ACI

E’ stata rinnovata anche per il 2022 la Convenzione con ACI – Automobile Club d’Italia per l’acquisto delle tessere ACI Sistema e della nuova ACI Gold Premium.

Attraverso la Convenzione le imprese associate, i collaboratori delle Associazioni confederate e delle loro società partecipate e controllate, ed i soci ANAP-Ancos usufruiscono il seguente sconto dedicato: tessera ACI Sistema, al prezzo scontato di 59,00 Euro (invece di 75,00); nuova tessera ACI Gold Premium, al prezzo scontato di 79,00 Euro (invece 99,00).

I servizi collegati alle tessere ACI, che comprendono sempre il soccorso stradale in Italia e all’estero (per la ACI Gold anche in alcuni Paesi extra UE): www.aci.it/il-club/il-club-e-i-suoi-vantaggi/le-tessere-aci.html

Per l’acquisto è possibile rivolgersi: agli sportelli ACI sul territorio presentando la tessera Confartigianato o documentazione sostitutiva comprovante l’appartenenza associativa; online attraverso la pagina dedicata a Confartigianato sul sito ACI all’indirizzo: aci.it/promoconfartigianato.html inserendo il codice sconto riservato 99159.

Per informazioni sono a disposizione le Associazioni Territoriali: https://www.confartigianato.it/dove-siamo/


STUDI – Deraglia il prezzo del gas europeo: +492% in 12 mesi. L’analisi del caos-commodities energetiche

La ripresa in corso è penalizzata dalla crescita dei prezzi sui mercati energetici, collocata su una traiettoria senza precedenti, sulla quale domina il deragliamento del prezzo del gas sui mercati europei. A novembre 2021 la quotazione del gas negli Stati Uniti sale del 94% rispetto a dodici mesi prima, mentre quella del gas TTF valutata in euro - mercato dei Paesi Bassi, di riferimento per lo scambio del gas naturale nell’Europa continentale - sale del 492,4%. Dopo il ritracciamento di novembre, a dicembre le quotazioni del TTF risalgono velocemente, toccando un nuovo massimo.

In parallelo sale la domanda di questa commodity: nei primi nove mesi del 2021 il consumo di gas in Italia sale del 6,9% rispetto allo stesso periodo del 2020, di 1,2 punti sopra il 5,7% della media Ue. Con il 48,3% di elettricità prodotta con il gas, più del doppio del 19,6% della media Ue a 27, in Italia il costo del gas si ribalta su quello dell’elettricità: il prezzo unico nazionale a dicembre risulta 5,4 volte il livello di anno prima (+439,2%).

A novembre il prezzo in euro del barile di Brent raddoppia (+94%) rispetto a dodici mesi prima, mentre al 13 dicembre 2021 il prezzo del gasolio alla pompa sale del 23,4% su base annua, tornando sui livelli di ottobre 2014.

A novembre 2021 l’indice armonizzato dei prezzi al consumo in Italia sale al 3,9%, di cui oltre due terzi, pari a 3,0 punti di inflazione, derivano dall’aumento dei prezzi dei beni energetici. Nel confronto internazionale, la dinamica dei prezzi al consumo dell'energia nell’ultimo anno in Italia è del 31,2%, superiore rispetto al +27,5% dell'Eurozona.

Il maggiore costo del trasporto e le attese di forti incrementi nei prezzi delle bollette elettriche e del gas nei prossimi mesi riducono i consumi delle famiglie di dicembre, legati alle festività di Natale, il cui valore supera del 41,8% la media degli altri undici mesi dell'anno. Una diffusa ondata inflazionistica, spinta dai prezzi dell’energia, potrebbe accelerare il ritorno a politiche monetarie restrittive da parte della banche centrali, frenando ulteriormente la ripresa in corso.

Costi insostenibili per le imprese - Una ampia quota di imprese subisce il doppio impatto dell'aumento dei costi energetici – che in alcuni settori diventano insostenibili - e di un calo dei consumi delle famiglie spiazzati dal repentino aumento delle spese per l'energia. Si aggravano le condizioni di competitività delle piccole imprese italiane che, nel primo semestre del 2021, pagano il prezzo dell’energia elettrica più alto tra i 27 paesi dell’Unione europea. A fronte dello tsunami energetico sui bilanci delle imprese, lo scorso 2 dicembre Confartigianato, promuovendo con Cna e Casartigiani l'iniziativa Non ‘spegnete’ le Pmi italiane, ha richiesto una riforma che, riequilibrando gli oneri parafiscali, contenga i costi delle imprese.

Numerosi concause stanno contribuendo all’’onda anomala’ dei prezzi delle commodities energetiche. Condizioni metereologiche quali un inverno più rigido, una estate più calda e una velocità del vento insolitamente bassa che ha ridotto la produzione di elettricità da eolico. Sul mercato del di gas hanno influito la ricostruzione delle scorte in Russia, le difficoltà di transito dalla Norvegia e dalla Russia, il rialzo dei prezzi sui permessi di CO2, oltre alle tensioni sul confine russo-ucraino e i ritardi nell’apertura del Nord Stream 2. Al rialzo dei prezzi hanno contribuito gli accordi OPEC+, una parziale riattivazione delle piattaforme petrolifere dopo la pandemia, lo spostamento al 2021 di lavori di manutenzione a numerosi impianti e il calo degli investimenti nell’estrazione di idrocarburi conseguente ai prezzi bassi durante la pandemia. Il mercato del gas liquefatto è stato influenzato dalla forte crescita dei costi del trasporto marittimo, dalla minore produzione di energia idroelettrica dovuta alla siccità in Brasile e dai cali di offerta di carbone conseguenti alla minore produzione in Cina, alle difficoltà di trasporto in Sud Africa e alle inondazioni in Australia e Indonesia.

L’analisi dell’Ufficio Studi in  “Scacco alla ripresa dai prezzi dell’energia" su QE-Quotidiano Energia e nell’articolo Rincari energia e materie prime/ I numeri che stanno condannando imprese e famiglie su IlSussidiario.net.

 

 
Prezzo di riferimento del gas naturale in Europa (TTF)
gennaio  2019 novembre 2021, euro/mmbtu - Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati World Bank

 
Prezzo unico nazionale – energia elettrica
Gennaio-novembre 2021, dicembre 2021: media al 21/12, €/MWh - Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Gme

 
Dinamica del consumo interno lordo di gas naturale nei maggiori paesi consumatori dell’Ue
Gennaio-settembre 2021, var. % tendenziale, 5 paesi con 69,2% consumo Ue 27 - Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Eurostat

 

 

 

 

 

 


STUDI – Imprese e lavoro indipendente femminile, tra pandemia e ripresa: un focus sulle tendenze di genere

Sul mercato del lavoro a ottobre 2021 l’occupazione rimane inferiore dello 0,8% rispetto ai livelli pre-crisi di febbraio 2020, combinazione di una calo dell’1,1% della componente femminile di intensità doppia rispetto a quella degli uomini (-0,6%).

L’analisi per posizione evidenzia che, mentre gli occupati dipendenti a ottobre 2021 hanno recuperato i livelli pre-crisi di febbraio 2020 (+0,7%), gli effetti della pandemia si scaricano completamente sul lavoro indipendente – segmento non coperto dal sistema degli ammortizzatori sociali - che a settembre 2021 registra una perdita di 318 mila occupati rispetto a febbraio 2020, pari al 6,1% in meno.

L’analisi per genere, disponibile su dati trimestrali, evidenzia che ne terzo trimestre 2021 l’occupazione indipendente femminile scende del 7,8% rispetto allo stesso periodo del 2019, a fronte del calo del 6,1% della componente maschile.

Il trend dei ricavi - Un analisi della dinamica dell’imponibile della fatturazione elettronica per settori, che considera il peso settoriale delle imprese femminili evidenzia che per l’imprenditoria femminile si combina un più pesante calo di fatturato del 2020 e una recupero meno intenso nel 2021, che colloca i ricavi delle imprese femminili ad un livello di 4,4 punti inferiore rispetto alla media.

L’analisi dei dati dell’indagine dell’Istat sul fatturato dei servizi evidenzia che i settori che registrano un maggiore ritardo della ripresa - ristorazione, alloggio, servizi viaggio – sono quelli con la quota più elevata di imprenditoria femminile.

Il quadro dell’imprenditoria femminile - Gli effetti della recessione e la ripresa in corso coinvolgono, a fine 2020, 1.336.227 imprese a conduzione femminile che rappresentano il 22,0% del totale delle imprese, di cui 218.461 imprese artigiane femminili, che rappresentano il 16,9% del totale delle imprese artigiane ed il 16,3% delle imprese femminili. I dati nell’Elaborazione Flash ‘Imprenditoria femminile, un quadro territoriale’ scaricabile nell’area ‘Ricerche e studi'.

Nel corso della pandemia, alle maggiori difficoltà economiche, per le donne si somma un maggiore presenza nella attività di cura familiari. L’analisi dei dati di un recente report dell'Ocse evidenzia che la quota di genitori con lavoro di cura aggiuntivo causato dalla chiusura di scuole per le madri è del 54% più del doppio del 25% dei padri.

L’analisi nel report ‘Il trend della ripresa 2021-2022 e alcune evidenze di genere’ per Donne Impresa di Confartigianato, presentato oggi dall’Ufficio Studi in collaborazione con l’Osservatorio MPI Confartigianato Lombardia (leggi la notizia).

Per scaricare il report accedi a 'Consultare ricerche e studi'.

 

 

 
Dinamica degli occupati al III trimestre 2021 rispetto al pre-pandemia per posizione e genere
III trim. 2021, var. % rispetto III trim. 2019, 15 anni ed oltre - Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat
 
 
Dinamica del fatturato dei servizi su pre-crisi: dettaglio settoriale
Media primi 3 trimestri 2021. Variazione % su stesso periodo 2019 - Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat
 

 


NATALE - In dono al Presidente della Cei, Cardinale Bassetti, la statuina dell’artigiano, personaggio del Presepe 2021

Oggi, presso la sede della Conferenza Episcopale Italiana, il Presidente di Confartigianato Marco Granelli, accompagnato dal Segretario Generale Vincenzo Mamoli, e il Presidente di Fondazione Symbola Ermete RealacciLeggere di più


STUDI – Crash globali: filiere produttive, prezzi delle materie prime e dell’energia. L’analisi dell’Ufficio Studi su IlSussidiario.net

Le strozzature nelle catene di approvvigionamento globali e la crisi della logistica conseguenti alla pandemia hanno generato squilibri tra domanda ed offerta, una diffusa scarsità di materie prime, interruzioni nei trasporti, l’aumento dei tempi di consegna delle merci e un pesante rincaroLeggere di più


STUDI – Natale con prezzi stabili per la pasticceria artigianale di qualità. A dicembre spesa alimentare per 15 miliardi di euro

La crescente pressione sui costi delle materie prime delle imprese artigiane del comparto alimentare viene traslata in modo limitato sui prezzi di vendita. La salita dei prezzi a monte della filiera non stanno generando tensioni sui prezzi pagati dal consumatore finaleLeggere di più