AUTOTRASPORTO - Del Boca incontra il Vice Presidente della Commissione Ue e Commissario ai Trasporti Kallas
Francesco Del Boca, Presidente di Confartigianato Trasporti e di Uetr, l’Unione europea dei trasportatori stradali che rappresenta oltre 200.000 imprese (soprattutto Pmi) per un totale di 430.000 veicoli, ha incontrato nei giorni Leggere di più
AUDIZIONE PARLAMENTARE - Gestione Pubblica dell'acqua. "Troppe arretratezze e poca chiarezza. Valorizzare il partenariato pubblico/privato”
Una delegazione di Rete Imprese Italia ha illustrato oggi presso la VIII Commissione Ambiente della Camera dei Deputati un documento di osservazioni e proposte riguardanti il Governo e la gestione pubblica delle acque “per la ripubblicizzazione del servizio idrico”Leggere di più
I 50 spread che dividono l’Italia dalla Germania
Per molti siti d'informazione online, la parola dell'anno che si appena concluso è spread, il differenziale tra i rendimenti dei btp italiani e i bund tedeschi, che è costato caro al governo Berlusconi e che inizia a dare qualche problema anche a Mario Monti. E così, mentre la classe politica italiana scaricava tutti i problemi del paese su un parametro finanziario, Confartigianato ha cercato di capire quali sono le differenze reali tra l'Italia e la Germania. “A noi interessava mettere in evidenza le differenze che, a nostro parere, spiegano la diversa performance dell'economia tedesca rispetto a quella italiana”, ha detto Cesare Fumagalli, segretario generale di Confartigianato Imprese. L'Ufficio studi di Confartigianato è riuscito così a dimostrare che la differenza dei rendimenti dei buoni del tesoro delle due nazioni è soltanto la punta dell'iceberg di una serie di differenziali strutturali tra i due paesi. Il gruppo di lavoro diretto da Enrico Quintavalle ne ha individuati cinquanta, i cinquanta spread tra Italia e Germania. “Un dato significativo è la percentuale degli under 30 che sono in formazione lavoro. Da noi sono il 7,5%, in Germania sono oltre il 38%”, ha sottolineato Fumagalli. Un valore che dimostra il differente approccio economico e culturale al lavoro giovanile e quindi al futuro del Paese. La Germania ci crede e ci investe, l'Italia no. “Un altro indicatore tra i tanti che abbiamo messo in luce - ha aggiunto il segretario generale di Cofnartigianato - è quello relativo alla dinamica dei prezzi dei servizi assicurativi per quanto riguarda i trasporti. Nell'ultimo anno, in Germania sono diminuiti del 1,5% mentre in Italia sono aumentati del 4,8%”. Con questo rapporto, Confartigianato ha provato a fare chiarezza sui problemi reali del Paese, ponendo l'attenzione del Governo su tutta quella serie di interventi che potrebbero davvero rilanciare l'economia italiana. “E’ il nostro mestiere di rappresentanti degli interessi delle piccole imprese indicare proprio quei punti che oggi zavorrano la dinamicità delle piccole imprese - ha concluso Cesare Fumagalli - una dinamicità che, se non è venuta meno, oggi è ancora più difficile da esprimere in una situazione congiunturale che è a tutti nota ed è di grande difficoltà. L’indicazione di questi pesi deve portare alla loro rimozione, senza se e senza ma. Sono le nostre richieste, di Confartigianato e di Rete Imprese Italia”.
La notte degli Oscar dell’artigianato piceno
Grande festa nelle Marche per la prima edizione degli “Oscar dell'artigianato Piceno”, il premio istituito da Confartigianato Ascoli e Fermo per celebrare le eccellenze artigiane del territorio. Quattro categorie per altrettanti piccoli imprenditori che in tempo di crisi non si sono spaventati, hanno investito, innovato e reagito con forza e decisione ad un andamento economico non certo esaltante. E così, nell’incantevole scenario del forte Malatesta di Ascoli e davanti alle numerose autorità presenti, Confartigianato ha premiato Pietro Lazzarotti nella sezione “promozione del territorio”, la Ipsa nella categoria “occupazione”, lo Speech village di Giovanni Andreani nella sezione “innovazione” e la Marcozzi - Antica pasta nella categoria “giovani emergenti”. Il premio, ha detto Moreno Bruni, presidente di Confartigianato Ascoli e Fermo, “nasce come risposta ad un bisogno che sentivamo, quello di mettere in evidenza le eccellenze artigiane del nostro territorio. Un comparto produttivo che ha in sé valori importantissimi, come la solidarietà, l’attaccamento e la valorizzazione del territorio, la capacità di creare ricchezza ed occupazione attraverso i mestieri”, ha concluso il presidente dell’associazione picena. Un territorio ricco di piccole imprese artigiane, un distretto produttivo d'eccellenza del settore che riunisce in sé il tessile, l'abbigliamento e del calzaturiero. Con più di 3mila imprese associate e dopo aver inaugurato la nuova sede di Fermo, quella di Ascoli dimostra di essere una delle più vivaci associazioni del nostro Sistema, una posizione di privilegio in un momento particolarmente complicato.
Tempi di sconfinamento, la stretta di Basilea 3
Anno nuovo ma problemi vecchi per le micro e piccole imprese. Se è vero che il rapporto tra banche e imprenditori non è mai stato idilliaco, è vero anche che la stretta creditizia nata con la crisi del 2008 e le novità previste da Basilea 3 rischiano, seriamente, di peggiorare la situazione. A cominciare dalle nuove regole sui tempi di sconfinamento, entrate in vigore il primo gennaio 2012. “Lo sconfinamento è l’eventuale ritardo con cui l’impresa restituisce alla banca la rata di mutuo secondo le caratteristiche e le tempistiche del proprio piano di ammortamento”, ha spiegato Bruno Panieri, il direttore delle politiche economiche di Confartigianato Imprese. Il 31 dicembre 2011, infatti, è scaduta la deroga temporanea concessa all’Italia che permetteva alle banche di segnalare gli sconfinamenti delle imprese dopo 180 giorni, e non dopo i 90 giorni previsti da Basilea 2. Resta in vigore, invece, la deroga permanente per le banche che utilizzano sistemi di rating interni. Almeno fino al 31 dicembre 2012, la scadenza fissata da Basilea 3 per portare anche questo limite a 90 giorni. Ridurre a tre mesi i tempi di sconfinamento, però, potrebbe trascinare le imprese in cattive acque. “Le conseguenze di uno sconfinamento possono essere molto gravi per le imprese - ha aggiunto - la banca, infatti, può fare richiesta di rientro dell’affidamento eventualmente accordato perché, a quel punto, l’impresa diventa insolvente”. In un periodo di crisi economica così grave per i bilanci delle imprese, Confartigianato, l’ABI e le altre organizzazioni di rappresentanza hanno firmato un protocollo d’intesa che dovrebbe attenuare l’impatto delle nuove norme sullo sconfinamento. “Le nuove regole rischiano di aggravare ulteriormente le già difficili condizioni di accesso al credito che stiamo vivendo in questo periodo - ha concluso Panieri - Per questo motivo, la rappresentanza imprenditoriale e l’ABI hanno siglato un protocollo d’intesa attraverso cui individuare misure che ci consentiranno di creare una serie di strumenti che aiutino le imprese”. Due, in sostanza, le linee guida dell’accordo tra imprenditori e ABI. Da una parte, uno sforzo comune per informare le imprese delle novità, evitando così di incorrere in qualche sgradita sorpresa, dall’altra, invece, l’impegno da parte delle banche aderenti all’accordo di accompagnare le imprese verso soluzioni personalizzate per evitare che le nuove regole sugli sconfinamenti chiudano, definitivamente, le porte del credito per artigiani e piccoli imprenditori.
Strumenti classici o moderni, la liuteria di Cremona fa ancora rima con eccellenza
Ci sono una studiosa francese, un famoso liutaio internazionale ed una camera d’albergo statunitense. No, non è una barzelletta, anche se di risate questa storia ne ha suscitate parecchie. Tutto è cominciato dalla pubblicazione di un test sulla qualità del suono dei violini. Sei strumenti in tutto, due stradivari, un guarneri e tre violini moderni. Per testarli, con gli occhi bendati, 21 musicisti di fama internazionale. A loro è stato chiesto quale strumento preferissero. Il risultato? Una preferenza, netta, per gli strumenti moderni. Ora, se è vero che la liuteria moderna ha raggiunto da anni standard d’eccellenza qualitativa, è anche vero che un violino realizzato nel ‘700 dal più grande interprete della liuteria mondiale meriterebbe un po’ più di rispetto, non certo una camera d’albergo. “La notizia di questo test mi ha lasciato subito perplesso - ha detto Stefano Trabucchi, vicepresidente di Confartigianato Imprese Cremona e presidente del gruppo liutai - questo perché è molto difficile comparare con un singolo test gli strumenti della scuola antica cremonese con quelli della scuola moderna. Qualsiasi confronto tra strumenti è assolutamente soggettivo e, se il test fosse stato realizzato in auditorium e non in una camera d’albergo, il risultato sarebbe stato sicuramente diverso. Il suono, infine, va valutato da chi ascolta e non dall’esecutore”. Capitolo chiuso, quindi. Quel test non può essere considerato attendibile, anche perché, sottoposto ad un esperimento simile, un maestro del calibro di Uto Ughi ha riconosciuto lo Stradivari dopo una manciata di secondi. Discorso diverso, invece, per quanto riguarda la qualità della liuteria moderna. Secondo Claudia Fritz, la studiosa del suono che ha realizzato l’esperimento, il test serve a dimostrare proprio questo, “la liuteria moderna sta facendo un ottimo lavoro, tanto che gli strumenti realizzati oggi riescono a competere anche con quelli più antichi”. La conferma arriva direttamente da Cremona, patria, ieri come oggi, della migliore tradizione liutaria mondiale. “La liuteria cremonese moderna recita un ruolo importantissimo a livello mondiale - ha aggiunto Trabucchi - I nostri strumenti sono conosciuti in tutto il mondo, dal Giappone alla Corea del Sud, dagli Stati Uniti alla Cina, passando per Singapore, la Germania e l’Inghilterra. La liuteria cremonese è una realtà viva, che comprende più di 100 botteghe artigiane in tutta la città”. Qualità assoluta in ogni fase di lavorazione ed un continuo scambio di conoscenze hanno permesso agli eredi di Stradivari e di Guarneri di mantenere standard d’eccellenza assoluta. Oggi, nonostante una leggera flessione dovuta alla contrazione dei mercati internazionali, questo settore d’eccellenza dell’artigianato italiano ha retto agli scossoni della crisi. Per farlo, ha puntato tutto sull’eccellenza, sull’export e sull’aggregazione tra imprese. “Per portare i nostri prodotti sui mercati di tutto il mondo utilizziamo diversi strumenti. La nostra associazione - ha concluso Trabucchi - ha creato un consorzio, il “consorzio liutai antonio stradivari”, che, anche grazie all’apporto della camera di commercio di Cremona, ci permette di partecipare alle più importanti rassegne fieristiche di settore del mondo”.