CRISI - L’Italia si trova a un drammatico punto di svolta.   


Comunicato congiunto: Abi,  Alleanza Delle Cooperative , Ania , Confindustria, Rete Imprese Italia. Occorre che tutti mettano al primo posto l’obiettivo di salvare il Paese e per questo convergano sulle riforme che ci vengono richieste dall’Unione Europea e dalla Comunità Internazionale.Leggere di più


CATEGORIE - Carrozzieri. Siglato accordo accordo tra DEKRA e Confartigianato Imprese /Anara Confartigianato

9 novembre 2011 – DEKRA, prima organizzazione peritale europea specializzata nei servizi tecnici per il settore automotive ed industriale, ha siglato oggi un accordo di partenariato con Confartigianato Imprese che, attraverso la sua Associazione di categoria Anara/Confartigianato, organizza le imprese che esercitano l’attività di revisione periodica degli autoveicoli.Leggere di più


STATUTO DELLE IMPRESE - Un fatto politicamente rilevante l’approvazione all’unanimità alla Camera dei Deputati

“L’approvazione all’unanimità, da parte della Camera dei Deputati, dello ‘Statuto delle Imprese’, in una fase particolarmente difficile dell’economia e del Paese, rappresenta un fatto politicamente rilevante che segnala, in modo Leggere di più


L'Unione europea promuove il piano economico del Governo italiano. Ma ora le imprese attendono i fatti

Sono 17 pagine fitte di buone intenzioni quelle che il Presidente del Consiglio Berlusconi ha portato nei giorni scorsi al giudizio dei vertici delle istituzioni europee. Bruxelles ha dato fiducia agli impegni italiani che, però, ora devono essere attuati. La posta in gioco è decisiva. Si tratta di rimettere in sesto i nostri conti pubblici e ridare speranze al sistema produttivo. La lista degli impegni è lunga e per molti di essi esiste una tabella di marcia con scadenze precise: alcuni interventi sono già scritti nelle bozze del decreto sviluppo, in altri casi ci si sta lavorando, come per la delega al governo sulla riforma fiscale. Sul fronte previdenziale, si prevede l'innalzamento dell'età pensionabile a 67 anni per uomini e donne nel 2026. In materia di lavoro, l'intenzione è di intervenire entro maggio 2012 per favorire le assunzioni di giovani e donne e per incentivare l'apprendistato, ma anche per rendere più flessibile il mercato. Si parla di possibili licenziamenti anche per 'motivi di crisi'. Ma su questo punto, al momento non esiste una proposta scritta. Molto vicina, invece, la scadenza del prossimo 31 gennaio per esercitare la delega fiscale-assistenziale. Se ciò non avverrà, scatterà la clausola prevista dalle manovre estive con tagli lineari alle oltre 400 voci dell'assistenza fiscale. Ampio il pacchetto delle liberalizzazioni: dagli orari dei negozi ai carburanti fino alle assicurazioni. Il governo si impegna a rimettere mano a queste iniziative entro marzo 2012. E' invece fissato al 30 novembre il termine per definire un piano di dismissioni e valorizzazione del patrimonio pubblico. Il sostegno all'imprenditoria dovrebbe concretizzarsi con la costituzione di 'zone a burocrazia zero'. E si pensa a rafforzare le imprese con interventi fiscali, soprattutto quelle che investono al Sud. Non manca il capitolo delle semplificazioni e della modernizzazione della pubblica amministrazione con la promessa di proseguire nella riforma gia' avviata dal ministro Renato Brunetta. E si richiama il Disegno di legge, già all'esame del Parlamento, per modificare l'articolo 41 della Costituzione e favorire così la libera iniziativa imprenditoriale. La lettera del Governo alla Ue contiene anche un rinnovato impegno ad attuare il ‘piano casa’ già varato ma stoppato da molte regioni. Resta l'ipotesi di consentire i piccoli ampliamenti e per le infrastrutture si attende a breve un nuovo elenco di opere 'prioritarie' e il varo della ' Tremonti-Infrastrutture'. Si inserirà poi attraverso un Disegno di legge il principio del pareggio di bilancio nella Costituzione: presentato il 15 settembre è all'esame delle Commissioni della Camera dal 5 ottobre. E ancora, entro il 31 dicembre una commissione di super-esperti elaborerà un piano organico per l'abbattimento del debito pubblico. Insomma tanti impegni ambizioni, tante promesse, che attendono di trasformarsi in realtà. E che non escludono un'eventualità: se ci saranno problemi a breve il Governo sarà costretto a varare altre manovre correttive.


CRISI - Appello delle imprese al Governo: agire immediatamente al G20 di Cannes.

La situazione sui mercati finanziari sta precipitando e il nostro Paese è al centro delle turbolenze internazionali. L’attuale condizione è insostenibile per Leggere di più


Presentato il nuovo redditometro: nel mirino del fisco le spese di oltre 22 milioni di famiglie

Uno strumento di prevenzione più che di repressione che aiuterà il contribuente a migliorare la propria fedeltà fiscale. E’ così che l’Agenzia delle Entrate ha presentato il nuovo redditometro ad associazioni di categoria e ordini professionali. Uno strumento di <i>compliance</i>, è stato sottolineato a più riprese dalle Entrate, che dà la possibilità ai contribuenti-persone fisiche di verificare da soli, attraverso una procedura online, la coerenza tra quanto dichiarato, o in via di dichiarazione, e le spese effettivamente sostenute. I margini di impiego del redditometro sono stati precisati dal Direttore dell'Agenzia delle entrate Attilio Befera «Noi – spiega - andremo anzitutto sugli scostamenti molto ampi fra il livello di spesa e reddito dichiarato. Non usiamo il redditometro per fare l'accertamento, ma sarà la base dell'accertamento, come analisi del rischio e quindi dei soggetti poi da controllare. Ovviamente, per quanto riguarda eventuali scostamenti non particolarmente alti - conclude Befera - useremo delle ulteriori presunzioni per capire se c'è o no evasione, mentre tutto ciò che è scostamento modesto non sarà assolutamente preso in considerazione». Cinque aree geografiche, undici tipi di nuclei familiari e 100 voci di spesa raggruppate in sette macro-categorie. Dalle spese per l’abitazione a tutto tondo ( mutuo, bollette di luce, gas, telefono, e colf) agli immancabili mezzi di trasporto, di proprietà o in affitto, fino ad includere le uscite per la pay tv, la bellezza e il tempo libero, i gioielli o i pezzi di antiquariato e le spese veterinarie. La potenziale platea dello strumento che mira a bloccare l’evasione e a indirizzare i controlli è composta da 22 milioni di famiglie per complessivi 50 milioni di soggetti, che da febbraio 2012 potranno verificare la propria posizione, via internet, sul sito dell’Agenzia. «E' uno strumento che non c'era assolutamente - sottolinea il Direttore centrale dell'accertamento dell'Agenzia delle entrate Luigi Magistro -. Questo strumento va a sostituire il vecchio redditometro che obiettivamente aveva qualche problema, uno strumento fortemente innovativo anche dal punto di vista ingegneristico. Si basa su oltre 100 voci di spesa e poi elabora una possibile proiezione del reddito familiare da cui si parte come un segnale di eventuale non correttezza dichiarativa». Il software, come già avvenuto per gli studi di settore, avrà bisogno di un lungo apprendistato per diventare efficace, una sperimentazione che verrà realizzata con la collaborazione delle associazioni imprenditoriali e delle categorie professionali. Andrea Trevisani, direttore delle politiche fiscali di Confartigianato:«La nostra confederazione come le altre organizzazioni della piccola impresa si dovranno attrezzare per fornire casi concreti e per sperimentare concretamente il nuovo strumento. Il giudizio, se dovessi fare una prima affermazione – prosegue Trevisani - è sostanzialmente positivo, coglie una lacuna che c'era nel vecchio redditometro che non considerava la famiglia fiscale, considera il nucleo familiare e quindi le utilità che si creano all'interno dello stesso possono eventualmente servire per coprire situazioni in cui il reddito familiare sarebbe insufficiente». Il nuovo sistema di controllo non scalza e non si sovrappone agli studi di settore. Lo ha ribadito il Direttore delle Entrate Befera, in risposta ai timori espressi in questi giorni da associazioni di categoria e professionisti. «Sono due strumenti che vanno verso categorie diverse, soggetti diversi e redditi diversi. Quindi – precisa Befera - non c'è assolutamente sovrapposizione né uno scavalcamento dell'uno a favore dell'atro. Anche qui ci vorrà un minimo di coerenza, specialmente per gli imprenditori che come impresa sono soggetti allo studio di settore e che invece come persone fisiche sono soggetti al redditometro o comunque a fare una dichiarazione».