LA SPEZIA - Confartigianato La Spezia propone un piano di sviluppo sostenibile per l'area dell'ex centrale Enel
Confartigianato La Spezia, in collaborazione con gli architetti Cristiano Ruggia e Andrea Schiffini, ha presentato un'idea progettuale per lo sviluppo produttivo sostenibile dell’area dell'ex centrale Enel. Si tratta di una delle ultime porzioni rilevanti di territorio cittadino con potenzialità per l’insediamento di attività imprenditoriali. L’iniziativa, illustrata nella sede di via Fontevivo, ha visto l’intervento del Presidente di Confartigianato La Spezia Paolo Figoli, insieme agli architetti Ruggia e Schiffini, affiancati dall’architetto Olta Asimetaj. Presente anche il direttore Giuseppe Menchelli affiancato dal responsabile dell'area Sindacale e Categorie Nicola Carozza.
L’idea strategica prevede l’integrazione tra bonifica ambientale e sviluppo economico attraverso l'insediamento di settori produttivi sostenibili, con particolare attenzione alle imprese legate all'economia del mare, settore con un elevato potenziale di crescita. L’obiettivo è creare nuove opportunità di sviluppo, ampliando le aree a terra e gli spazi coperti per le attività legate alla nautica e alla filiera produttiva connessa. Il progetto punta a rendere l’area un punto di riferimento per lo sviluppo cittadino nei prossimi decenni, analogamente a quanto avvenuto con l’Arsenale marittimo militare, che ha rappresentato un volano economico per il territorio per oltre un secolo.
La proposta prevede la realizzazione di una darsena interna scavata nell’area dell’ex centrale Enel, collegata al mare da un canale navigabile di circa un chilometro, che avrebbe anche una funzione di scolmatore delle acque per migliorare la sicurezza idraulica della zona industriale e retroportuale. L’ampliamento della darsena di Pagliari consentirebbe l’insediamento di nuovi capannoni per la grande nautica e altre imprese della filiera del mare. Il progetto prevede inoltre il potenziamento della viabilità con la creazione di un anello attorno al canale.
Dal punto di vista urbanistico, il piano richiederebbe una revisione della variante al piano urbanistico comunale approvata nel giugno 2022. Il progetto ipotizza una darsena rettangolare di 328x160 metri, 100.000 metri quadrati di capannoni coperti, 2,5 chilometri di nuova viabilità e un canale navigabile lungo 931 metri, con una larghezza variabile tra 20 e 37 metri e una profondità di 4 metri. Complessivamente, l’area coinvolta è di circa 100 ettari, con un significativo miglioramento delle condizioni di sicurezza idraulica.
Confartigianato La Spezia sottolinea che la proposta, se realizzata, potrebbe generare un nuovo impulso economico per il territorio, consolidando il ruolo della città nel settore della blue economy. La posizione strategica dell’area, in prossimità del porto e dell’autostrada, e la sua vocazione industriale e artigianale, la rendono ideale per lo sviluppo di attività produttive ad alto valore aggiunto.
Affinché l’iniziativa possa concretizzarsi, Confartigianato sottolinea la necessità di un coinvolgimento attivo delle istituzioni e delle parti sociali, in considerazione della favorevole situazione proprietaria dell’area, che coinvolge principalmente Enel, il Comune della Spezia, la Regione, la Marina Militare e l’Autorità di Sistema Portuale. L’associazione si pone quindi come promotrice di un confronto con gli attori coinvolti per valutare la fattibilità dell’intervento e le sue potenzialità di sviluppo per il territorio.
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FISCO - Decreto milleproroghe: prorogare adesione al concordato preventivo e riaprire i termini di adesione alla rottamazione
“L’emendamento presentato dai relatori al Decreto Milleproroghe rappresenta una concreta risposta alle esigenze delle imprese”. Così il Presidente di Confartigianato Marco Granelli commenta la proposta che introdurrebbe la possibilità di riammettere alla rottamazione quater i contribuenti decaduti a seguito del mancato pagamento di sei rate, oltre alla proroga al 30 settembre 2025 del termine per aderire al concordato preventivo biennale. Su quest’ultimo aspetto, la Confederazione ritiene necessario fissare la data di adesione al 31 ottobre.
Inoltre, andrebbe valutata la possibilità di prevedere una nuova generale rateazione dei carichi affidati ad Agenzia delle entrate - Riscossione. “Solo una coraggiosa e più lunga rateazione può rendere sostenibile il pagamento del pregresso e delle imposte correnti con evidenti benefici sia per i contribuenti che diverrebbero compliant nei confronti del fisco e per lo Stato che vedrebbe ridotto l’ingente “magazzino” in carico ad Agenzia delle entrate-Riscossione”. Conclude il Presidente di Confartigianato.
STUDI – Le 20 'good news' del 32° report di Confartigianato
Il 2025 si è aperto all’insegna dell’incertezza. Da un lato si delineano i benefici del consolidamento della crescita, della riduzione dell’inflazione e dell’allentamento monetario e dell’altro pesano le tensioni geopolitiche, i rischi dei dazi USA che potrebbero ritardare la ripresa commercio mondiale e la stagnazione della Germania. Le tensioni sui prezzi dell’energia amplificano gli impulsi recessivi sul sistema manifatturiero. Nonostante queste prospettive mantengano l’economia in bilico, nell’ ultimo rapporto congiunturale dell'Ufficio Studi di Confartigianato - sono emersi diffusi segnali positivi, che mettono in luce la reattività del sistema imprenditoriale italiano in una fase delicata del ciclo economico. Ricapitoliamo questi segnali in 20 good news.
Prosegue la crescita dell’occupazione: A dicembre 2024 l’occupazione sale su base annua dell’1,2%, pari a 274mila occupati in più. La crescita è la combinazione dell’aumento dei dipendenti permanenti (+687mila) e del calo dei dipendenti a termine (-402mila) e degli autonomi (-11mila).
Più lavoro per donne e dipendenti stabili – Nei primi tre trimestri del 2024 trainano la crescita dell’occupazione (+1,8%, superiore al +1,1% della media Ue) i segmenti del mercato del lavoro delle donne (+2,3%), dei dipendenti a tempo indeterminato (+3,3%), dei laureati (+4,8%) e degli stranieri (+6,6%).
Previsioni di assunzione sostenute da micro e piccole imprese – Le previsioni di assunzione delle imprese nel primo trimestre del 2025 segnano un leggera flessione (-0,2%) rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, ma persiste una domanda tonica delle micro e piccole imprese, che prevedono assunzioni in aumento dell’1,7%.
Calano gli infortuni nell’artigianato - Nei primi dieci mesi del 2024 le denunce di infortunio nell’artigianato scendono del 4,1% su base annua, con un calo anche di quelli con esito mortale.
Un tasso di inflazione tra i più bassi in Europa - A gennaio 2025 il tasso di inflazione in Italia è dell’1,7%, di 0,8 punti inferiore alla media dell’Eurozona e, insieme con quelli di Irlanda (1,5%) e Finlandia (1,6%), è tra i più bassi nell’Ue a 27.
La locomotiva del Mezzogiorno – I conti territoriali pubblicati dall’Istat evidenziano che nel 2023 il PIL in volume è aumentato dell’1,5% nel Mezzogiorno, a fronte del +0,5% del Centro-Nord. Nei primi tre trimestri del 2024 l’occupazione nel Mezzogiorno sale del 2,4% a fronte del +1,8% della media nazionale. La Sicilia è la regione italiana con la maggiore crescita dell’occupazione, come evidenziato in un focus sul 32° report pubblicato nei giorni scorsi dall’Osservatorio MPI di Confartigianato Sicilia. Nel Mezzogiorno è più dinamica anche la spesa pubblica per investimenti dei Comuni.
Conti pubblici in ordine – Con l’ultima manovra di bilancio si delinea un miglioramento del saldo strutturale, con il rapporto deficit/PIL che scenderà al 2,8% nel 2026 e con una riduzione del debito pubblico sul PIL a partire dal 2027.
Il maggiore avanzo primario in Ue – Nel 2025 l’Italia segnerà un avanzo primario di mezzo punto di PIL a fronte del disavanzo di quasi un punto (-0,9%) dell’Eurozona. In segno negativo anche i saldi di bilancio, al netto della spesa per interessi, di Germania (-0,9%) e Francia (-2,7%).
Lo spread in calo – La sostenibilità della finanza pubblica è confermata dalla discesa dello spread - il differenziale di rendimento tra titoli di stato decennali italiani e quelli tedeschi - che a gennaio 2025 è pari a 119 punti base, sui minimi degli ultimi tre anni, e in dodici mesi è calato di 34 punti base, mentre nello stesso periodo lo spread dei titoli di stato francesi è salito di 26 punti base.
Sostegno al consumo e alle famiglie – Nei primi tre trimestri del 2024 il potere d’acquisto delle famiglie è aumentato dello 2,8% su base annua, e nel terzo trimestre 2024 supera il massimo del terzo trimestre del 2021, precedente alla fiammata inflazionistica innescata dalla crisi energetica conseguente all’invasione dell’Ucraina. La manovra di bilancio per il 2025 prevede benefici per le famiglie per un totale di 15,2 miliardi di euro, sostenendo la domanda per consumi. Nel 2025 tornano a salire i consumi privati (+1,0%), dopo la stagnazione del 2024.
Cresce la spesa per investimenti dei Comuni: nei primi nove mesi del 2024 la spesa per investimenti dei Comuni italiani sale del 31,9%, consolidando la crescita del 40,3% registrata nel 2023. Nell’ultimo trimestre dell’anno si delinea qualche segnale di rallentamento.
La tenuta dell’edilizia – Gli investimenti pubblici, sostenuti dall’attuazione del PNRR mantengono il sostegno all'edilizia nell'era del post-Superbonus. Nei primi tre trimestri del 2024 le costruzioni segnano un aumento del valore aggiunto dell’1,5% mentre la produzione nei primi 10 mesi del 2024 sale del 5,8%. Mentre nei primi tre trimestri del 2024 ristagnano (-0,8%) gli investimenti in abitazioni, salgono con tasso a doppia cifra (+10,4%) quelli in fabbricati non residenziali e altre opere.
Segno positivo per l’export nei settori di MPI – All’interno di una fase di debolezza del commercio internazionale, caratterizzata da diffuse tensioni geopolitiche, nei primi nove mesi del 2024 sale del 2,2% l’export nei settori di micro e piccola impresa - alimentare, moda, legno-arredo, prodotti in metallo, gioielleria e occhialeria – migliorando il +2,0% del 2023.
1Sale il turismo degli stranieri – Nei primi undici mesi del 2024 la domanda turistica è sostenuta dalle presenze stranieri che salgono del 3,7% e mantengono in territorio positivo (+0,1%) la dinamica delle presenze turistiche totali.
Nelle tempeste globali, i territori in cui aumenta l’export – Nei primi nove mesi del 2024 il trend dell’export è sceso in territorio negativo (-0,8%), ma cinque regioni - Toscana, Sardegna, Lazio, Campania e Trentino-Alto Adige - e quattordici province registrano un aumento dell’export con tassi superiori all’incremento dei prezzi all’export.
I settori della manifattura in controtendenze – All’interno della crisi della manifattura, in tredici comparti - nei quali si concentra il 33,8% dell'occupazione dell'artigianato manifatturiero, pari a 289mila addetti - nei primi dieci mesi del 2024 si registra un aumento della produzione: si tratta di cluster produttivi dell’alimentare, della manutenzione di macchinari e della carta, e di alcuni segmenti dei prodotti per l’edilizia e delle apparecchiature e componentistica elettronica.
Crescono i servizi a vocazione artigiana – Nei primi tre trimestri del 2024 il volume del fatturato dei servizi cresce del 3,5%, con una maggiore accentuazione per alcuni servizi a vocazione artigiana quale autoriparazione (+8,6%) e servizi per gli edifici, tra cui quelli di pulizia (+3,9%).
Recessione in Germania, ma in tre regioni crescono le vendite sul mercato tedesco – L’economia tedesca è in recessione da due anni e nei primi tre trimestri del 2024 si registra un calo del 5,4% della domanda del made in Italy. Le vendite delle imprese in Germania rimangono in crescita per tre regioni italiane: Toscana, Trentino-Alto Adige e Puglia. In segno positivo le province di Firenze, Piacenza, Novara, Bolzano, Arezzo, Cremona, Cuneo, Mantova e Monza-Brianza.
Peso della bolletta energetica scende sotto ai livelli del 2021 - Prosegue la discesa della bolletta energetica che nel 2024, ultimi dodici mesi a novembre, scende a 49,5 miliardi di euro, in calo di 15,6 miliardi rispetto il 2023, pari ad una diminuzione del 24,0%. In percentuale del PIL la bolletta energetica scende al 2,3%, un livello inferiore di 0,3 punti al 2,6% del 2021, anno precedente allo scoppio della crisi energetica
Sole e idro trainano la crescita dell’elettricità green – Dall’analisi del bilancio annuale di Terna si evidenzia che nel 2024 la produzione di energia elettrica sale del 2,7%, combinazione di un aumento del 13,4% da fonti di energia rinnovabile (FER) e un calo del 3,9% da termica. La spinta delle FER arriva da idrico rinnovabile, che sale del 30,4%, e dal fotovoltaico, che sale del 19,3%.
STUDI – Occupati +1,2% in 12 mesi, ma sale la difficoltà di reperimento: 59,2% nell’artigianato, +4 punti vs 2023
A dicembre 2024 l’occupazione sale su base annua dell’1,2%, pari a 274mila occupati in più. La crescita è la combinazione dell’aumento dei dipendenti permanenti (+687mila) e del calo dei dipendenti a termine (-402mila) e degli autonomi (-11mila).
Si prospetta un leggero indebolimento della domanda di lavoro, con previsioni di assunzione delle imprese nel primo trimestre del 2025 che segnano un leggera flessione (-0,2%) rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, ma persiste una domanda tonica delle micro e piccole imprese, che prevedono assunzioni in aumento dell’1,7%.
Sale la difficoltà di reperimento del personale, più accentuata nell’artigianato - La crescita dell’occupazione si associa ad un rilevante e crescente mismatch tra domanda ed offerta di lavoro, soprattutto se qualificato. Da una analisi dei dati annuali dal Sistema informativo Excelsior pubblicati nei giorni scorsi da Unioncamere e Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, nel 2024 le imprese italiane indicano una difficoltà di reperimento del personale nel 47,8% delle entrate previste, in aumento di 2,7 punti percentuali rispetto al 45,1% del 2023. La difficoltà di reperimento nelle micro e piccole imprese (MPI) sale al 51,3% (3,2 punti in più del 48,1% nel 2023), per arrivare al 59,2% nelle imprese artigiane, quota superiore di 11,4 punti percentuali alla media delle imprese del 47,8% e in aumento di 4 punti percentuali rispetto al 55,2% del 2023.
Tra le regioni, al top Veneto, Umbria e Friuli-Venezia Giulia - L’aumento dell’indicatore di carenza di manodopera è diffuso sul territorio. Qui per scaricare la tavola con i dati per regione. Nel 2024 la difficoltà di reperimento più elevata si riscontra in Veneto con il 65,2% (era al terzo posto nel 2023), seguito, con valori sopra alla media, da Umbria con 65,1%, Friuli-Venezia Giulia con 64,8%, Trentino-Alto Adige con 62,7%, Piemonte - Valle d’Aosta, Toscana ed Emilia-Romagna, tutte con il 61,7%, Lombardia con 61,2% e Abruzzo, prima regione del Mezzogiorno, con 59,6%.
Le cause del mismatch e le azioni delle imprese – Diversi fattori influiscono sul fenomeno della carenza di manodopera. Una analisi delle determinanti del mismatch è proposta nel a pagg. 15-16 del Rapporto ‘La ricerca del lavoro perduto’ - qui per scaricarlo - presentato all’Assemblea di Confartigianato della scorsa estate. Sempre nello stesso lavoro sono esaminate le pratiche adottate per attrarre e trattenere il personale qualificato nelle piccole imprese (pagg. 28-37).
Tra i fattori esaminati, gli effetti di una profonda crisi demografica, determinata da denatalità e invecchiamento della popolazione, che restringe l’offerta di lavoro. A fronte del calo della popolazione in età lavorativa, si osserva il paradosso del ‘grande spreco’ rappresentato dai giovani inattivi, che interessa circa un quarto dei giovani tra 25 e 34 anni. Tra gli altri fattori, viene considerato il profilo del candidato conseguente al percorso scolastico e formativo svolto e il set di competenze acquisite nel percorso professionale. Rilevano, inoltre, il livello e le prospettive di evoluzione della retribuzione e della carriera in azienda, la tipologia contrattuale offerta, oltre all’accesso a strumenti di welfare aziendale. Sono determinanti gli investimenti nella contrattazione collettiva di qualità, come nell’artigianato, con l’obiettivo di fidelizzare i lavoratori alle imprese anche con le importanti tutele di welfare fornite dagli enti bilaterali. Cambiano le aspettative dei giovani rispetto al lavoro, con un crescente orientamento ad un lavoro autonomo che dia maggiore indipendenza e tempo libero. Sull’offerta di lavoro influiscono quantità e qualità dei flussi migratori in ingresso e uscita, di cui la fuga di giovani cervelli è una delle caratterizzazioni. Su quest’ultimo tema, un recente report dell’Ufficio Studi e della Direzione Politiche Sindacali e del Lavoro di Confartigianato esamina la presenza degli stranieri nel mercato del lavoro e nelle imprese.
Difficoltà di reperimento del personale nelle imprese artigiane
2023 e 2024, % totale entrate previste nelle imprese artigiane - Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Unioncamere - MDLPS
Dinamica delle entrate trimestrali di lavoratori per classe dimensionale e settore
Trimestre gennaio-marzo 2025. Variazione % tendenziale - Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Unioncamere - MDLPS
STUDI – Politica fiscale e legge di bilancio: report e webinar con 500 fiscalisti di Confartigianato
Con la riforma del Patto di stabilità e crescita la politica di bilancio per l’Italia è delineata nel Piano strutturale di bilancio 2025-2029 varato dal Governo lo scorso settembre, entro il quale si è collocata la legge di bilancio per il 2025. Il Piano per l’Italia si impegna a conseguire una crescita media annua della spesa primaria netta pari all’1,5% nel periodo 2025-31. Tenuto conto delle poste di spesa più rigida – principalmente quelle per interessi, personale pubblico, pensioni e salute - il vincolo sulla crescita della spesa potrebbe spiazzare la spesa per investimenti e richiedere il finanziamento di interventi a favore delle attività economiche e per la tutela del territorio con nuove imposte. La manovra di bilancio, approvata lo scorso dicembre, delinea una politica di bilancio prudente, con un miglioramento del saldo strutturale che porterà il rapporto deficit/PIL che scenderà al 2,8% entro il 2026 e ad una riduzione del debito pubblico a partire dal 2027.
Il Report e il webinar con oltre 500 fiscalisti collegati - Le prospettive della politica fiscale sono esaminate nel Report 'Il punto sulla politica fiscale all’inizio del 2025', presentato dall’Ufficio Studi nel corso del Comitato Tecnico Fiscale del 30 gennaio 2025. Qui per scaricarlo. Le novità in materia fiscale contenute nella Legge di Bilancio 2025 sono state al centro del webinar della Direzione Politiche Fiscali tenuto lo scorso 31 gennaio a cui hanno partecipato oltre 500 fiscalisti delle Associazioni di Confartigianato.
Gli altri contenuti del Report – Le tendenze della politica fiscale sono esaminate alla luce del quadro macroeconomico e congiunturale, delle tendenze del mercato del lavoro, dell’andamento della produttività e della demografia. Il calo dello spread e l’allentamento monetario determina un significativo risparmio nella spesa per interessi. Viene analizzato l’utilizzo delle micro e piccole imprese del credito di imposta di Transizione 4.0, delineando la centralità degli interventi fiscali a sostegno degli investimenti in un contesto che nel breve periodo è caratterizzato da un elevato costo del credito e una riduzione della propensione ad investire delle imprese e nel lungo periodo prospetta un forte calo della popolazione in età lavorativa. Sono poi esaminate le condizioni di attuazione del PNRR e le tendenze della pressione fiscale, che rimane al di sopra della media dell’Eurozona. Un elevato carico fiscale e il peso della burocrazia si associano ad una bassa qualità dei servizi pubblici, con molte città italiane agli ultimi posti in Europa per efficienza amministrativa delle Pa locali. Nel Report mette in evidenza il paradosso che da un lato registra il contenimento delle detrazioni fiscali per le ristrutturazioni mentre dall’altro, il Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima (PNIEC) inviato la scorsa estate alla Commissione europea indica ambiziosi target di aumento del tasso di riqualificazione energetica degli edifici.
Quadro programmatico dei principali indicatori di finanza pubblica
2024-2029, valori percentuali - Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Mef – PSBMT 2025-2029