RILEVAZIONE Confartigianato - Boom della bolletta energetica: 61,9 miliardi, + 26,5% in 12 mesi.

La bolletta energetica pesa come un enorme macigno sulle tasche degli italiani.
Secondo le rilevazioni di Confartigianato, a settembre 2011 si è toccato il picco più alto degli ultimi 20 anni: 61,9 miliardi, pari ad un’incidenza del 3,91% sul Pil. In pratica, ogni famiglia paga una bolletta energetica di 2.458 euro all’anno.Leggere di più


A Belluno e a Torino in passerella aziende storiche e nuove leve dell’artigianato

Forse nel loro futuro ci saranno le passerelle dell’alta moda milanesi. Per ora si accontentano del successo conquistato alle sfilate di Torino. Stiamo parlando delle giovani allieve dell’Istituto professionale ‘Novelli’ di Marcianise, in provincia di Caserta, che nei giorni scorsi hanno fatto sfilare le loro creazioni ad ‘Artò, il Salone torinese dedicato alle nuove eccellenze artigiane. A sostenerle nell’impresa è stata Confartigianato di Cuneo. Claudio Ambrogio, presidente di Confartigianato Federmoda del Piemonte, le ha ospitate per uno stage di 160 ore nel suo atelier in provincia di Cuneo e le ha accompagnate nella preparazione della sfilata. 'Tutti i ragazzi che si sono formati nella mia azienda - sottolinea Claudio Ambrogio - hanno subito trovato un impiego, tant’è che sono stati assunti da grandi aziende, grandi o direttamente da noi'. Ed è stato un debutto trionfale che ha premiato, oltre alle giovani aspiranti stiliste, la collaborazione tra scuola e imprese e l’impegno di Confartigianato per avvicinare i giovani al mondo del lavoro attraverso percorsi formativi in azienda. E mentre a Torino sfilava la creatività artigiana, a Belluno salivano sul palco imprenditori altrettanto geniali. L’Unione Artigiani e Piccole Imprese ha infatti organizzato la nona edizione del premio ‘Arte e lavoro’ per rendere onore ad oltre 90 imprenditori bellunesi che si sono distinti nel campo dell’innovazione, della ricerca, della formazione. Ma a ricevere il riconoscimento di Confartigianato vi erano anche aziende storiche, in attività da oltre 100 anni, alcune addirittura attive ai tempi dell’Unità d’Italia. Ad applaudire e ad incitare le imprese il Presidente dell’Unione Artigiani Luigi Curto e il Presidente di Confartigianato Giorgio Guerrini che hanno sottolineato i valori del lavoro artigiano. Non è mancato un riconoscimento all’eccellenza femminile. Durante la manifestazione, Donne Impresa Belluno ha consegnato Premi a donne che si sono distinte in campo economico, scientifico e culturale.


I prodotti alimentari cambiano etichetta: arriva quella europea

Ore contate per le informazioni illeggibili, sparpagliate qua e là sulle confezioni alimentari che costringono il consumatore a girare e rigirare un prodotto prima di farsi un’idea su scadenza, avvertenze e ingredienti. Stop alle indicazioni fuorvianti e ai cibi taroccati che a breve non potranno più nascondere la mancanza di qualità dietro formule fantasiose come nel caso dei ‘simil-formaggi’. Dopo quattro anni di dibattito e trentadue di attesa, il 22 novembre è stato pubblicato sulla Gazzetta ufficiale dell’Unione Europea il nuovo regolamento comunitario sulle informazioni alimentari ai consumatori che introduce l’etichetta alimentare ‘unica’ per tutti i 27 Paesi di eurolandia. D’ora in poi, le etichette che contrassegnano cibi e alimenti dovranno essere chiare, trasparenti e leggibili, indicare la composizione del prodotto, provenienza, proprietà nutritive ed eventuali allergeni. La principale novità riguarda proprio l’obbligo di riportare la tabella nutrizionale sulle confezioni, un obbligo che per ora non riguarda tutti i produttori. “Per i piccoli produttori, soprattutto quelli che vendono il prodotto non confezionato nel locale adiacente la produzione, l’obbligo non c’è - spiega il Presidente di Confartigianato Alimentazione Giacomo Deon - ma anche queste piccole aziende se magari vogliono allargare il proprio mercato, quindi entrare eventualmente nella grande distribuzione, dovranno comunque riportare queste informazioni sui propri prodotti. La grande distribuzione e l’export, infatti, richiedono questo tipo di “certificazione”: se non ce l’hai sei tagliato fuori”. Pasticcerie, gelaterie, laboratori di pasta fresca, insomma, quanti realizzano prodotti sfusi, per il momento sono esentati. Ma l’Italia potrebbe decidere di estendere l’obbligatorietà anche a loro. Per Confartigianato Alimentazione, però, la strada da percorrere è la scelta su base volontaria. “Poi è chiaro - rimarca Deon - se un artigiano vuole dare un valore aggiunto alle sue produzioni potrebbe decidere di farlo”. I singoli paesi dell’Unione Europea avranno tre anni di tempo per adeguarsi alle nuove disposizioni e potranno prevedere ulteriori giri di vite, ad esempio, introducendo prescrizioni più stringenti sulla provenienza quando esiste uno stretto legame tra la qualità del prodotto e la sua origine, come nel caso delle indicazioni italiane Dop e Igt.


L’Europa vuole tempi certi per i pagamenti

Chi fa impresa in Italia sa che di ostacoli lungo il proprio percorso ne incontrerà tanti. Burocrazia, un sistema fiscale particolarmente incisivo sui bilanci aziendali, un difficile accesso al credito e la concorrenza sleale di chi esiste nella realtà ma non nei registri delle camere di commercio. E’ nei tempi di pagamento, però, che l’Italia dà il peggio di sé. Oggi, per incassare una fattura, occorrono in media 137 giorni, quasi 4 mesi e mezzo. Un’attesa infinita, snervante, insopportabile per i bilanci aziendali e per le scadenze fiscali del nostro paese. Ma attenzione, perché stiamo parlando di medie. La realtà, spesso, rischia di essere anche peggiore, lasciando gli imprenditori in attesa di un Godot che forse non arriverà mai. <i>“Quella dei ritardi di pagamento è una vergogna, in Italia come in Europa. Soprattutto per quanto riguarda i tempi di pagamento tra grandi e piccoli imprenditori e tra la pubblica amministrazione e le imprese fornitrici </i>- ha detto senza indugi Antonio Tajani, vicepresidente della Commissione europea -<i> Per questo motivo abbiamo chiesto all’Italia di recepire al più presto la direttiva europea che impone tempi certi di pagamento, da 30 ad un massimo di 60 giorni, dal pubblico verso il privato e tra privati, dal grande verso il piccolo”</i>. Per il vicepresidente della Commissione europea, questa cultura del “tranquillo che il mese prossimo pago” è una condanna per il sistema imprenditoriale italiano. Anche, e soprattutto, alla luce dell’attuale crisi economica, che ha fatto lievitare ancor di più i tempi di pagamento portandoli ai valori attuali. L’Ufficio studi di Confartigianato ha scoperto che negli ultimi dodici mesi, i tempi di pagamento si sono allungati ulteriormente. A dicembre 2010, infatti, per incassare una fattura occorrevano 93 giorni, diventati 95 a maggio 2011 ed esplosi fino ai 137 giorni attuali. Nel settore delle costruzioni, complice l’immobilismo del mercato immobiliare, la situazione è ancora più grave. Un’impresa dell’edilizia deve attendere in media 157 giorni, più di cinque mesi, con un incremento nell’ultimo anno di 63 giorni. L’imprenditore in attesa di incassare una fattura può soltanto aspettare. Chi sceglie di tutelarsi in via giudiziaria, infatti, rischia di mettersi in una coda d’attesa ancor più lunga. Per risolvere una controversia legata alla tutela di un contratto commerciale, in Italia occorrono in media 1.210 giorni. Nella classifica dei paesi OCSE, l’Italia è prima con un distacco mostruoso sulla seconda, la Spagna, dove un processo dura in media 515 giorni. Ma quella dei tempi della giustizia è tutta un’altra storia.


FISCO - Riduzione acconto Irpef 2011. Rete Imprese Italia:”Bene la riduzione dell’acconto Irpef 2011"

Rete Imprese Italia (Casartigiani, Cna, Confartigianato, Confcommercio e Confesercenti) accoglie con favore la riduzione di 17 punti percentuali dell'acconto 2011 che scenderà dal 99% all'82%, in base al decreto del Leggere di più


Arriva la riforma delle Camere di commercio

Le 105 Camere di commercio italiane si preparano a cambiare pelle. Dal 22 novembre, infatti, entrano in vigore le nuove regole varate nel 2010 che puntano ad introdurre maggiore efficienza, una buona dose di semplificazione e chiarezza sulla reale rappresentatività delle Organizzazioni imprenditoriali nel governo delle Camere. Per chiarire le novità Confartigianato ha chiamato i vertici delle Camere di Commercio e del Ministero dello Sviluppo Economico. Claudio Gagliardi, Segretario generale di Unioncamere ha fatto il punto sugli aspetti principali della riforma. ‘Tra pochi giorni entreranno in vigore i nuovi regolamenti per la costituzione dei Consigli delle Camere di Commercio che daranno alle Camere una governance più aderente alle realtà territoriali, pienamente rappresentativa dei settori economici, delle realtà distrettuali, del mondo delle piccole e medie imprese’. Anche le Camere di Commercio devono fare i conti con la crisi e con la necessità di offrire risposte innovative ed utili alle esigenze delle imprese. Ma Gagliardi ha tenuto a precisare che non vi è alcuna competizione con il ruolo svolto dalle Associazioni di categoria, nessuna invasione di campo. Piuttosto una integrazione e un rilancio dei rispettivi compiti per migliorare i servizi offerti agli imprenditori. ‘Il mondo delle imprese, il mondo delle associazioni, le Camere di Commercio, le istituzioni – ha detto Gagliardi - devono fare uno sforzo condiviso e coerente. Quest’anno avremo come priorità il tema del supporto al credito, attraverso il sostegno ai Consorzi Fidi e il rafforzamento della loro capacità di intervento sui territori. Ma avremo anche come priorità l’internazionalizzazione delle imprese e le reti d’impresa’. A rimettere in gioco le funzioni delle Camere di Commercio ci ha pensato anche lo Statuto delle imprese, come ha spiegato Giuseppe Tripoli, intervenuto nel duplice ruolo di mister Pmi e di Capo dipartimento per l’impresa e l’internazionalizzazione del Ministero dello Sviluppo economico. ‘Lo Statuto chiama in causa le Camere di commercio in più passaggi, in particolare con l’attività di garanzia svolta per le piccole e medie imprese da parte del Garante per le Pmi, rendendo le anche le Camere un punto di riferimento territoriale a difesa dell’attività della piccola impresa’.