Imprese nel ''cratere''
Tre imprenditori, tre storie di un terremoto che sembra non finire mai. Il dramma delle rovine provocate dal sisma, prosegue ora con il timore che interventi lenti e burocrazia esasperata possano rallentare la già difficile ripresa delle attività. E ci sono già le prime avvisaglie. I capannoni venuti giù come castelli di sabbia sono ormai il simbolo di questa tragedia. Ma qui a Mirandola, come in altri comuni colpiti dal terremoto molti capannoni hanno subito solo lievi danni e le attività potrebbero ripartire in sicurezza. “Siamo in un immobile nuovo – spiega ai microfoni del Tg@ Gilberto Luppi, imprenditore metalmeccanico e presidente di Confartigianato Lapam Area nord - quindi costruito con tutti i crismi antisismici del dopo l’Aquila. Ho avuto la visita della protezione civile e posso riprendere, ripartire a lavorare con dipendenti e tutti. Nella vecchia sede, in un immobile vecchio, non ricevuto visite di nessun tipo. Grazie alle pressioni di Confartigianato avevamo sbloccato la situazione, dando potere di firma ai liberi professionisti, ma questa cosa poi non ha funzionato perché c’è un cavillo burocratico che impedisce di fatto il riavvio delle attività. Siamo in attesa di ricevere una circolare che sblocchi la situazione perché sta facendo più danni questa burocrazia cervellotica del dopo terremoto del terremoto stesso”. La pasticceria di Tiziano Busuoli, non dovrebbe aver subito gravi danni. Ma lui non può dirlo con certezza, il suo laboratorio, infatti, è nella zona rossa di Mirandola, nel centro del Paese chiuso dalle transenne. Ha abbassato la serranda il 29 maggio e non l’ha più alzata. Impossibile fare la perizia. ‘Siamo in un limbo, spiega pacatamente, aspettiamo che qualcuno ci dica qualcosa”. “Giustamente nessuno può darci tante informazioni – rimarca Busuoli - perché anche ieri sera e questa mattina, sono arrivate altre scosse; tutto quello che è stato detto prima viene annullato, per cui non si può al momento accusare nessuno finché il terremoto non finisce. La cosa più importante è che smetta il terremoto e poi mi vien da pensare che dopo tanti anni che la nostra zona, il nostro lavoro, sostiene buona parte dell’Italia, mi sembra quasi un atto dovuto un aiuto da parte delle istituzioni. Insomma, non dovremmo neanche chiederlo, secondo me, poi abbiamo fiducia in quelli che ci governano”. Attività ferma per la Miraplastick di cui è amministratrice Anna Maria Guidetti. La prima scossa, quella nella notte tra il 19 e il 20 maggio, ha parzialmente distrutto il capannone dell’azienda specializzata in riciclaggio di materiali plastici; la seconda scossa, il 29, ha fatto il resto. Si è salvata solo la parte informatica dell’impresa, un server e un computer. Ora l’attività prosegue da casa. Ma secondo l’imprenditrice, per ripartire, occorre “snellire veramente quella che è la parte burocratica, trovare sostegno a livello di informazione, dove reperire questo, reperire quello. Questo soprattutto. E poi tutto quello che è stato detto nella riunione con il Presidente Giorgio Guerrini a Mirandola: gli aiuti economici, ma non solo, gli sgravi, poter dare anche un futuro e comunque delle certezze ai nostri dipendenti perché ora siamo in 9 in tutto, non siamo tantissimi, però questi ragazzi hanno tutti famiglia, non sanno come barcamenarsi, poi la prospettiva non è proprio delle più rosee” conclude Anna Maria Guidetti. <b> (in allegato: le foto dei tre imprenditori)</b>
Il commento dei delegati di Confartigianato
<b>Il Ministro Passera ha annunciato che finalmente sarà cancellato il Sistri.</b> “Per noi è un elemento di grande piacere – sottolinea Roberto De Laurentis, Presidente di Confartigianato Trento - proprio perché la battaglia l’abbiamo iniziata noi come Trento e Bolzano. Forse perché come provincia noi siamo molto più attenti prima di tutto ai nostri doveri, poi ai diritti. Quindi per noi in quel momento pagare era stato un dovere, credo che oggi sia un diritto vedere cancellato il Sistri”. <b>Quale passaggio del discorso del Ministro Passera lei ha apprezzato maggiormente?</b> “Alcune risposte le ha date – spiega Aldo Zapaterra, Presidente Ancos e Segretario di Confartigianato Aosta - ma l’aspetto più importante, direi che è il passaggio politico fondamentale del suo discorso, almeno per quanto mi riguarda, è quello che noi dovremmo farci vedere di più nelle scuole. Non è che noi non ci abbiamo pensato, ci abbiamo pensato eccome, però il Ministro ci deve aiutare, perché non possiamo andare nelle scuole e dire: “ragazzi, fate gli artigiani, un bel lavoro” perché poi questi ci chiederanno: “e se lavoro quando mi pagano? Dopo una anno, dopo due anni…” <b>Tra le priorità indicate dal Presidente Giorgio Guerrini, quali giudica fondamentali per il rilancio delle imprese del suo territorio.</b> “Innanzi tutto – dice il Segretario di Confartigianato Cesena Stefano Bernacci - il tema della semplificazione. Oggi le imprese vivono oltre che con problemi oggettivi, con un rapporto con la pubblica amministrazione che è fatto, non di collaborazione, ma quasi di contrapposizione. Ogni giorno arrivano cartelle esattoriali, arrivano adempimenti, arrivano vincoli e quindi c’è sempre la paura anche se tu cerchi di essere in regola, di non esserlo. C’è bisogno di ricreare un ambiente favorevole allo sviluppo delle imprese”. Abbiamo rivolto la stessa domanda anche a Gionni Gritti, Presidente di Confartigianato Sondrio. “Da parte nostra – osserva Gritti - ritengo che la cosa più importante sia un innalzamento qualitativo della struttura pubblica, cioè innalzarsi dalla mediocrità che in questo momento stiamo subendo. Lo stiamo subendo, chiaramente, con i ritardi dei pagamenti ed è necessario che da parte di tutti ci sia la consapevolezza di dover avere un’etica molto più elevata”.
Visita dei vertici di Confartigianato nei comuni del sisma
La conta provvisoria dei danni fotografa una situazione drammatica: due settimane di scosse hanno causato 5 miliardi di danni nella sola Emilia. Colpito oltre l’80% delle attività produttive. Bloccati i distretti strategici del biomedicale, della ceramica, delle nanotecnologie e quelli del tessile, dell’agroalimentare e della metalmeccanica. Un patrimonio produttivo tra i più avanzati d’Italia da rilanciare al più presto. “Per ripartire ognuno deve fare la sua parte dalle istituzioni e dall’esecutivo”. Lo ha sottolineato il Presidente nazionale di Confartigianato Giorgio Guerrini incontrando a Modena il Governatore dell’Emilia Romagna Vasco Errani, il numero uno della Protezione civile Franco Gabrielli e i vertici di Lapam Confartigianato Erio Luigi Munari e Carlo Alberto Rossi. Il Presidente Guerrini, accompagnato dal Segretario Generale Cesare Fumagalli, ha sollecitato “interventi rapidi che non aggiungano burocrazia a burocrazia”. “C’è bisogno di una legislazione – ha sottolineato Guerrini a margine dell’incontro - che consenta a chi ha avuto le lesioni di poterle riparare, a chi ha avuto le distruzioni grandi di poterle riparare attraverso disponibilità economica, procedure snelle e certezza di leggi normative”. Sulla proposta rilanciata dal presidente di Lapam Confartigianato Munari - una legge speciale per l’Emilia Romagna che consenta la messa in sicurezza degli edifici produttivi - si è detto d’accordo il vice presidente della Commissione attività produttive della Camera Raffaello Vignali. “La proposta di Confartigianato di una legge speciale, sul modello di quella che si fece a suo tempo per la Valtellina – ha detto il parlamentare del PdL ai microfoni del Tg@ -, credo che possa essere il contenitore giusto per mettere in atto una serie di interventi che possano consentire la ripresa di un tessuto vivacissimo come quello di questo territorio”. Le calamità che hanno colpito in questi anni il Paese, insegnano che la fase della ricostruzione è uno dei momenti più delicati. Per questo motivo Erio Luigi Munari, Presidente di Lapam Modena, ha sollecitato la massima attenzione “non solo sulla sicurezza, e questo penso che lo vogliamo tutti, ma in particolare sulle infiltrazioni mafiose. Sicurezza da dove vengono le imprese a ricostruire”. Munari, inoltre, ha chiesto di “destinare qualsiasi euro e qualsiasi importo esclusivamente a chi torna a investire sul territorio”. La visita dei vertici di nazionali di Confartigianato è proseguita a Mirandola e San Felice sul Panaro con l’incontro di imprenditori di questi due paesi simbolo del sisma. Un faccia a faccia che ha fatto luce sui mille problemi del riavvio delle attività produttive del territorio. Tra le aziende colpite dal sisma, il Presidente Guerrini e il Segretario Fumagalli hanno visitato quella di Giampiero Palazzi, imprenditore metalmeccanico e presidente di Anap Confartigianato. “Qua a San Felice, come nel resto degli altri comuni - spiega Palazzi - i problemi sono veramente molto seri, mi riferisco proprio a quelli della ripresa. Le istituzioni non ci devono mollare un attimo, ognuno deve fare la propria parte, le banche devono fare una volta tanto le imprenditrici e non solamente erogare soldi a caro prezzo e niente altro. Ognuno, ripeto, deve fare la propria parte”.
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