STUDI – Tenuta volumi made in Italy nel 2022 grazie ai settori MPI (+1,4%) e Moda (+4%). Tendenze e cambiamenti in atto nel webinar del 17 aprile
L'analisi degli ultimi dati sul commercio estero evidenzia a gennaio 2023 una crescita tendenziale del 2,4% dell'export in volume che corrisponde ad una crescita in valore del 15,4%; in aumento le vendite all'estero anche su base mensile (+0,2% rispetto a dicembre 2022).
La bolletta energetica spinge saldo in negativo dopo 11 anni - Su base annuale il saldo tra esportazioni e importazioni, a seguito dell’esplosione della bolletta energetica – come ha documento l’articolo dell’Ufficio Studi pubblicato su QE-Quotidiano Energia - è entrato in territorio negativo, segnano un -28.392 milioni di euro, pari all’1,5% del PIL: era dal 2011 che non si registrava un deficit del commercio estero di questa intensità. Il surplus non energetico ammonta a 83.031 milioni, pari al 4,3% del PIL, in leggera contrazione rispetto agli 85.810 milioni (4,8% del PIL) registrati nei dodici mesi precedenti.
Tiene l’export in volume, grazie alla crescita nei settori di MPI – Nel 2022 le esportazioni registrano una crescita sostenuta in termini di valore pari al 19,2%, ma la dinamica è influenzata dalla crescita dei prezzi, da cui deriva una sostanziale tenuta (-0,2%) del volume le esportazioni manifatturiere. In chiave settoriale il volume esportato è in aumento in Altri mezzi di trasporto con il +18,9%, Pelle con il +7,1%, Farmaceutica con il +4,4%, Tessili con il +2,4%, Alimentare con il +2,2%, Altre manifatture - principalmente gioielleria ed occhialeria - con il +2,2%, Computer e prodotti di elettronica e ottica, apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazione e orologi con il +2,1%, Abbigliamento con il +1,4% e Bevande con il +0,1%. Complessivamente il volume delle vendite all'estero della Moda cresce del 4,0% mentre quello dei settori a maggior concentrazione di MPI aumenta dell'1,4%. Flessioni più marcate per Macchinari ed apparecchiature (-4,8%) , Gomma e materie plastiche (-6,8%) e Legno (-7,8%).
Il confronto internazionale – Tornando all’esame delle esportazioni in valore, nonostante nel 2022 in Italia si registra una crescita dei prezzi alla produzione più contenuta di 0,7 punti alla media dell'Eurozona (12,3% vs 13,0% Uem), nel 2022 le esportazioni del made in Italy crescono del 20,0%, 1,3 punti in più rispetto alla Francia e addirittura 6,2 punti in più del +13,8% registrato dalla Germania. Sul mercato dei cambi, nell’anno segnato dall'invasione dell'Ucraina da parte della Russia è registrato l’indebolimento dell’euro sul dollaro (-11,0% su base annua).
Il webinar del 17 aprile 2023 di presentazione del 24° report - Le più recenti tendenze del made in Italy, della congiuntura e delle politiche economiche saranno esaminate nel webinar di presentazione del 24° report di Confartigianato Primavera 2023: tendenze, cambiamenti e incertezze’ organizzato per lunedì 17 aprile 2023 dall’Ufficio Studi e dalla Direzione Politiche economiche, con il seguente programma:
PROGRAMMA WEBINAR LUNEDI’ 17 APRILE 2023, ORE 12.00-13.15
Introduzione di Vincenzo Mamoli, Segretario Generale
I trend e fattori incertezze, di Enrico Quintavalle, Responsabile Ufficio Studi
Alcune evidenze territoriali, di Licia Redolfi, Osservatorio MPI Confartigianato Lombardia
Conclusioni di Bruno Panieri, Direttore Politiche Economiche
Iscriviti al webinar
Dinamica annuale del volume e del valore dell'export delle divisioni manifatturiere "no energy" e dei settori di MPI*
Anno 2022. Var. % annuale (volumi decrescenti). Pallini verdi: Settori di MPI, media ponderata con corrispondenti valori export - Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat
Dinamica export in valore prezzi alla produzione no energy nei principali paesi Ue
2022, var. % rispetto 2021 - Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Eurostat
MECCANICA - Al Mecspe boom di visitatori: cresce il Villaggio Confartigianato
Conclusa a Bologna la 21° edizione di MECSPE, l’appuntamento di riferimento dell'industria manifatturiera. Anche quest'anno, Confartigianato Imprese ha partecipato all'evento con il Villaggio Confartigianato, una collettiva di imprese associate della meccanica e subfornitura, organizzata con il sostegno di ConfExport. Una edizione da primato - sono stati quasi 60mila i professionisti che hanno visitato i padiglioni di BolognaFiere - che ha fatto registrare anche l'aumento delle aziende espositrici all'interno del villaggio, passato da 13 a 24, a conferma dell'impegno di Confartigianato nel supportare le imprese a espandersi in nuovi mercati, sia nazionali che internazionali.
Lo stand istituzionale è stato animato da ospiti d’eccezione come l’Istituto Veneto per il Lavoro, in collaborazione con FormArt (la società di formazione di Confartigianato Emilia Romagna) e Upskill 4.0, l’agenzia che si occupa di sostenere lo sviluppo di progetti di innovazione per le imprese. Ospiti fissi i Digital Innovation Hub della rete Confartigianato, che hanno messo in mostra il potenziale tecnologico e di innovazione delle piccole imprese. “I Digital Innovation Hub – commenta il presidente di Confartigianato Meccanica Federico Boin – sono una risorsa fondamentale per il nostro sistema, soprattutto per i giovani: molti dei ragazzi che sono riusciti ad intraprendere i percorsi che desideravano lo hanno potuto fare grazie ai DIH e al loro supporto nell’inserimento di aziende improntate all’innovazione”.
Il 30 marzo, durante la riunione dei Consigli Direttivi congiunti dei mestieri di Confartigianato Meccanica (qui per scaricarlo) - a cui ha preso parte in visita istituzionale il presidente di Confartigianato Emilia Romagna Davide Servadei - sono stati presentati il "Rapporto Meccanica 2023" a cura dell'Ufficio Studi Nazionale e un approfondimento sugli incentivi per la digitalizzazione e l'innovazione a cura di Andrea Scalia - responsabile Innovazione, Reti e Progetti di Coesione di Confartigianato.
“Siamo soddisfatti che il villaggio anno dopo anno stia crescendo – commenta Boin – con la speranza di portare una sempre più ampia rappresentanza delle nostre imprese artigiane. L’esperienza in fiera ha offerto l’opportunità di mettere da parte i timori riguardo al rallentamento che la guerra in Ucraina ha portato lo scorso anno, generando un gran numero di contatti per le aziende. Si è respirata tanta voglia di fare e buone opportunità per allargare il portafoglio clienti”. “Molte aziende – continua il presidente – sono ancora in difficoltà nel riuscire a definire investimenti di medio e lungo periodo, ma certamente la grande affluenza di questa edizione di Mecspe ci ha dato buone speranze di ripartenza”.
STUDI – Sulla tavola di Pasqua 5.450 prodotti della tradizione. Difficili da reperire 10mila pasticceri, panettieri e pastai artigiani
Nella settimana di Pasqua salgono alla ribalta i consumi dei prodotti della tradizione e in particolare quelli del comparto dolciario, settore ad elevata vocazione artigianale. In Italia sono interessate dai consumi tipici dei prodotti pasquali quasi 50 mila pasticcerie e imprese del settore dolciario – comparto che include pasticceria fresca, gelati, biscotti, cacao, cioccolato, confetteria, etc. – con una alta vocazione artigianale: sono oltre 39 mila le imprese artigiane, rappresentando il 78,5% delle imprese totali del settore. I dati per territorio nell’Appendice statistica ‘Settore dolciario’ elaborata in collaborazione con gli Osservatori MPI di Confartigianato Emilia-Romagna e di Confartigianato Lombardia. Qui per scaricarla.
Prezzi della pasticceria fresca salgono della metà rispetto all’alimentare – La crisi combinata di materie prime e dell’energia hanno ribaltato effetti pesanti sul comparto dolciario e in particolare sulle pasticcerie, le quali reagiscono con un incremento dei prezzi dimezzato rispetto alla tendenza di prodotti alimentari e inferiore alla media europea. A febbraio 2023 le quotazioni internazionali dei cereali in euro, registrano una crescita del 34,9% su base annuale e risultano superiori dell’83,4% al livello del 2019.
L’analisi dei dati sui prezzi al consumo evidenzia che a febbraio 2023 i prezzi al consumo dei prodotti alimentari è del +13,2% mentre i prezzi dei prodotti di pasticceria fresca registrano un ritmo di crescita dimezzato, fermandosi al +6,5%, stabile rispetto a gennaio e in attenuazione rispetto al +6,7% di dicembre 2022, un ritmo di crescita che è circa un terzo del +18,4% registrato dai prezzi della pasticceria confezionata.
Grazie al contributo della contenuta dinamica dei prezzi della pasticceria fresca, nel confronto internazionale con il massimo dettaglio di prodotto disponibile, a febbraio 2023 i prezzi degli Altri prodotti di panetteria e pasticceria in Italia salgono del 16,6%, inferiore di quasi cinque punti al +21,5% della media Ue.
La tavola di Pasqua con i prodotti della tradizione - La biodiversità della produzione agroalimentare italiana, ad elevata vocazione artigianale, si declina in ben 5.450 prodotti agroalimentari tradizionali, caratterizzati da metodiche di lavorazione, conservazione e stagionatura consolidate nel tempo. Il 40,1% dei prodotti si concentra nel Mezzogiorno che ne conta 2.188, seguito da Nord-Est con 1.173 prodotti (21,5%), Centro con 1.143 (21,0%) e Nord-Ovest con 946 (17,4%). A livello regionale primeggiano Campania con 580 prodotti, Toscana con 464 prodotti, Lazio con 456 prodotti, Emilia-Romagna con 398 prodotti, Veneto con 387 prodotti, Piemonte con 342 prodotti, Puglia con 329 prodotti e Liguria con 300 prodotti.
10mila pasticceri, panettieri e pastai artigiani difficili da reperire – Per le 22.810 entrate previste dalle imprese per le professioni di Pasticcieri, gelatai e conservieri artigianali e Panettieri e pastai artigianali, 9.830 unità pari al 43,1%, risulta di difficile reperimento, quota superiore a quella rilevata per il totale imprese del 40,5%.
Nel dettaglio regionale, la difficoltà di reperimento più elevata per le professioni specializzate della pasticceria, panetteria e produzione di pasta fresca artigiane si riscontra nelle Marche con 68,6%, seguita da Lombardia con 59,5%, Toscana con 51,6%, Molise con 50,0%, Emilia-Romagna con 45,5%, Trentino A.A. con 45,0% e Abruzzo (43,9%).
Nel 47,5% delle entrate per le professioni specializzate di pasticcieri, gelatai, conservieri, panettieri e pastai artigianali è richiesto un livello elevato, medio-alto e alto, di competenze green, quota salita di ben 19 punti rispetto a quella di 5 anni prima del 28,3%.
Trend e livello dei prezzi internazionali dei cereali
Gennaio 2007-febbraio 2023. Variazione percentuale tendenziale e indice 2010=100. Quotazioni in euro - Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Banca Mondiale e Bce
I prodotti agroalimentari tradizionali per regione
28 marzo 2022. Numero decrescente. Totale di 5.450 prodotti - Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Ministero dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste
Entrate di Pasticcieri, gelatai e conservieri artigianali e Panettieri e pastai artigianali difficili da reperire per regione
Anno 2022 - % su totale entrate- categorie professionali 65.12 e 65.13 - Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Unioncamere - ANPAL, Sistema informativo Excelsior 2022
STUDI – Rapporto Meccanica 2023 – Investimenti macchinari in tre anni +9,8% vs -4,9% Germania. Vocazione all’export al top per Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Piemonte e Veneto
La meccanica è una delle punte di diamante della manifattura italiana e uno dei settori chiave della tecnologia e dell’innovazione del nostro paese. I dati del settore sono contenuti nel Rapporto Confartigianato Meccanica 2023 presentato ieri dall’Ufficio Studi in occasione della convocazione dei Consigli Direttivi congiunti dei mestieri di Confartigianato Meccanica ospitata dal Villaggio Confartigianato al Mecspe di Bologna. Qui per scaricarlo.
La meccanica italiana realizza un fatturato di 327,9 miliardi di euro ed esportazioni per 220,2 miliardi di euro, il 35,2% delle vendite all'estero del nostro Paese, risultati raggiunti grazie al lavoro di 150.494 imprese, di cui più di una su due (57,6%) è una impresa artigiana, per un totale di 86.702 imprese. In termini occupazionali gli ambiti settoriali in cui operano le imprese della meccanica contano ben 1.064.523 addetti in micro, piccole e medie imprese con meno di 250 addetti, pari al 72,1% del totale, una quota doppia rispetto al 34,9% della Germania e superiore di ben 24,1 punti rispetto alla media Ue del 48,1%.
Sul fronte della produzione, nel 2022 si registra una stazionarietà dell’attività nella meccanica (-0,3%), ma nel confronto internazionale si delinea la maggiore resilienza del settore in Italia, che ha quasi completamente recuperato (-0,5%) il livello pre pandemia del 2019 mentre l’Ue a 27 segna un calo del 3,2%, con gli altri maggiori paesi Ue che presentano forti ritardi, con Spagna a -5,1%, Francia a -9,4% e la Germania a -10,9%.
Nel contesto di maggiore resilienza degli investimenti in Italia evidenziata da una nostra recente analisi, si osserva una vivacità anche per gli investimenti in impianti e macchinari. A fronte della stretta monetaria in corso, nel quarto trimestre 2022 la dinamica congiunturale di questa tipologia di beni capitali rallenta ma rimane positiva (+1,9%) e superiore a quella della Francia (+1,2%), mentre si registra una flessione dell’1,4% in Ue a 27, del 3,6% in Germania e del 6,1% in Spagna. Rispetto al livello pre pandemia l’Italia è l’unico tra i maggiori paesi europei a registrare una robusta crescita (+9,8%) degli investimenti in macchinari tra 2019 e 2022, a fronte del calo dello 0,9% in Francia, del 4,3% in Spagna e del 4,9% in Germania.
La resilienza della meccanica italiana è particolarmente apprezzabile, considerato che il settore rimane sotto pressione sotto diverse angolazioni: per la stretta monetaria in corso, per il parziale rientro dei prezzi dell’energia e delle materie prime e per la difficoltà di reperimento del personale, variabili che sono state esaminate in dettaglio nel Rapporto 2023.
In ambito territoriale, prendendo a riferimento le principali regioni per ammontare di esportazioni della meccanica, si rileva una maggior propensione all’export per Emilia-Romagna dove le esportazioni del settore rappresentano il 28,6% del valore aggiunto regionale, Friuli-Venezia Giulia con il 28,1%, Piemonte con il 23,6% e Veneto con il 21,7%, quattro regioni che concentrano il quasi la metà (47,9%) delle vendite all'estero del settore.
Questi dati sono contenuti nell’Appendice statistica “Meccanica: imprese, artigianato, export e lavoratori difficili da reperire”.
Investimenti in macchinari rispetto i livelli pre-pandemia nei maggiori paesi Ue a 27
Anno 2022. Var. % cumulata sul 2019, valori a prezzi costanti - Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Eurostat
Incidenza dell'export della Meccanica sul valore aggiunto per regione
% export 2022 su val. aggiunto 2020. Primo gruppo: reg.>1 mln € export - Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat
STUDI - Microimprese con dipendenti, il 32,8% è ad elevato dinamismo. L'analisi della rivista dell'INAPP
L'ultimo numero della rivista Sinappsi dell’INAPP è stato presentato nei giorni scorsi nel corso del convegno 'Politiche di sviluppo per le piccole e le microimprese' tenuto a Roma e aperto da Sebastiano Fadda, Presidente INAPP.
La parte monografica del numero 3-2022 della rivista, curato da Leonello Tronti dell’Università degli Studi Roma Tre, ha affrontato, sotto diverse angolazioni, il tema dello sviluppo delle piccole e delle microimprese con contributi che ne hanno esaminato i caratteri fondamentali, evidenziando alcune delle potenzialità di questo importante segmento dell’apparato produttivo italiano. Sono emersi punti di forza e di debolezza, impegno per lo sviluppo, aree di eccellenza e arretratezza, oltre ad elementi utili per identificare interventi di politica economica capaci di valorizzare questo rilevante segmento del sistema produttivo.
Nell'articolo sui profili strategici delle microimprese italiane di Stefano Costa, Stefano De Santis e Roberto Monducci si analizzano le microimprese italiane, individuandone i differenti profili in relazione alla propensione al cambiamento e all’innovazione. Le imprese dei profili più evoluti sono circa un terzo del totale e presentano risultati economici e propensione alla crescita ampiamente superiori a quelli degli altri profili. Si tratta di 238mila imprese, che rappresentano il 32,8% delle micro imprese con dipendenti, il 35,7% degli addetti (1,2 milioni) e il 44,1% del valore aggiunto complessivo.
Un ulteriore fattore che favorisce strategie orientate al cambiamento e all’innovazione - già oggetto di analisi dell'Ufficio Studi di Confartigianato - è rappresentato dal passaggio generazionale.
Nel corso del dibattito durante la tavola rotonda, Enrico Quintavalle, responsabile dell'Ufficio Studi di Confartigianato, ha sottolineato il valore delle analisi contenute della rivista, utili per orientare gli imprenditori verso modelli di successo. Inoltre, l’approfondimento svolto sui preziosi dati dell’Istat sulle imprese tra 3 e 9 addetti recupera un gap conoscitivo dato dai regolamenti statistici europei che concentrano le indagini della statistica ufficiale sulle imprese con 10 addetti ed oltre.
Uno dei fattori chiave dello sviluppo è quello delle relazioni tra imprese. In questa ottica, come già da tempo propone Confartigianato, è stato suggerito ai ricercatori di indagare i dati della fatturazione elettronica, un giacimento ancora poco esplorato. Secondo Quintavalle, una appropria elaborazione di questi flussi di informazioni consentirebbe di svelare con un grande dettaglio le interdipendenze per settore, dimensione e localizzazione delle imprese, consentendo agli studiosi di descrivere in chiave innovativa le relazioni delle imprese all’interno di filiere e distretti, piuttosto che le relazioni con la Pubblica amministrazione e le società di servizio pubblico locale.
Qui le valutazioni sugli spunti della rivista e qui sulle policy.
Fonte: Costa S., De Santis S., Monducci R. (2022), I profili strategici delle microimprese italiane: vincoli dimensionali e potenzialità di sviluppo, Sinappsi, XII, n.3, pp.28-49