto numero di imprenditrici: più di 1 milione e mezzo. Ma deteniamo anche un pessimo primato: una donna italiana su due è tagliata fuori al mercato del lavoro. E il welfare pubblico non aiuta certo a conciliare lavoro e famiglia. Donne Impresa non chiede trattamenti di favore o corsie privilegiate, ma soltanto il rispetto di diritti che troppo spesso rimangono sulla carta. ‘C’è ancora molto da fare sia a Bruxelles che a Roma per riconoscere i meriti e le legittime aspettative delle donne’ ha sottolineato l’On. Roberta Angelilli, Vicepresidente del Parlamento europeo. C’è molto da fare – hanno detto le imprenditrici di Confartigianato – per costruire uno Stato sociale a misura delle esigenze delle donne come madri, mogli, figlie, lavoratrici, Tanti i problemi comuni con i colleghi maschi: fisco, burocrazia, credito, infrastrutture. Problemi che il Presidente di Confartigianato Giorgio Guerrini e il Segretario Generale Cesare Fumagalli hanno ricordato sollecitando la politica ad ascoltare le ragioni delle imprese e a dare risposte concrete e immediate. La Convention è stata anche l’occasione per incontrare rappresentanti femminili del mondo della cultura che hanno fatto delle donne le protagoniste delle loro opere. Non è mancato un tuffo nel passato con la rievocazione del contributo che le donne e le artigiane hanno offerto alla costruzione dell’Unità del nostro Paese e che è ben descritto nel volume di Confartigianato ‘Viva l’Italia’.


Cinema e giornalismo raccontano talento e valori delle imprenditrici artigiane

Ci sono donne che raccontano le donne, le loro vicende personali, i successi professionali, i molteplici ruoli nella società e nell’economia. Sono giornaliste, scrittrici, registe che, con le loro opere, aiutano a capire come è cambiata la figura femminile. Le imprenditrici di Confartigianato hanno voluto incontrarle, portando alla Convention di Donne Impresa le testimonianzeLeggere di più


PENSIONI - Rapporto di Confartigianato. Le baby pensioni costano allo Stato 163,5 miliardi

Mentre si discute sull’innalzamento dell’età pensionabile, non si possono dimenticare gli effetti di lunga durata sulla spesa pubblica di un fenomeno come le baby pensioni che costano allo Stato 163,5 miliardi. Una sorta di ‘tassa’ Leggere di più


SISTRI - Confartigianato, Cna, Casartigiani, Confesercenti: le imprese avviano azioni legali per recuperare i contributi versati

Confartigianato, Cna, Casartigiani, Confesercenti annunciano l’avvio di azioni legali per recuperare i contributi versati dagli imprenditori nel biennio 2010-2011 per il funzionamento del Sistri (il sistema telematico per la tracciabilità deiLeggere di più


DONNE IMPRESA CONVENTION 2011 - Economia e welfare, la politica italiana declinata al femminile

Politica ed istituzioni a confronto con le imprenditrici di Confartigianato. Un momento di approfondimento importante e privilegiato, quanto mai attuale nel caso di Raffaello Vignali, il padre di quello Statuto delle imprese che è stato approvato alla Camera poche ore prima dell’inaugurazione della Convention. Il vicepresidente della Commissione Attività produttive della Camera dei deputati è intervenuto al dibattito della tavola rotonda politica <i>“Valore DI: la sfida è la crescita”, presentando il pacchetto di leggi a favore delle imprese. “Siamo riusciti a tenere dentro allo Statuto delle imprese tante norme che potranno agevolare la vita di chi fa impresa in Italia </i>- ha detto il deputato pdl -<i> come un quadro generale di semplificazione degli adempimenti o la valutazione preliminare dell’impatto sulle imprese delle leggi da emanare. In più, con lo Statuto vogliamo affidare più poteri all’Antitrust per quanto riguarda i pagamenti. Così facendo, finalmente avremo un soggetto che può sanzionare chi non paga commesse e fatture. Infine, ci sono la verifica ed il riordino delle regole sul frazionamento degli appalti e i poteri di legge affidati a Mister Pmi, che così potrà lavorare in maniera più efficace per le imprese”</i>, ha concluso Vignali. Lo Statuto delle imprese rappresenta un quadro di riferimento importante per le imprese che, una volta approvato definitivamente dal Senato, dovrebbe migliorare sensibilmente la condizione di vita delle imprese italiane. Una speranza su cui ha puntato l’attenzione il deputato dell’Udc Gianluca Galletti, che ha sottolineato l’importanza <i>“di non trasformare lo Statuto delle imprese nel nuovo statuto del contribuente, con le sue norme impeccabili, tra le migliori in Europa, ma troppo spesso soverchiate dalla realtà di tutti i giorni”</i>. Necessità confermata anche da Paola de Micheli, responsabile pmi e semplificazione del Partito Democratico, che ha puntato l’indice contro la strana abitudine tutta italiana di <i>“uno Stato che non offre risposte ai cittadini, ma aspetta che siano loro a fare domande”</i>. Una tendenza culturale da invertire, se si vuole semplificare e snellire l’apparato burocratico italiano. Al centro del dibattito sono finiti anche il patto di stabilità e i tanti problemi che ogni giorno affliggono le imprese. I tempi di pagamento della pubblica amministrazione, la liquidità degli enti locali, gli investimenti ed il rispetto del bilancio. Su un argomento, infine, i tre politici si sono detti d’accordo: l’Italia ha bisogno di un quadro generale di politica industriale, necessaria per dare nuovo slancio alla crescita economica del Paese. La mattina di venerdì, invece, è stata caratterizzata dalla tavola rotonda dedicata ai temi del welfare, introdotta dall’intervento di Gunilla Almgren, <i>acting president</i> di UEAPME, la sigla europea delle micro e piccole imprese. L’Italia ha il primato europeo per numero di imprenditrici, nonostante un sistema incapace di sostenere a sufficienza l’occupazione femminile e la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro. <i>“Le donne imprenditrici hanno capacità, tenacia e creatività, osano con le istituzioni e con il sistema bancario relazioni che gli imprenditori raramente mettono in campo</i> - ha detto Alessandra Servidori, docente universitaria a Bologna e Consigliera nazionale di parità del Ministro Sacconi - <i>Fanno innovazione, investono nella ricerca. Sono indubbiamente la parte sana del sistema produttivo italiano”</i>. Più in generale, però, dalla tavola rotonda a cui hanno preso parte anche Gianfranco Cerea, docente di economia a Trento, e l’imprenditrice Valeria Piccari, è emerso un sistema nazionale ormai sul punto di rottura. A cominciare da un sistema pensionistico che non ha ancora colto la rivoluzione sociale in atto. Se ne è detto convinto Andrea Olivero, presidente dell’ACLI e portavoce del Forum del terzo settore. “<i>I cambiamenti sociali avvenuti in questi anni hanno reso il sistema pensionistico e di welfare totalmente inappropriato rispetto alle sfide del presente e del futuro - </i>ha detto -<i> Occorre, quindi, un nuovo patto generazionale che facvcia sì che quelli che sono attualmente i vantaggi riservati agli anziani vengano distribuiti su tutta la popolazione”</i>.


LAVORO - Rapporto di Confartigianato. In Italia senza lavoro 1,9 milioni di giovani tra 25 e 34 anni.

In Italia sono 1.944.000 i giovani tra 25 e 34 anni senza lavoro. Un numero che ci fa guadagnare il primato negativo in Europa per il più alto tasso di giovani inattivi: 25,9% a fronte del 15,7% della media Ue. Le cose vanno Leggere di più